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Autore: Angel_15    28/06/2013    5 recensioni
Kim Jonghyun: Un cameriere che lavora nel ristorante coreano della sua famiglia, giá da un paio di anni emigrata in Italia. Questa vorrebbe rispedirlo in Corea, convinta che in quel paese sarebbe impossibile per lui trovare una ragazza coreana (Perchè pensarlo accanto a una ragazza italiana sarebbe fuori discussione) con cui sistemarsi e mettere su famiglia.
Eva Fornieri: Una semplice diciassettene. I genitori (Proprietari di una grande catena di alberghi) vorrebbero che intraprendesse una relazione con il figlio del proprietario di un'altrettanto grande catena di ristoranti. Cosicchè un giorno le due imprese possano unirsi.
***
Lui coreano, lei italiana. Due culture cosí diverse.
Niente li accomuna. Le tradizioni, lo stile di vita, le abitudini, il taglio degli occhi. NIENTE!
La sola cosa che li lega è l'autoritá di due famiglie estremamente tradizionaliste. Convinte che il bianco si sposa col bianco e il nero si sposa col nero.
Cosa accadrebbe se il destino decidesse di far incrociare due strade cosí differenti? Potrebbe nascere qualcosa da quest'enorme differenza culturale? E le famiglie sarebbero disposte a superare e accettare tutto ció?
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jonghyun, Nuovo Personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Incontri In Pista

 
 

La giornata di Eva era tracorsa nella piú completa normalitá.

Si era svegliata, aveva fatto colazione e come al solito si era rinchiusa in camera sua a leggere o a studiare. Insomma la solita routine.

L'unica cosa diversa da gli altri giorni era quella sensazione allo stomaco che ancora non accennava ad andarsene. Dopo qualche ora ci aveva fatto l'abitudine ma ancora continuava a domandarsi di preciso che cos'era e perchè fosse lí.

 

Verso le 21.00 la madre le ricordó che tra un ora sarebbe passato a prenderla Daniele, cosí fú costretta a richiudere i suoi amati amici libri.

Si avvió verso l'armadio e guardando i suoi abiti pensó che non aveva la minima idea di come vestirsi. Non usciva guasi mai, specialmente nei pub. In piú i suoi vestiti si limitavano a Jeans, t-shirt e al massimo qualche camicietta. Tutta roba casual che indossava per andare a scuola.  Aprí un cassetto che rimaneva sempre chiuso, esclusi casi molto rari. Era pieno di vestiti eleganti compreso quello che aveva indossato la sera prima. Tutti erano stati acqustati dalla madre nella speranza che un giorno li avesse indossati, ma apparte occasioni "speciali" o casi come quello della cena al ristorante, erano rimasti tutti ancora lí. Come nuovi, intatti, alcuni avevano ancora il cartellino.

Prese il primo senza neanche dare un occhiata a gli altri. Lo indossó e si diresse allo specchio, non era male. Blu elettrico con le spalline non troppo larghe e la gonna che finiva a metá coscia. 

Manuela raggiunse la figlia in camera per verificare che non uscisse in maglietta e pantaloncini e appena la vide rimase a bocca aperta. 

< Che santo è oggi che ti sei messa un vestito di tua spontanea volontá? > 

< Spontanea? Chi é che mi ha costretta ad accettare l'invito di quel frattura-scatole? >

< Tante storie per un uscita con un ragazzo carino... Dai vieni in bagno che ti sistemo i capelli e il trucco >

< Trucco?!?? Non ci pensare neanche! > 

Dopo circa mezz'ora, nonostante le continue opposioni della ragazza, riuscí ad acconciarle i lunghi capelli che lasció sciolti esclusa una ciocca che tiró sú con un fermaglio. Le mise anche un leggero filo di trucco per risaltare un po' gli occhi. 

< Sei stupenda > 

E la bació sulla fronte. Eva si guardó allo specchio e storse la bocca. Aveva sempre odiato truccarsi ma doveva ammettere che non stava male.

Sentirono suonare al campanello e si diressero al piano di sotto.

" Ci siamo " Pensó Eva mentre la madre euforica aprí la porta.

