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Autore: emss    29/06/2013    1 recensioni
Ci sono tre cose che, alla Hall Cross School di Doncaster, sono risapute: la prima è che, maschili o femminili che siano, vecchie o nuove, le uniformi prudono sempre e sono fastidiose per chiunque; la seconda è che l’orientamento sessuale degli studenti conta poco, perché tutti vanno a letto con tutti; la terza è Harry Styles.
3.4k words, popular!harry, newstudent!louis [side ziall]
Genere: Fluff, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Ciao, fandom degli One Direction! Qui emss, con (incredibile ma vero) una one-shot! Era un’eternità che non pubblicavo qualcosa di diverso dalla mia long.
Mi è stato chiesto di scrivere una fan fiction ispirata a questo post. Il prompt è stato gentilmente offerto da @jesysvoice, ringraziatela e inginocchiatevi a lei.
Ci sono delle note, ma le troverete alla fine della one-shot.
Spero vi piaccia, ci tengo molto. Lasciate una recensione, ditemi qualcosa, fatemi sapere.
Sono @whippedharry su Twitter, in caso voleste contattarmi!
Goodbye, guys.
emss .

 
 
 
 
 
 
 

 
You should like him if you don't

 
 
 

 You know we're going to be together one day, we just have to sort through all of our messed up issues first, and you have a lot of girls to sleep with to get out of your system.
(The Art of Getting By)

 
 
 
 
 
Ci sono tre cose che, alla Hall Cross School di Doncaster, sono risapute: la prima è che, maschili o femminili che siano, vecchie o nuove, le uniformi prudono sempre e sono fastidiose per chiunque; la seconda è che l’orientamento sessuale degli studenti conta poco, perché tutti vanno a letto con tutti; la terza è Harry Styles.
Una massa di ricci scuri e intricati che incorniciano il viso pallido e leggermente allungato, pelle di porcellana, labbra rosse che sembrano essere costantemente umide e invitanti, occhi verdi che fanno tremare chi li incrocia, gambe infinite e portamento pressoché perfetto. Un ragazzo di buona famiglia, ovviamente, vive nella zona altolocata della città; ha una sorella, Gemma, che studiada poco tempo Lettere Classiche in Italia.
L’unico squadra scolastica che riesca a rimanere unita e raggiunge il numero minimo di membri è quella di nuoto e, ovviamente, Harry Styles ne è il capitano.
Alla Hall Cross School non sono permessi anelli, braccialetti, collane, più di un paio di orecchini; nessuno, però, ha mai parlato di tatuaggi. La pelle lattea di Harry Styles contrasta tremendamente con i suoi tatuaggi, rendendolo la persona più vistosa a cui interessarsi durante le gare scolastiche. In estate, la scuola permette ai ragazzi di indossare delle polo blu scuro con le maniche corte, a patto che siano nei canoni di riservatezza e semplicità richiesti.
Sembra che Harry Styles, estate o inverno che sia, nell’armadio abbia solo maglie scure con il collo largo che fanno intravedere le ali delle due rondini che ha tatuate sul petto.
Tutti, alla Hall Cross School, conoscono Harry Styles, perché nessuno smette mai di parlarne: qualsiasi cosa faccia – e con “qualsiasi” si entra in un campo di ipotesi che va darespirare a scoparsi a sangue qualcuno – in meno di un minuto è già sulla bocca di tutti. Non possono farne a meno; in tutta la monotonia blu e rossa della scuola, Harry Styles risplende come il più brillante dei diamanti.
La Hall Cross School offre una vasta scelta di corsi avanzati per i ragazzi dai sedici ai diciotto anni; Harry Styles, al momento, frequenta Filosofia, Educazione Fisica e Musica. Ha un’ora buca il martedì, il giovedì e il sabato. Harry Styles è al quarto anno e dice che l’anno venturo frequenterà anche Teatro, ma a nessuno è chiaro il perché.
Sebbene tutti sappiano il suo nome, solo tre persone a scuola lo conoscono meglio delle loro tasche per quello che è: Niall Horan, terzo anno, viene dall’Irlanda ma dice di volersi trasferire a Nashville e vivere con Ed Sheeran – sì, il cantante – una volta finiti gli studi; Nick Grimshaw, è nato a Manchester ma i suoi genitori vivono a Londra, non ha superato gli esami per non si sa quante volte, ha fondato l’unica associazione autorizzata, la radio della scuola; Aiden Grimshaw, no, non è parente di Nick, nato e cresciuto a Doncaster, è l’eccezione alla regola della sessualità: lui è decisamente gay.
Harry Styles è amato dagli studenti, dai professori, persino dal giardiniere, che aiuta spesso quando ci sono fiori da piantare.
Alla Hall Cross School non ci sono cambiamenti: tutto è statico, tutto va bene così, tutto è sempre e comunque incentrato su Harry Styles.
 
