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Autore: Syryus90    28/06/2013    3 recensioni
dopo un incidente per salvare un bambino, Jack comincia a ricordare pezzi della propria nuova vita che aveva dimenticato.
Grazie ad un dente cadutogli nell'incidente e a Dentolina, accederà ai ricordi perduti.
Cosa avrà ricordato?
chi avrà ricordato?
cosa centrano un drago e un ragazzo vichingo?
se volete scoprirlo non vi resta che leggere ;)
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jack Frost, Sorpresa
Note: Cross-over | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Chronicles Of Winter Spirit '
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Un altro mattino arrivò su Berk, tutto il villaggio si svegliò dolcemente.
Il fornai aveva già preparato il pane, il fabbro Scaracchio aveva già aperto la sua fucina dove ora curava i draghi feriti e le mamme vichinghe stavano già facendo le faccende di casa aiutate dai loro draghi.
Su una casa in particolare, il mattino arrivò con delle sorprese.
Stoik, stava salendo a svegliare suo figlio come ogni mattina, sorpreso del fatto che Sdentato e Jack non avessero già cominciato a fare la solita baraonda sul tetto.
La stanza non era molto luminosa e lui non vedeva bene, chi c’era ne letto con suo figlio? Improvvisamente i raggi del sole colpirono la stanza e la inondarono di luce, allora Stoik pensò di avere le allucinazioni; nel letto con suo figlio vi era un ragazzo che sembrava Jack Frost .
I due non erano abbracciati ma erano messi in modo confusionale, come due persone che dormono e si allungano ovunque per dormire comode. Stoik era divertito nel vederli li così anche se confuso, hai suoi occhi era come se fossero due fratelli.
Decise di svegliarli e chiedere loro spiegazioni; sdentato si mise accanto a lui avendo capito cosa lo avrebbe dovuto aiutare a fare; al drago piaceva moltissimo svegliare le persone in modo rumoroso.
Stoik: sveglia pelandroni, il sole è già alto nel cielo di Berk – urlò facendo segno a sdentato di ruggire.
I due, nel sentire l’immenso boato del ruggito del drago, si svegliarono di soprassalto e batterono la testa l’uno contro l’altro, ritrovandosi poi a cadere dal letto e rimanere agonizzanti a terra per qualche istante.
Hiccup: grazie per il dolce risveglio papà – disse lui ironicamente.
Jack: accidenti, che male alla testa – disse sfregandola con una mano – capo mi hai fatto venire quasi un colpo – protestò lui con fare divertito.
Stoik: qualcuno di voi due mi vuol spiegare cosa succede? – chiese lui a braccia conserte e guardandoli picchiettando impazientemente il piede a terra.
Jack e Hiccup a quel punto si guardarono da una parte all’altra del letto e annuirono decidendo di spiegare l’incontro tra Jack e la stella cometa, spiegando anche la visione dei cristalli di neve per far capire la vera natura di Jack.
 
Quando ebbero finito Stoik mise una mano sul volto e poi sospirò.
Stoik: è incredibile che tu prima di essere uno spirito, fossi umano – disse scotendo la testa – ed è ancora più incredibile il fatto che una stella abbia esaudito il tuo desiderio di vivere un'unica vita mortale qui con noi a Berk, e lasciandoti i tuoi poteri per di più – disse gesticolando per lo stupore.
Jack: non me li ha lasciati proprio tutti – disse lui giocherellando col suo bastone – non posso più volare.
Hiccup: ecco perché oggi lo porterò con me all’accademia per fargli vedere dal libro dei draghi quale potrebbe scegliere come suo compagno di avventure – disse lui cercando di far finire velocemente la conversazione.
Stoik : molto bene, andate –disse lui – ma prima, Jack visto che sei tornato umano e che non hai una famiglia con il quale vivere, potrai stare con noi  finche vorrai – disse sorridendogli.
Jack: grazie infinite capo – disse lui chinandosi – sarebbe un vero piacere per me – disse facendo sorridere Stoik.
I due uscirono velocemente e mentre correvano  verso la piazza, Jack scivolo bruscamente nella neve .
Jack: aiah – si lamentò dopo la caduta – accidenti, si gela qui fuori – disse tremando perché era scalzo – mi ci vorrebbero delle scarpe ora che non sono più fatto di ghiaccio – disse sfregandosi i piedi quasi ghiacciati ridendo.
Hiccup: aspetta fermo qui – disse osservando i suoi piedi di sfuggita – torno subito.
Jack: Hic, dove vai? – chiese lui invano.
 
