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Autore: Irlandian Marauders    10/01/2008    11 recensioni
Ventun anni dopo la battaglia di Hogwarts, la nuova generazione entra ad Hogwarts. Ma se, in teoria, tutto è scritto nei geni, possiamo stare tranquilli?
Un Fred e un James che vogliono tenere alta l'opinione dei loro nomi, un Albus Severus con alti doti di diplomazia, Una Lily decisamente moooooolto scalmanata, un Hugo altamente fedele e una Rosie... No, stiamo dicendo troppo!! Ma condite il tutto con una faida familiare senza esclusione di colpi e un problema che porterà i nostri protagonisti a dover dimenticare antichi dissapori.
Hogwarts ha i suoi nuovi Marauders!
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Note : alcuni nomi ed accezioni (specie del 7° libro) preferiamo tenerle nella versione Inglese =)

 

 

 

Note : alcuni nomi ed accezioni (specie del 7° libro) preferiamo tenerle nella versione Inglese =)

 

 

 

 

 

 

Draco Dormiens Nunquam Titillandus

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

From the last Chapter of the Deathly Hallows

 

‘If you’re not in Gryffindor, we’ll disinherit you’ said Ron, ‘But no pressure.’

‘Ron!’
Lily and Hugo laughed, but Albus and Rose looked solemn.
’He doesn’t mean it,’ said Hermione and Ginny, but Ron was no longer paying attention.

...

’So that’s the little Scorpius,’ said Ron under his breath ‘Make sure you beat him in every test, Rosie. Thank God you inherited your mother’s brains.’

...

’What if I’m in Slytherin?’ The whisper was for his father alone, and Harry knew that only the moment of departure could have forced Albus to reveal how great and sincere that fear was. Harry crouched down so that Albus’s face was sightly above his own. Alone of Harry’s three children, Albus had inherited Lily’s eyes.

 ‘Albus Severus,’ Harry said quietly, so that nobody but Ginny could hear, and she was tactful enough to pretend to be waving to Rose, who was now on the train, ‘you were named for two headmasters of Hogwarts. One of them was a Slytherin and he was probably the bravest man I ever knew.’

‘But just say—’

 ‘—then Slytherin House will have gained an excellent student, won’t it? It doesn’t matter to us, Al. But if it matters to you, you’ll be able to choose Gryffindor over Slytherin. The Sorting Hat takes your choice into account.’

‘Really?’

‘It did for me.’ Said Harry.

 

 

 

 

 

 

 

{ 19 anni dopo la Battaglia di Hogwarts... }

 

 

 

 

 

Al si sporse dal finestrino del treno, dopo aver sistemato la roba nella cabina. Insieme a lui, Rosie.
Suo fratello era nei paraggi, probabilmente alle prese con quella scatola di cioccorane e le diavolerie che gli aveva portato Fred dal negozio di suo zio George.

 

Sia lui che Rose agitavano le mani verso i loro genitori, e verso Hugo e Lily.

Il ragazzino portò le mani ai lati della bocca, mentre il treno iniziava a muoversi.

Doveva chiederglielo un’ultima volta.

 

«Ne sei sicuro? – gli urlò, ancora in preda alla smania di prima.
E se il cappello non l’avesse voluto ascoltare?

Harry gli sorrise, rispondendo al saluto insieme a Ginny, Ron ed Hermione.
I piccoli a fianco a loro non salutavano. Piuttosto sarebbe stato più corretto dire che si stavano sbracciando.

 

«Puoi Giurarci.» sorrise.

 

 

_______   _______   _______

 

 

 

«‘Malfoy, Scorpius’!» la voce del professor Neville Paciock risuonò nella Sala Grande.
Il precedente primino si affrettava raggiante verso i Grifondoro.

Il loro tavolo era in subbuglio.

Fred e James, mentre il cappello urlava quasi istantaneamente al contatto con il giovane Scorpius “Serpeverde”, scommettevano tra loro.

 

«Figurati!» sbottò James «Rosie è figlia di zia Mione, va a Corvonero!»

Fred alzò un sopracciglio, l’espressione per nulla convinta.

«Devo forse ricordarti che ha anche i geni di Zio Ron, esimio?»

James si accigliò, riflettendo.

