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Autore: Castleofsand    27/06/2013    4 recensioni
"Sunset Boulevard" è il lido dal quale si snodano cinque coppie diverse; cinque coppie che si ritrovano indissolubilmente in relazione tra loro durante le vacanze estive. Il clima è sereno e festaiolo ma riusciranno tutti a trovare il proprio "summer love"? Riuscirà il ribelle a rimanere fedele e il timido a manifestare i suoi sentimenti? E quello menefreghista a prendersi più sul serio? L'età sarà un ostacolo per qualcun altro? Infine, riuscirà un ragazzo sincero a donarsi completamente?
Dal nono capitolo:
-“Le birre sono finite”, spiegò risoluta.
-“Mmm”. Zayn si scompigliò i capelli e alzò gli occhi al cielo come se stesse mimando l’atto della riflessione. –“Questo è un vero, vero peccato..”, disse poi puntando repentinamente i suoi occhi scuri come la pece in quelli limpidi e verdi di Kimberly, che iniziava a capire gli atteggiamenti del pakistano sempre meno.
-“Mi dispiace”, disse lei stentando a credere a quanto fosse appena uscito dalla sua bocca. Cosa importava a lei, dopotutto, se quelle maledettissime birre erano già finite?! Di certo ciò non poteva suscitarle dispiacere, nonostante l’affermazione appena enunciata suggerisse, senza alcun dubbio, il contrario.
-“Sai perché è un vero peccato Kimberly?”, le chiese lui facendola rabbrividire.
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Zayn era avvinghiato ad una biondina, le si strusciava indecentemente provocandole dei fremiti di piacere, mentre lei lo assecondava lasciando che lui infilasse la sua gamba tra le sue; “Don’t think they know” di Chris Brown usciva dalle casse ben remixata quella sera dal dj di turno, che in un completo blu dance, manteneva una mano appoggiata alle cuffie per sentire meglio il sound proveniente dalle apparecchiature professionali del suo mixer. Era stato Louis a proporre una serata in discoteca mentre Liam gettava i cartoni vuoti della pizza nella spazzatura e Niall finiva l’ultima birra con Zayn. Quella sera i due cugini si trovavano seduti ad un divanetto, poco distante dalla pista da ballo e mentre Louis tracannava un drink alcolico dal nome “Zombie”, Liam preferiva guardarsi attorno, iniziando a sentirsi sempre più spaesato: la discoteca non faceva proprio per lui, la confusione lo infastidiva e le luci a intermittenza gli mettevano sempre un gran mal di testa. Rifiutò con un cenno del capo l’invito di Niall a buttarsi nella mischia mentre, per l’appunto, il biondino si stava scatenando ai piedi della cubista che, tendendogli una mano, lo invitò a ballare insieme a lei su quella sorta di pista messa più in alto.
-“Che ore sono?”, chiese a Louis che nel frattempo aveva gettato gli occhi su alcune ragazzine poco lontane dalla loro postazione. Alzò gli occhi al cielo quando sentì la domanda di Liam: solo suo cugino poteva chiedere l’orario mentre si trovavano in discoteca circondati da minigonne, musica così forte da spaccare i timpani e alcool, tanto, tanto alcool.
-“Andiamo orsacchiotto, cerca di scioglierti”, gli disse soltanto, mentre si alzava dal divanetto per raggiungere quella massa indistinta, scalmanata e sudata di gente che non faceva altro che scuotersi a ritmo di musica.
Liam non fece altro che sbuffare e gettare uno sguardo quasi supplicante verso Niall che però, ancora troppo impegnato a ballare a ritmo di “That power”, non aveva minimamente notato la noia celata negli occhi del suo migliore amico.
Fu proprio quando Liam si apprestò a tornare a casa che notò una ragazza; quei capelli lunghi e ondulati, quel modo sinuoso di muoversi, quelle gambe lunghe..

Gabrielle. 

