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Autore: _Underwater    27/06/2013    29 recensioni
«Che-che significa?» mormora lui, confuso.
Che significa? Ma si è rincoglionito?
Sì, molto probabile.
«Che devi smettere di essere così... Così montato. Scendi. Scendi da quel cazzo di piedistallo. Mi urti le ovaie, il sistema nervoso e tutto quello che ne deriva! Apprezza le cose belle della vita! Gli amici, l'amore, il cielo, il sole, un lavoro! Quello che vuoi. Ma smetti di essere così attaccato a te stesso e a tutti questi cazzo di oggetti costosi. Non sono niente, hai capito? Niente»
Wow, e chi si aspettava un discorso così filosofico fatto da me?
«Io sarei attaccato a queste cose? Io? Sei tu quella che da quando è in questo cazzo di mondo ride sola come una cogliona. Sei tu quella che ha scritto 'felicità' sulla faccia. Sei tu quella che non vuole tornare alla sua vita. Perchè? Eh? Dimmelo, perchè? Perchè la tua vita era uno schifo, Sara. Ed è la mia in questo mondo. Adesso tu vieni da me a fare la moralista del cazzo. Ma vai a fanculo!» urla sbattendo la porta.
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Louis Tomlinson, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Cause you're mine.

 

Grazie per non esservi dimenticate di me e

della mia storia.

Inoltre, grazie per essere sempre numerose a recensire.

Mi fate venire la voglia di scrivere sempre di più lol

Ci vediamo di sotto x.

(Oh, è sempre una fatica scegliere i colori OuO ahahahah)

Ps. Il buchino da Sara citato tra qualche rigo, ce l'ho sulla fronte. Davvero. Ahahahah

 

 

 