Jack rimase li da solo sotto la neve che lentamente fece cadere dal cielo e per far passare il tempo cominciò a giocare con essa creando delle rappresentazioni di draghi che volavano attorno a lui; in quel magico momento sdentato lo raggiunse e gli si mise accanto guardando con meraviglia quei draghi di ghiaccio che tanto gli somigliavano, li seguiva con la testa finendo infine a pancia all’aria nella neve mugugnando per la felicità.
Jack: ti piacerebbe incontrare una draga come te, non è cosi ? – disse lui facendogli i grattini sulla pancia – non disperare e vedrai che un giorno troverai anche tu qualcuno come te.
Sdentato si rigirò e andò verso Hiccup che stava tornando con in mano degli scarponi, cercando di mostrargli i draghi uguali a lui che gli volavano attorno.
Hiccup: si hai ragione sdentato – disse allontanando il muso enorme del drago dolcemente per poter passare e vedere meglio – sono davvero belli – disse poi accarezzandogli il muso.
Jack: ci hai messo davvero poco – disse facendo sparire i draghi e facendoli tornare neve nel vento.
Hiccup: ti avevo detto che sarei tornato subito, no? – disse lui appoggiandogli accanto gli scarponi .
Jack: sei andato a prendere questi? – chiese lui avendo come risposta solo un cenno imbarazzato da parte di Hiccup – sono comodissimi e caldi – disse mettendoli – come hai capito quali mi sarebbero andati bene?
Hiccup: Osservando il tuo piede, ma non è stato facile trovare gli scarponi della tua grandezza – disse lui salendo su sdentato e tendendo una mano a Jack.
Jack: ora dove andiamo? – chiese.
Hiccup: tieniti forte perché stiamo andando all’accademia del drago e purtroppo ne fa parte anche Astrid – disse lui abbassando la testa.
Jack: ok, come facciamo a tenerla buona? – chiese lui allora.
Hiccup: noi niente – disse facendo scorrere un dito tra loro due – ma io invece devo parlarle chiaramente – disse guardando sotto di se l’accademia – quando arriviamo ti presenterò agli altri e poi andrò fuori con Astrid per poterle parlare.
Jack: hei non preoccuparti per me, fai ciò che devi fin da subito – disse fissandolo teneramente – con gli altri me la caverò.
Hiccup: ok andiamo allora – disse scendendo in picchiata ed entrando in accademia.
Non appena entrarono tutti si girarono ad osservarli increduli.
Astrid: Hiccup, finalmente sei arrivato – disse lei andandogli in contro – ti stavamo aspettando per cominciare a catalogare le ultime… specie – si fermò quando vide Jack dietro di lui su sdentato.
Hiccup: prima di cominciare, ti devo assolutamente parlare – disse lui serio in viso.
Astrid: cosa ci fa lui qui? E come mai è diverso? – chiese lei cominciando a fissare Jack come se volesse ucciderlo – non dirmi che lo vuoi far entrare nell’accademia – sbottò lei.
Hiccup: si, da oggi sarà uno di noi e farà della squadra – disse lui fissandola serio.
Astrid: questo non è giusto, a lui non serve un drago per volare, lui può farlo benissimo da solo – disse dando in escandescenza – non posso credere che abbia infilato le sue dita ghiacciate così profondamente in te.
Hiccup: non può più volare da solo, ora è umano come noi e come noi proteggerà il villaggio – disse fissandola.
 