Liam iniziò a farsi spazio tra le persone che, accalcate, venivano spinte dalle sue gomitate, che neanche sembravano notare, talmente invasati dal ritmo incessante della musica e dalle mille luci colorate che lui tanto detestava. Tentò di raggiungerla cercando, nel frattempo, di prepararsi mentalmente un discorso o qualcosa di carino da dirle non appena l’avesse raggiunta e avesse avuto la conferma che si trattasse proprio di lei. Fu un attimo e Liam la perse di vista quando un drink gli venne rovesciato sulla camicia.
-“Merda!”, esclamò cercando il volto del colpevole. Incontrò due occhi così verdi che riuscì a vederli nonostante l’atmosfera di luci che permeava la stanza.
-“Scusa fratello”, gli disse quello sorridendo e mostrando due fossette agli angoli della bocca.
-“Fa niente”, disse Liam sbrigativo cercando, in modo compulsivo, quel corpo e quei capelli che più non vedeva.
-“Posso offrirti da bere?”, gli chiese quello cercando di essere il più cordiale possibile.
E, ancora Liam non saprebbe dire il perché, accettò quasi sollevato; bere gli avrebbe dato una via di fuga da quella sua dolce ossessione che era Gabrielle.

***

-“Ragazze questo è Liam”, annunciò Harry a sua sorella e sua cugina . –“Liam, questa è Kimberly e lei è Allyson”, disse concludendo le dovute presentazioni.
Liam non potè fare a meno di notare quando carine fossero quelle due ragazze; quella che gli era stata presentata come Kimberly indossava un vestito corto da sopra il ginocchio, con macchie di colore simile a quelle formate da un pennello intriso di pittura su una tela bianca, ai piedi un paio di zeppe color panna. Anche lei aveva i capelli lunghi ma il colore era identico a quello di Harry, come del resto lo era quello dei loro occhi. Allyson indossava invece un leggins di pelle nero, che aderiva alle sue gambe facendole sembrare più lunghe, un top rosso che le metteva in risalto il seno e ai piedi un paio di tacchi neri concludevano quel look senz’altro molto rock. Si intrattenne con loro, bevendo e raccontando barzellette squallide, declinando più volte degli inviti a ballare da parte di altre ragazze molto audaci. Allyson trovava Liam molto simpatico; le piacevano i suoi occhi nocciola e la sua voglia lungo il collo ma le ricordava tremendamente il suo ex ragazzo. Kim le aveva promesso che quell’estate sarebbe stata completamente all’insegna del divertimento e dello “sballo”; era sicura che sua cugina avesse parlato del suo piano estivo anche con Harry ed entrambi avevano deciso di non lasciarle neanche un attimo di tregua, portandola in discoteca solo poche ore dopo il suo atterraggio in Inghilterra. Ally non si era neanche opposta,  talmente fosse entusiasta ed emozionata nel rivedere i suoi cugini preferiti dopo ben quattro anni di lontananza.
-"Ti faremo dimenticare quell'orrendo accento americano che ti ritrovi..quello inglese è senz'altro più sexy, tesoro!"
 l’aveva presa in giro Kimberly mentre era intenta a truccarsi prima di andare in discoteca con lei ed Harry.

***

Kim fu molto infastidita da quel ragazzo che interruppe la sua conversazione con Liam. Era visibilmente brillo, per non dire ubriaco, e continuava a fissarla come se volesse mangiarsela con gli occhi.
-“Orsacchiotto perché parli con la mia ragazza?!”, lo ammonì il moro scoppiando in una risata che fece impercettibilmente sorridere Kim, ma lei non lo avrebbe mai ammesso.
-“Zayn sei ubriaco fradicio!”, esclamò Liam prendendo il moro sottobraccio facendo notare a Kim le sue braccia stracolme di tatuaggi.
-“Terribilmente sexy”, sussurrò consapevole che tra quel frastuono nessuno l’avrebbe sentita e che quelle parole non avrebbero raggiunto neanche le sue orecchie. Infatti non avrebbe mai accettato il fatto di considerare “sexy” quel ragazzo dall’aria così misteriosa, quella tipica del “bad boy”. Kimberly mai più si sarebbe avvicinata ad uno come lui, lo aveva promesso a se stessa quando, tradita e abbandonata, piangeva su una confezione di gelato al cioccolato ormai da lei svuotata.
Harry notò immediatamente lo sguardo stralunato di sua sorella e capì anche che quello fosse stato generato dall’intrusione di Zayn Malik, l’amico-cagnolino di Louis Tomlinson, preceduto dalla sua fama di puttaniere.
-“Liam vuoi una mano?”, gli chiese mentre afferrava il moro dall’altro braccio iniziando a portarlo via dalle due ragazze che, nel frattempo, avevano ordinato un altro drink. Osservavano divertite la scena e Harry non vedeva l’ora di liberarsi di Zayn.
-“Grazie Harry”, gli sorrise cordiale lui, andando alla ricerca di Louis.