«Ti ha fatto tanto male? Quando... Quando ti ha colpita» Louis mi accarezza la guancia, muovendosi di poco sul materasso.
Fisso il tetto e sospiro «Nah»
«Davvero, Sara... Ti ha fatto male?»
Poggio la mia testa sul suo petto e lo sento irrigidirsi «Louis, da piccola scatenavo un sacco di risse... Tornavo a casa con le ginocchia sempre rotte e guarda qua!» indico la mia fronte dove ho da anni un buchino «Questo non me lo sono fatta da sola!»
Scoppia a ridere e mi bacia la fronte «Come cazzo hai fatto?»
«Il buchino?»
«Ad entrare nella mia vita così»
«Praticamente, stavo giocando con con un bambino. Allora abbiamo litigato e lui mi ha infilzato una penna nella fro-aspetta, che hai detto?»
Ride ancora e attorciglia i miei capelli con il suo dito.
Non sbavare, Sara.
Lo so che sei coricata su un letto ad una sola piazza con il sedere di Louis Tomlinson vicinissimo al tuo. Ma non sbavare.
«Sara, tu... Tu sei strana forte»
«Strana forte in senso buono o senso senso?»
«Eh?» alza di poco il busto e inarca un sopracciglio con un sorrisetto stampato sulle labbra.
«Sono strana in senso buono o in senso senso?»
«Senso senso che?»
«Senso senso» scrollo le spalle e lui continua a non capire.
Ruoto gli occhi al cielo e sbuffo «É un bene o un male il fatto che io sia strana?»
«Aah» porta la testa da un lato «No, cioè... É una bella cosa. Essere diversi»
«Io sono diversa?»
«Sì»
«Diversa in senso buono o in senso senso?»
Afferra il cuscino e mi colpisce il viso ridendo per poi smettere subito dopo «Oddio, i lividi. Scusa. Non volevo farti del male. E... E il cuscino è morbido ma... Ma... Va a denunciarmi, lo merito»
Cazzo ha detto?
Scoppio a ridere e quasi non cado dal letto con un triplo salto mortale «Louis, non mi hai fatto male e non ti denuncio, non ti preoccupare»
Si scompiglia i capelli e torna a stendersi accanto a me «Dovresti denunciare Edward»
«Prima gli do fuoco alla macchina»
«E alla porta di casa» aggiunge, disegnando un rettangolo sul mio braccio.
«E le uova nella finestra, non dimentichiamole»
«E la pipì nella bottiglia del te»
«E i peli pubici sullo spazzolino»
Sgrana gli occhi e fa una smorfia «Sara, che schifo!»
«Stavo scherzando! Stavo scherzando!»
Scoppia a ridere e annuisce «Sì, stavi scherzando...» ripete con sarcasmo.
«Non mi credi, Tomlinson?» alzo di poco la testa e sorrido maliziosa.
Bhè, per sorriso malizioso intendo solo un angolo delle labbra alzato e gli occhi di una che ha appena finito di spararsi tre canne. Ma dettagli.
«Da quando mi chiami Tomlinson? Ero il tuo idolo, di là»
«Di là?»
«Nel... Nell'altro mondo... Altra vita... Chiamala come vuoi»
Scoppio a ridere e annuisco «Devo chiamarti come facevo nel mondo parallelo?»
«Sì» dice, soddisfatto.
Tommi, io non sarei così felice.
«Okay, allora. Coglione»
«Coglione?»
«Di solito ti chiamo coglioncello, preferisci?»
Si alza dal letto ridendo e mi fissa con un sopracciglio inarcato «Che problema hai?»
Io?
Problemi?
Pft.
«Nessun problema»
«Mi chiami coglioncello! E gli altri? Come li chiamavi?»
«Zayn, Harry, Niall e Liam»
Spalanca la bocca e mi fissa.
Si è offeso?
«Bhè, allora ti chiamo coglioncella»
«E io ti chiamo carotino»
«Verdurina»
«Coniglietto»
«Ciuffo rosso»
«Dexter»
«Carmelania»
Eh?
Scoppio a ridere e porto le mani allo stomaco.
Oddio, CARMELANIA?!
Lo ha detto davvero?
«Ma dove cazzo lo hai sentito 'Carmelania'?»
Si siede accanto a me e scrolla le spalle «La mia prima fidanzata si chiamava così»
«Non ci credo»
«Oh, è la veritá. Faceva certi movimenti con la lingua che...»
«Okay! Okay! Non m'importa sapere cosa faceva con la lingua»
«Mentre mangiava il gelato, ma che hai pensato?»
Sí, il gelato.
Gli do un colpo alla spalla e mi corico, sospirando.
Sono stata picchiata da un ragazzo e mi ritrovo su un letto con Louis Tomlinson che si sta perdendo in fantasie con Carmelania e la sua lingua magica.
Bleah, che schifo.
«Coglioncello, posso farti una domanda?»
Porta un braccio attorno alle mie spalle e sorride «Mh-mh»
«Cosa sono questi... Versi, precisamente?»
Eh, dovevo chiederlo.
Sono a casa sua da circa due ore e da almeno un'ora continuo a sentire strani versi e dei botti.
Adesso le opzioni sono due: o il suo coinquilino sta facendo il tiro a segno con delle pentole a pressione comprate su internet con uno sconto del 50% o i muri hanno deciso di rompere i coglioni e diventare dei panda in calore.
Louis sorride imbarazzato e si passa una mano tra i capelli «Sara... É... É il mio coinquilino»
«Lancia le pentole?» chiedo, poggiando la testa sul suo petto.
Scoppia a ridere «No»
«E che sta facendo? Un incontro di boxe clanestino?»
«No...»
«Zumba?»
Continua a ridere e mi da un bacio sulla fronte prima di dire «Sta scopando, Sara. Sta scopando»
«Ah»
«Giá»
Rimaniamo in silenzio abbracciati sul letto mentre l'unico rumore che si sente è il cigolio del materasso e degli stupidi e imbarazzanti urletti.
«Louis, sto per vomitare» biascico, disgustata.
«Non sul mio letto»
«Per quanto andranno avanti?»
«Di solito gran parte della notte con intervalli di un quarto d'ora. Venti minuti, se siamo fortunati»
Cala nuovamente il silenzio e quando anche nell'altra stanza sembra essere arrivata la calma, Louis si schiarisce la voce.
«É stato imbarazzante» diciamo insieme, prima di scoppiare a ridere.
Eh, cazzo, rimanete voi su un letto con Louis Tomlinson con dei gemiti di sottofondo.
«Bhè, almeno hanno... Hanno smesso» metto i capelli dietro un orecchio e sorrido.
«Loro hanno smesso» dice, avvicinando il suo viso al mio.
«Loro» ripeto, facendo una risatina nervosa.
Mi accarezza la guancia e porta la testa da un lato con un sorrisetto poco rassicurante.
Sara, respira.
R E S P I R A.
«Ma noi...»
«Noi non cominciamo!» urlo, rotolando giù dal letto.
Aia.
Mi alzo con uno scatto e ridendo mi avvicino alla finestra «Fa caldo qua dentro, vero?»
«Emm... Apri, se vuoi»
Non volevo di certo il tuo permesso per aprire la finestra, Tommi.
Spalanco la finestra e mi sventolo il viso con una mano «Davvero, qui c'è troppo caldo!»
«Sara, stai urlando»
Ah.
Chiudo la bocca e faccio 'ok' con entrambi i pollici alzati.
Sta calma, cogliona.
Sta calma.
«Louis?»
«Sì?»
«Posso dormire a terra?»
Aggrotta la fronte e scuote la testa avvicinandosi a me.
I battiti del cuore accelerano e... Giuro, non sento piú le gambe.
Afferra le mie mani e sorride «Dormi sul letto, se ti do fastidio posso dormire io sul divano o... O sul pavimento»
«NO!»
Ecco, sto urlando di nuovo.
«No?»
«No, cioè... Possiamo dormire entrambi sul letto... Non mi dai fastidio»
Lui fastidio a me? No.
Torno sul letto e poggio la testa sul cuscino. Lui mi segue, imitandomi.
«Sara, spostati un po piú avanti» mormora, spingendomi la schiena.
Faccio come mi ha detto e evito di pensare al suo petto schiacciato contro la mia schiena.
«Buona notte, Lou» mormoro, guardando il vuoto.
Lui non risponde.
Si è giá addormentato? Minchia.
«Buona notte» riprovo, alzando il tono della voce.
Nessuna risposta.
Mi giro con uno scatto «Oh, almeno rispondi quand-» poggia le sue labbra sulle mie, interrompendo la mia sclerata da psicopatica e spinge la mia schiena contro il materasso, continuando a baciarmi.
«Buona notte» soffia sulle mie labbra, prima di girarsi dall'altro lato.
Wow.