Astrid a quelle parole scosse la testa e corse via, Hiccup si girò e guardò Jack che gli annuiva e allora la inseguì; Jack nel frattempo scese da sdentato e si girò verso gli altri che avevano sentito tutto la discussione dei due.
Moccicoso: quindi tu, sei lo spirito dell’inverno? – disse avvicinandosi in modo sbruffone .
Jack: lo ero, ora sono umano come voi – disse gingillandosi con il suo bastone.
Testa Bruta: sai, credo che tu non stia molto simpatico ad Astrid – disse lei ridacchiando.
Testa di Tufo: già, nessuno l’ha mai vista così arrabbiata – disse lui indicando lei e Hiccup che parlavano fuori dall’accademia.
Gambe di pesce: già mi fa paura, sembra che voglia uccidere sia te che Hiccup – disse lui osservando la scena in lontananza.
Moccicoso: cosa intendeva Astrid con quello che ha detto prima? sul fatto delle dita dentro Hiccup – disse fissandolo torvo.
Jack: pensa che sia colpa mia se si sono lasciati – disse lui alzando le spalle.
Testa di Tufo: le donne e le loro paranoie, a volte sembrano pazze – disse lui indicando la sorella che in tutta risposta gli sferro un pugno nello stomaco.
Testa Bruta: vogliamo parlare di colui che dorme ancora abbracciato alla copertina con un dito in bocca? – disse lei provocando la risata di tutti.
Jack: si credo tu abbia ragione – disse abbassandosi verso tufo e ridacchiando.
In lontananza si vide la litigata degenerare; Hiccup aveva appena detto qualcosa che aveva sconvolto Astrid, a tal punto da farla girare verso Jack  e farle scuotere la testa incredula, arrabbiata poi tirò un primo pugno a Hiccup facendolo piegare in due dal dolore, dopo di che lo tirò per un orecchio.
Jack allora andò verso di loro, cominciando a sentire cosa Astrid stava dicendo.
 
Astrid: come puoi amare un uomo? Come puoi amare lui e non amare me? – chiese lei facendolo rialzare e prendendogli la mano e mettendosi la propria sul petto – non senti davvero più niente per me?
Hiccup: quello che sento per te non è così forte come quello che provo per lui Astrid – disse togliendo la mano dalla sua – io lo amo e lui ama me, le cose stanno così – disse guardandola negli occhi – ti conviene cominciare a farci i conti  perché è una cosa che non cambierà mai.
Astrid: e tuo padre cosa dice di tutto questo? – chiese lei arrogantemente – non glie lo hai detto vero? – disse provocandolo – hai paura di ciò che penserebbe di te.
Hiccup: Astrid io ho sempre paura di ciò che lui potrebbe pensare di me, ma non mi ha mai fermato nell’essere me stesso – disse lui distogliendo lo sguardo – glie lo dirò col tempo, non posso dirgli così su due piedi che io, suo figlio, figlio del capo del villaggio, rinuncio alla futura carica di capo perché sono innamorato di un uomo – disse lui gesticolando – devo dirglielo con calma , così avrà anche il tempo di scegliere qualcun altro come suo successore.
Jack a quelle parole si sentì morire dentro, aveva costretto Hiccup a rinunciare alla futura carica di capo villaggio; non poteva perdonarselo.
In quel momento avrebbe voluto volare via lontano per impedire che Hiccup dovesse fare quella scelta per lui, ma non poteva più e soprattutto lui non glie lo avrebbe permesso per nessun motivo al mondo.
Hiccup: Jack…, lui è tutto per me – disse appoggiandosi alla parete – a rinunciato alla sua immortalità per me Astrid – disse fissandola – non ti sembra una chiara prova di quello che lui sente per me?
Astrid: come? – disse incredula – ha rinunciato alla sua immortalità… per te, per restare conte?
Hiccup: si, per poter vivere una sola vita mortale con me e poter andare avanti assieme – disse sospirando con gli occhi lucidi.
Astrid: io… non so cosa dire – disse appoggiandosi alla parete accanto.
Jack: io si – disse arrivando da loro.
Hiccup: Jack – disse sorpreso.
Jack: io amo Hiccup e dirò io stesso a suo padre quello che provo per lui e ciò che c’è tra di noi – disse deciso – non permetterò che finisca nei guai per colpa dei sentimenti che provo per lui – disse deciso.
Astrid: siete due pazzi – disse scotendo la testa – due pazzi innamorati, questo ve lo concedo – disse accennando un sorriso amaro – ho solo una domanda per te Jack.
Jack: dimmi – disse deciso.
Astrid: se suo padre rifiutasse questo vostro sentimento e minacciasse di cacciarlo, tu cosa faresti? – disse con aria di sfida – Lo lasceresti per evitargli ulteriori problemi o lotteresti per convincere suo padre che il vostro amore è giusto?
Jack: non sono il tipo di persona che scappa di fronte alle difficoltà, lotterei fino all’ultimo per Hiccup, ma se da ciò dipendesse la sua felicità allora si me ne andrei ma solo se fosse lui a chiedermelo – disse fissandola con decisione – non farei mai niente per ferirlo.
Hiccup: ora che ti ha risposto, cosa vuoi fare Astrid?
Astrid: se speri che rinuncerò a te ti sbagli di grosso – disse puntandogli il dito contro e tirandogli un pugno sul braccio – quanto a te invece – disse guardando Jack – guai a te se lo farai soffrire.
Jack annuì e Astrid tornò dagli altri lasciando soli i due.
Hiccup: com’è che i pugni li tira sempre e solo a me? – chiese lui ironicamente senza avere risposta.
Jack ridacchiò leggermente e Hiccup lo fissò facendo il finto arrabbiato.
I loro sentimenti erano chiari come il sole e tra di loro c’era molta complicità, il solo guardarsi negli occhi li fece sentire bene; andarono un attimo dietro un palo e si abbracciarono per qualche interminabile minuto dopo di che tornarono anche loro dagli altri .
 
