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Autore: Horan_Styles    28/06/2013    5 recensioni
Mi squillo il cellulare.
"Guarda le stelle sta sera, io lo farò con te"
***
- Parlale di stelle.- Sorrisi e me ne andai via.
***
Amore, ma cos’è l’amore? E’ quello che provo per Niall?
***
“Guarda le stelle, e trovami” Sorrisi. Le stelle eh?.
“Ma sono milioni, come farò?” Scrissi sotto al foglietto e lo attaccai al mio armadietto.
***
“Le stelle sono fantastiche, è come il mare, ti ci perdi dentro. Trovi tutto nelle stelle”
-
Cos'è l'amore? Cosa sono le stelle? La storia di tre ragazze e del loro amore.
Guardando le stelle capirono quasi tutto.
-
Spero vi abbia incuriosito, e spero che vi piaccia.
•MITU•
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Louis Tomlinson, Niall Horan, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mi sedetti a guardare le stelle.
Poco dopo mi trovai sdraiata sul fresco prato, che iniziava già ad essere leggermente bagnato.
Osservai le costellazioni presenti, alzai un dito al cielo e iniziai: “uno.. due .. tre..”
Arrivai a quattrocento.
E poi mi misi su un fianco, controllai il cellulare e poco dopo mi addormentai sull’ erba.
Il sogno di un amore impossibile.
Così la chiamavo la mia vita.
Non ne ho idea del perché, fatto sta che adoravo sognare, era una di quelle cose che facevo anche ad occhi aperti.
Mi risvegliai grattandomi il naso per via dell’ allergia, entrai in casa e presi una pasticca di Kestine e – Mamma, io vado a scuola – lei sbuffò mi diede un bacio sulla guancia – si Lorence, ma ricordati di dormire nel letto! – Gli sorrisi compiaciuta e mi diressi a scuola, tirai fuori le cuffiette e le misi.
Ascoltai attentamente le parole della canzone che partì in Play senza capirci nulla di cio’ che diceva, mandai avanti beandomi di sano rap.
Arrivai alla rotonda poco davanti scuola, attraversai le strisce e partì una canzone stile Ninna Nanna.
Ma la lasciai, la adoravo troppo, la ascoltai attentamente fino al cancello della scuola, nemmeno di quella capii qualcosa, sapevo solo il titolo e quale frase spezzettata di qua e di la.
- Che ascolti? – mi chiese Chiara.
- The Scientist …- risposi togliendo una cuffia e passandogliela.
Suonò la campanella, ci salutammo e ci dirigemmo nelle nostre classi.
Misi la tesa sulla mano e con gli occhi semi chiusi mi misi ad ascoltare storia.
Beh, non proprio, iniziai a pensare alla mia nuova trama per la mia nuova storia, poi mi sdraiai praticamente sul banco e mentre guardavo fuori dalla finestra le nuvole bianche che svanivano tra l’azzurro, iniziai a pensare a come sarebbe stato bello parlare almeno da amici, con il ragazzo che mi piace.
Pensai a come sarebbe stato il mio primo bacio, pensai un po’ a tutto insomma.
Si sognai ad occhi aperti.
- Lorence, hai capito? – mi chiese il profe appena tirai su la testa.
Annui con la testa – posso andare in bagno? – chiesi mezza assonata, che brutto effetto che faceva l’antiallergico che avevo preso.
- No, vai in A e chiedi se c’è il prof di matematica – così feci, e una volta davanti alla porta della classe dell’ altro corridoio realizzai veramente quale classe avevo di fronte. La 3.A.
La famosa classe dove il ragazzo che mi piace va.
Con la mano tremante e il pugno stretto appena, bussai.
Un avanti generale si alzò. Entrai in imbarazzo – Prof, la vuole Coleman. -
Mi disse che arrivava, così mi ridiressi verso la mia aula.
- Arriva – dissi, dopo qualche secondo che mi ero riseduta al posto chiesi di andare in bagno, il profe sospirò e mi mandò.
Aprii la porta e di fronte mi ritrovai Louis, il ragazzo di cui credo di essermi innamorata.
Ma cos’è l’innamorarsi di una persona? Io questo non lo posso sapere.
Lo guardai negli occhi per qualche secondo e poi andai a passo svelto verso il bagno.
I suoi occhi, erano qualcosa di fenomenale, intensi, ti ci perdi dentro, li amavo, ma cos’è l’amore?
Troppo domande in un solo giorno.
Tornai in classe e notai che il mio banco era occupato.
- Adesso alzi il culo e mi lasci il banco. -
Louis mi guardò con sfida – e poi dove mi siedo? – Gli mostrai il pavimento.
E lui scosse la testa.
Cosi mi sedetti io a terra.
E lui mi battè la mano sulla testa come si fa ai cani quando fanno i bravi.
Mi alzai di colpo e mi spostai, e mi sedetti sulle gambe della mia compagna Francesca.
- è stato dolce però – mi disse all’orecchio per non farsi sentire, lei lo sapeva che mi piaceva.
Scossi la testa.
Suonò la campanella, e Louis, con il suo insegnate se ne andarono.
- Grazie del banco! – gli urlai dietro, e lui si limitò a mandarmi a fanculo con un gesto della mano.
***
- Lascia stare Chiara, lo uccido. – le dissi addentando il mio panino alla Nutella.