«Oh, merda»
Sono queste le mie dolci parole, la mattina dopo.
É una reazione piuttosto calma e fine. Di certo, pensavo di fare una reazione piú esagerata trovandomi Louis addormentato e spalmato sul mio corpo.
Questo soggiorno in casa Tomlinson mi sta uccidendo.
E anche la sua testa sul mio collo è un tantino fastidiosa.
Muovo le sue orecchie con il dito «Coglioncello, ostacoli il funzionamento delle mie vie respiratorie»
«Mh»
Sì, mh.
«E... E fa caldo e... E tu stai sbavando»
«Pft»
Simpatico.
«Oh, Lou, vedi di toglierti dai coglioni» sbotto, prima di dargli una pacca sulla spalla che lo fa sobbalzare fino a farlo cadere sul pavimento.
Tiè.
Alza gli occhi di scatto e mi fissa, sconvolto.
«TU HAI PROBLEMI!» urla, alzandosi.
Mi punta un dito contro il viso e il suo petto continua ad abbassarsi e alzarsi velocemente.
«No, TU hai problemi» ribatto, alzandomi dal letto.
«Io?!»
«Sì, tu!»
«Perchè ho problemi? Sentiamo»
«Mi stavi sbavando il collo!»
Scoppia a ridere e mi afferra un fianco, attirandomi a se «Fammi finire l'opera allora»
Balzo indietro e gli colpisco il petto «Lontano»
«Lontanissimo» ribatte, alzando le mani in segno di resa.
«Ecco, sta lì»
Mi manda un bacio con la mano e sorride «Sei bellissima quando ti arrabbi»

«Anche tu»

Sgrano gli occhi e torno a fissarlo «No, okay. Stavo scherzando»

 



