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Autore: liam huge heart    27/06/2013    1 recensioni
I ragazzi in questa fanfiction sono famosi,però non vi preoccupate non sarà una di quelle banali.
Le protagonisti sono delle ventenni: Mèlanie Thompson e le sue coinquiline Emily Anderson e Alice Hogan. Mèlanie viene da Canterbury,una città di campagna e si trasferisce a Londra con Emily per studiare al 'London College of Fashion'.Una mattina mentre prende la metro,fa uno strano incontro o meglio scontro e da qui la sua vita ha una svolta..
Un biglietto, un ragazzo, un lavoro, delle amiche: cambierà tutto.
Genere: Avventura, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Styles, Niall Horan, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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~6 New work.

Harry’s pov.

-Hai due minuti per parlare.- dice fredda Mèlanie.
Accenno un passo. –Posso entrare?-
Mi fa un cenno verso una stanza. Cammino in quella direzione e noto due ragazze che stavano sbirciando dal corridoio, una con i capelli color caramello e le lentiggini, l’altra con i capelli castani legati in una coda. Dovevano essere le coinquiline di Mèlanie.
-Ciao.- le saluto. Quella con le lentiggini arrossisce e se ne va. La ragazza con i capelli legati ricambia il saluto imbarazzata. –Ciao.. ehm.. io vado di là che è meglio.-
Vado nella cucina e poco dopo mi raggiunge anche Mèlanie. Si siede su una sedia. -Accomodati, Harry.-
Mi siedo sulla sedia e appoggio i Ray-Ban sul tavolo.
-Allora- congiunge le mani nervosa. –Che cosa vuoi dirmi?-
-Voglio offrirti un lavoro.-
Corruga le sopracciglia. -Cosa?-
-La mia proposta era questa: voglio offrirti un lavoro per la mia band.-
Mi guarda con aria interrogativa. –Come sai, tutte le band hanno delle stylist che preparano i vestiti per le varie occasioni, ci fanno i capelli e gestiscono il nostro guardaroba. Noi ne avevamo tre, ma purtroppo una se ne è dovuta andare per problemi familiari. Le due rimaste, Caroline e Lou, non ce la fanno a portare avanti tutto il lavoro e noi ragazzi avevamo pensato di procurargli una assistente. Purtroppo non abbiamo ancora trovato quella giusta, e io ho pensato a te. Vedi, se ti hanno licenziata è colpa mia e volevo rimediare. Mi hai detto che studi moda e per te non sarebbe un problema aiutarle. Quanto agli orari di lavoro ci possiamo sempre accordare, so che devi studiare. Allora, che ne dici?-
Mi guarda metà allibita e metà stupita. –Mi stai prendendo in giro?-
Accenno un sorriso. –No, ti sto offrendo il miglior lavoro che avresti potuto trovare.-
-Io.. non lo so, ci devo pensare.- farfuglia.
-Certo, ti capisco.- tiro fuori un pezzetto di carta. -Questo è il mio numero, fammi sapere entro domani.-
Mi alzo dalla sedia e rinfilo i Ray-Ban. -Ci vediamo- sorrido. -Qualcosa mi dice che accetterai.-
Mi dirigo all’ingresso e prima di andarmene vedo che Mèlanie fissa ancora il pezzetto di carta pensierosa.
 
La mattina dopo ricevo una telefonata. Non avevo bisogno di rispondere per sapere che era Mèlanie.
-Pronto?- dico con voce rauca.
-Harry, sono Mèlanie.- fa una pausa. -Accetto il lavoro.-
Sorrido. –Senti lo so che stai sorridendo, ma non fare lo sbruffone. Ho accettato il lavoro solo perché so che è ben pagato e che mi procurerai degli orari flessibili, non per vedere la tua bella faccia tutti i giorni.  A proposito, non mi hai ancora detto di che si tratta precisamente.-
-Bene- dico. –Domani mattina vieni a questo indirizzo: William Shakespeare Street, 17b e ti spiegherò tutto. Ti vengo a prendere o vieni da sola?-
-Preferisco venire da sola.- dice.
-Ok, come preferisci.- sto per attaccare quando dico: -Sarà un piacere essere il tuo datore di lavoro.-
La sento sbuffare dall’atro capo della linea.
 
Mèlanie’s pov.

