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Autore: ary_gg    28/06/2013    3 recensioni
Storia che cercherò di rendere il più corale possibile con una trama sovrannaturale in sottofondo.
Sono stati inseriti due nuovi personaggi. Due sorelle Selene e Diana.
Le due arrivano in città all'inizio dell'anno scolastico, non sono però delle studentesse. La storia si svolge come nel telefilm, dopo quattro mesi dalla fine della seconda stagione. Ci saranno nuovi problemi oltre agli alfa e i problemi saranno causati proprio dalle due ragazze, che nascondono una natura sovrannaturale, oltre che un piano segreto. Probabili spoiler se non seguite la programmazione americana. Dateci un'occhiata se vi va -Ari
Genere: Fantasy, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Derek Hale, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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You Are My Wonderwall

 

 

CAPITOLO PRIMO

Al suono della campanella orde di studenti si precipitarono fuori dalle aule, un urlo si propagò nei corridoi facendo rabbrividire mezzo liceo. Stiles e Scott erano ancora in aula che raccoglievano le loro cose e, dopo l’urlo si guardarono allarmati, entrambi si voltarono dove di solito era seduta Lydia. La ragazza sbattè le palpebre apparentemente tranquilla.
“Che c’è?”
Disse sarcastica alzando un sopracciglio.
“Non ho urlato io stavolta”
I due si precipitarono immediatamente fuori vedendo un bel po’ di confusione proprio al centro del corridoio. Una ragazza, o precisamente, quella ragazza, era distesa per terra priva di sensi.
“Beh nessuno ha intenzione di chiamare un’ambulanza?”
Lydia parlò con estrema tranquillità palesandosi accanto a Stiles e Scott che, come gli altri, fissavano la ragazza senza fare nulla. Scott tirò fuori il suo cellulare, ma una voce lo bloccò.
“Fermo, fermo. Va tutto bene non c’è bisogno”
Una donna che non aveva mai visto si era avvicinata e si era chinata accanto alla ragazza. Diana scosse un po’ la sorella cercando di farla rinvenire.
“Selene..andiamo..”
Scott corrucciò la fronte, era stranamente nervosa..e poi quale persona sana di mente non voleva che chiamassero un’ambulanza o un qualsiasi medico?
“Magari è meglio se chiamo..”
“No!”
Disse perentoriamente la donna lanciandogli un’occhiata di rimprovero.
“Ehm..Scott”
Il ragazzo continuò a fissare le due cercando di capire cosa ci fosse di così strano, perché aveva una strana sensazione?
“Scott..”
Insistette Stiles, Scott sbuffò e lo guardò accigliato.
“Non ora Stiles, non è il momento”
Il ragazzo si accorse che l’amico stava guardando da tutt’altra parte, così seguì il suo sguardo, fino a scorgere la figura di Derek appoggiata contro il muro che osservava da lontano la scena. In breve Isaac fu accanto a lui.
“Credi c’entri qualcosa?”
Chiese Stiles capendo di aver catturato l’attenzione dell’amico. Intanto i due sentirono un respiro profondo e dei sospiri di sollievo tutti intorno. I due guardarono la ragazza che si era svegliata.
“Non lo so, ma ho intenzione di scoprirlo”
Disse Scott posando nuovamente lo sguardo su Derek che questa volta stava ricambiando lo sguardo. Il ragazzo si staccò dal muro e si diresse verso un’aula vuota seguito da Isaac. Scott fece altrettanto.
“Adesso??”
Disse allarmato Stiles vedendo Scott seguire Derek, così accelerò il passo per raggiungere l’amico.