Moccicoso: Hiccup ora possiamo iniziare la catalogazione delle ultime due specie che abbiamo scoperto? – disse annoiato.
Hiccup: veramente quello è rimandato a domani, ora dobbiamo aiutare Jack a decidere che tipo di drago prendere per sé – disse prendendo il libro dei draghi .
Testa di Tufo: come fa a scegliere un drago se ora non ce ne sono? – disse gesticolando – sono tutti via per il periodo della cova ricordi? – disse prendendolo per uno smemorato.
Hiccup: lo so, ma potete comunque descrivergli i vostri draghi, pregi e difetti e poi quando torneranno andremo sull’isola per vedere quale di quelli sia più adatto a Jack – disse lui sorridendo.
Moccicoso: perfetto novellino, preparati per un corso avanzato sui draghi – disse prendendogli il collo a sottobraccio – noi siamo i migliori vichinghi in questo campo e io sono il migliore dei migliori – disse lasciandolo andare.
Testa Bruta: moccicoso non stropicciare di già quello nuovo – disse lei tirandogli un colpo sulla nuca – è l’unico uomo decente oltre a Hiccup libero sulla piazza – disse lei guardando Jack con occhi sognanti.
Moccicoso: e io cosa sono? Spazzatura? – chiese facendo una faccia offesa.
Astrid: tu sembri un orco – disse tirandogli un pugno sullo stomaco.
Moccicoso: andiamo Astrid, ora che sei libera un pensierino su di me lo potresti anche fare no? – disse lui facendogli l’occhiolino.
Testa di Tufo: hei ma non si stava parlando dello strapazzare il novellino? – chiese lui divertito mentre stritolava un pochino Jack sfregandogli le nocche sulla testa.
Hiccup: Nessuno strapazzerà il nuovo arrivato, chiaro? – disse liberando Jack dalla presa di Tufo guardando tutti ridacchiando.
Astrid: essere strapazzato un pochino non gli farebbe male – disse divertita.
Jack: io preferirei rimanere integro se non vi dispiace – disse lui ridacchiando e passeggiando di qui e di la col suo bastone sempre alla mano.
Gambe di pesce: io sto con quello nuovo – disse alzando la mano.
Hiccup: Dai ragazzi cominciamo, prima finiamo prima possiamo dare una mano con le decorazioni finali per Snoggletog – disse infine.
Tutti: va bene.
 