Forse non avrei dovuto accettare quel lavoro. Ma dopo le insistenze di Emily e Alice…
-Lavorerai per i One Direction, ti rendi conto!- diceva Emily.
-Ti conviene accettare. È ben pagato sicuramente, non potevi trovare di meglio e poi figurerà sul tuo curriculum, sai quante opportunità di lavoro troverai dopo il diploma.- replicava Alice.
Il giorno dopo raggiungo con un taxi l’indirizzo che mi aveva dato Harry. Era una villetta a due piani color rosso mattone e il tetto a spiovente di mattoni, con un ampio giardino. Busso al citofono e vedo che c’è una telecamera. Sorrido stupidamente nella sua direzione. Una attimo dopo qualcuno mi apre il cancelletto ed entro.
Il prato è di un verde molto intenso e tutt’intorno ci sono vari giocattoli sparsi, un triciclo e una casetta per bambini. Sotto una finestra a destra c’era anche una piccola piscina gonfiabile.
Sul campanello c’era una targhetta con su scritto: “Atkin”. Di chi era quella casa?
Busso e mentre aspetto che mi vengano ad aprire sento delle voci attutite dalla porta.
-Tom, mi  tieni Lux mentre vado ad aprire?- è la voce di Harry.
-Zayn, dove sono i joystick della x-box? Erano qui sul tavolo!- dice una voce maschile più matura.
-Liam, ti prego tieni lontano Ben da Lux mentre Harry va ad aprire.- una voce femminile.
Sento le grida di un bambino. Avevo sbagliato casa forse?
Pochi secondi dopo qualcuno apre la porta. Mi ritrovo Harry davanti con una bambina bionda, all’incirca sui due anni, aggrappata alla sua gamba destra.
-Ciao Mèlanie.- mi saluta allegramente Harry.
-Ciao Harry.- lancio un’occhiata alla bambina che mi guarda curiosa. –Chi..- inizio a dire.
-Oh, lei è Lux. È la figlia della nostra stylist, questa è casa sua.- Harry si toglie delicatamente la bambina dalla gamba e la prende in braccio. –Saluta Lux.-
-Ciao.- dice con la sua vocina. –Chi tei tu?-
-Ciao Lux.- gli stringo la manina paffuta. –Sono Mèlanie, un’amica di Harry.-
-Vieni dentro.- e mi fa segno di seguirlo.
Mentre mi fa strada per la casa noto altri persone in salotto. Un uomo, probabilmente il padre di Lux, stava giocando alla x-box con un ragazzo moro con il ciuffo. Sul divano erano seduti un biondino e un ragazzo bruno con un bambino dell’età di Lux, che continuava a stillare.
Harry entra in cucina e appoggia Lux a terra. -Vai a giocare con il tuo cuginetto Lux.- La bambina si mette a saltellare e corre in braccio al ragazzo bruno seduto sul divano.
In cucina è seduta una donna con uno strano biondo di capelli e un ragazzo castano dai capelli cortissimi.
-Mèlanie, lui è Liam- dice indicando il ragazzo. –Questa è Lou Teasdale, la nostra stylist nonché  mamma di Lux.-
Liam mi saluta con la mano. –Harry ci ha parlato tanto di te.-
La donna di nome Lou si alza e mi viene incontro con uno splendido sorriso sulle labbra. –Ciao Mèlanie, io sono una delle stylist dei ragazzi. Caroline non è potuta venire. Non sai come siamo contente di avere un’assistente! I ragazzi ci tengono parecchio impegnate.-
Ci accomodiamo tutti attorno al tavolo. –Mi devi scusare che ci siamo solo io e Liam e non tutta la band, ma come hai visto di la i ragazzi sono, ehm impegnati.- dice Harry.
-Non ti preoccupare. Allora, ti dispiacerebbe spiegarmi meglio in cosa consiste il mio lavoro?-
-Certo. Tu sarai l’assistente di Caroline e Lou. Dovrai seguirle ovunque e fare quello che ti chiedono. Farai quello che fanno loro, ma con mansioni ridotte.-
-Dovrai aiutarmi a scegliere i vestiti per le varie occasioni, aiutarmi a cucirli, a sistemare il loro camerino e il loro guardaroba per il tour. È molto semplice in sostanza.- interviene Lou.