 
 
 
 
 
 
 
Harry Styles frequenta Filosofia, Educazione Fisica e Musica. Ha un’ora buca il martedì, il giovedì e il sabato.
E’ giovedì quando Harry Styles viene a sapere del nuovo studente dell’ultimo anno che arriva dalla Hayfield School, ad un’ora di autobus dalla Hall Cross, e non può dire di esserne entusiasta.
L’attenzione degli studenti, per una volta, si concentra su qualcun altro, e Harry non sa se sia cosa buona o cattiva; sta di fatto che, mentre passa per i corridoi con il blazer su una spalla, i ragazzi lo osservano pieni di aspettativa, come se il giudizio del nuovo ragazzo dipendesse da lui. Il che, in un certo senso, è così.
Se ne sta appoggiato ad un armadietto, la giacca troppo nuova e, come tutti sanno, fastidiosa, parla con una ragazza che Harry ricorda chiamarsi Eleanor. I suoi capelli sembrano soffici, sono scompigliati metodicamente e Harry nota che, ogni tanto, una mano sale a disordinarli. I suoi occhi sono celesti – non azzurri – e brillano di una felicità giocosa. E’ piccolo, nota Harry, per essere un ragazzo. Sembra a suo agio nonostante le occhiate di tutti e chiacchiera ad alta voce, per sovrastare il baccano del corridoio. La sua voce è delicata e femminile, e Harry non può far altro che impedirsi di fare mosse avventate, perché la sua voce gli piace. Avvicina un ragazzino che avrà al massimo tredici anni e “scopri chi è” gli sussurra, regalandogli un piccolo sorriso d’incoraggiamento. Quello, con le gambe tremanti, annuisce.
 
Alla fine della giornata Harry sa praticamente tutto del nuovo studente: si chiama Louis Tomlinson, abita non lontano da casa sua, ha quattro sorelle, due delle quali frequentano la Hall Cross, ma sono di qualche anno più giovani. Frequenta il corso avanzato di Teatro, Letteratura Inglese e Musica. Ha un’ora buca il lunedì, il giovedì e il venerdì. La ragazza con cui parlava nel corridoio è Eleanor Calder, sua cugina. Pare che Louis viva con sua madre e le sue sorelle. Pare anche che si sia già fatto degli amici, ma Harry conosce solo Liam Payne, che è nella squadra di nuoto ed è il ragazzo più ingenuo che esista; l’altro si chiama Zayn Malik, nessuno sa molto di lui, a parte che ha origini pakistane e che, beh, sta con Niall Horan.
Harry sa tutto ciò che gli serve e potrebbe continuare la sua vita senza problemi; forse non sa, però, che la scuola è agitata dall’arrivo di Louis, brillante e carismatico, e le cose potrebbero cambiare.
 
