Umi ne
aveva parlato anche con Clef e Matsuo. Anche quest’ultima era di famiglia
benestante ma i suoi genitori non la costringevano di certo a fidanzarsi con
qualcuno, nonostante avesse già vent’anni. Ora, con l’arrivo di Clef, non
poterono che sostenere le idee della figlia. Per questo potevano essere di
grande aiuto ai ragazzi.
I ragazzi decisero che ne
avrebbero parlato con i rispettivi genitori durante l’ultima settimana che
rimaneva loro. Se non sarebbe successo niente, avrebbero tentato il tutto per
tutto al momento del fidanzamento.
Umi cercò invano di
convincere i suoi genitori che Clef non era il ragazzo giusto per lei. Ma loro
non volevano ascoltarla. Ogni giorno dopo aver litigato, la ragazza correva da
Ascot e si sfogava. Lui la consolava e, insieme a Caldina, cercava di tirarle su
il morale.
Quando arrivò il giorno
stabilito Umi era stravolta. Il suo viso era ancora rigato dalle lacrime, quando
la sua cameriera venne a chiamarla per la cerimonia. Alla festa erano state
invitate alcune famiglie importanti, tra cui quella di Matsuo. La cameriera
aiutò la ragazza ad indossare il vestito azzurro che i genitori le avevano
comprato per l’occasione. Un messaggio sembrò risvegliare la speranza in Umi.
Appena lo lesse sorrise. Era di Ascot. “Se volessi scappare durante la
cerimonia, il tuo autista preferito è qua fuori che ti aspetta”.
- Contaci, appena posso ci
verrò- disse lei ad alta voce, come per rispondergli.
- Signorina! E’ ora di
andare- la esortò la cameriera.
- Arrivo...- rispose lei
asciugandosi il viso.
Fuori dalla sua stanza la
stavano aspettando due maggiordomi vestiti elegantemente. La misero tra loro e
si avviarono verso la sala delle cerimonie. Arrivata nella stanza enorme, fu
accolta da un applauso. Una morsa la prese allo stomaco, mentre altre lacrime le
scendevano sulle guance. La gente intorno le prendeva come lacrime di felicità,
ma in realtà non avevano niente a che fare con quella
cosa.
Vide i suoi genitori
accanto a quelli di Clef. Lui non c’era.
Appena raggiunti i
famigliari vide un cameriere che parlava con quelli di Clef. Subito la madre di
Umi volle sapere cosa stava succedendo e l’altra prontamente le rispose.
- Mi dispiace cara, la
festa è da annullare. Il mio Clef è appena stato male. Rimanderemo il
fidanzamento a questa sera-
La madre di Umi non poté
far altro che annuire. Gli ospiti furono avvisati e, dopo qualche mormorio di
disprezzo e di mala organizzazione, furono invitati a visitare la casa in
compagnia del padrone di casa. Umi tirò un sospiro di sollievo. La sua morte era
rinviata solo di qualche ora. La madre minacciò Umi che, se fosse uscita di
casa, non avrebbe mai più fatto scherma.
Lei corse in camera sua e
inviò un messaggio ad Ascot. “La cerimonia è stata rinviata a stasera, ma non
posso uscire. Mi aspetterai lo stesso caso mai volessi scappare?”. La risposta
arrivò velocemente: “Ti aspetterò per tutta la vita, se proprio devo”.
Umi si gettò sul letto.
Solo in quel momento si accorse che il sentimento che provava per Ascot era
qualcosa di più di sola amicizia. Si era innamorata di lui, nonostante fosse
solamente una settimana che si conoscevano. Ma sentiva che quella era una cosa
importante, che non poteva lasciar perdere. Doveva salvare la sua vita, in
qualche modo, e quella sera aveva l’ultima opportunità.
Il pomeriggio passò più
velocemente del previsto. Umi e Clef non si videro ma lui le mandò un messaggio
con scritto che aveva trovato l’idea giusta per quella sera. Umi lanciò un grido
di felicità. Ma proprio in quel momento arrivò la governante che la invitò ad
andare a cenare e a prepararsi. La ragazza fece quello che le era stato ordinato
senza discutere. Ogni tanto guardava fuori dalla finestra per vedere se Ascot
fosse nei dintorni, ma non vide mai nessuno.
