Presi di corsa la prima borsa che vidi buttata sul letto, ci infilai il cellulare e altri aggeggi che potevano rivelarsi utili e mi precipitai. I venti secondi passati in ascensore sembravano non finire mai e io nel frattempo fremevo; dentro di me si mescolavano agitazione, impazienza, felicità immensa e un pizzico di preoccupazione per come sarebbe finita quella bellissima serata. Finalmente arrivai al pianerottolo... -Ciao, bella!- dissi come presa da un attacco euforico improvviso.
-Sbrigati!- urlò lei con altrettanta impazienza e agitazione -O non ci arriveremo!-
-Già! Mi sa che questo sarà per me l'ultimo concerto, perchè mi verrà un infarto prima che finisca.-
Salimmo sull'auto guidata da Jenny che aspettava pazientemente al suo posto e sfrecciammo sull'asfalto dell'autostrada che ci avrebbe portate dall'altra parte della città. Una volta arrivate a...