 
 
E’ di nuovo giovedì quando Harry parla con Louis. Le loro ore buche coincidono ed entrambi, quando si dice la sorte, hanno deciso di passarla in biblioteca.
Louis sta ancora tentando di ambientarsi nella nuova scuola – o più che altro di orientarsi; per ora sa che la biblioteca è all’ultimo piano, dove se si alza la testa si possono vedere le travi di legno del sottotetto, e che il cibo della mensa è insolitamente decente. Si passa una mano tra i capelli mentre allenta un po’ la cravatta, che prudeed è molto più fastidiosa di quella della sua vecchia scuola. Liam gli ha detto che dovrà abituarsi e che qualsiasi forma di scambio dell’uniforme scolastica è severamente vietato. Eppure Louis è sicuro di aver visto un ragazzo senza cravatta, nei corridoi.
Quando entra in biblioteca, respira profondamente e si abbandona per un momento al profumo meraviglioso dei libri vecchi che popolano la stanza. Chiude gli occhi, Louis, e sorride un poco, lasciandosi cullare dal silenzio.
Quando li riapre, lui è lì, a pochi centimetri e lo sta fissando: occhi verdi che si fondono con i suoi, lo scrutano e Louis si sente tremare.
“Il colore è un tasto, l’occhio il martelletto che lo colpisce, l’anima lo strumento dalle mille corde.”
Louis non riesce a ricordate chi abbia pronunciato questa frase, ma gli è semplicemente apparsa nella mente, limpida e chiara, perché chiunque sia davanti a lui in questo momento lo sta guardando così profondamente che anche la sua anima è senza difese.
Louis si allontana un po’ per dare a quegli occhi un volto e, con una certa sorpresa, scopre che è un ragazzo. Mentre fa scorrere lo sguardo lungo tutto il corpo dell’altro, Louis è sconvolto. Perché non può essere normale, non è umano essere attratti a prima vista da una persona in questo modo. Scuote la testa, come per cancellare pensieri che non ci sono, e tenta un sorriso.
Harry, invece, non ricambia il gesto e rimane a fissarlo ancora, perché lui è lì, è davanti a lui ed è la prima volta che Harry Styles non sacome comportarsi. Si era solo alzato per domandare dove dovesse riporre il libro di Pennac alla bibliotecaria, non si era aspettato di ritrovarsi a distanza ravvicinata con il nuovo studente che faceva parlare tutti. Harry esala un respiro tremante ma non riesce a non guardarlo. Splende, ma la sua non è la luce bianca e fredda che tutti vedono in Harry, no; Louis brilla come il sole, caldo e vivace. Harry non ha mai incontrato nessuno così, prima d’ora.
“Sono Louis Tomlinson” tenta il ragazzo, allungando una mano accompagnata da un sorriso incerto. Evidentemente non sa che la gente parla, in quella scuola. La consapevolezza colpisce Harry dritto in faccia: Louis non lo conosce.Gli si apre un mare di possibilità: può fingere di essere qualcun altro e inventarsi un nome a caso, ma non servirebbe, si ricorda mentalmente; può dirgli il suo nome e ignorarlo; oppure può fare la cosa che più lo spaventa, l’unica cosa che qualsiasi studente, alla Hall Cross School, sa che è vietata: cambiare effettivamente le cose.
“Harry Styles, piacere mio” risponde, ed è un po’ stupito, mentre gli stringe la mano, perché improvvisamente la sua voce sembra più profonda del solito.
Louis ride nervoso, si gratta il collo e pensa stupidamente che nessuno lo ha avvertito di questo ragazzo.
“Faccio così ridere?” chiede Harry con un ghigno divertito. Louis sta disperatamente cercando un minimo di autocontrollo per non saltargli al collo e baciarlo.
“N-no” cerca di rispondere, maledicendo la sua voce tremante. Abbassa lo sguardo sul libro che Harry tiene in mano e “cosa leggevi?” chiede. Vuole farlo rimanere per il maggior tempo possibile, e spera non sia tanto ovvio.
Il paradiso degli orchi, mai sentito?”
Harry Styles è il tipo di persona che risponde con un’altra domanda. Forse lo fa per difesa, forse perché non gli sembra abbastanza limitarsi alla risposta.
Louis, però, sta scuotendo la testa e “no, mi spiace” gli dice, e la conversazione cade. Louis gli sorride e si avvicina ad uno scaffale, cercando qualcosa da leggere per la sua unica ora libera della giornata e sedendosi poco lontano. Ma Harry Styles non è il tipo di persona che si arrende così facilmente. Quando Louis si è voltato, ne ha avuto la certezza: per un culo così, vale la pena esporsi.
Così Harry si avvicina e, senza guardarlo in faccia, si siete sul tavolo e “che corsi segui?” gli chiede, anche se lo sa già.
Louis alza lentamente gli occhi dal libro – non che si stesse concentrando sulle parole, comunque – e “Teatro, Letteratura Inglese e Musica. Ho una lezione la prossima ora, veramente” risponde, e Harry sta già adorando il modo in cui Louis si acciglia mentre parla. Starebbe comodamente ad ascoltarlo per sempre.
“Anche io” gli dice, sorride e “seguo anche Filosofia ed Educazione Fisica” continua. Scuote i ricci per sistemarli e guarda Louis negli occhi. Sorride, perché l’altro lo sta davvero fissandoe sembra ipnotizzato.
“C’è qualcosa che ti piace, Tomlinson?” gli chiede sogghignando. Fun fact about Harry Styles: se sa fare una cosa, è usare le sue abilità per catturare l’attenzione degli altri. Per questo, forse, si sorprende quando Louis, non molto subdolamente, gli sorride e “non vorrei essere scortese o banale” risponde, “ma quando?”
Harry aggrotta le sopracciglia, chiaramente confuso. “Quando?” gli ripete, perché non ha davvero capito.
Sul volto delicato di Louis, però, ora c’è un ghigno mentre “quando te l’ho chiesto, Harry Styles” gli dice, trattenendo a stento una risatina. Si alza, contento dell’espressione scioccata dipinta sul volto del riccio e gli picchietta un dito sul naso, dirigendosi poi verso l’uscita. Prima di uscire si volta e manda un bacio volante ad Harry che lo sta ancora fissando sconvolto. Quando Louis scompare, Harry si passa una mano tra i ricci e pensa che sì, ne vale la pena, ma potrebbe benissimo essere un suicidio. O un cambiamento radicale, pensa, il che è anche peggio.
 