Alla fine arrivò l’ora del
ricevimento. Umi entrò per prima, non voleva farsi vedere dagli invitati. Si
mise in un angolo aspettando che gli altri entrassero, per poi raggiungere Clef
che era arrivato in quel momento.
- Ehi!- gli bisbigliò la
ragazza, cercando di farsi sentire da meno gente
possibile.
Lui si girò e, appena la
vide, mise un dito sulle labbra per dirle di stare zitta.
- Dopo vedrai...- le
sussurrò. Umi annuì, per poi tornare nella sua postazione iniziale, lontana
dagli occhi indiscreti della gente.
Solo quando le rispettive
famiglie dei futuri fidanzati entrarono nel salone dovette raggiungerli per dare
inizio alla cerimonia.
- Signore e signori!-
iniziò a parlare il padre di Umi – Vi chiediamo scusa per l’imprevisto, ma ora
il giovane Clef sta molto meglio-
- Come ben sapete oggi
siamo qui riuniti per ufficializzare il fidanzamento tra i nostri figli-
continuò l’uomo.
- No, non succederà questa
cosa-
La folla ammutolì. A
parlare era stato il ragazzo che doveva fidanzarsi con
Umi.
- Ma, piccolo caro...-
iniziò sua mamma avvicinandosi a lui.
- No, mamma. Non puoi
volere che io mi fidanzi con una ragazza che non mi piace- la interruppe
Clef.
- Noi credevamo che...- La
donna cercò di nuovo di parlare.
- Voi credevate ma senza
sapere niente! Non siamo più nel Medioevo, i fidanzamenti e i matrimoni
combinati non sono più possibili. E se anche me lo doveste imporre io mi
rifiuterei e me ne andrei di casa. Dovete pensare anche a noi, a quello che no
pensiamo di questa cosa-
Le due madri avevano le
lacrime agli occhi. I due padri, invece, annuivano dopo aver sentito le ultime
parole di Clef.
Gli invitati iniziarono ad
applaudire, anche se alcuni non avevano capito cosa stesse realmente succedendo.
Umi si guardò intorno:
nessuno sembrava prestare la sua attenzione a lei. Ne approfittò per
sgattaiolare fuori dalla stanza. Corse più velocemente possibile all’entrata
della villa, convinta che Ascot la stesse aspettando lì fuori. Appena uscita non
vide nessuno. Si fermò sulla porta e le lacrime iniziarono a bagnarle il viso.
Il ragazzo non c’era: forse si era stufato di aspettare e se n’era andato a
casa.
Scese lentamente le scale,
per poi sedersi sull’ultimo gradino.
- Davvero credevi che non
ti avessi aspettato?-
Una voce maschile la
raggiunse alle spalle. Lei si girò, velocemente, e vide una figura che aspettava
in cima alla scalinata.
- Ascot!!- gridò Umi, prima
di alzarsi in piedi e correre verso di lui. Arrivata in cima si buttò tra le sue
braccia. Lui la afferrò, alzandola in aria. Quando la rimise a terra lei si alzò
in punta di piedi, fino a che i loro visi non erano l’uno vicino all’altro. Umi
avvicinò una mano al viso di Ascot e gli alzò la frangia. I suoi occhi verdi
splendevano di felicità.
- Lo sai una cosa? Sei
davvero bello quando sorridi...- disse la ragazza arrossendo. Lui non disse
niente. Si avvicinò solo a lei, lasciando che i loro nasi si sfiorassero per
qualche secondo, prima di appoggiare le sue labbra calde su quelle di Umi. Lei
sgranò gli occhi per lo stupore, prima di lasciarsi andare a quel bacio che
ormai sentiva di desiderare da un po’ di tempo. Finalmente sentì di aver
raggiunto il suo obiettivo: vivere una vita normale, con dei veri amici e,
soprattutto, il ragazzo che amava.
Evvai!!!
Sono riuscita a postare anche l’ultimo capitolo... Ok forse era un po’ corta e
questo finale non c’entra molto con il resto della storia, ma volevo che anche
Clef (nonostante non lo sopporti molto quando è nei paraggi di Umi) avesse una
bella parte...Alla fine tutto è bene quel che finisce bene! E anche Umi, dopo 17
anni, è riuscita ad avere un giorno di vita normale...e chissà! Magari anche il
resto sarà secondo i suoi piani... Grazie a tutti quelli che mi hanno seguito!!
^^
Bacioni Silvia