Il giorno passò velocemente mentre loro descrivevano i propri draghi a Jack: Uncinati mortali, Bizippi, Incubi orrendi e Scrilli tutte specie molto affascinanti ma lui non riuscì a trovare in quei draghi quello adatto a se.
A fine lezione era un po’ scoraggiato, aveva conosciuto una decina di specie di draghi grazie al libro ma ancora niente. Jack era davvero giù di morale e decise di andare a fare due passi mentre gli altri andavano a dare una mano con le decorazioni del villaggio.
Jack: non credo esista un drago adatto a me – pensò fra se e se – io sono troppo abituato a volare da solo per riuscire ad affidarmi a qualcun altro per farlo.
Jack andò sulla rupe della scogliera per riflettere un po’ da solo, si sedette nella neve e cominciò a guardare il cielo; le stelle cominciavano ad apparire lentamente con l’arrivo del tramonto e lui nel vederle si ricordò le parole di Stjerners, la stella cadente: non potrai più volare, ma non ti preoccupare; sull’isola dei draghi è in arrivo una nuova amica.
Jack: Chissà cosa intendeva dire? – disse ad alta voce senza accorgersene.
Hiccup: chi? – disse sorprendendolo.
Jack: Hiccup, da quanto sei qui? – chiese lui sorpreso.
Hiccup: È un bel po’ che ti osservo – disse lui sedendogli accanto – sei deluso per non aver trovato un drago vero?
Jack: se si capisce così tanto allora sono messo peggio di quello che pensavo – disse lui alzando nuovamente il volto al cielo – sai Hic, la stella cadente prima di trasformarmi mi aveva detto una cosa strana – disse lui rimanendo fisso verso il cielo.
Hiccup: Cosa ti aveva detto? – chiese lui curioso.
Jack: mi aveva detto che, per il fatto del non poter più volare, non dovevo preoccuparmi perché una nuova amica era in arrivo sull’isola dei draghi – disse abbassando il viso e guardandolo – ma non ho capito cosa intendesse.
Hiccup: ma è chiarissimo invece – disse lui alzandosi di scatto – vuol dire che un nuovo drago è arrivato sull’isola e che è quello adatto a te.
Jack: Tu credi? – disse lui un po’ scettico.
Hiccup: si credo proprio di si – disse lui  – andiamo a controllare.
Jack: Vuoi andarci adesso? – disse spalancando gli occhi – ormai è quasi notte faremo preoccupare tuo padre.
Hiccup: questo è più importante – disse guardandolo teneramente.
Jack: e va bene, mi hai convinto andiamo – disse ridendo eccitato.
 
I due salirono su sdentato e con un ululato di trionfo andarono verso l’isola dei draghi; il viaggio durò quasi tre ore, Jack era abituato a non aver bisogno di dormire e sentire il sonno che prendeva il sopravvento gli sembrava una nuova sensazione, la leggera brezza fredda che gli velava il volto e il calore del corpo di Hiccup era come se lo cullassero. Proprio quando stava per addormentarsi in lontananza si sentì un ruggito potentissimo seguito da un’esplosione violacea nel cielo. Jack e Hiccup trasalirono nel vederla, sembrava uno dei colpi di sdentato.
Jack: cosa era quello? – chiese in allerta con il bastone alla mano.
Hiccup: non può essere – disse dopo il secondo ruggito – sull’isola è arrivata un’altra furia buia come sdentato – disse fissando l’isola in cerca del drago.
I tre planarono verso la spiaggia dell’isola cercando di fare meno rumore possibile per non farsi vedere dal nuovo drago; stavano avanzando quatti arrivando allo squarcio nella parete lasciata dallo scontro con il drago gigante che era stato sconfitto da Hiccup e Sdentato solo un anno prima.
 