***

Niall si serviva stordito mentre si staccava dalla cubista per gettarsi su uno dei divanetti vuoti. Era sudato,la maglia gli si era appiccicata addosso e aveva una sete tremenda. Proprio mentre si dirigeva verso il bancone dei cocktail, la sua attenzione fu richiamata da Liam e Louis che, per farsi notare, continuavano a sbracciarsi. Non vide però Zayn con loro e allora capì che probabilmente fosse proprio lui la causa di quel trambusto. Una volta raggiunti i suoi amici, Louis lo informò delle condizione pietose nelle quali si trovava il moro.
-“Dobbiamo tornare a casa”, aggiunse sbuffando e maledicendo il suo amico. –“Quel coglione dovrebbe darsi una regolata!”.
-“Avanti Lou, gli farai domani mattina una sfuriata, ora dobbiamo solo ritornare a casa”, tentò di tranquillizzarlo Liam.
E detto fatto.
Come la maggior parte delle sere in cui non portava a casa una ragazza, Louis trascinò Zayn su per le scale della villetta, lo gettò sul letto per poi toglierli le scarpe. Odiava fare quel lavoro sporco, si sentiva come una mamma premurosa e quella sensazione lo infastidiva parecchio. Zayn doveva smetterla di fare il coglione e costringere tutti a ritornare a casa alle due! Dov’era il divertimento se non potevano rimanere fuori almeno fino alle cinque?! La mattina dopo, si ripromise, gli avrebbe fatto il lavaggio del cervello.

***

 

                                                                                                                                                                                                         23 Giugno 2013


Savannah portava sul vassoio rosso con la scritta “Sunset Boulevard” due coni gelato, un ghiacciolo alla menta e tre bottigliette d’acqua. Camminava spedita verso l’ombrellone della sua migliore amica e non vedeva l’ora che finisse il suo turno alle quattro per poter surfare un po’. Kimberly aveva il costume slacciato mentre girata a pancia in giù e completamente distesa sulla sdraio del suo ombrellone, lasciava che il sole le baciasse la schiena, ancora troppo bianca. I capelli castani erano raccolti un uno chignon. Ringraziò Savannah quando arrivò con il suo cornetto gelato colmo di scaglie al cioccolato mentre sua cugina, distesa accanto a lei, era intenta a leggere un libro.
-“Vannah!”, la chiamò Harry poco distante, mentre palleggiava con un pallone da spiaggia, con gli addominali che si contraevano e distendevano. Savannah rimase ad ammirarlo per un po’ mentre le sorrideva mostrando quelle fossette nelle quali, da piccola, molte volte aveva infilato l’indice.
-“Harold ricordami perché non ti hanno preso nella nazionale?!”, scherzò la biondina concedendosi una piccola pausa dal suo lavoro.
Harry rise di gusto e le si avvicinò mentre scuoteva i suoi ricci sempre più lunghi.
-“Tu scherzi ma mi avrebbe fatto comodo quel lavoro..ho bisogno di soldi” ammise diventando leggermente più serio.
Savannah ci pensò un po’ su prima di rispondergli ed Harry si accorse di una luce attraversare gli occhi della biondina.
-“Canti ancora Harold?”, gli chiese di punto in bianco quasi ammiccando. Savannah era consapevole che Harry non amasse condividere quella sua passione che pochi, oltre lei, conoscevano bene, perciò non si stupì nel vederlo arrossire e abbassare lo sguardo.
-“Pessima domanda Vannah”, scherzò Kim alle sue spalle mentre fingeva di leccare innocentemente il suo cornetto, guadagnandosi un’occhiataccia del fratello.
-“Oh andiamo Harreh non fare il timidone!”, esclamò sua cugina Allyson staccando gli occhi dal sul libro e balzando al suo fianco.
-“Eh si si, canto ancora!”, esclamò esasperato alzando gli occhi al cielo e portandosi una mano sul petto come a voler togliersi dagli addominali della sabbia che non c’era.
-“Bene..allora forse ho un’idea”, concluse Savannah con quel tono di voce misterioso che, oramai, tutti sapevano non promettesse nulla di buono.

