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Autore: rescuemeniall    28/06/2013    6 recensioni
Giuls era una semplice 16enne come tante altre, o forse questo era ciò che pensavano le persone di lei a prima vista.
Di colpo si ritrovò a terra. Le cadde il cappello e tutti i suoi boccoli biondi si liberarono finendole sul volto.
- stavi cercando questo?- disse sventolando un cappellino rosso e blu.
- razza di idiota, ridammi il mio cappello!- sbraitò.
- magari ne riparliamo a mensa.. o dopo scuola.- rispose lui mettendosi il cappellino in testa e scappando via.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Louis Tomlinson, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Red and Blue hat.

diciamo che qui avrebbe dovuto esserci l'header. ma diciamo anche che questa merda di computer ha deciso di complottare contro di me e di non farmelo caricare. quando pubblicherò gli altri capitoli (se lo farò) proverò a metterlo in tutti i modi. grazie dell'attenzione, lol. ora potete leggere. c:
 
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Giuls era una semplice 16enne come tante altre, o forse questo era ciò che pensavano le persone di lei a prima vista. Trisha e Hope erano le uniche a conoscere il suo passato, ed erano riuscite a farla ambientare al meglio nella nuova scuola. Giuls infatti non era inglese. Si era da poco trasferita per motivi familiari. Al padre era stato proposto il lavoro che già praticava, ma col triplo del suo precedente guadagno e tasse inferiori. Dunque eccola lì, sballottata in un aereo e trascinata via dai suoi amici, dal resto della famiglia, in una nuova casa in Inghilterra. Lei ne era entusiasta, ciononostante sentiva sempre un po’ la mancanza del suo paese, l’Italia.
 
- Giuls!-
- mmh..- disse la ragazza assonnata, cercando di rimanere in equilibrio.
- Giuls, sveglia!- le urlò l’amica in faccia, cercando di farla riprendere.
- Cazzo Hope mi hai sfondato i timpani, porca troia.-
- Oh, ma quanto sei fine, tesoro! Andiamo, mancano cinque minuti alle lezioni.-
- Non possiamo passarli a dormire sognando un mondo buono?-
- Le pubblicità della Kinder di prima mattina l’hanno rincoglionita- disse una mora piombando alle loro spalle.
- Trisha tu ci scherzi sopra, intanto questa ha il culo più pesante del piombo e non si muove, aiutami!- rispose Hope con un tono di serietà.
Fu così che le due ragazze si ritrovarono a trascinare la bionda per il corridoio della scuola fino in classe, dove la appiopparono su una sedia. Videro la testa di Giuls a poco a poco inclinarsi e sbattere sul banco.
- ahia.- disse la ragazza ricoperta dai suoi stessi capelli.
Le due amiche scoppiarono a ridere e andarono a sedersi.
Matematica, non poteva esistere materia più insulsa, odiosa, spremi-cervello e a dir poco noiosa della matematica per Giuls. Tant’è vero che, mentre quella grassona della professoressa spiegava le disequazioni, lei guardava fuori dalla finestra facendosi film mentali. Ormai aveva capito che persino guardare un muro era fonte di film mentali, e i film mentali erano nettamente meglio del culone cellulitico situato davanti alla lavagna. Affiorando quella brutta, bruttissima immagine nei suoi pensieri, Giuls uscì dal suo stato di trans, trovando gli occhi di tutti i compagni puntati su di lei.
Cosa diavolo..?
- signorina Brown! Allora, mi vuole rispondere? -
Merda.
Cosa le aveva chiesto quella sottospecie di scrofa? Giuls non poteva saperlo, dal momento che era stata ammaliata dal muro e dal vetro delle finestre.
Così optò per il silenzio.
- signorina Brown, vorrebbe cortesemente alzarsi e venire alla lavagna a svolgere questa disequazione? – chiese la prof con un ghigno seguito da un falso sorrisetto.
- s-si.- disse la ragazza tremando e sentendo sempre più caldo man mano che si avvicinava alla lavagna, quasi stesse viaggiando per il centro della Terra. Eppure era inverno, ed era ricoperta da maglione, giacca, capello e sciarpa. Prese il gessetto, lo posò sull’ardesia verde e polverosa e rimase immobile. Immobile e in silenzio. Iniziarono a sudarle le mani, andò nel panico e, non sapendo cosa fare, uscì dalla classe a passo veloce cercando il bagno più vicino. Camminava a testa bassa, aumentando sempre di più il passo. Di colpo si ritrovò a terra. Le cadde il cappello e tutti i suoi boccoli biondi si liberarono finendole sul volto.
- scusa! è tutto okay? – chiese una voce maschile proveniente dall’alto.
- tutto okay? Sono a culo a terra e non vedo un cazzo, non c’è niente di ‘okay’- disse Giuls bruscamente.
- hey miss simpatia volevo solo aiutarti, ma ora che ci penso puoi anche rimanere a terra se vuoi. –
-bene!-
-okay-
-smettila con questo okay!-
Non vi fu una risposta. Giuls ancora non vedeva niente, e muoversi con tutti quegli indumenti addosso, da seduta, era ancora più difficile. Dopo qualche tentativo riuscì ad alzarsi e a levarsi i capelli dalla faccia. Si voltò alla ricerca del cappello.
- BUH!-
La ragazza lanciò un urlo che eccheggiò nel corridoio. Il ragazzo era ancora lì, almeno adesso poteva vederlo. Era più alto di lei, aveva i capelli castano chiaro, gli occhi di un colore tra l’azzurro e il verde e un sorriso malizioso stampato in faccia.
- stavi cercando questo?- disse sventolando un cappellino rosso e blu.
- razza di idiota, ridammi il mio cappello!- sbraitò.
- dammi un buon motivo per farlo. – disse lui sghignazzando.
Vaffanculo brutto stronzo rivoglio il mio cappello.
- senti, sono già in un casino con la mia prof di matematica, voglio solo il mio cappello, e lo voglio ora.- disse la ragazza serrando le mascelle.
- magari ne riparliamo a mensa.. o dopo scuola.- rispose lui mettendosi il cappellino in testa e scappando via.
Giuls battè forte un piede a terra, poi l’altro, e ringhiò qualcosa di incomprensibile. Andò in bagno e si sciacquò la faccia ormai bollente per la rabbia e la frustrazione. Voleva il suo capello, e non sarebbe stata in pace con sé stessa finché non l’avrebbe riottenuto. Intanto una figura fece ombra dalla porta del bagno.
- ah, eccoti qui.- disse Hope, spostandosi una ciocca di capelli dietro l’orecchio.
- che c’è?- chiese Giuls esasperata.
- ..la prof vorrebbe sapere che fine hai fatto.-
- dille che sono scappata perché dovevo..vomitare.-
- non ti crederà mai.-
- fa come ti ho detto.-
- va bene.-
Essere amica dei bidelli era sempre stato un vantaggio che, per l’ennesima volta, Giuls usò a suo favore.
- scusi professoressa avevo mal di stomaco..-
- certo, e vuole anche farmi credere che ha usato il suo cappello come sacchetto? Dato che non lo vedo più sulla sua testa.-
Stai calma non risponderle stai calma non risponderle.
Giuls rimase in silenzio andandosi a sedere.
Poco dopo entrò un vecchietto in divisa, alias un bidello alquanto anziano, che manteneva in una mano uno scopettone e un secchio nell’altra.
- oh, salve Bernard. Mi prende lei il caffè?-
- certo, professoressa, appena avrò finito di ripulire i bagni delle ragazze. Qualcuno deve esser stato davvero male con lo stomaco.- disse con voce flebile e storpiata a causa dei molti denti mancanti.
La professoressa girò il suo grasso facciotto e il suo sguardo verso Giuls, che ora la fissava socchiudendo gli occhi e smorzando un falso sorriso con le labbra.
- sì, torni dopo, non c’è problema.-
 