Chiara:
Risi al sentire cio’ che mi stava raccontando.
- Te invece? Con Zanlu? – mi disse sorridendo.
Arrossi di botto.
Flashback:
- Chiara! Mi passi il compito di matematica? – mi chiede dondolandosi sulla sedia.
Scuota la testa stufa e gli do il foglio degli esercizi.
Mi alzo e vado in bagno senza chiedere, tanto il prof ci lascia.
Sto per entrare in classe quando Christian mi prende e mi mette contro il muro e – ti voglio bene – dice mentre sorride, e poi entra in classe, seguito da me.
Fine Flashback.
Glielo racconto e lei si mette a fare facce strane e dire che siamo davvero dolci insieme, e che non sa cosa mi aspetta… ma perché mi aspetta qualcosa?
La campanella di fine pausa suonò e lei andò nella sua aula, mentre salivo le scale mi venne incontro Louis.
- Ciao Chiara… - mi disse tirandosi su gli occhiali.
- Ciao.. – dissi a mia volta un po’ stranita dal suo salutare di punto in bianco.
Mi porse un fogliettino che presi e lessi in aula.
Dopo un po’ notai che Christian non c’era.
Sbuffai, e quando mai, almeno un’ ora al giorno la deve saltare no?
***
Suonai al campanello di Louis, mi aprì lui con solo un pantalone di tuta addosso.
Lorence aveva ragione, è proprio bello.
- Cosa ti serve? – gli dissi con aria scocciata. A quest’ ora io sarei nel mio letto a dormire. O a pensare a Christian.
- Ehm… praticamente si una mansfjodsgjg Lorence – sorrise imbarazzato passandosi una mano sulla nuca.
Scossi la testa.  Non afferrando il concetto, cercai di collegare le uniche parole che avevo appreso: Praticamente e Lorence.
- Cosa ha fatto Lor? – buttai li guardandolo confusa.
Sospirò e scosse la testa, mi prese una mano e mi portò dentro casa.
- Io praticamente amdkufskugv Lorence. – mi guardò negli occhi mentre si sedeva vicino al tavolo, cosa che feci anche io.
- Ho capito lo stesso di prima. – si passò le mani nei capelli, sembrava un disperato.
Mi squillo il cellulare.
<< Guarda le stelle sta sera, io lo farò con te. >> il messaggio era in numero privato.
Lasciai stare e cercai di capire cosa realmente servisse a Louis.
- Una frase completa mi serve Louis, non sono un traduttore di lingue sconosciute a tutto il mondo – sorrise, di nuovo, imbarazzato.
Prese un respiro profondo e iniziò, per l’ennesima volta, incominciò a parlare, senza successo di apprendimento da parte mia. Lo guardai male.
- Cazzo mi serve una mano con Lorence! – urlò alzandosi di botto lasciando che la sedia cadesse dietro di lui.
Scoppiai in una leggera risata.
- Cazzo ridi!? SONO SERIO! – scossi la testa e mi diressi verso la porta.
- Ti supplico… - lo guardai mentre afferravo la maniglia e – parlale – pronunciai, ci pensai su un secondo mentre lui mi guardava speranzoso.
- Parlale di stelle.- Sorrisi e me ne andai via.