“Allison! Allison!”
Lydia richiamò l’amica sperando che si fermasse, speranze ovviamente vane. La seguì velocemente muovendosi sui tacchi alti. Finalmente poté arrestare la sua corsa davanti all’armadietto della ragazza.
“Hai deciso di ignorarmi per tutto l’anno?”
Disse poi frustrata, Allison fece finta di pensarci su.
“Mm si”
Disse riponendo alcuni libri nell’armadietto.
“Perché sei arrabbiata con me? Ok hai passato tutta l’estate a Parigi per superare il tuo trauma e il tuo lutto e posso capire che tu non ti sia fatta sentire molto, ma da quando sei tornata mi hai completamente ignorata. Io odio essere ignorata. Sono la tipica ragazza che ha bisogno di attenzioni.”
Allison sospirò sentendosi in colpa e decise di prestarle attenzione, così la guardò dispiaciuta.
“Lydia non sono arrabbiata con te”
“Bene. Perché io dovrei essere arrabbiata con te. Mi hai tenuto nascosto tutto. Di Scott, di Jackson, nessuno mi ha detto nulla dello zio psicopatico di Derek! Ho dovuto stressarlo per tutto il tempo in cui spiegava il manuale ‘Licantropo in quattro semplici mosse’ a Jackson, prima che se andasse, per convincerlo a farmi dire perché suo zio mi ha usata come una marionetta! Credo che ora voglia uccidermi più di quando pensava che fossi il Kanima.”
“Ssh abbassa la voce”
La rimproverò Allison.
“Mi dispiace ok, hai ragione. Ma pensavo fossi più al sicuro non conoscendo i dettagli”
“L’hai pensato tu insieme a tutti gli altri. Non è stato carino. Ora di grazia, vuoi spiegarmi perché mi stai evitando?”
“Io e mio padre siamo tornati dopo il viaggio a Parigi con la promessa che non ci saremmo fatti coinvolgere..e ho tutta l’intenzione di mantenere fede al patto.”
“E io cosa c’entro? Non sono un licantropo o qualcosa di sovrannaturale Allison”
“Passi molto tempo con Stiles però”
“L’ultima volta che ho controllato sulla mia agenda era ancora nella lista umani.”
Disse sarcastica Lydia appoggiando la schiena contro gli armadietti chiusi.


“Ascolta Allison, ti voglio bene ok? Sei l’unica vera amica che abbia mai avuto. Ho passato tutta l’estate a piangermi addosso per la partenza di Jackson e per il suo nuovo status, tu hai bisogno di superare il tuo brutto periodo. Siamo un’accoppiata formidabile e dobbiamo goderci il penultimo anno. Non vuoi pensare al college, a questi due anni di follie? Dobbiamo vivere come in quei teen drama per adolescenti, preoccupandoci di organizzare il ballo ed essere popolari; andiamo, Allison. Non escludermi”
Allison ci rifletté un po’ su, poi un sorriso spuntò sul suo volto e guardò l’amica.
“Hai ragione. Ho bisogno di un’amica. Non dovevo allontanarti mi dispiace. Ma..Lydia..”
“Si, si, non nominerò né Scott, né Stiles e le sue teorie strambe su qualsiasi cosa succeda in città, né altri licantropi o affari lupeschi o che so io. Te lo prometto”


“Quindi mi stai dicendo solo ora che Erica e Boyd sono nelle mani di un altro branco?”
Derek alzò gli occhi al cielo velocemente per poi posare il suo sguardo di nuovo su Scott.
“Più o meno”
“Cosa significa più o meno?”
Disse Stiles allargando le braccia molto molto confuso. Era in disparte alle spalle di Scott seduto su un banco.


“Non sto dando spiegazioni a te, non capisco nemmeno perché tu sia qui”
Disse Derek irritato, Scott sospirò.