-Naturalmente quando faremo i concerti dovrai seguirci.- conclude Liam.
-Credo ci sia un problema per quest’ultima cosa. Io devo studiare per gli esami e non posso saltare troppe lezioni all’accademia.-
-Non c’è problema per questo. Lo risolviamo noi.- dice Lou. –Vado io a parlare in segreteria stesso domani.-
Però, si sono preparati a tutto. Già mi piace questo lavoro.
-Grazie Lou.- rispondo.
-Allora siamo d’accordo? Lavorerai per noi? O meglio per Lou che è lei il tuo capo, noi siamo i tuoi datori di lavoro.-
Annuisco. –Grazie Harry per questo lavoro. Credo di averti perdonato per avermi fatto perdere l’altro.-
Ridacchia. –Grazie per il vostro perdono. No, davvero, era il minimo dopo quello che ho combinato.-
Liam si alza e mi da una pacca sulla spalla. –Benvenuta nel nostro team Mèlanie. Vado a chiamare gli altri ragazzi.- ed esce. Rientra poco dopo con tre ragazzi.
-Ehi Mèlanie, grazie per aver accettato il lavoro. Eravamo disperati, non trovavamo l’assistente giusta.- mi porge la mano. –Comunque io sono Zayn.- dice il ragazzo moro con l’orecchino e il ciuffo.
-Grazie a voi, Zayn.- dico stingendola.
-Spero ti troverai bene con noi!- dice con entusiasmo un biondino della mia stessa altezza. –Io sono Niall.-
-Ciao Niall.-
Il ragazzo bruno con i capelli spettinati si avvicina a Niall e gli mette un braccio attorno alle spalle. -Io sono Louis.- Si avvicina e mi sussurra: -Benvenuta in questa gabbia di matti.- e mi fa l’occhiolino.
Sono finita in una gabbia di matti?
-Allora Mèlanie.- dice Harry. –Domani mattina dovresti venire in studio dai nostri manager per firmare il contratto.-
-Ok, allora a domani.- rispondo.
I ragazzi mi salutano e Lou mi accompagna alla porta. Mentre cammino per il salone, Lux mi vede e mi corre incontro. Si aggrappa alla mia gamba e dice: -Ciao amica dello zio Harry.-
Mi abbasso alla sua altezza e lei mi da un bacino sulla guancia. -Ciao Lux.- rispondo.
-Ma guarda sei già simpatica a qualcuno.- dice Lou.
Quando torno a casa trovo Alice che sonnecchia sul divano e Emily che si stava mettendo lo smalto sui piedi affianco a lei.
-Ciao Emily.- dico posando le mie chiavi di casa sul tavolino.
Lei alza lo sguardo. –Come è andata? Per curiosità, era l’indirizzo della casa di Harry quello?-
Presi la boccetta di smalto e guardai il colore: blu notte. –No, era la casa della loro stylist Lou Teasdale. Una bella casa con giocattoli sparsi ovunque. Ha una figlia di circa due anni.-
Si tolse con il pollice lo smalto sbavato. –Davvero?-
-Si, mi è venuto ad aprire Harry con questa bambina aggrappata alla gamba.-
Alza lo sguardo divertita. –Com’è Harry in versione  “paparino perfetto” ?-
-Niente di che. Comunque ho conosciuto anche gli altri ragazzi. Sembravano tutti contenti di conoscermi.-
-Frena. Hai conosciuto TUTTI i ragazzi? Come è da vicino quello moro con il ciuffo? Dio solo sa quanto è bello con quello sguardo e quel sorriso da cattivo ragazzo.-
La guardo scandalizzata. –È un normale ragazzo ed è fidanzato se non sbaglio.-
Chiude la boccetta di smalto e l’appoggia sul tavolino. –Già. Peccato.-
-Comunque domani devo andare a firmare il contratto nel loro studio di registrazione.-
-Uno di questi giorni me li devi far conoscere tutti.- dice con aria sognante.
Forse era meglio se Harry offriva il lavoro a lei. Anzi no, avrebbe passato tutti i giorni a fissarli come se fossero cibo da magiare o Jimmy Choo in saldo al 60% di sconto. Sono ricchi, belli e di talento chi non farebbe così? Io, per esempio.