Gloria:
Mi subii gli scleri di Lorence e dopo un po’ suonò la campanella della pausa.
- Io devo posare i libri e prendere quello di chimica, tu? – La guardai e le mostrai i libri che tenevo nelle mani. Mentre parlavamo di Harry, andammo, o meglio andai a sbattere contro qualcuno.
- Scusa Gloria – disse Niall distratto.
Gli sorrisi cordiale arrossendo. – No colpa mia, anzi colpa di Lor. – Lei mi guardò male e incominciò a fare discorsi insensati sul perché non fosse colpa sua, io e Niall scoppiammo a ridere, e lei scocciata se ne andò via.
- Come mai così di fretta Niall? – gli chiesi leggermente in imbarazzo.
- Non ero di fretta, solo che ho preso una nota – disse abbassando lo sguardo come se non avesse mai preso una nota.
Camminammo lungo tutto il corridoio, e mi spiegò che era l’ ultima nota (sul registro) che poteva prendere se no lo avrebbero bocciato.
Aveva passato il compito di matematica ad un suo compagno. Professori del cazzo.
Mi soffermai a guardare i dolci lineamenti del suo volto, gli occhi azzurri che erano sempre pieni di allegria e d’amore, proprio come i miei erano pieni di lui.
Amore, ma cos’è l’amore? E’ quello che provo per Niall?

Lorence:
Andai via lasciando i piccionicini da soli, rotai il mio sguardo in dietro per guardarli e si, erano davvero belli insieme! Ritornai a me e andai agli armadietti, dove incontrai Christian.
- Ciao Chri – gli sorrisi, ma lui sembrava indaffarato con il cellulare, sospirò e mi salutò anche lui.
- Che fai? – mi chiese con aria di uno che aveva appena scalato il monte Everest.
Sorrisi e iniziammo a parlare del più e del meno.
Intravidi Louis venire verso di noi dopo che aveva salutato Chiara, così afferrai la cartella di Christian e mi misi dietro di lui spingendolo da un'altra parte.
Ma Louis venne lo stesso verso di noi.
- Ciao Christian! – esclamò Louis, allora io presi il cellulare e mi girai facendo per andarmene ma Christian mi tenne lì.
Andammo al bar della scuola dove presi un caffè. A Louis caddero gli occhiali a terra, glieli raccolsi io, lo osservai mentre se li rimetteva.
I lineamenti così dolci, gli occhi azzurri come il cielo. La sua risata era la cosa migliore però.
Metteva allegria a tutti, compresa me, anche se spesso mi mandava a fanculo.
- Saltiamo l’ora? – mi chiese Christian mentre Louis se ne andava, io mi limitai semplicemente ad annuire.
- Non so cosa fare con Chiara. – mi disse tutto ad un tratto. Mi guadò in cerca di una risposta.
- Mh… non so, scrivile qualche messaggio…  - suonò la campanella, presi lo zaino e mi girai verso a mia aula, iniziai a camminare, ma mi rigirai verso di lui.
- Scrivile qualcosa sulle stelle! – gli urlai dietro. Lui mi sorrise e tornò in classe.

Gloria:
Salutai Niall con un bacio sulla guancia e tornai in classe.
Lor non c’era, sorrisi al pensare dove era. Ma sorrisi di più, per la bella chiacchierata avuta con l’irlandese.
Suonò la fine dell’ora, e notai Lorence entrare in classe. Andai subito da lei e le chiesi tutto, raccontandole, ovviamente, la pausa trascorsa con Niall.
Forse sto iniziando a capire cos’è l’amore, è quando sei in pace con il mondo.
Quando stai bene qualsiasi cosa accada, con la persona che ami al tuo fianco.
Io amo Niall??
***
- Gloria, come faccio a far innamorare una ragazza di me? – mi chiese mentre mangiava l’ ultimo cucchiaino di gelato.
Ci pensai un attimo, come aveva fatto a farmi innamorare di lui?
- Reta così come sei – dissi sorridente.
Lui scosse la testa divertito e poi mentre buttava la coppetta parlò di nuovo – intendo, facendo un gesto carino? – allora ci ripensai, osservai il cielo, che alle 3 del pomeriggio era chiarissimo.
- Falle vedere le stelle – dissi di getto.
Le stelle.

Lorence:
- Sei pronta? Siamo in ritardo anche oggi! Dai che la Benson ti da la nota! – urlò Gloria appoggiata allo stipite della porta. Mi infilai velocemente le scarpe e corremmo a scuola.
Aprii l’armadietto e trovai un pezzettino di carta azzurrina. Lo aprii, era a forma di stella, come quella che Harry aveva tatuato sul suo corpo.
“Guarda le stelle, e trovami”  Sorrisi. Le stelle eh?.
“Ma sono milioni, come farò?” Scrissi sotto al foglietto e lo attaccai al mio armadietto.
- Sbrigati Lor! – Presi il libro di chimica e mi diressi verso gloria.
Mi misi ad ascoltare tutta la lezione di chimica con interesse, forse era l’unica che seguivo.
Dopo un po’ però mi misi a giocherellare con la matita, e iniziai a scarabocchiare il libro, ne usci una scritta grigia calcata: “Harry”
Perché penso sempre ad Harry? Non è possibile, davvero. NON.E’. POSSIBILE.
Sembra il mio angelo custode.
Scarabocchiai anche la copertina, facendo una grande H.
Mi arrivò una pallina di carta dal mio vicino di banco.
“Perché continui a scrivere il mio nome?” Guardai due banchi più in là notando che Harry mi fissava.
Feci segno con le mani che non ne avevo idea. Mi fece l’occhiolino, scossi freneticamente la testa.
Mi riabbassai sul libro, ma un leggero sorriso mi spuntò sul volto.