“Rispondi e basta ok?”
Derek sospirò e guardò Isaac che annuì leggermente per spronare il suo Alfa a parlare.
“Non è un branco normale..è un branco di Alfa”
Le espressioni di Scott e  Stiles mutarono improvvisamente. I due si guardarono shockati.
“Che intendi per Alfa e branco esattamente?”
Disse sarcastico Stiles.
“Un branco interamente fatto di Alfa, ecco cosa intendo”
Disse seccamente il ragazzo esasperato.
“Cosa vogliono da Erica e Boyd? Loro sono solo dei Beta”
Scott intervenne nella discussione.
Miei Beta”
Sottolineò Derek.
“Vogliono te.”
Scott non stava ponendo una domanda, era una pura e semplice constatazione.
“Quindi cosa facciamo?”
Disse poi Scott guardando Derek pronto per combattere.
“Tu, nulla. Io, vado a riprenderli”
“Se non vuoi il mio aiuto perché mi hai cercato?”
“Scott, sono pericolosi. E nonostante tu dica di non far parte del mio branco, tecnicamente sei un mio Beta e di conseguenza sei un loro bersaglio. Quindi fammi un favore, tieni gli occhi aperti e non farti ammazzare anche tu”
Derek uscì nervoso dall’aula. Era frustrato più che mai. Dopo quattro mesi ancora non era riuscito ad avvicinarsi a loro e al loro covo. Si spostavano velocemente, più di quanto immaginasse, questo rendeva difficile avvicinarli e poter recuperare Erica e Boyd. Inoltre si sentiva terribilmente in colpa. Se non li avesse lasciati andare, ora sarebbero salvi, se non li avesse trattati come aveva fatto, ora non starebbero lottando per la loro vita, o peggio, non sarebbero morti. A quel pensiero scosse la testa e si mosse rapidamente per i corridoi della scuola. Sentì delle voci da lontano, così si fermò e tese l’orecchio. Si nascose osservando la ragazza che aveva incontrato al mattino e che aveva lasciato lì svenuta, insieme ad un’altra donna più grande.
“In casa non c’è nulla da mangiare”
“Mi va bene solo un po’ di gelato”
“Selene sei svenuta nel bel mezzo della scuola, hai bisogno di mangiare”
La ragazza alzò gli occhi al cielo, poi Diana si fece seria.
“Dimmi la verità. Sei davvero solo svenuta? Non hai seriamente usato i tuoi poteri?”
Derek tese l’orecchio improvvisamente interessato alla discussione. Selene stava per risponderle quando sentì la presenza di qualcuno e girò su se stessa nei corridoi.
“Tutto ok?”
Chiese la sorella preoccupata.
“Si..andiamocene da qui però”
Derek le vide allontanarsi e uscire dalla scuola sempre più preoccupato. Doveva occuparsi di altro, adesso, quell’inconveniente, non era esattamente la cosa migliore che potesse capitare.
“Ehi”
Isaac raggiunse Derek in corridoio, il ragazzo lo guardò, sembrava volesse dirgli qualcosa.
“Che c’è?”
“Scott vuole aiutarci”
Derek sospirò e superò il ragazzo di fronte a sé avanzando verso l’uscita dalla scuola.
“Derek, aspetta.”
Isaac arrancò dietro di lui cercando di capire cosa passasse per la testa al suo Alfa. Dopo quello che era successo a Boyd ed Erica, il loro rapporto era migliorato, più di quanto non fosse precedentemente. Tra i due si era creato un rapporto di solida fiducia, cooperazione e protezione reciproca, il rapporto che dovrebbe esserci tra un Alfa e i suoi Beta. Isaac aveva notato un forte cambiamento in Derek, era come se avesse riflettuto sul suo modo di fare, su come si era comportato con loro prima, aveva cercato di scavare affondo dentro di sé, quasi per capire se fosse in grado di svolgere quel ruolo, quello che doveva essere proprio di un Alfa. Lo aveva fatto presente a Scott prima di uscire dall’aula e raggiungere Derek. C’era una cosa però che non aveva mai compreso a pieno e di cui Derek non aveva mai parlato apertamente. Scott. Non sapeva se era una sorta di maschera dovuta all’orgoglio ferito, all’essere stato preso in giro da quello che si supponeva essere un suo Beta. O semplicemente era proprio il fatto che Scott era molto più indipendente di loro, non accettava di far parte di un branco, probabilmente non accettava ancora di essere un licantropo.
“Perché non vuoi il suo aiuto? Non credi che sia il caso di mettere da parte l’orgoglio? Almeno per Erica e Boyd.”
Derek si fermò appena fuori dalla scuola dopo aver sceso i gradini e si voltò verso Isaac che era alle sue spalle.
“Non si tratta di orgoglio Isaac, ok? Scott non è con noi, volevo solo che lo sapesse perché possa tenere gli occhi aperti. Non ho il tempo di seguire ogni sua mossa per assicurarmi che stia bene e che quei tizi non gli facciano fare la stessa fine che hanno fatto fare a loro, la stessa fine che stavano facendo fare a te. Ora andiamo, credo di sapere dove sono”
“Gli hai trovati?”
Chiese Isaac ignorando di proposito il resto del discorso.
“No. Sono loro che hanno trovato noi”


