11. I have to go to Milan.
« Pronto? Pronto?? Chi parla?? » gridai, al telefono.
« Dai, riattacca, sara` uno scherzo! » disse Elisa, morsicando il suo panino.
Feci per chiudere la chiamata, ma sentii una voce dire: « Sei Viola Ambrosini? »
Riattaccai immediatamente l'Iphone all'orecchio e risposi: « Sisonoio! » tutto d'un fiato. Ci fu un attimo di silenzio, in sottofondo si sentiva un silenzio tombale, e solo qualche voce confusa ogni tanto, che rimbombava: erano al chiuso.
« Sei la figlia del signor Francesco Ambrosini e nipote della signora Luisa De Rossi? » chiese ancora, con quella voce da agente segreto.
« Si. » risposi. Ma che era successo?! Li avevano arrestati, forse?
« Ecco... Sono stati coinvolti in un incidente e adesso sono ricoverati qui a Milano. »
« M-M-Milano?!?! Oh mio dio, parto subito!!! » accellerai il passo, lasciando gli altri indietro. Non appena si accorsero che non c'ero piu` gridarono: « Hei Viola! Non vieni con noi a pranzo? »
« No, ho da fare!! » gridai, senza voltarmi. Le lacrime cominciavano a scendere, sciogliendomi quel poco di trucco che avevo, ed io stavo quasi correndo, immersa nei miei mille pensieri. Com'era possibile che avevano fatto un incidente?? Non potevano lasciarmi cosi!!! No!!! Continuavo a correre e piangere, senza guardare neanche dove stavo andando, cosi che venni quasi investita da una grossa auto nera che inchiodo` all'improvviso, venendomi comunque quasi addosso e facendomi cadere.
« Ti sei fatta male?? » chiese una voce calda e roca, tenendomi la testa. Mi sembrava familiare ma non riuscivo a riconoscere di chi fosse. Aprii gli occhi e vidi un ragazzo riccio che mi portava sull'auto, e alla guida un altro ragazzo dagli occhi azzurri, che mi strinse la mano in modo rassicurante e parti` a tutta birra. Dopodiche` non vidi ne` sentii piu` nulla.
Mi risvegliai su un letto morbido, coperto da una trapunta rossa tapezzata di righe di vari colori. Mi misi a sedere e mi guardai intorno: pareti bianche, mobili scuri, vestiti e oggetti sparsi sul pavimento. Era sicuramente la stanza di un ragazzo molto disordinato. Dopo qualche minuto, scoprii di trovarmi nella stanza di Louis, per l'appunto.
« Finalmente ti sei svegliata, Vi! Credevo che fossi morta! » mi abbraccio` di slancio, facendomi cadere di schiena sul letto, con lui sopra. Ci guardammo negli occhi e scoppiammo a ridere, rimettendoci a sedere. Dopo alcuni secondi bussarono alla porta.
« Posso entrare? » chiese una voce melodica. Zayn.
« Certo, io sono solo passato a vedere come stava. » disse Louis, alzandosi e raggiungendo la porta, richiudendola poi alle spalle di Zayn, il quale si sedette su una sedia accanto al letto.
« Sei pazza a correre cosi in mezzo alla strada?! » mi rimprovero`, puntandomi il dito contro come fossi colpevole di chissa` quale reato.
« Oh, sto benissimo, grazie. » mi alzai riluttante, e infilai le scarpe mezzo slacciate, dirigendomi verso la porta per allontanarmi da lui. Ma improvvisamente mi prese il polso e mi tiro` verso il letto, andando a finire addosso a me.
« Non andartene, ti prego. » mormoro`, debolmente. Adesso sembrava lui il sottomesso.
« Perche` no? Non ho tempo da perdere a farmi rimproverare da te perche` corro per strada! » Cercai di rialzarmi, ma Zayn mi blocco` per i polsi, e si avvicino` piano al mio orecchio destro, lasciando un dolce bacio sul lobo.
« Potremmo occupare il tempo in maniera diversa, se ti va. » sorrise maliziosamente. Qualunque ragazza si sarebbe sciolta a quelle parole, e sarebbe ceduta a lui, ma io no.