Da dentro lo squarcio venne un lamento di dolore e fu allora che seguendo il suono del lamento lo trovarono, una furia buia bianca come la neve e con gli occhi del colore del cielo, come quelli di Jack.
I tre rimasero incantati nel vederlo, non cedevano a ciò che avevano di fronte, sdentato per primo non riusciva a crederci; era tutto agitato e si nascondeva dietro ai due. Improvvisamente Jack notò che il drago bianco aveva la coda bloccata sotto ad un sasso e cercò di avvicinarsi a lui per tranquillizzarlo ed aiutarlo a liberarsi.
Hiccup: Jack non ti avvicinare così bruscamente, potrebbe irritarsi e attaccarti – disse lui preoccupato per la sua avventatezza.
Jack: non mi farà niente, me lo sento – disse lui guardando Hiccup – guarda ha la coda bloccata, dobbiamo liberarlo.
Hiccup allora notò pure lui la coda bloccata e fece avanzare sdentato con loro; il drago si mise a ringhiare finché non vide Sdentato, allora si tranquillizzò e i suoi occhi feroci e fini si intenerirono. Sdentato gli si avvicinò come per spiegargli erano amici e che non gli avrebbero fatto male, allora lui lasciò passare i tre mostrandogli la coda bloccata; jack vide che la coda era rossa e scottava allora usò i propri poteri per raffreddarla e lenire il dolore del drago. Il Drago nel vedere il gelo uscire dalla mani di Jack emano un gorgoglio di piacere, come si fusa, e poi fece una fiammata bianca che congelò la roccia dinanzi a se lasciando senza parole i presenti.
Jack: sbaglio o a appena sputato del ghiaccio? – chiese per essere sicuro di non essere impazzito.
Hiccup: non ti sbagli è proprio così – disse incredulo.
Jack: Allora è lui – disse come se avesse avuto un’illuminazione – è lui la nuova mica arrivata sul’isola dei draghi per aiutarmi a volare.
Hiccup: questo vuol dire che è una femmina – disse illuminandosi.
I due si guardarono entrambi colmi di emozione per la dragonessa appena trovata e la liberarono sollevando il masso con l’aiuto di sdentato, la coda fortunatamente non era rotta ma era solo arrossata per il colpo, abbastanza però da non farla riuscire a volare per quella notte. Hiccup allora consigliò di passare li la notte e ripartire l’indomani per l’isola di Berk dove tutti avrebbero avuto una grande sorpresa.
Jack in tanto stava facendo amicizia con la dragonessa e la stava facendo giocare a rincorrere i piccoli draghi di ghiaccio che creava lui con i cristalli di neve mentre Sdentato si allontanò per un po’ dal gruppo; tra i due ci fu subito affinità e Hiccup ne fu molto felice perché in quel modo, oltre al fatto che Jack aveva trovato il proprio drago, anche sdentato forse aveva trovato una compagna.
 
Quando sdentato tornò dal gruppo, rigurgitò fuori del pesce per la draga bianca.
Lei per tutta risposta chinò la testa in segno di gratitudine, lui felice saltellò verso Hiccup che gli sorrise.
Hiccup: bravo bello – disse accarezzandolo – hai avuto un’ottima idea a portargli del pesce.
Jack: guarda come è felice, non sembra nemmeno lui – disse ridacchiando.
Hiccup: Hai già pensato ad un nome per lei?- chiese lui curioso.
Jack: no non ancora, però ci sto pensando – disse guardandola mentre si addormentava dolcemente – forse però… Calien, che ne pensi? – chiese a Hiccup.
Hiccup: cosa vuol dire? – chiese lui stranito da quel nome sconosciuto.
Jack: credo che significhi luminosa in una delle tante lingue del mondo – disse lui sdraiandosi – in questi anni ho visto tanti paesi e in uno di questi delle creature magiche definivano le stelle luminose e per farlo dicevano Calien.
Hiccup: credo che sia davvero appropriato per lei – disse sdraiandosi anche lui.
Jack: allora è deciso, il suo nome sarà Calien, luminosa, come la stella che ha esaudito il mio desiderio – disse sorridendo e abbracciando Hiccup che si rannicchiò nelle sue, finalmente calde, braccia.
Sdentato si sdraiò dietro di loro per scaldarli, dopo di che guardò la dragonessa e la chiamò a unirsi al gruppo, lei era un po’ indecisa ma alla fine si sdraiò accanto a loro e tutti insieme finalmente riposarono dopo una lunga e sorprendente giornata.
 