Selene si aggirava lentamente fra gli scaffali ormai deserti di quel supermarket. La cosa buona di quelle cittadine? C’era sempre un qualche negozio aperto anche fino a tardi. La ragazza guardò i grandi frigoriferi addossati ad una delle pareti. Prima di aprirlo per prendere il gelato che tanto desiderava, osservò le varie confezioni per poter scegliere quello che preferiva. Mentre fissava il vetro intensamente un riflesso si materializzò dietro di lei. Selene sussultò spaventata e si voltò appoggiando le spalle contro il vetro del frigo. Un uomo con degli occhiali scuri era, ora, davanti a lei. Era immobile e aveva un bastone per ciechi che sfiorava appena il pavimento. Selene era ancora con le spalle contro il frigo e una mano sul suo cuore, che alla ragazza pareva fare su e giù tra lo stomaco e la gola. Passò una mano sul viso cercando di calmarsi.
“Mi dispiace signorina, non volevo spaventarla.”
Selene corrucciò la fronte. No? Pensò dentro di se. Stranamente le sembrava quasi che invece volesse spaventarla eccome. Poiché si fidava molto del suo istinto, cercò di canalizzarsi su di lui, ma non riusciva a scorgere nulla di strano.
“E’ ancora lì o è scappata?”
“No”
Disse con voce troppo acuta, così cercò di respirare e poi riprese a parlare.
“No, sono ancora qui.”
“Mi dispiace disturbarla, ma stavo contando i frigoriferi, un giovanotto mi ha detto che per prendere quello che cercavo dovevo cercare il sesto frigorifero, credo che lei ci sia davanti..o sopra.”
Selene con aria sempre più perplessa si rese conto di essere ancora addossata al grande elettrodomestico, così si stacco e passò una mano sul suo viso dandosi della paranoica, era solo un uomo cieco in cerca di un po’ di zucchero come lei.
“Può aiutarmi?”
“Come?”
Selene si spaventò ancora. Paranoica o no quell’uomo la inquietava parecchio. Si diede per l’ennesima volta della stupida. Poteva badare a sé stessa, di certo non avrebbe avuto problemi a difendersi, ne era capace. Sembrava più spaventata da un uomo qualunque di quanto non fosse stata davanti a quel ragazzo la mattina, che di sicuro era per lei una minaccia più grande.
“Può aiutarmi? Insomma le confezioni purtroppo sono tutte uguali e non potrei distinguerle”
Selene sbattè le palpebre velocemente, si sentiva terribilmente stupida a causa di tutti quei pensieri che si susseguivano nella sua testa.
“Certo, cosa preferisce?”
“Crema con canditi..sono sicuro che ci saranno almeno un milione di vaschette”
Selene si avvicinò sempre più perplessa al frigo, lo aprì e prese una vaschetta. Si decisamente era il gusto meno amato dal mondo. La ragazza impacciata non sapeva nemmeno come porgergliela.
“E’ un gusto non molto amato”
Disse poi per farsi sentire, allungò la vaschetta che lui prese. Stranamente tra i due non ci fu nessun contatto. Era come se lui avesse preso con decisione la vaschetta evitando le mani della ragazza, quasi come se riuscisse a vederla.
“Amo raccogliere ciò che agli altri non piace. Ci si sbarazza rapidamente di ciò che non piace più. E’ il destino di tutti i diversi. E’ semplice amare la normalità, è il resto che è un problema.”
Quella frase inquietò la ragazza ancora di più, tanto che decise di non rispondere.
“La ringrazio per l’aiuto”
Detto ciò l’uomo si allontanò sparendo tra gli scaffali. Selene scosse la testa, poi si voltò di nuovo. La cassa era proprio alla sua destra, perché mai si era addentrato negli scaffali. Selene sei paranoica! Decise di ascoltare la sua testa per una volta. Nel momento in cui stava per riaprire il frigo, si accorse che gli era improvvisamente passata la voglia di zuccheri, così, annoiata, uscì dal negozio.
Selene si maledì per non essere uscita in auto, due passi mi faranno bene si era detta. Ora però desiderava solo un’auto per scrollarsi quell’inquietudine che aveva addosso mentre camminava per le strade deserte.
Perché mai quella cittadina ora sembrava il set di un film horror?
La ragazza tirò fuori il suo telefono per controllarlo e le sfuggì dalle mani.
“Dannazione”
Si chinò per riprenderlo e quando si alzò si ritrovò davanti lo stesso ragazzo del mattino, Selene sussultò nuovamente.
“Accidenti”
La ragazza sospirò cercando di calmarsi.
“Chi sei?”
Disse lui. Selene corrucciò la fronte e assottigliò lo sguardo.
“Perché dovrei dirtelo?”
“Non ho il tempo di pensare ad altri problemi al momento, quindi spero che tu possa dirmelo semplicemente”
La ragazza sorrise sarcastica e riprese a camminare superandolo.
“Perché non ti ho ucciso questa mattina a scuola, ti basta?”