Avvampai all'istante, e lo spinsi via, alzandomi di scatto, nonostante la testa cominciasse a girarmi. « Brutto pervertito che non sei al-» Zayn mi sbarro` la strada, mettendosi a braccia conserte con la schiena poggiata sulla porta, e i nostri corpi ora erano vicinissimi. Fin troppo, per i miei gusti.
« Io... N-non ho bisogno di persone come te! » esclamai, spingendo con forza i palmi delle mani sul suo petto tonico. Zayn si sposto` e mi lascio` uscire, seguendomi con lo sguardo mentre camminavo a fatica verso il salotto, con una mano sulla fronte per il capogiro ed il mal di testa che cominciavano a farsi sentire.
« Oh, Viola, stai attenta! » esclamo` Liam, vedendomi arrivare. Mi aiuto` ad arrivare al divano, tenendomi per un braccio, e si sedette accanto a me. Niall era seduto nella poltrona affianco, e mi chiese se andava tutto bene. « Si. » risposi. Ma in realta` non andava affatto bene. Perche` Zayn era uscito fuori sbattendo la porta dopo che gli avevo detto di non aver bisogno di lui? Non era poi un'offesa cosi grande! E poi... Mio padre e mia nonna, erano ancora in quell'ospedale, ed io ero partita per arrivarci circa una o due ore prima. Adesso sarebbero anche potuti essere gia` morti ed io ero li a poltrire per un semplice svenimento ed un lieve capogiro! No, non ero pessimista, ero realista. Il che e` diverso, totalmente diverso.
« Devo andare a Milano. » esordii, alzandomi in piedi. Ma il capogiro riprese a farsi sentire, e dovetti sbattere le palpebre un paio di volte per riuscire a vederci dritto.
« A Milano?! - Niall rimase perplesso - E che diavolo ci fai, adesso, a Milano?? »
« Devo andare in ospedale, mio padre e mia nonna sono stati ricoverati d'urgenza dopo un grave incidente. Devo andare da loro, hanno bisogno di me. Io sono la loro famiglia. »
« Oh mio dio, mi dispiace tantissimo! - mi abbraccio` forte, dimenticandosi dei lividi che avevo sulle braccia, che mi fecero stringere i denti per il dolore al contatto con le sue braccia forti - Certo che devi andare da loro, ma... Non sei proprio nelle condizioni adatte per partire, ora. »
« Partire?! E dove? » la stessa persona che aveva esclamato quella frase, sbatte` la porta d'ingresso, avvicinandosi a grandi passi verso di noi. Zayn era rientrato.
« Viola deve andare a Milano. » disse Liam, sistemando qualcosa dietro il televisore.
« Oh, wow! E` davvero una bella citta`, e ci sono un mucchio di ragazze carine! » esclamo` Harry, uscendo dal bagno con un asciugamano in vita e i ricci gocciolanti.
« Posso accompagnartici io, se vuoi. » disse Louis, guardandomi intensamente con quei suoi oceani cristallini. Ci stava provando con me, o era solo una mia impressione?
« Sempre se a te non da fastidio. » si rivolse verso Zayn, guardandolo con aria di sfida. I due si fissarono a lungo, e mi sembro` che diventassero improvvisamente un lupo nero e uno bianco, che ringhiavano l'uno contro l'altro, preparandosi a combattere per contendersi la lupa piu` bella.
« No, non mi da fastidio per niente. Non mi interessa di lei. » emise uno strano rumore con il naso, alzando le sopracciglia con indifferenza. Ci rimasi di sasso, davvero. Zayn era sempre pronto a rompermi le palle, stuzzicandomi e sfiorandomi come nessuno aveva mai fatto, e mi aveva anche baciata, una volta. E ora diceva che non gliene fregava niente di me?! Com'era possibile che fosse cosi stronzo???
« Perche` adesso sei diventato un nemico?? » gridai con le lacrime agli occhi, serrando i pugni. Riaprii gli occhi e trovai cinque sguardi sorpresi a fissarmi, ma piu` di tutti quello di Zayn, che prese le chiavi della macchina dalle dita di Louis e mi fece l'occhiolino, tornando dunque al suo solito aspetto: ombroso e riservato.
« Vieni tu con me. » mormorai, osservandomi le nocche delle mani, ormai bianche.