Il giorno dopo vado allo studio di registrazione. Era un edificio bianco, simile a un capannone, rialzato su due livelli. All’entrata mi avvicino a una signora dietro al bancone.
-Buongiorno.- esordisco io.
La signora smette di scrivere e mi scruta da dietro i suoi occhiali. –Buongiorno a lei. In cosa posso esserle utile?-
-Io avrei…- inizio a dire.
-Johanna, la ragazza è con me.- era una voce cupa che proveniva da dietro di me.
Mi giro e mi trovo davanti un omaccione di almeno un metro e ottantacinque che mi guarda indifferente.
Si avvicina e mi dice: -Mèlanie giusto?-
-Si.- dico confusa. Chi è quell’uomo?
-Sono Paul Higgins, il capo bodyguard dei ragazzi. Ti stanno aspettando di sopra.-
-Oh, ok.-
Mi sorride. Quel sorriso sembrava stonare con tutti quei muscoli. –Seguimi.-
Lo seguo fino a un ascensore ed entriamo. Durante la salita mi sento a disagio con Paul. Ha un aspetto imponente, quasi minaccioso. I ragazzi avevano scelto bene il loro bodyguard.
Usciamo dall’ascensore al secondo piano e lo seguo fino a un ufficio. Davanti a noi c’è una porta con su scritto: “Modest management. Direzione”. Paul la apre e mi ritrovo di fronte i One Direction al completo che ridono.
Paul tossicchia e i ragazzi si accorgono di me.
-Ehilà Mèlanie, ti stavamo aspettando.- dice Niall.
Louis mi indica il pouf affianco al divano su cui è seduto. –Accomodati.-
Mi siedo sul pouf rosso e subito sprofondo. Quanto odio queste sottospecie di poltrone.
Nella stanza entra un uomo ingessato in un completo blu scuro. I capelli nerissimi sistemati con quintali di gel all’indietro.
-Mel questo è Ted, uno dei nostri manager.- mi spiega Harry.
-Ciao Mèlanie- mi saluta freddo. –Harry, questo è il contratto da compilare e che deve firmare.- e tende ad Harry una serie di fogli. Lui li prende e li legge. –Okay, grazie Ted.-
L’uomo se ne esce ed Harry e Liam si scambiano uno sguardo complice.
-Adesso, compileremo il tuo contratto in un modo divertente.- dice Liam.
-Noi ti facciamo le domande e tu devi rispondere.- continua Harry.
-È anche un modo per conoscerti meglio.- dice Louis.
I ragazzi trovano sempre un modo per divertirsi.
-Prima domanda: Nome completo.- dice Harry.
-Mèlanie, con l’accento grave sulla prima e, Marie Thompson.-
-Aspetta, allora si dovrebbe pronunciare “Melanì”.- dice Niall.
Annuisco. –Si, ma preferisco pronunciarlo normalmente.-
-Nata?- riprende Harry.
-1° Novembre 1993 a Parigi.-
Harry sorride. –Sei francese.-
-Mi madre è francese. Ho vissuto a Parigi fino all’età di tre anni, poi ci siamo trasferiti a Canterbury.-
-Bella Canterbury.- dice Liam. –Dicono che la cattedrale è stupenda. Non ci siamo mai stati, dovremmo andarci qualche volta.-
-Residente: Essex Street, Londra.- scrive Harry. –Studi?-
-Diplomata alla Canterbury High School e diploma in violoncello alla Royal Academy of Music. Attualmente studio moda alla London College of Fashion e sono al secondo anno.-
-Suoni il violoncello?- chiede curioso Louis.
-Si, fin da piccola.-
-Vorrei sentirti suonare qualche volta. Scommetto che sei brava.- interviene Harry.
Arrossisco. Non mi piace ricevere complimenti.
-Continuiamo con le domande- dice Zayn. È molto silenzioso come ragazzo. – Esperienze lavorative?-
Giocherello con la catenina della collana pensandoci. –Ho lavorato a Canterbury come barista nel pub del padre della mia migliore amica Emily per un paio d’anni, ho fatto anche la stalliera al maneggio dove andavo a cavalcare per un po’.- Era il maneggio di mia nonna. –Infine ho lavorato per una settimana nell’atelier in centro.-
-Sai anche cavalcare?- chiede Zayn.
Sorrido. –Ehi, sono cresciuta in campagna e mia nonna aveva un noleggio, che ti aspettavi?- Anche se non monto un cavallo da quando avevo 16 anni, dopo un piccolo incidente. Non lo dicevo mai perché non mi piace parlarne.
Harry mi guarda con un’aria insolita. –Non mi aspettavo avessi tutte queste abilità.-
-La tua famiglia da quante persone è composta?- chiede Niall.
-Io, mio fratello Max, mia madre Margot e mio padre Chris.-
Liam scrive qualcosa sul foglio. –Bene, abbiamo finito con le domande.-
-No, manca un ultima domanda.- dice Harry. Gli altri ragazzi lo guardano interrogativi.
-Situazione sentimentale?- chiede ignorandoli.
Avevo il dubbio se quella domanda era presente sul foglio. –Chi lo vuole sapere? Il contratto o il datore di lavoro?- rispondo alzando un sopracciglio. –Comunque sono single e non cerco un ragazzo al momento.-
-Il datore di lavoro.- risponde Harry. Giurerei ci fosse una punta di malizia nella sua voce. –Era per sapere.-
Niall ridacchia e da una gomitata a Zayn.
Liam si alza e mi porge un foglio. –Se vuoi leggilo prima di firmare.-
Do una guardata veloce e firmo sulla linea in fondo al foglio.
Lo restituisco a Liam. –Fai ufficialmente parte della nostra squadra. Complimenti.- dice.
Sorrido e ricevo cinque sorrisi di rimando. Qualcosa mi diceva che mi sarei trovata bene con loro.

 

Allora cosa ne pensate di questo capitolo?
Chiedo scusa in anticipo per eventuali errori.
Finalmenter abbiamo conosciuto i ragazzi e la famigliola Atkin.
Chi si aspettava questa richiesta di Harold uu?
Da qui la storia prenderà pieghe diverse.


Questo è il mio twitter,per qualsiasi cosa passate di qui:@ehibritish.
Questa è l'altra mia storia: Heaven

Al prossimo capitolo c:

   
 
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