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Autore: LazyBonesz_    27/06/2013    2 recensioni
-Cosa mi consigli come muto messaggio per fare coming out?- chiedo con un sorriso allegro.
Ho deciso, ho fatto la mia scelta.
George annuisce e inizia il suo lavoro.
Dopo un po' osservo il finale.
Ora c'è un nuovo disegno.
Un omino e un altro omino abbracciati e una scritta sotto:
''Non siamo solo amici, è molto di più''.
Sorrido.
-E' perfetto. La prossima volta tornerò con il mio ragazzo-
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Diario segreto di Harry Styles.'
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1 Luglio 2013

Il tatuatore è lo scrittore della nostra storia d'amore.


Tratto dal diario segreto di Harry Styles.

Ci risiamo.
Quante volte sono passato in questa via per lo stesso motivo.
Fin troppe volte per contarle su una mano. 
Motivo? Aggiungere un nuovo capitolo al libro.
Si, il libro della mia o dovrei dire nostra storia d'amore. 
Il libro? Il mio corpo.
Ogni tatuaggio è come un capitolo nuovo.
E poi mi chiedono il perché delle mie azioni!
Ma cazzo! Nessuno lo ha ancora capito.
Sono gay, fottutamente e totalmente gay! Sembra che tutto il mondo voglia convicermi a essere etero.
Sembra che ogni volta mi dicano ''tu sei etero, tu sei etero''.
Non sono etero, non lo sono mai stato. Neanche quando credevo di esserlo.
Il mio primo bacio era per divertimento. Il mio primo VERO bacio è stato con un ragazzo.
Forse qualcuno che sta leggendo ha già capito chi è. Si, è lui, Louis Tomlinson.
Io lo amo, l'ho sempra amato.
Da quando l'ho visto in quel bagno ho capito che tra noi non ci sarebbe mai stata amicizia. E' stato come svegliarsi e ho capito.
Ho capito che ero gay.
Ero gay per Louis. 
Ero gay, gay, gay! Sono gay, cazzo!
Sarebbe brutto dirlo e pensarlo ma ho sempre considerato le Larry shippers (si, vi conosco) come le uniche vere fans.
Perché? So che tutte le directioners mi amano ma loro mi hanno, ci hanno accettati per quello che siamo e adorano vederci liberi di fare ciò che vogliamo. Ci amano quando siamo noi stessi, quando siamo realmente felici.
Io non sono libero, sono in una dannata gabbia ma ho un metodo per parlare con il mondo esterno: il mio corpo.
Non pensate male.
Io non sono un puttaniete stronzo senza cuore. Io sono io. 
Con i miei difetti e spero anche pregi.
Comunque uso il mio corpo per scrivere ciò che vorrei dire e fare. Ciò che vorrei essere.
Non sembra ma ogni mio disegno ha un significato e quasi tutti sono legati a Louis.
Anche i suoi. Siamo collegati da un filo. Un filo che abbiamo dalla nascita. Un filo che mi ha portato da lui e lui da me.
Un filo che vogliono tagliare, far sparire e buttare. Lo vogliono dimenticare ma io non lo farò. Io sto lottando per la nostra libertà.
Tutto sembrava d'oro quando ho firmato il contratto. Ero uno stupido. Per far realizzare il mio sogno ho rinuciato incosapevolmente alla mia libertà.
E ora? Ora sono su un palco a fare ciò che sogno senza avere ciò che desidero.
Ma dove sono finito? Sto parlando della mia via deprimente, triste e fantastica allo stesso tempo.

Ritorniamo da dove ho iniziato.
Dunque, sto ancora camminando verso il mio migliore amico: il tatuatore.
Eh si, è un vero genio. Ogni volta gli racconto della mia triste storia d'amore fin troppo segreta. Lui mi capisce. E' gay come me e non ha mai potuto dirlo a nessuno perché i suoi amici odiano gli omosessuali. Quando ha fatto coming out lo hanno abbandonato.
Ma ora sta bene, ha il suo ragazzo. Cosa che vorrei anche io senza mentire sul fatto che siamo solo amici. Già solo, c'è sempre questo dannato solo che scoraggia tutti. E' solo un bambino non capisce cosa vuole, è solo un ragazzo non sa che vuol dire essere gay o etero, sono solo amici non si amano. Ma che ne sanno dell'amore!?
Sto divagando di nuovo.
Dicevo, il tatuatore è un vero amico. Mi confido sempre con lui. Mentre mi disegna un nuovo capitolo nel corpo io spiego quelli vecchi. E' terribilmente malinconico farlo ma così capisco che dentro di me e su di me sono ancora libero, almeno un po'.
Certe volte vorrei volare via con Louis. Lontano da tutti, magari.
Finalmente entro dentro il locale piccolo ma piuttosto famoso di Londra. Nessuno hai mai sentito la verità sui miei tatuaggi perché li faccio in una stanza. Ci siamo solo io e il mio amico alias tatuatore.
A volte viene Louis anche se non potrebbe. Non può perché c'è quella cazzo di modest e altro che non vuole. Non vuole perché ''potreste essere scambiati per gay''. Così direbbe il nostro manager.
Tante ho volte ho desiderato di urlando contro al mondo un bel 'vaffanculo' ma ovviamente non posso. 
Non posso fare nulla, solo tatuarmi. Ancora questo solo. Solo, solo perché io sono solo. Avrei bisogno di qualcuno che mi indichi la direzione giusta.
Ironia della sorte.
Mi avvicino al bancone mentre qualche flash mi acceca. Forse non è il momento migliore per uscire. Il buio non aiuta affatto e neanche le dannate luci suffuse del luogo. Dovrei dirlo a George (il tatuatore) che per colpa del suo locale sto perdendo la vista.
Lo fisso con un sorriso sghembo.
-Styles, di nuovo, eh? Che cosa vuoi e dove lo vuoi?- mi chiede George con quel suo sorriso che non ha mai perso da quando ha fatto coming out.
-Uhm, ne parliamo nella sala- dico prima di avviarmi nella piccola stanza dietro al bancone.
Niente flash e niente paparazzi. 
Mi sdraio su quella specie di lettino.
-Cosa mi consigli come muto messaggio per fare coming out?- chiedo con un sorriso allegro.
Ho deciso, ho fatto la mia scelta.
George annuisce e inizia il suo lavoro.
Dopo un po' osservo il finale.
Ora c'è un nuovo disegno.
Un omino e un altro omino abbracciati e una scritta sotto:

''Non siamo solo amici, è molto di più''.

Sorrido.
-E' perfetto. La prossima volta tornerò con il mio ragazzo-


   
 
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