Senza dire neanche una parola, Zayn mi prese per mano e mi trascino` fuori, mentre io salutavo con la mano gli altri e mimavo con le labbra un timido "Scusa" a Louis, che rispose con un occhiolino e un dolce sorriso.
« Cavolo, siamo da due ore in macchina, non ne posso piu`!! - portai indietro i capelli con le mani, sbuffando - Quando si arriva?? »
« Oh insomma se non la finisci di lamentarti giuro che ti butto` giu` dalla macchina e ti lascio per strada! » cambio` la marcia e supero` una macchina, tornando poi all'interno della nostra corsia.
« Non lo faresti mai. » lo guardai, sorridendo.
« E perche`, sentiamo! » rispose lui, sulla difensiva.
« Tieni troppo a me. » Zayn sembro` irrigidirsi sul sedile, e strinse maggiormente il volante, senza guardarmi. Restammo per un'altra ora o due su quell'autostrada trafficata, Zayn guidava veloce per recuperare tempo, ma ogni duecento metri si formava una coda che sembrava interminabile, e cosi finivamo per perdere tempo ugualmente.
Ad un certo punto, sentii una mano morbida carezzarmi la guancia. Aprii gli occhi e trovai Zayn seduto nei sedili posteriori accanto a me, che mi coccolava. Evidentemente eravamo in un'altra interminabile coda, ed io mi ero addormentata.
« Finalmente sveglia! » sorrise, e gli luccicarono gli occhi.
« E`... E` da tanto che stiamo cosi? » chiesi imbarazzata, cercando di allontanarmi dalla sua presa.
« Nah, al massimo venti minuti. » V-venti minuti?! Porca miseria ero stata per venti minuti tra le braccia di Zayn a farmi carezzare guance e capelli e far immaginare qualcosa di perverso su di me alla sua mente contorta?! Restammo a guardarci in un silenzio imbarazzante, poi Zayn cerco` di prendermi la mano, ma io la ritrassi istintivamente, tenendo basso lo sguardo. Quell'irritante ragazzo mozzafiato mi prese il mento con una delle sue dita lunghe, costringendomi a posare lo sguardo sui suoi infiniti occhi dorati. Sposto` lentamente la mano sulla mia mascella, e piu` su, sino a dietro la testa. Si avvicino` a me, e tenendomi stretta una ciocca di capelli, poso` le sue morbide labbra sulle mie. Chiusi gli occhi, e un'istinto di cui non ero a conoscenza mi fece appendere le braccia attorno al suo collo, finendo quindi attaccati. Zayn premette una mano sui miei capelli, e fece scivolare piu` volte l'altra dietro la mia schiena, mentre continuavamo a stare incollati. Zayn cerco` di infilare la lingua nella mia bocca per unirla alla mia, ma glielo impedii, staccandomi immediatamente da lui.
« Scusami, io... Non so che mi e` preso. » si porto` una mano sulle tempie, guardando in basso. Io invece rivolsi lo sguardo alla strada, e gli feci segno di tornare alla guida perche` la processione di auto stava avanzando. Restai dietro, per evitare di incontrare il suo sguardo. Ci eravamo baciati. Questa volta non era stato solo lui a poggiare le labbra sulle mie, ma anch'io avevo ricambiato! E ancora non sapevo perche`. Sapevo di odiarlo, l'avevo capito dal primo momento che l'avevo visto. Eppure lui, non so perche`, mi si era subito avvicinato come una calamita, seguendomi e stressandomi. Forse era il suo divertimento segreto, ma per me era una vera e propria seccatura! Anche se almeno mi teneva impegnata nei momenti di noia.
*Spazio dell'autrice*
Buongiorno tesorinii mi sono appena alzata, hehe come avrete capito non sono una tipa mattiniera! Bene, a parte queste cose che non centrano proprio niente...
Quando ho scritto questo capitolo ero in una situazione un pò catastrofica e cosi ho pensato di far finire in una situazione catastrofica anche Viola! Spero che vi piaccia questo capitolo e che leggerete il resto continuando a recensire e a scrivermi per farmi sapere cosa ne pensate, ci tengo molto. A presto :)
La vostra Sophia.xx