Al risveglio Jack si guardò attorno e non vide Calien nei paraggi, li per li pensò che se ne fosse andata ma dopo notò  che anche sdentato non c’era, allora uscì dalla grotta e li trovò fuori a giocare nell’acqua mentre procuravano la colazione per tutti.
Hiccup: Vanno proprio d’accordo quei due, vero? – disse felice.
Jack: Si vanno proprio d’accordo – disse sorridendo nel vedere come giocavano – ora nemmeno sdentato è più solo – disse abbassando la testa e guardando Hiccup intensamente.
Hiccup capì subito a cosa Jack alludeva con quelle parole e si avvicinò a lui annuendo e appoggiando la propria fronte nuovamente alla sua. Jack allora lo sollevò leggermente per il mento e lo baciò, spingendolo contro la parete di roccia delicatamente; Hiccup ne rimase sorpreso ma non dispiaciuto, anzi, cominciò anche lui a stringere Jack per non farlo allontanare da se; tra di loro si creò un’atmosfera calda e intesa che sembrò travolgerli, ma che subito venne interrotta da sdentato che gli ruggì addosso per avvisarli. Qualcuno con una barca stava approdando sull’isola dei draghi. I quattro allora si nascosero tutti sotto un masso con un ribasso nel terreno, sostenuto da altri due sassi più piccoli; restarono li con il fiato sospeso perché pochi erano a conoscenza dell’ubicazione dell’isola dei draghi, quelli appena approdati potevano essere dei nemici di Berk.
In lontananza però sentirono una voce famigliare che li tranquillizzò, forte come un tuono e autoritaria come quella di un genitore.
Stoik: Hiccup, Jack, siete qui? – urlò da sopra la barca.
Hiccup: è mio padre – disse uscendo da sotto la roccia – papà, siamo qui.
Stoik: per il grande Odino, ero preoccupatissimo – disse arrabbiato mentre gli arrivava vicino – come mai siete venuti qui sull’isola dei draghi in così tarda notte senza avvisare nessuno?
Jack: per lei – disse indicando Calien .
Stiok: per la barba di Thor, quella è….una furia buia bianca – disse sgranando gli occhi.
Hiccup: lei è Calien, la draga di Jack – disse sorridendo.
Stoik: È magnifica – osservandola con attenzione – è incredibile che esista un’altra furia buia – disse strapazzando suo figlio – mi avevano detto che non avevi avuto successo con la ricerca del drago per Jack; sono contento che si sia risolto tutto per il meglio – disse sorridendo.
Hiccup: chi altro c’è sulla barca papà? – chiese notando altre figure in lontananza.
Astrid : ci siamo noi – disse arrivando da dietro di lui da sola.
Hiccup: Astrid mi hai fatto prendere un colpo – disse girandosi.
Astrid: potevate almeno avvisare che andavate via, non credi? – disse con il tono di chi insinua qualcosa.
Hiccup: non è come pensi – disse a bassa voce e indicando Calien.
Astrid: una furia buia bianca, è magnifica – disse commovendosi.
Jack nel frattempo si era messo a coccolare Calien che gli faceva le feste facendolo ridere; ad un tratto lei si mise in posizione per incitarlo a salire sulla sua groppa e lui gli sali sopra facendo molta attenzione, poi si preparò. Ad un suo “ Andiamo” Calien spiccò il volo e cominciò a volteggiare seguendo le indicazioni di Jack; i presenti rimasero attoniti nel vedere come rapidamente i due prendevano confidenza e si stupirono quando insieme lanciarono un colpo che esplose in una scintillante neve multicolore, dall’azzurro a bianco, al violaceo chiaro.
Jack: wohoooooooooo – esultò dopo il colpo – bravissima Calien.
Hiccup: vedo che andate alla grande – disse appena li ebbe raggiunti in volo con Sdentato.
Jack: è solo merito di ciò che mi hai insegnato ieri sui draghi e in particolare su sdentato – disse lui avvicinandosi – sei un grande maestro.
Hiccup a quel complimento arrossì e con accanto Jack, con sotto la barca vichinga con su suo padre e i cavalieri suoi amici, tornarono al Berk per finire i preparativi per l’imminente festa annuale.
Snoggletog era arrivato.


Filerà tutto liscio durante la festa annuale vichinga ?
Qualcuno noterà che tra i due c'è più di una semplice amicizia?
scopritelo in Cap 7 : Snoggletog

se vi piace la storia vi prego, recensite, aspetto con ansia i vostri commenti e le vostre opinioni :)
ps: le immagini di fine capitolo sono mie personali realizzazioni ;) spero vi piacciano, le aggiungerò appena posso :)

  
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