«E quindi l'ha picchiata, eh?»
«Sì»
«Che bastardo»
«Giá»
«Dobbiamo vendicarla»
«Ovviamente»
«Io posso mettergli del pepe nelle mutande»
«Ed io posso picchiarlo talmente forte da...»
Apro gli occhi, trovandomi di fronte Anastasia, Louis e il suo coinquilino.
Quando si accorgono che li sto fissando, smettono di parlare e sorridono «Sara, tesoro» Anastasia si avvicina a me e mi accarezza il braccio «Come stai?»
«Io... Bene. Tu come stai?»
Si gira di scatto verso Louis «Ha detto che sta bene! Ha detto che sta bene!»
Lui finge un sorriso e annuisce «Ho sentito»
Tornano di nuovo a fissarmi tutti e sobbalzo quando il coinquilino di Louis si lascia andare in un rutto.
«Che schifo, Andrew. Ci sono due ragazze»
Quel rutto era... Epico.
«Cazzo, insegnami!» urlo, alzandomi dal divano.
Anastasia e Louis si schiaffeggiano la fronte contemporaneamente e Andrew mi guarda, sconvolto.

«Louis, dove l'hai tenuta nascosta questa?» mi abbraccia di scatto e mi scompiglia i capelli.

L'importante è che non mi rutti in faccia, eh!

«Smettete di abbracciarvi, per favore?»

«No»

Louis mi afferra la mano e mi tira verso di lui, soddisfatto «Ecco, adesso avete smetto. E... E dobbiamo parlare» dice, serio.

«Di cosa?»

Dai che voglio imparare a ruttare, sbrigati.

«Vogliamo vendetta» sibila Anastasia, con sguardo minaccioso.

«Vendetta» ripete Louis, sedendosi sul divano.

«Vendetta!» ecco, pure Andrew.

«Barboncino...» sussurro, con lo stesso tono usato da loro.

Scoppiano a ridere ma tornano seri subito dopo «Sara, vieni un attimo con me»

«Signor sì!»

Seguo Louis lungo il corridoio ed entra in bagno, facendo cenno col capo di seguirlo.

«Tomlinson... Che vuoi fare in bagno?»

Ruota gli occhi al cielo e chiude la porta «Sara, sii seria per una cazzo di volta»

Oh.

Okay.

«Serissima» sussurro, baciandomi le dita «Parola di scout»

«Quello ti ha picchiata. Guarda qua» mi afferra il viso, girandolo verso lo specchio «Hai la faccia VIOLA!»

«Non urlare però, eh»

«Non urlo, ma ascoltami. Adesso, io e te... Ci vendichiamo per bene»

Io e te.

Tu ed io.

Forever you and meeeee. Okay, la smetto.

«E come?»

«So già cosa fare, ma devi ascoltarmi. Okay?»

«Okay»

V E N D E T T A.

Mh, mi piace.

«Torniamo di là» sussurra, aprendo la porta.

Si ferma di scatto e si gira con un sorrisetto «E sta lontana da Andrew»

«M'insegna a ruttare!»

Punta un dito contro il mio petto e sorride «Lontana»

«Perchè?»

«Perchè sei mia» dice, dopo avermi stampato un bacio sulle labbra.

Perchè sei mia.

Perchè sei mia.

Perchè sei...

«E di nessun altro»

Signor sì.

 

 

SCIABURABU! :)

All you need is love... Ta ta ta ta ta.

All you need is love... Ta ta ta ta ta.

All you need il love... Love...

No, All I need is PIZZA OuO

Ahahaha Sciaaaaaao.

Vi sono mancata?

Eh?

Eh? Vi sono mancata?

No, non vi sono mancata lol

Ma voi a me sssssì.

Ringraziate il tempo di merda che non mi fa andare in spiaggia.

Ringraziate la mia schiena che ha deciso di rompere i coglions.

Ringraziate il mio mal di gamba che puntualmente arriva ogni anno.

E ringraziate le mie mani che a via di suonare la chitarra mi hanno detto "wuè, Sara. Non rompere i coglioni e vai ad aggiornare al posto di fracassare la min-" Basta, poi erano troppo volgari u.u

Sì, le mie mani parlano Ahahahahahaha

Ahora, vado a rispondere alle recensioni :3

Sciaaaau.

Ma avete visto che dolcino che è questo capitolo?

Piano piano avremo SOUIS. Ahahahaha

Sciau va. <3

   
 
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