< Buonasera signora Fornieri. Oh ma, Eva come sei affascinante stasera >

Eccolo che iniziava subito a fare il leccapiedi.

< Grazie, andiamo? > Chiese spazientita. Prima andavano prima tornavano.

Prese la giacca e salutó la madre prima di dirigersi fuori con il ragazzo che le aprí lo sportello della sua auto metallizzata.

 

< Fannullone sei pronto? > Urló SongDam dal fondo delle scale.

< Eccomi > Disse Jonghyun scendendo le scale.

< Wow, deciso di fare strage stasera? >

< Uff... Andiamo e basta perfavore > 

La sorella non aveva tutti i torti. Il ragazzo indossava dei jeans stretti e una canotta grigia sotto una giacca nera di pelle, mentre i capelli erano stati tirati su col gel.

< Siamo giá acidi eh? > Sbuffó la ragazza uscendo di casa.

Arrivarono al pub circa 10 minuti dopo e non appena entrarono furono assaliti dalle mille luci dei riflettori e dalla musica assordante. SongDam ci era abituata dato che frequentava spesso locali del genere, Jonghyun invece dovette tapparsi le orecchie per il troppo rumore.

Mentre si avviavano verso il bancone del bar, dove SongDam prese il primo alcolico della serata, nel frattempo, dall'altra parte della sala una ragazza con un vestito blu se ne stava seduta sul divanetto nero di pelle circondata da un gruppo di ragazzi a lei sconosciuti ma che giá non sopportava.

< Vuoi qualcosa da bere tesoro? > Chiese Daniele mettendo un braccio sulle spalle di Eva.

< No grazie > Rispose acida liberandosi dalla sua presa < E non chiamarmi tesoro... Io vado in bagno >

 Si alzó sbuffando e non appena trovó la porta entró nel bagno unisex.

 

< SongDam sei giá al terzo, basta con questa roba > Disse Jonghyun togliendo il bicchiere pieno di Vodka di mano alla ragazza.

< Eddai io lo reggo bene l'alcool >

< Si, si vede > La ragazza ormai era ubriaca marcia mentre il fratello aveva preso solo un drink analcolico che era ancora nel bicchiere. 

< Ascolta io vado in bagno e poi torniamo a casa. E guido io! >

< Aish! Sei piú piccolo e vuoi dare ordini a me? > 

Si alzó barcollando dalla sedia e poco prima che perdesse l'equilibrio Jonghyun la afferró.

< Viste le condizioni direi proprio di si > E la rimise a sedere < Mi raccomando stai qui buona torno subito >

Si diresse verso il bagno ma non fece in tempo ad aprire la porta che qualcuno la aprí per lui. Per non perdere l'equilibrio rovesció accidentalmente l'interno del bicchiere che aveva in mano sulla figura che aveva aperto la porta. 

< Oh cazzo, scusami > Urló per sovrastare il forte rumore della musica.

< No scusami tu, sono io che ho aperto cosí di scatto >

Quella voce, dove l'aveva giá sentita?

Alzó lo sguardo per osservare la figura femminile di fronte a lui ma non riuscí a vedere bene il suo viso poiche in quel punto non arrivava molta luce da parte dei riflettori. 

Neanche lei riusciva a vederlo ma non appena alzó lo sguardo sentí le guance diventare piú calde.

Esattamente come la sera prima.

" Aspetta non sará mica... "

< T-tu sei...il cameriere di ieri sera? >

Il ragazzo si pietrificó. Era lei. La ragazza dai capelli profumati e dagli occhi profondi.

< S-si sono io, a..a quanto pare siamo destinati... >

< A incontrarci buttandoci cibi o bevande addosso? > Rise leggermente ironizzando sulla situazione.

Aspetta...Stava ridendo? Lei? E con uno sconosciuto? 

< Eh giá. scusami ancora, ti ho rovinato questo bel vestito >

< Ma vá tranquillo. Non mi importa niente del vestito >

< Peccato, perchè ti sta bene > 

Arrossí violentemente non appena si accorse della spontaneitá con cui aveva detto la frase.