***

Finito il suo turno, prima di andare a cambiarsi e prendere la sua tavola da surf, si era diretta spedita nell’ufficio di Victoria, speranzosa di poter aiutare il suo amico. Le pareti in legno erano tappezzate di fotografie e di medaglie vinte per qualche gara in piscina, un ventilatore rinfrescava leggermente l’abitacolo e Victoria era seduta alla scrivania beige e armeggiava con il computer e alcune carte. Indossava una camicetta rossa, i capelli erano annodati in una treccia a lisca di pesce, al polso qualche braccialetto e il suo viso ovale era leggermente corrucciato.
 -“Non posso assumerlo così, su due piedi”, spiegava risoluta Victoria alla sua dipendente che, notò, stesse diventando sempre più petulante.  Savannah non si sarebbe data per vinta così facilmente. Perciò guardò il suo datore di lavoro negli occhi, issò le mani sui fianchi e prese a parlare quasi convulsamente -“Ma ti dico che Harry è davvero bravo, ha vinto un sacco di concorsi da bambino e poi anche tu avevi detto che ci serviva qualcuno per le serate qui al lido! Lui è perfetto!”, esclamò poi spalancando gli occhi cercando di infondere il suo entusiasmo in quel volto serio. Victoria apprezzò molto lo sforzo di quella ragazzina e, in effetti, considerò bene le sue parole. Doveva conoscere quel ragazzo di persona, naturalmente, e poi avrebbe dovuto fargli fare una sorta di provino per vedere se potesse davvero funzionare..
-“Come hai detto che si chiama?”, le chiese spiazzando la biondina che sorrise nel vederla interessata.
-“Harry ed è il fratello della mia migliore amica Kimberly..magari poi..”
-“Stop! Savannah chiudi quel becco”, la frenò passandosi una mano tra i capelli dai riflessi chiari. Voleva bene a quella ragazza, sebbene non lo desse a vedere, ma alcune volte sapeva essere davvero esasperante; sarebbe stata capace di assumere quel ragazzo solo per non trovarsela più gravitarle attorno come fa un’ape con i fiori primaverili. La vide arrossire e sorridere imbarazzata quando Victoria le disse che era disposta a incontrarlo.
-“Non te ne pentirai!”, le promise prima di salutarla e uscire.
Victoria alzò gli occhi al cielo, sorrise tra sé e sé non appena Savannah si chiuse la porta dell’ufficio alle spalle e appuntò sulla sua agenda quell’impegno che aveva preso: Harry.

***

Ancora una volta, quel caldo pomeriggio, Zayn si era ritrovato ad osservare attentamente quella schiena nuda mentre fumava la sua sigaretta delle tre e mezza. Era rimasto solo al suo ombrellone e nulla lo avrebbe mai distratto da quella dolce distrazione.
Kimberly.
Zayn sapeva che avrebbe dovuto darsi da fare per portarsela a letto e se ne era accorto quando la ragazza, quella sera in discoteca, si era mostrata quasi annoiata e infastidita dalla sua presenza. Certo, era ubriaco, e quindi poteva cercare di capire il punto di vista della ragazza ma  avrebbe trovato il modo per parlare con lei e farla cadere ai suoi piedi: quella sfida lo eccitava da impazzire.