Dopo altre strazianti ore di lezione, Giuls corse davanti alla mensa e si mise ad aspettare Trisha e Hope, trattenute sempre dalla prof di chimica a causa della loro indecenza nel fare uso di liquidi in fiale e, di conseguenza, dovevano ripulire il laboratorio.
Il pensiero del cibo risollevava un minimo il morale di Giuls, che appena vide le sue due amiche non esitò a trascinarle in mensa. Una volta riempiti i vassoi si sedettero ad un tavolo mentre la bionda scrutava ogni singolo angolo della sala alla ricerca di quel ragazzo.
- si può sapere chi cazzo stai cercando?- chiese Trisha insospettita dal modo in cui la sua amica si stava comportando. Ma non ricevette risposta.
Così Trisha e Hope si ritrovarono a chiamarla all’unisono ad alta voce: -GIULS!-
La bionda, esasperata, si girò.
- E VA BENE! C’è un fottuto bastardo che mi ha fatto cadere a terra mentre uscivo di classe, e non solo! Quello stronzo mi ha anche rubato il..-
- cappello.- disse un ragazzo castano appoggiando una mano al tavolo e sorridendo maliziosamente.

 

Spazio Autrice
 
SAAAAAAAAALVE PEOPLE. Okay, dunque. Se ve lo state chiedendo (scommetto di no) questa è la mia prima ff. Di conseguenza non so se è scritta bene o scritta male, se è bella, brutta, carina, o orripilante. Ora: un ringraziamento speciale ad Azzurra, ragazza dal cuore d’oro (NO AZZURRO! LOL. Okay questa me la potevo risparmiare), che ha creato l’header della storia. LO SO, L'HEADER NON C'E' PERCHE' QUESTO COMPUTER E' UNA STRAGRANDE CAGATA, ma volevo ringraziarla comunque dfhgjfdhjk. Se la cercate su twitter il suo nick è @I_NeedHoranHug. Per quanto riguarda IL MIO NICK DI TWITTER, è uguale al mio nome efp, ovvero @harrehsljps. Un ultima cosuccia:
 
VI CHIEDO IN GINOCCHIO DI LASCIARMI UNA RECENSIONE, ANCHE PICCOLA, PER SAPERE ALMENO COSA PENSATE DI QUESTA STORIA, SE LA DEVO CONTINUARE O ELIMINARLA DIRETTAMENTE. ANCHE PER SAPERE IL VOSTRO PARERE, CIOE’ MI INTERESSA, OKAY? GRAZIE MILLE SE AVETE LETTO E GRAZIE AL CUBO SE RECENSITE. DETTO QUESTO, MI DILEGUO.
 
Un bacio,
Mela xx

  
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