 
 
 
 
 
 
E’ ancora giovedì quando Harry e Louis pranzano insieme per la prima volta. Zayn trascina Louis fino al tavolo di Niall perché “devi conoscere il mio ragazzo, prima o poi, quindi perché non oggi?”. Louis, però, oggi è nervoso e preoccupato, perché le sue sorelle sono malate, il compito di Inglese è andato male e, beh, non vede Harry Styles da due settimane esatte.
Liam, ovviamente, li ha seguiti, reggendo il vassoio anche per Louis. Al tavolo di Niall, sorpresa sorpresa, ci sono altri tre ragazzi che stanno ridendo ad una battuta del biondino: due hanno il ciuffo che sfida la gravità, ridono allo stesso modo, hanno la stessa dentatura cavallina. L’altro, Louis lo conosce bene, come tutti, del resto: l’altro è Harry Styles. Il quale, quando i tre amici si siedono al suo tavolo, alza lo sguardo dal libro che sta leggendo e sorride,ma solo a Louis, e lo saluta con un “culo tentatore” sussurrato. Louis, ne è sicuro, sta andando letteralmente a fuoco.
Durante il pranzo, Harry e Louis lasciano parlare gli altri e non commentano se non interpellati perché, non lo ammetterebbero mai, sono troppo occupati a fissarsi a vicenda. Louis, però, viene a sapere che i due ragazzi che si assomigliano sono Nick e Aiden Grimshaw, e che giurano di non essere parenti. Scopre anche che Nick è quella voce fastidiosa che alla fine delle lezioni comunica gli eventi scolastici e fa commenti poco velati sul suo migliore amico.
Il primo pranzo di Harry e Louis, comunque, è fatto di rincorse tra sguardi e sorrisi soffocati sul nascere dalla paura di essere troppo spontanei. Harry, riflettendo col senno di poi, si rende conto di essere una ragazzina alle prese con la sua prima cotta. Non sa, però, che le cose stanno già cambiando, e lui non se ne è reso conto.
 
