UNA NUOVA GIORNATA

Si sentirono delle urla provenire da fuori, seguite da un gran casino di passi e porte che si aprivano e si chiudevano.

-Che cazzo succede?- chiese Kidd nella sua camera con aria infastidita buttandosi il cuscino in testa nel vano tentativo di non sentire più niente e continuare a dormire in santa pace.

-Non lo so, vai a controllare, non ti pare?- disse una ragazza stesa sul letto di fianco a lui, con la voce ancora impastata dal sonno.

-Ma ti pare che io con la sbronza che mi sono preso vada a controllare?! Killer!!!-

Si sentirono quasi subito dei passi fuori dalla porta e poi Killer aprì la porta fermandosi sull'uscio, dicendo:

-Che cosa c'è capitano?-

-Che cosa c'è?! Che cosa c'è?! Secondo te cosa c'è?!-

-Un po' di rumore-

-Un po'?- rispose Kidd alzandosi lentamente e mettendosi a sedere sul letto ancora in boxer con le gambe e le braccia incrociate.

-Sì solo un po', perchè?- chiese Killer senza riuscire a nascondere un tono da finto tonto.

-Perchè se non la finite di fare casino inutilmente giuro che vi ammazzo tutti!!!- urlò Kidd istericamente.

-Ma se li ammazzi, come pensi di arrivare alla prossima isola, uhn- disse la ragazza alzandosi a sua volta. Indossava una paio di pantaloncini corti e grigi, ed una canottiera azzurra; aveva ancora tutti i lunghi capelli rossi scompigliati e le palpebre facevano intravedere solo a malapena gli occhi verdi della ragazza.

-Allora vuol dire che li farò lavorare per una settimana di fila, IN SILENZIO, e dovranno ripulire da cima a fondo la nave!-

-Stai urlando anche tu- rispose prontamente la ragazza.

-Grrrrrrrrrr- fu il ringhio di Kidd che segnalò la fine del discorso. La verità è che Kidd non sapeva come rispondere, quella era l'unica persona che riusciva a zittirlo, forse questo era stato uno dei motivi che lo avevano spinto, ovviamente contro la sua volontà e per la prima volta in tutta la sua vita, ad amare qualcuno.

-Grazie Yume- stavolta fu Killer a rivolgersi alla ragazza, il cui nome era, appunto, Yume, ed a ringraziarla per aver zittito il loro capitano, in quel momento un po' troppo loquace.

-Di niente Killer. Posso sapere come mai state facendo così tanto chiasso?-

-Abbiamo avvistato una nave della marina, ci stanno inseguendo-

-Che?!?- urlò, di nuovo, Kidd, facendo sobbalzare la povera Yume.

-Abbiamo avvistato una nave della marina, ci stanno inse...-

-Va bene!!! Ho capito! Ho afferrato il concetto! Ma dirlo prima no, è?- lo interruppe il capitano bruscamente, saltando giù dal letto ed iniziando a vestirsi.

-Avevi detto che non volevi che nessuno vi distubasse a meno che non avessimo avvistato un'isola-

-Killer- disse improvvisamente calmo Kidd -Vai...-

-Sul ponte, di' agli altri di prepararsi per un possibile attacco, arriviamo fra due minuti- Yume interruppe bruscamente Kidd per evitare degli sproloqui, anche se la cosa non aiutò più di tanto poichè nel frattempo il rosso aveva iniziato a urlare parole leggermente colorite al suddetto vice-capitano che nel frattempo se l'era squagliata evitando così di sentire gli "A fanculo!" e gli "Idiota!" e gli "Stronzerrimo!" che il suo adorato capitano gli stava lanciando contro insieme a vari oggetti che ad un certo punto si fermarono bloccati dalla porta, prontamente usata da Killer come scudo provvisorio.

Appena la scena, ridicola vista dall'esterno ma terrorizzante per chi l'avesse subita, finì, Kidd prese il suo pesante mantello appeso ad un attaccapanni e si sedette su una poltrona aspettando che pure Yume si cambiasse.

...

-Due minuti eh?- disse ad un certo punto Kidd guardando la ragazza che nel frattempo si era addormentata da seduta.

Allora si alzò, le andò vicino sedendosi sul bordo del letto e cercò di svegliarla prendendole una spalla e scuotendola un po' chiamando piano il suo nome... eh sì non poteva farci niente quella ragazza ogni tanto riusciva a calmarlo e a farlo sorridere, di cuore. Continuò per un bel po' di tempo, ma niente, non si era neanche mossa, anzi quando Kidd mollò la presa scoraggiato perchè conoscendola aveva capito l'antifona, e cioè che non si sarebbe più svegliata fino all'ora di pranzo (e, a proposito, non si sarebbe svegliata a quell'ora perchè non aveva più sonno o perchè si era riposata abbastanza, ma perchè la suddetta ora era, appunto, l'ora di pranzo, cioè l'ora in cui si mangia), lei piano piano cadde all'indietro sul letto. Allora Kidd sospirando e scuotendo la testa esasperato, se ne andò fuori costretto a risolvere la questione "marina" senza l'aiuto di Yume che potendo controllare l'acqua poteva benissimo far affondare la nave in meno di mezzo secondo senza dover aspettare pazientemente (ed in quella nave tutti sapevano che il capitano di pazienza ce ne aveva poca) di sconfiggere la nave avversaria in un altro modo meno diretto.

Però lui lo sapeva, quella ragazza era così, ed era così che l'amava. Pensò Kidd sorridendo teneramente (strano, vero?) a questo pensiero, ed andando da Killer ingiuriando chiunque gli capitasse a tiro per sfogarsi (e ti pareva).

In fondo Kidd è Kidd e non gli si può chiedere più di tanta tenerezza al giorno, no?

Ho incentrato la storia sulla figura di Kidd perchè ci tenevo a fare in modo che fosse lui il protagonista di questa storia e non la ragazza.

Spero comunque di non avervi ucciso con la tenerezza di Kidd (so che è strano, ma io ho sempre pensato che infondo, ma in fondo in fondo in fondo in fondo, Kidd fosse un po' tenero ma si vergognasse di esserlo... non linciatemi).

Le recensioni sono mooooooooooooooooolto gradite, ringrazio comunque chiunque sia arrivato fin qui a leggere, e chiunque metterà fra le seguite, ricordate o preferite codesta storia xD

OHAYOOOOOOOOOOOOOOOO MINNA-SAN!

Alla prossima :D

Kohaku