Chiara:
“Scrivile qualcosa sulle stelle..” mi arrivò un secondo messaggio da un numero privato. Stavo iniziando ad affezionarmi, qualcosa sulle stelle.
“Scrivimi allora” fù la mia risposta.
Ma non arrivò un altro messaggio, mi buttai sul letto pensando, le stelle, è cio’ che ho detto di fare a Louis con Lor.
Perché le stelle? Cosa sono precisamente, sono tantissime e tutte uguali, eppure perché ci ipnotizzano così tanto? Perché brillano? No non credo, prefetto, un'altra domanda alla quale rispondere.
***
“Le stelle sono fantastiche, è come il mare, ti ci perdi dentro. Trovi tutto nelle stelle” Numero privato.
Sorrisi a leggere il messaggio.

Gloria:
Tronai a casa distrutta dalla scuola, mangiai un piatto di pasta al volo e andai in camera mia, facendo partire Made In The USA di Demi.
Dopo un po’ mi addormentai.
***
- Gloria! – irruppe mia madre in camera mia svegliandoti.
- C’è Niall sulla porta – disse sorridendo.
Mi rigirai nel letto – Ma che ore sono? – brontolai battendo una mano sulla sveglia che si illumino.
20.41.
Mi alzai di botto “e chi dorme sta notte?” pensai mi sistemai i capelli, mi misi un pantalone più decente, ma tenni la maglia del pigiama.
Corsi giù di sotto da Niall, lo trovai appoggiato allo stipite della porta, nemmeno il tempo di dire una sola parola che mi prende per il polso e mi porta via con se.
- Mamma esco! – urlo mentre Niall mi trascina via.
Continuavamo a correre, faceva un po’ freddo, ma si sentiva poco, stavo sudando.
- Rallenta!! – urlai, lui frenò di botto e scoppiò a ridere.
Mi diede un bacio sulla guancia, e mi afferrò saldamente la mano, intrecciando le sue dita con le mie.
Iniziammo a camminare silenziosamente.
Sbadigliai.
- Hai dormito tutto il pomeriggio e hai ancora sonno? – mi chiese, io annui un po’ frastornata.
Arrivammo a casa sua, e mi trasportò sulla terrazza, dove c’era un bellissimo telescopio blu.
- WOW NIALL E’ FANTASTICO!! – Urlai. Lui mi guardo e mi sorrise – sta sera guardiamo le stelle – mi disse.
Passammo tutta la notte a guardare le stelle, dopo poco mi addormentai sulla sua spalla.

Chiara:
“Puoi trovare tutto nelle stelle, dici che posso trovare anche te?” risposi al messaggio.
“Prova a cercarmi” Scossi la testa e mi misi a dormire. La mattina dopo andai a scuola, e notai che ne Gloria e ne Niall c’erano.
Entrai in classe e l’unico posto rimasto era vicino a Christian.
Mi sedetti e la lezione cominciò, ad un certo punto mi passo un bigliettino.
“Allora, mi hai trovato tra le stelle?” Sorrisi.. no aspetta, quindi era lui il ragazzo dei messaggi.
“Sei tu il numero privato?” Lui mi guardò e annui.
Chiesi di andare in bagno, ero troppo scioccata.
Mi guardai allo specchio, e dietro di me spuntò lui.
Mi girai a guardarlo.
- Ti amo – disse prima di gettarsi su di me e baciarmi, schiusi le labbra e così le nostre lingue si incontrarono. Si ti ho trovato. E ho capito cosa è amare.
Amare è quando stai bene, quando il peso che hai sul cuore è condiviso dalla persona al tuo fianco, quando provi tutto cio’ che vuoi in un solo bacio, quando le tue gambe non cedono e rimangono forti per aiutare tutti e due.