Selene si arrestò immediatamente, ci pensò su un minuto e si voltò nuovamente verso di lui.
“Quali problemi ti affliggono Derek?”
Derek indurì la sua espressione quando sentì la ragazza pronunciare il suo nome. Quel mattino non sapeva nemmeno chi fosse, cosa era cambiato?
“Come sai chi sono?”
“Ho fatto i compiti. Dovresti imparare anche tu.”
“Sfortunatamente dalle mie ricerche non venuto fuori molto..Selene giusto?”
“Bè sai il mio nome, credo possiamo considerarci pari no?”
“No. Tu sai cosa sono, chi sono.”
Selene alzò le spalle.
“Non sforzarti. Non troveresti nulla credimi.”
“Chissà perché non ti credo”
“Non trattarmi come se fossi tua nemica”
“Mi hai attaccato stamattina, cosa dovrei pensare?”
“Derek, credimi, saprai tutto a tempo debito”
Il ragazzo si avvicinò rapidamente a lei.
“Io non ho tempo”
Ringhiò quasi, ma Selene non si scompose più di tanto, lo guardò negli occhi, era nervoso e frustrato poteva sentirlo.
“Perché non mi hai ucciso stamattina o fatto qualsiasi cosa? Sono svenuta praticamente davanti a te, ero nel mio momento di debolezza, perché non lo hai fatto?”
Derek rimase spiazzato dalla domanda.
“Non mi piace sbarazzarmi in modo così subdolo dei miei nemici. Preferisco affrontarli direttamente”
“Non sono tua nemica”


“Scusa se non mi fido di te”
“Ho detto che non sono tua nemica, non ho parlato di fiducia Derek. Quella è qualcosa di difficile da conquistare”
Derek strinse i denti cercando di calmarsi, poi riprese a parlare.
“E’ così difficile rispondere ad una semplice domanda?”
“Dipende dalla domanda”
Selene rispose nuovamente con sarcasmo, innervosendo nuovamente il ragazzo.
“D’accordo, lo scoprirò da solo”
“Fa pure..non troverai nulla.”
Gli urlo dietro mentre si allontanava a passo veloce, poi lo richiamò ancora.
“Derek?”
Il ragazzo senza nemmeno sapere perché si fermò e si voltò verso di lei.
“Grazie.”
“Per cosa esattamente?”
“Per non avermi ucciso.”
Selene accennò un breve sorriso e riprese a camminare per la sua strada verso casa, lasciando Derek lì sempre più perplesso. Chi mai si comporterebbe in quel modo? Chi mai prima ti attacca e poi ti ringrazia professandosi un non nemico?

ANGOLO DI ARI

Eccomi qui. Allora, ho avuto almeno un milione di ripensamenti su tutto, ma va bè, io non sono mai contenta di nulla. Ma questo non vi interessa ovviamente. Allora ho cercato di aggiornare rapidamente perché capisco che solo dal prologo è difficile interessarsi, beh non che in questo capitolo vi abbia svelato chissà quali grandi segreti, ma ritroviamo Lydia ed Allison <3 e in più c’è qualcun altro. Si il tizio del negozio è proprio Deucalion. Ovviamente non era lì per lo stesso innocente motivo di Selene, mi piace l’idea che quel tizio sappia sempre tutto su tutto di tutti per tutti ecc ecc xD
Che altro dirvi? Boh. Aspetto i vostri pareri tutto qui. Oh gli aggiornamenti non saranno sempre così rapidi anche perché vorrei sviluppare per bene la storia se ci riesco, quindi nada. Ditemi che ne pensate J
Alla prossima, Ari.

   
 
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