< G- grazie > 

Ed ecco che la sensazione allo stomaco fecè il suo ritorno. Ma stavolta si stava allargando, facendosi spazio nel petto.

< A-allora s-scusa ancora >

Un improvviso scatto d'imbrazzo lo fece entrare di getto nel bagno senza guardare negli occhi la ragazza che, dopo essersi ripresa, tornó al divano dai suoi "amici".

< Daniele io voglio tornare a casa >

< Ma non è ancora mezzanotte >

< Non mi importa, per favore riportami a casa >

< Eddai restiamo ancora un pó > 

< Se non mi porti tu me ne vado da sola > 

Afferró la giacca e la borsa prima di dirigersi verso l'uscita dove trovó una ragazza dai capelli lunghi, neri e lisci che camminava a fatica.

Questa barcolló prima di cadere addosso a Eva che peró riuscí ad afferrarla.

< Tutto bene? > Le chiese.

< Jonghyun portami a casa per favore > 

" Chi? "

Prese la ragazza sotto braccio. Non sapeva che fare, era ubriaca fradicia, si vedeva. Ma non poteva portarla fuori, se qualcuno la avesse cercata non l'avrebbe trovata.

Peró un pó d'aria fresca le avrebbe fatto bene.

Non fece in tempo a pensarlo che una figura maschile le raggiunse.

< SongDam! > 

Si giró e lo vide di nuovo. 

< Stavo per uscire e mi è finita addosso > 

< Dai cibi e le bevande siamo passati alle sorelle > 

Rise leggermente imbarazzata mentre il ragazzo prese sottobraccio la sorella. 

In effetti ora che ci faceva caso la ragazza era la stessa che, dopo di lui, le aveva servito il bibimbap la sera prima.

< Adesso andiamo a casa ubriacona... Grazie per averla sorretta e scusa ancora per il vestito > 

< Di niente >

Lo salutó con un cenno della mano mentre il ragazzo uscí dal locale.

Eva sentí nuovamente le guance rosse " E che cavolo ma perchè? ".

Lo sapeva il perchè, era arrossita quando lo aveva incontrato al ristorante ed era arrossita anche quella sera. 

Se ne rendeva conto ma non voleva credere che la presenza di un semplice sconosciuto le facesse quell'effetto.

Abbassó lo sguardo e notó un oggetto marrone a terra. Si abbassó e lo prese in mano per capire di cosa si trattasse.

" Un portafoglio?! " Lo aprí e vi trovo dentro una carta d'identitá con una foto che ritraeva un ragazzo dagli occhi a mandorla e i capelli neri.

" È sua " Pensó.

Guardó avanti a sè ma il ragazzo si era ormai dileguato.

< Eva! > Urló una voce maschile alle sue spalle.

< Ma ti sembra il modo di andartene? >

Mise istintivamente il portafiglio in borsa.

< Scusa Daniele ma sono veramente stanca... Ti prego possiamo andare? >

< Uff... E va bene. Ma solo perchè sei tu piccola > 

< Non chiamarmi piccola! >

Si avviarono nel parcheggio e durante il viaggio di ritorno Eva non potè fare a meno di pensare a due cose:

Perchè continuava ad arrossire incrociando lo sguardo di quel coreano? 

E perchè le era venuto per ben due volte da ridere in modo cosí spontaneo, cosa che non faceva da molto tempo?

Una cosa era certa peró, doveva riportargli il portafoglio.

 
 
 
Lo so, poi divento noiosa con i miei soliti ringraziamenti ma io ci tengo veramente tanto a farvi sapere quanto sono felice che voi seguiate questo mio sproloquio (?) detto FanFiction xD Quindi ringrazio come al solito Jeje_ che continua recensirmi (Ti amo <3) e Martae7 Che ha rirecensito insieme a SicaChu. Yellow_Shine e commonrauhl che hanno messo la storia tra le "Preferite" e infine chocociel, Malloth, vanessa_ e _Maka97_ che l'hanno messa tra le "Seguite".
Alla prossima miei amori!!! (Massí vi sposo tutti (?))
   
 
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