Lorence:
Uscii dalla classe pensando ancora ad Harry, senza riuscire a togliermelo dalla testa, ho capito che i suoi occhi sono verdi, ma no non va bene, li adoro, perché i miei non sono come i suoi, i miei non possono essere amati, i suoi si.
Arrivai all’ armadietto, ma qualcuno mi prese un polso e mi girò verso di lui.
- Ah, ciao Harry, mi hai spaventata – dissi sospirando, allora lui mi appoggiò all’armadietto e si fece sempre più vicino, potevo ammirare i suoi occhi ancora meglio. Ma no, non mi piace il fatto che sia così vicino, se mi vuole donare gli occhi si, se no no.
- Posso baciarti? – mi chiese sorridendo. Rimasi perplessa, volevo dire di no. Ma qualcuno mi precedette e lo fece al posto mio.
- No che non puoi Harry! – era Louis. Harry si allontanò, mi fece l’occhiolino e se ne andò.
- Hem.. Grazie? – mi scompigliò i capelli e se ne andò.
Presi il libro di chimica e ne cadde la stellina che avevo attaccato sullo sportello, così la presi e la rimisi dentro, trovando un altro pezzo di carta.
“Ti supplico, TROVAMI.
Guarda le stelle e trovami, cercami, fa qualcosa.”
“Dimmi chi sei e facciamola finita, come ho già detto, le stelle sono infinite, come farò?” Scrissi sul foglietto, e lo appicicai sull’ armadietto.
***
- Lor, che hai adesso? – mi chiese Harry.
- Quello che hai tu – dissi andando all’armadietto seguita da lui.
- Interessante – disse staccando il foglietto, provai a prenderglielo, ma tese la mano verso l’alto, e io ero davvero un tappo in confronto a lui.
- Dai salta, ce la puoi fare – Saltai addosso a lui e gli morsi la guancia.
- Ahi! Ma sei cannibale? – mi chiese passandosi la mano sulla guancia –che schifo! – disse.
- Grazie del foglietto – c’era la risposta sopra.
“Ovunque ti porti il tuo cuore”
Presi e andai verso Louis, ovunque ti porta il tuo cuore no? Il mio cuore porta solo verso di lui.
- Louis! – gridai, lui si girò verso di me e mi corse in contro.
- Qualcuno mi ha detto di guardare tra le stelle e trovarlo, mi ha detto di seguire il mio cuore, ma il mio cuore porta da… - non finii la frase e mi prese il volto fra le mani e mi baciò.
Spinisi il baciò oltre quello che doveva essere.
- Ragazzi! Queste smancerie fuori da scuola! – ci interruppe la prof Benson. Ma noi non le demmo retta. Louis si staccò da me – sono stato io a scrivere quei biglietti. -
Sorrisi, ero un po’ in imbarazzo.
Ma no, ok… - Ti amo Louis. - - anche io –
L’amore, ora so cosa è.
È quando arrossisci anche per qualcosa di piccolo, quando ignori i defetti della persona al tuo fianco, quando sorridi senza motivo, quando ami una persona, la ami.
Qualsiasi cosa abbia che non va, che siano i 5 in storia o che sia il lato irascibile del carattere.
Lo ami, con i suoi difetti, e non cerchi di cambiarlo.

Gloria:
- Buongiorno Bellissima – mi disse Niall appena riaprii gli occhi. Ero ancora sopra alla sua spalla, e lui stava guardando ancora le stelle, da sdraiato, senza telescopio.
- Che ore sono? – brontolai, e lui felice mi rispose che erano le 3.
Allora mi accoccolai di nuovo sulla sua spalla, e lui mi accarezzò i capelli.
- Ti è piaciuto? – mi chiese con voce speranzosa? Io annui alzandomi e mettendomi a sedere – ma questo dovevi farlo con la ragazza che ami! – gli dissi sgridandolo scherzosamente, allora lui si mise seduto a gambe incrociate davanti a me, e mi accarezzò il viso e – lo ho fatto – sussurrò prima di congiungere insieme le nostre labbra.
La ragazza che ami. Ecco cosa vuol dire amore.
Ora lo so, è quando la persona che hai accanto ti fa sentire in pace con il mondo.
Quando puoi sorridere e non pensare a nulla, quando riesci a scherzare come migliori amici, ma vi amate fino alla fine.
Quando pensi cos’è l’amore, è perché stai già amando qualcuno, ma devi esserne fedele.
La persona che ami, si deve sentire amata. Amore è anche sentirsi bene e non vergognarsi di se stessi, amore è amare fino allo sfinimento, ma forse un significato per amore non c’è.
- Ti amo Niall - - Anche io –

THE END!!

Una nuova OS, ci tengo molto a questa, la amo, non so perché credo che sia la prima che mi piace davvero, spero in una vostra recensione, Baci, Mitu •


   
 
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