***

-“Kim, vado in acqua vieni?”, chiese Allyson a sua cugina ancora presa a prendere il sole.  La vide riallacciarsi il costume e mettersi a sedere per scrutare il mare. Ci pensò un po’ su per poi declinare gentilmente l’invito.
-“Finalmente mi è arrivato il numero di giungo di Vogue e devo iniziare a dargli una sbirciata”, spiegò tirando fuori dalla sua borsa di paglia un raccoglitore verde che proteggeva quella pagine patinate di puro fashion.
-“Ovviamente”, sorrise Allyson di quell’ossessione per la moda della cugina per poi alzarsi con l’intenzione di fare una bella nuotata.

***

Louis non riuscì a colpire la pallina con la racchetta blu e il punto fu segnato da Liam che si apprestava a recuperarla dall’acqua.
-“Cugino ti trovo peggiorato eh”, lo prese in giro sferzando un altro colpo riprendendo a giocare.
-“Mi..mi sono distratto”, balbettò infastidito Louis mentre, portandosi i capelli bagnati indietro per scoprire meglio i suoi occhi azzurri, ripensava a quanto fosse stato maldestro. Non l’aveva neanche sentito arrivare quel colpo di Liam, troppo preso ad osservare quella ragazza, alle spalle del cugino, entrare lentamente in acqua. Si era bagnata prima le braccia, poi il ventre non troppo piatto, il petto.. era completamente rapito. Il costume che indossava era color pesca e ben si intonava con la sua carnagione ancora molto chiara. Quando poi lei si era girata verso di lui e gli aveva sorriso, Louis aveva distolto immediatamente lo sguardo e fu allora che la pallina finì in acqua, tra le sue gambe.
-“Facciamo una nuotata?!”, propose poi al cugino non appena vide quella ragazza calarsi per riemergere qualche metro più lontano.
-“Non vuoi più giocare?”, chiese Liam con una punta di delusione.
Ma gli bastò seguire con lo sguardo dove fossero arpionati gli occhi del cugino per capire.
-“Okay okay.. a chi arriva prima”, disse ed entrambi si tuffarono.

***

Niall, strimpellando alla chitarra seduto sotto l’ombrellone suo e di Liam, poco distante di quello di Louis e Zayn, osservava invidioso quei ragazzi divertirsi a cavalcare le onde con le loro tavole da surf. Era sempre stato bravo in quello sport, arrivando addirittura quarto in una competizione nazionale; la sua tavola, lasciata a casa per comodità, gli mancava terribilmente. La sua attenzione fu poi catturata da una biondina tutto pepe che, urlando e ridendo con quei ragazzi, prendeva a tuffarsi con la sua tavola da surf rosa. Niall era convinto di averla già vista ma i cassetti della sua memoria non gli permettevano un’identificazione ben definita. Vederla cavalcare le onde era davvero uno bello spettacolo, pensò sorridendo e neanche si accorse di aver preso a suonare qualcosa di nuovo, qualcosa totalmente ispirato da quella visione. Osservò quella ragazza per gran parte del tempo e, infine, giunse ad una sola giusta decisione: acquistare una nuova tavola da surf.

*Il mio angolo scrittrice*

Looo sooo sono in tremendo ritardoo >.< Ma il mare, il sole..mi distraggono parecchio ahahahah
Beh questo capitolo è di passaggio ma serve per introdurre bene i personaggi e le dinamiche della storia :)
Spero comunque che sia di vostro gradimento e ovviamente mi farebbe piacere se vi soffermaste anche due minuti per lasciare una piccola recensione **
Ringrazio chi ha messo la mia storia tra le seguite/preferite/ricordate awww**
E grazie a chi ha recensito lo scorso primo capitolo  <3 Vi adoro :*
Un bacio
Lavinia x

*STAY STRONG*
  
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