Hermione era nel dormitorio femminile, davanti ad uno specchio. Gli occhi erano sbarrati e fissi sul proprio riflesso. Il vestito celeste che indossava era bellissimo e le stava molto bene, non riusciva nemmeno lei a credere che quella fosse lei. Solitamente non era particolarmente avvezza a quel genere di abbigliamento, ma ovviamente non poteva presentarsi in Sala Grande indossando la sua divisa quella sera. Infatti stava per avere inizio il Ballo del Ceppo, l’evento “mondano” più atteso dell’anno, da tutta Hogwarts e anche dagli ospiti provenienti dalle scuole di Beaubatons e Durmstrang. Ormai era rimasta sola nel dormitorio, ma non se la sentiva ancora di uscire. Temeva di non essere ancora del tutto pronta e voleva essere al meglio quella sera, specialmente dopo che, pochi giorni prima, era stata invitata dall’unico ragazzo che sperava la invitasse, ma che temeva non l’avrebbe invitata. Alla fine si decise ad uscire e scese le scale che dal dormitorio conducevano alla Sala Comune di Grifondoro, dove la stava attendendo il suo cavaliere.

« Her-Hermione? » sgranò gli occhi lui, colpito da quanto la ragazza fosse diversa dal solito.

Hermione sorrise, abbassando lo sguardo.

Il ragazzo sprofondò immediatamente. Non si era preoccupato molto del vecchio abito che avrebbe indossato e nemmeno del fatto che la sua chioma rossa non fosse troppo in ordine, dal momento che non si aspettava di avere una dama  così bella.

« Direi che possiamo andare, no? » domandò con un ampio sorriso Hermione.

Ron annuì e varcarono insieme il ritratto della Signora Grassa.

Giunti in Sala Grande i due poterono notare il gran numero di studenti che stavano attendendo impazientemente l’inizio delle danze.

« Ciao ragazzi! Alla fine siete arrivati! » li salutò Harry, a braccetto con Cho Chang, una ragazza di Corvonero che interessava molto al ragazzo.

« Già, ce l’abbiamo fatta. » rispose Ron, guardando dolcemente la sua dama, che non si accorse di nulla perché troppo impegnata a fare i complimenti a Cho per il suo vestito.

Tutti e quattro si addentrarono nella Sala, raggiungendo la pista da ballo, dove poco dopo il Preside, il Professor Albus Silente, diede inizio alle danze, con un invito rivolto a tutti i partecipanti a trascorrere una piacevole serata.

Molte coppie si lanciarono subito a ballare, compreso Harry, che era stato trascinato dalla propria dama in mezzo alla Sala Grande per ballare un lento.

Ron avrebbe desiderato invitare Hermione a ballare, specialmente dopo che ebbe notato che lei stava tenendo il ritmo con un piede, ma era a conoscenza della sua incapacità nella danza, per cui decise di aspettare ancora un po’. « Vuoi che vada a prenderti qualcosa da bere? » domandò lui.

Hermione, delusa, annuì. Aveva davvero una gran voglia di ballare, soprattutto perché aveva la possibilità di ballare con Ron Weasley, il suo compagno di avventure, quel ragazzo pigro e talvolta ottuso, ma per cui aveva sempre provato qualcosa.

Si sedette e, attendendo che il suo cavaliere tornasse con un boccale di succo di zucca, osservò le coppie che ballavano allegramente davanti ai suoi occhi. Vide Ginny stretta a Neville, il quale pareva divertirsi davvero molto, Seamus e una ragazza di Tassorosso che lei non conosceva, Calì Patil e Lavanda Brown ridacchianti affiancate da studenti di Durmstrang.

Ad un certo punto arrivò anche Dean Thomas accanto a lei, salutandola.

« Ciao Dean. Ti stai divertendo? »

Il ragazzo sorrise e annuì, poi le presentò la ragazza con cui era andato al Ballo. Si chiamava Luna Lovegood ed era di Corvonero. Hermione aveva già sentito parlare di lei, ma non le aveva mai parlato. Era una bella ragazza, dalla lunga chioma bionda e lo sguardo sognante. Nella scuola si diceva fosse un po’ strana, ma evidentemente a Dean non importava, anzi sembrava davvero felice di essere lì insieme a lei.

« Be’, ora andiamo. Salutami Ron! » si congedò il ragazzo.

Poco dopo la chioma fulva di Ron emerse dalla folla e il giovane porse il boccale a Hermione. Poi, prendendo coraggio, borbottò: « Poi, quando hai finito di bere, vorresti ballare con me? »

« Certamente. » rispose un po’ affrettatamente la ragazza, sbrigandosi a finire la sua bevanda a grandi sorsi.

Iniziarono a ballare e, nonostante Ron avesse qualche problema a tenere il tempo della musica pestando immancabilmente i piedi della ragazza, Hermione sembrava seriamente felice e nulla avrebbe potuto cambiare il suo umore. Nulla, eccetto quello che effettivamente accadde. Ad un certo punto un fulmine squarciò la Sala Grande e il Marchio Nero comparve  sopra le teste di studenti sbigottiti e professori allarmati. Il Marchio Nero, già comparso alla finale della Coppa del mondo di quidditch, doveva essere stato evocato da un Mangiamorte. Un Mangiamorte dentro Hogwarts. Ovviamente il Ballo terminò immediatamente e gli studenti furono scortati nei propri dormitori, mentre i professori avrebbero cercato di scoprire chi fosse stato a lanciare quel fatidico “morsmordre”.

Hermione, più che terrorizzata per il marchio di Tu-sai-chi, era delusa per l’interruzione della serata e, una volta a letto, faticò ad addormentarsi, ripensando alla serata passata con Ron e a quanto si era divertita. Come avrebbe probabilmente detto Ron “aveva bisogno di rivedere le sue priorità”.