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Autore: Mars_    10/01/2008    1 recensioni
parla di una ragazza, che vaga senza meta per le strade di una città ascoltando una canzone...
Genere: Triste, Malinconico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Innanzi tutto comincio col dire che questa è la mia prima fan fiction in assoluto e vi chiederei di non essere troppo crudeli ^^’
Per carità le critiche sono ben accette, ma andateci piano XD
mi scuso fin da adesso se l’impostazione della pagina non è esteticamente piacevole, ma io e l’HTML abbiamo un rapporto molto difficile >_>

Io sono consapevole di essere completamente incapace di scrivere…e mi sto ancora chiedendo cosa mi abbia spinto a postare…
Comunque in questa storia ci sono solo personaggi puramente inventati e una storia scritta da me non a scopo di lucro. Se ho in qualche modo infranto il regolamento del sito, la cosa non è stata fatta di proposito e basterà avvisarmi e provvederò a correggere o comunque non commettere più lo stesso errore °_°’’
Il testo della canzone è "Sanctuary" di Utada Hikaru, non che colonna sonora di Kingdom Hearts 2 ^_^
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“Pioggia”

In you and I, there's a new land,
Angels in flight,
[I need more affection than you know]
My sanctuary, my sanctuary,
Where fears and lies melt away,
Music in time,
[I need more affection than you know]
What's left of me,
What's left of me now?


Lenta. La pioggia cadeva lenta sulla città di Torino, le strade ormai grondavano d’acqua e il po’ scorreva pieno fra la città.
Nonostante la tarda ora e il cattivo tempo una ragazza si aggirava per le strade della città, non dando peso alle gocce di pioggia che gli sferzavano il viso che appariva smorto, di un bianco cadaverico, mentre i lunghi capelli ricadevano schiacciati alla testa e ricadevano dritti sulle spalle e sulla felpa ormai zuppa, dalle lunghe ore passate sotto la pioggia.
La ragazza aveva un fisico sottile e slanciato, i jeans gli fasciavano le gambe come una seconda pelle e la felpa, di alcune taglie più grande della sua misura, le si era appiccicata addosso.
Camminava da lunghe ore ormai senza meta con il suo lettore mp3 alle orecchie che non so per quale grazia di Dio funzionava ancora.

I watch you fast asleep,
All I fear means nothing,
In you and I, there's a new land,
Angels in flight,
[I need more affection than you know]
My sanctuary, my sanctuary,
Where fears and lies melt away,
Music in time,
[I need more affection than you know]
What's left of me,
What's left of me?


Nelle sue orecchie per la prima volta dopo molto tempo, risuonava una musica dolce, diversa dall’assordante rumore, come lo aveva definito l’uomo che viveva al fianco di sua madre, che di solito ascoltava, per coprire le urla gli insulti che quel uomo abitualmente le rivolgeva. Una musica dolce e melodiosa che possedeva il dono di donarle senerità e placare il suo animo.
Era da tempo che non sentiva il bisogno di ascoltarla, il bisogno di escludersi dal mondo e rilegarsi in un angolo, lontana da casa a pensare.

So many ups and downs]
My heart's a battleground
[I need true emotions]
[I need more affection than you know]
[I need true emotions]


Quella sera era successo ancora. Non era riuscita a controllare le sue emozioni, aveva risposto alle provocazione, aveva osato alzare la voce ed era stata picchiata da quel uomo che non era suo padre e che per lei non era nessuno.
Non lo aveva sopportato, non poteva continuare a restare lì a guardarlo vomitarle addosso tutti i suoi insulti, continuare a denigrarla senza che lei reagisse ed era scattata. In un attimo le è stato addosso, la sbattuto al muro e lo avrebbe picchiato se non avesse sentito sua madre urlare, avrebbe sfogato tutta la frustrazione di quegli anni passati a subire, gliela avrebbe fatta pagare. Ma si era fermata e si era voltata ha prendere il lettore mp3 e la felpa ed era andata via. Era scappata da quella casa che da tempo ormai non considerava più tale.
Ed aveva cominciato a camminare, a vagare per la città senza meta, come una vagabondo , un senza tetto che affollavano la periferia della città.
Poteva fare qualche telefonata, poteva chiedere aiuto, ma non era da lei, lei sopportava, assorbiva, superava e poi faceva finta di nulla come se non fosse mai successo nulla. Perché lei era così. Odiava mostrarsi debole, lei era forte, doveva essere forte. Anche se sotto quella sua apparenza forte e sicura era come una bambina, bisognosa d’affetto, bisognosa di un po’ di sicurezza.

You show me how to see
That nothing is whole and nothing is broken,
In you and I there's a new land,
Angels in flight,
[I need more affection than you know]
My sanctuary, my sanctuary,
Where fears and lies melt away,
Music in time,
[I need more affection than you know]
What's left of me,
What's left of me now?


Ma domani mattina sarebbe tornata a casa…e tutto sarebbe tornato come prima.

My fears, my lies.. Melt away

[I need more affection than you know]


   
 
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