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Autore: Tomma_Ash    28/06/2013    4 recensioni
Giulia una ragazza semplice, solare, italiane si ritrova a vivere nella città di Londra con la sua amica Mary, hanno entrabbe 16 anni.
Giulia incontrerà un ragazzo dolce ma lui è veramente cosi?
Gli amici di lui sono veramente dolci come li descrive?
Cosa nasconde Charlotte?
Scomesse feste, giochi, baci ....
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Appena lui entrò mi incomincio a guardare dalla testa ai piedi, è adesso cos’è che non va bene in me, non sarò alta come lui, però non sono nemmeno cosi bassa. Mi passo vicino, cavoli era tanto più alto di me, gli arrivavo se tutto va bene alla spalla, “Sei quella nuova?”, io annui lui si tolse la maglietta senza problemi davanti a me, si mise la maglietta, una specie di capellino me ne diede uno simile e mi fece segno di seguirlo. Va bene neanche un ciao, perfetto, non so perché ma mi sta già antipatico, non si è nemmeno presentato. Stranamente si avvicino a me “Vieni che ti mostro“”, io lo segui, pensai che era meglio stare zitta, visto che non li vado a genio, lo capito subito mi ha squadrato subito appena mi ha visto, si è tolto la maglietta e pantaloni senza problemi davanti a me, per lui ero come invisibile.
Il lavoro iniziò e lui persona misteriosa del quale non so il nome ed io parlammo gran poco degli ingredienti da mettere sopra ci pensava lui, io mi occupavo solo di mettere il pomodoro e mozzarella, mi chiedo per quanto avrei retto il suo mutismo.
Appena il lavoro fini andai a cambiarmi, per fortuna non c’era e quindi mi potei cambiare senza problemi, una volta messi i vestiti che avevo i miei jeans corti e la mia maglietta a righe, lui arrivo e disse “Vieni a ballare?”, ma se neanche ti conosco, io mi chiedo se uno come lui l’ho fa apposta, a comportarsi cosi “Ma se neanche ci conosciamo, non so nemmeno il tuo nome”, lui mi guardo piazzò la sua fronte sulla mia, ora mi faceva sentire ancora più bassa, “Ma che caratterino sei una ribelle?” ribelle io? Un po’ l’ho ero, “Abbastanza, tu invece cosa sei? Il belloccio di turno che crede che tutte gli vanno dietro”, forse avevo esagerato, accidenti a me e alla mia bocca, “Sei una difficile”, ma ci stava provando no, con lui, no, non mi faccio trattare cosi, “Sarà, ma intanto, non so come ti chiami moro”, lui rise odio ammetterlo ma aveva un sorriso che mozzava il fiato, per non parlare degli occhi essendo cosi vicino a me, potevo, notarli molto meglio di prima, lui mi prese una mano la blocco sul moro “Ti dico il mio nome, ma prima voglio un bacio da te”, hai capito male con me i ricatti non funzionano, cos’è tutte quelle che hai conosciuto, hai usato la stessa tecnica, “Guarda che stai sbagliando, i ricatti, falli con qualcun altro, e visto che ho già perso abbastanza tempo con te, me ne vado a casa”.
Vuoi che ti accompagno? ”, adesso aveva pure il coraggio, “Scusa, ma non hai visto il motorino qui fuori, di chi credi sia”, lui si avvicino a me, ancora di più, ormai sentivo il suo respiro “Muori dalla voglia di baciarmi vero? ” ma che si era fumato, cos’era il caldo gli giocava questi scherzi o era sempre cosi, “Senti, con me non giocare potresti pentirtene”, lui non si spostava non accennava a farlo, “Va bene, ho capito, sei una ribelle, ma riuscirò a farti cedere” riuscì a spingerlo via, usci dalla pizzeria e mi diressi verso casa.
Appena arrivai, vidi una macchina parcheggiare nella casa di fronte, mi nascosi dietro il cespuglio o lo vidi scendere, no non poteva essere che abitava la, nella casa di fronte alla mia, non ci volevo credere guardai il messaggio di Johanna non poteva essere era la stessa via, ma la casa di fronte, tutti potevano saperlo tranne lui, sennò non mi avrebbe più lasciato in pace.
La mattina seguente andai verso casa sua, per fortuna mi venne ad aprire sua mamma “Ciao Giulia come stai? ”, io sorrisi “Bene, molto bene”, lei mi fece accomodare dentro, la casa era grandissima, e molto ben arredata “Ieri sera com’è andata il lavoro, ti sei trovata bene con mio figlio? ”, non potevo certo dirgli quello che era successo, menti e le risposi “Si, si tutto bene”, mi sorrise mi offri un bicchiere d’acqua che accettai molto volentieri, poi lei mi disse : “Se vuoi ti faccio vedere le bambine, cosi vi conoscete, mio figlio, sta ancora dormendo, dopo ti darà una mano anche lui sta tranquilla”, salimmo al piano di sopra le bambine erano già sveglie “Allora quella seduta alla finestra è la più grande di loro si chiama Charlotte, ma chiamala pure Lottie, come facciamo tutti noi, quella seduta che sta leggendo il libro è Félicité ma chiamala pure Fizzy, mentre le due gemelline sono Dasy e Phoebe, comunque se hai problemi ti puoi sempre far aiutare da Lottie oppure da Louis”, finalmente scopri il nome del moro, era ora, Johanna ci salutò e ci disse che doveva andare al lavoro, io rimasi in stanza delle bambine, erano tutte tranquille le gemelle, stavano giocando, Fizzy leggeva, mentre Lottie si avvicino a me “Sei brava in matematica? ”, io le sorrisi “Si me la cavo, ti serve una mano? ”, lei annui e poi aggiunse “Mi aiuteresti, perché mio fratello, non mi vuole mai aiutare”, allora avevo indovinato usa il carattere da stronzo con tutti, le feci segno di sedersi alla scrivania. Prima di iniziare l’aiuto di matematica andai un attimo in bagno, quando usci, sbattei contro qualcuno mi alzai, si alzo anche lui, mi guardo “Bello ora ti ho anche a casa mia”, non gli risposi, andai ad aiutare Lottie.




ECCOMI QUI CON IL PRIMO CAPITOLO ALLORA COME AVRETE CAPITO GIULIA È UNA RIBELLE LOUIS CON LEI SI COMPORTA IN MANIERA MOLTO STRANA.
SECONDO VOI LA NOSTRA GIULIETTA RIUSCIRA A CEDERE A LOUIS OPPURE SARÀ IL CONTRARIO... BÈ QUESTO PER SAPERLO DOVETE CONTINUARE A LEGGERE LA STORIA.
UNA PRECISIONE CHARLOTTE LA SORELLA DI LOUIS NELLA STORIA SI CHIAMERÀ SEMPRE LOTTIE. <3
ALLA PROSSIMA DALLA VOSTRA TOMMA <3
ASPETTO CON GIOIA LE VOSTRE RECENSIONI
   
 
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