.Immortale?.



«ANNABETH CHASE» annunciò Atena.
Il mio nome riecheggiò nella sala.
Le chiacchiere si spensero.
La stanza rimase muta, tranne per il crepitio del fuoco.
Avevo gli occhi di tutti puntati addosso: tutti gli dei, i semidei, i ciclopi, gli spiriti mi guardavano.
Mi portai al centro della sala del trono.
Estia mi rassicurò con un sorriso.
Era nella sua forma bambina, adesso, e sembrava contenta di sedere di nuovo accanto al fuoco. Vederla sorridere mi diede coraggio (anche se la conoscevo davvero poco) e continuai ad avanzare.
Prima rivolsi un inchino a Zeus.
Poi mi inginocchiai ai piedi di mia madre.
«Alzati, figlia mia» disse Atena.
Mi alzai, un po' imbarazzata.
«Una grande eroina dev’essere ricompensata» continuò. «Qualcuno dei presenti può negare i meriti di mia figlia?»
Mi aspettavo che qualcuno si facesse avanti.
Gli dei non erano mai d’accordo su nulla, e molti di loro non nutrivano ancora alcuna simpatia nei miei confronti, eppure nessuno si levò a protestare.
«Il Consiglio è concorde» disse Zeus.
«Annabeth Chase, riceverai un dono dagli dei.»
Esitai.
«Un dono qualsiasi?»
Zeus annuì, cupo.
«So che cosa chiederai. Il dono più grande di tutti. Sì. Se lo vorrai, sarà tuo. Gli dei non elargiscono questo dono a un eroe mortale da molti secoli, ma… Annabeth Chase, se lo desideri, diventerai una dea. Immortale. Imperitura. Servirai come luogotenente di tua madre per l’eternità.»
Lo fissai sbigottita.
«Ehm… una dea?»


In quel singolo istante, migliaia di pensieri intasarono la mia testa.
Uno in particolare, mi riecheggiò più volte: Pecy.
Sarei diventata un'immortale, sarei vissuta per l'eternità, senza mai morire.
Non sarei invecchiata ed avrei avuto sempre sedici anni.
Praticamete, mi stavano offrendo l'Isola dei Beati sull'Olimpo.



«Sapientona!» mi sentì richiamare nella mia testa, da una voce che conoscevo fin troppo bene.
Vidi tutti i miei ricordi con Percy riaffiorare: il nostro primo incontro, la nostra prima impresa, la nostra caccia al Vello d'Oro, quella volta in cui aveva affrontato tutto e tutti per salvarmi dalle grinfie di Atlante e Luke, della nostra battaglia nel Labirinto, del nostro bacio, ed infine, di quest'ultima battaglia, dove mi era stato accanto nei momenti di bisogno.
Non sarei stata egoista.
No.
Probabilmente il mio difetto fatale mi avrebbe 'suggerito' di accettare, ma io non potevo.
Troppe persone avevano perso la vita in questa guerra ed io , non potevo ricevere tutti i meriti.
«Non posso.» mi dissi mentalmente.


Mi voltai verso Percy, e vidi che era totalmente sbiancato.
Fece di tutto pur di non incontrare i miei occhi, e per un momento, pensai anch'io che il pavimento fosse piuttosto interessante.
Mi girai nuovamente verso gli dei.
Mia madre mi guardava , come per dire -'Attenta Annabeth, stai scegliendo il resto della tua vita.'-

«Sono davvero onorata.. Dico davvero.. Ma.. Rifiuto.»
«Rifiuti l'immortalità?» tuonò titubante Zeus.
Accennai ad un si.
Vidi mia madre porgemi un lieve sorriso.
«Beh, in questo caso.. Mi trovo ad offrirti altro, figlia mia.» continuò « Ci è stato fatto notare che l’Olimpo è… be’, ridotto male. Il Signore dei Titani ha causato molti danni, ai quali bisognerà porre rimedio. Potremmo ricostruirlo per magia, naturalmente, e rifarlo tale e quale a prima, ma gli dei ritengono che la città si possa migliorare. Prenderemo questa situazione come un’opportunità. E tu, figlia mia, progetterai questi miglioramenti.»
La fissai impietrita, con gli occhi luccicanti.
«Po-Potrò ricostruire l'Olimpo?»
Atena mi rivolse un sorriso ironico.
«Sei un architetto, non è vero? Hai studiato le tecniche di Dedalo in persona. Chi meglio di te potrà riprogettare l’Olimpo e trasformarlo in un monumento in grado di durare per un altro millennio?»
«Accetti?» concluse, dopo attimi di silenzio.
«S-Si!» le risposi, facendole un sorriso a trentadue denti.


Poco dopo, mi voltai verso gli altri semidei che mi erano dietro , per ritornare al mio posto.
Percy sorrideva.
Supposi che era felice del fatto non avessi accettato l'immortalità.
Facemmo un gesto avventato.
Aprì le braccia ed io mi ci catapultai dentro.
Ci abbracciammo, poi ci scambiammo un bacio veloce sulle labbra.
Quando ci staccammo, notammo che Afrodite ci guardava sorridendo, Atena che era indecisa sul tramutare Percy in un merluzzo o meno, e gli altri dei che sorridevano leggermente imbarazzati.
Mi spostai velocemente da Percy, per un po' di contegno.
«PERSEUS JACKSON!» lo richiamò suo padre.
Perce mi guardò un attimo indeciso sull'andare o meno, ed io gli feci un sorriso rassicurante.
Sospirò, ed infine s'incamminò verso gli dei.



Probabilmente avevo fatto la scelta sbagliata.
Probabilmente avrei dovuto accettare.
«Probabilmente..» dissi mentalmente alla vocina che mi perseguitava con fin troppi dubbi «Sarebbe l'ora in cui dovresti zittirti.».
Era una cosa scema, ma dopo averlo detto, mi sentii in pace con me stessa e con il mondo intero.

Nella mia mente, navigavano solo certezze.
Io avevo fatto la scelta giusta.
Avevo fatto bene a rifiutare l'immortalità.
Avevo fatto bene , decidendo di rimanere con Percy per il resto della mia vita.




***



Angolo Autrice;


Nuova fanfiction sulla Percabeth ! c:
Vi spiego in quattro e quattrotto da dove mi è nata l'idea.
Stavo rileggendo 'Lo scontro Finale' e arrivata al punto in cui gli dei dicono a Percy che sarebbe diventato immortale, sotto sua approvazione, mi son detta 'Perchè non butto giù due righe, dove è Annabeth a rifiutare tale offerta, e non Percy?'
Quindi ho cercato di fare un qualcosa di diverso , per una volta x°D
Spero che l'idea vi sia piaciuta , come la fanfiction c:
Lasciatemi qualche parere!
Ps. mi scuso per aventuali errori grammaticali e/o sintattici.
A presto,

_ Angel_