«Giusta Osservazione.» convenne finalmente.

«Grifondoro?»

«Ovvio!» fece il moro, voltandosi verso il cappello.

 

«‘Potter, Albus Severus’! »

Al nome dei Potter la gran parte della sala si acquietò. Non c’era dubbio che ormai la storia di Harry Potter fosse ormai una specie di leggenda.

Una leggenda nota a tutti, tranne che ai figli dei protagonisti.

Sia Fred che James, grazie alle voci che giravano ad Hogwarts, sapevano che c’era qualcosa che le loro famiglie evitavano di dir loro.
Ma non potevano andare in giro per la scuola ad informarsi, facendo la figura dei cretini con domande sull’argomento.

E quel che era peggio, non c’erano libri, né diari, né alcunché che lasciasse presagire qualcosa.

 

Il ragazzino dagli occhi verdi arrivò spedito alla chiamata. A testa bassa, salutò Neville di sfuggita e deglutì, accomodandosi sullo sgabello.

Il cappello calò quasi istantaneamente ad un’attesa generale; anche da parte di Al.

Un minuto buono di silenzio, rotto solo da qualche borbottio del cappello parlante.

 

«E lui?» mormorò Fred all’orecchio del compare.

James non rispose, limitandosi a scrollarsi le spalle.

Il cappello finalmente urlò. «Tassorosso! »

Albus era decisamente sollevato. Non aspirava a Grifondoro, la sua era un’indole molto più tranquilla e temperata.

Tuttavia, era sollevato di non essere a Serpeverde. Seppure non avesse detto nulla al Cappello.

Lasciò andare il fiato che aveva trattenuto finora. Un boato l’accolse al suo tavolo.

Ci furono ancora alcuni nomi.

Poi arrivò il turno di Rosie.

 

«‘Weasley, Rose’! »

La ragazzina andò a testa alta a sedersi sulla sedia; un cenno del capo al professore, con un sorriso teso.

Fred, James e Al attendevano il responso, piuttosto tranquilli sul risultato.

Scorpius fissò a sua volta la Mezzosangue, ad occhi stretti.

Dopo l’umiliazione subita quel pomeriggio nel corridoio del treno, non gliel’avrebbe fatta passare liscia.

Una persona impertinente e so-tutto-io.

Fece particolare attenzione al suo turno. Dopotutto, doveva pur sapere qual’era la sala comune che doveva bombardare di Fuochi di Filibuster.

Il cappello ci mise più di quanto avrebbe dovuto.

Sembrava che il tempo non passasse più.

Ma l’espressione di Rosie rimaneva sempre identica.

Il responso arrivò.

 

«Serpeverde!»

 

Nessuno nella sala osò fiatare.

Nessuno.

Neville guardava la bambina allibito. I suoi cugini erano sbiancati.

Lei ripose il cappello con tutta la calma concepibile, e se ne tornò via con la stessa fierezza di prima.

I pugni, però, erano serrati. Le nocche tremendamente bianche.

“Serpeverde...oddio! Serpeverde!!! Ok, calma Ros! Pensa a quello che ha detto mamma: Non importa la Casa... non importa assolutamente...non ha nessuna importanza... papà mi uccide!!

Ok, adesso sediamoci...va bene, davanti a Malfoy...cosa vuoi che sia?!?”

Scorpius dal canto suo era offeso per la propria casa. Gli occhi spalancati fissavano quella ragazzina avvicinarsi ai Serpeverde.

Una Mezzosangue nella Gloriosa casa di Serpeverde?

Ok, non che non fosse già capitato… Ma una Weasley! Figlia di Quel Weasley e di Hermione Granger!

 

“Per Salazar… Al peggio non c’è mai fine…” gemette tra sé, deciso ad ignorarla.

Peccato che l’unico posto rimanente a poche righe da fine elenco fosse perfettamente di fronte a lui.

Rosie si sedette, lì, ancora impettita. Nella sua testa, a discapito delle apparenze, il caos più totale.

E come diamine poteva ignorarla ora??

La sorte aveva deliberatamente demolito ogni suo piano. Addio, Giustizia!

Neville riprese con l’ultima parte di elenco, schiarendosi sonoramente la gola.

 

«Ehm… prego, continuiamo! ‘Wood, Neera!’»

La Preside McGranitt fissava la scena, la fronte ancora corrugata da prima.

 

Il biondo fissò Rose con un sorrisetto derisorio. No, non avrebbe avuto vita facile, almeno.

Lei gli fece una smorfia di rimando, qualcosa di rassomigliante ad un sorriso sghembo.

«Ah-ha... rendimi la vita difficile e giuro che creerò una creatura apposta per farti sbranare!!» disse a denti stretti.

Una mezzosangue… Weasley e Granger…Una Serpeverde.

…Una possibile alleata?

Forse non era un caso che fosse finita nella casa di Salazar.

 

 

_______   _______   _______

 

 

 

I piedi di Ron avevano scavato un solco sul povero tappeto che avrebbe dovuto proteggere il Parquet.

Adesso cercavano di corrodere pure quello.

Il suo volto era della stessa tonalità dei capelli, salvo per alcune ciocche più chiare.

 

«No, no e no!»

Agitava le braccia da venti minuti buoni, fin da quando era arrivato quel gufo da Hogwarts, nella serata.

La povera bestiola continuava a grattare disperatamente il vetro della finestra chiusa per tornarsene indietro, con fare agonizzante.

 

«Serpeverde! Mia figlia, una Weasley, a Serpeverde! Ma a questo punto tanto vale accordarci coi Malfoy per un matrimonio dopo i MAGO e il quadro si fa completo!»

«Ron…» sospirò Hermione, massaggiandosi una tempia.

Certe cose non cambiano mai, si disse.

 

«…E cosa avrei mai fatto per meritare una cosa simile poi non…» continuava a farfugliare frasi prive di senso, lasciando cogliere solo i toni più acuti o alti.

 

Hermione ritentò. «Ron…»

«…ah, ma quando torna per Natale…!»

«RONALD WEASLEY!»

«CHE DIAVOLO C’è??»

 

Lei lo fissò torva, fessurizzando lo sguardo. Gli puntò un dito addosso.

«..Osa anche solo provare ad usare di nuovo quel tono con me o per i tuoi figli, e gli Auror avranno una testa calda in meno, parola mia!» sibilò.

Lui la fissò con espressione ebete.

Prese un lungo respiro, e spalancò le braccia.

 

«Mione.. ma ti rendi conto della situazione? Eh?» fece in tono disperato.

Lei si sedette sul divano.

Non ne era mai stata più conscia.

Prima di partire aveva sussurrato a Rose di non badare alla fissazione del padre; la casa non sarebbe importata, purchè seguisse le sue vere inclinazioni.

Doveva lasciare che il cappello fosse sincero.

E a quanto pare, così era stato.

Ron la affiancò, affondando nello schienale.

 

«E tu ti rendi conto di cosa possa significare per lei? A cosa va incontro?» mormorò sua moglie.

Si voltò a guardarla, riflettendo sulle sue domande.

Dai suoi pensieri risultò che la risposta che Hermione aveva celato dietro la domanda era esatta.

Come sempre, del resto.

Lei era Hermione, in fondo.

 

«Weasley e Mezzosangue. Come la potrebbero accogliere?» continuò imperterrita «E poi, se l’accogliessero come si deve… come.. come potrebbero influenzarla?»

Non rispose, stravolto quanto prima, solo con meno foga in corpo.

Non ci aveva pensato, non pensava mai troppo prima di arrivare alle conclusioni.

 

Hugo sbirciava dalla ringhiera che affiancava le scale, stretto nel proprio pigiama.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

..Beh, che dire?? La premessa è fatta!! U_U ehm.. è vero, siamo state un po’ cattivelle verso la cara Rosie.. mmmaaa… xD xD suvvia, ci vuole un po’ di movimenti!! O_O

Al prossimo Chapter!! U_U

Mi raccomando, commentate!! questa storia è in cantiere da agosto… vorremmo almeno sapere se vale la pena continuare!!! Sicuramente noi ci stiamo divertendo a scriverla!!! (by Ale & Lara, alias Prongs & Paddy u.ù)

PS. Per Arkadio : Visto?? Almeno una di cinque sta prendendo forma!

  
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