 
 
Di Harry Styles, alla Hall Cross School, si dicono tante cose. C’è chi giura di averlo visto farsi tre ragazze contemporaneamente, chi sostiene che sia stato invitato alla Doncaster High School For Girls più volte, chi dice che abbia una fidanzata che ha il doppio della sua età. Chiunque ingigantisce i pettegolezzi, perché è di Harry Styles che si parla.
Louis, comunque, tra tutte queste dicerie non vede una conferma certa che Harry sia completamente etero. Louis, più che altro, spera con tutte le sue forze che Harry Styles non sia completamente etero.
Anche senza parlargli, Louis sa tutto di Harry. Sa della sua villa a nord di Doncaster, sa del suo appartamento pronto a Londra per quando andrà all’università, sa delle ore buche di Harry e sa che ha una voce meravigliosa, ma solo perché lo ha sentito cantare per caso, dopo l’ora di Musica.
E’ dicembre quando Louis si accorge di non conoscere il vero Harry Styles quasi per nulla.
 



 
E’ la Vigilia di Natale quando Harry Styles suona alla sua porta con le guance arrossate e un pacchetto incartato in mano. Louis ha festeggiato il suo compleanno in famiglia, come sempre, ed ha in mano una tazza di tè dello Yorkshire quando risponde al campanello.
“Che ci fai qui?” è la sua domanda spontanea, ma avrebbe potuto chiedergli “come sai del mio compleanno?” o “come hai fatto a trovare casa mia?”
Comunque, Harry gli sorride e “Buon Compleanno, Louis Tomlinson” risponde, porgendogli il pacchetto con la carta bianca e oro.
“Ci ho messo mezz’ora a trovare casa tua, fa un freddo cane, ma dovevo farti sapere che l’ho incartato da solo, quello” dice poi, indicando con un cenno del mento il regalo che Louis tiene tra le mani. Mentre parla, l’aria che esce dalla sua bocca forma una piccola nuvoletta bianca e, nota Louis, le sue mani si stanno stringendo, ma non sa se sia per il freddo o per la paura che il suo dono sia un fiasco totale.
Louis, però, gli sorride e “vuoi entrare?” chiede, “abbiamo tanto cioccolato e coperte.”
Prima di presentarlo alla sua famiglia, appena chiusa la porta, Louis lo abbraccia, si alza sulle punte dei piedi per raggiungere il suo orecchio e “grazie del regalo, Harry Styles” gli sussurra. Harry, mentre entra nel salotto di casa Tomlinson, ha il più luminoso dei sorrisi.
 
 
 
 
 
 
 
E’ giovedì anche quando Harry e Louis si baciano per la prima volta. Non è previsto, Louis non ha spazio per un’altra persona, non sa cosa prova; Harry, invece, non potrebbe esserne più sicuro.
Sono in biblioteca, e Louis gli sta raccontando dell’ultimo film che ha visto; Harry non ne è sicuro, ma crede che s’intitoli “The art of getting by”.
“A George non interessa, capisci? Non gli interessa la scuola, non gli interessano i voti, lo stress; a che serve, si dice, se tanto alla fine moriremo tutti? Non credo che abbia ragione, no, troppo drastico. Ma devi ammettere che è facile da pensare, no? Harry, non sei tu quello che fa Filosofia qui?”
Harry ride, ma è più simile ad un latrato, e “non vuol dire, Lou” gli fa notare con un piccolo sorriso dipinto sulle labbra.
“Giusto, giusto” ammette Louis. “Ma comunque” continua, “incontra quella vacca di Emma Roberts, e no, non se lo merita un figo come Freddie Highmore che le sbava dietro, proprio no. Lui è bellissimo, simpatico, Dio, ha tutti i requisiti per essere l’uomo della mia vita e perde tempo a fare film con le vacche. Si può essere più stupidi, mi chiedo?” e forse Louis non si è appena accorto di aver praticamente detto di essere interessato al genere maschile, o forse sì. Guarda Harry con sguardo carico di aspettativa, come se temesse di vederlo andare via schifato.
Harry, però, lo sta fissando sorpreso e… è sollievo,quello nei suoi occhi? Prima che Louis possa immagazzinare l’immagine, però, Harry si è già sporto sul tavolo e lo sta baciando, e le cose non sono mai state più giuste. Le labbra di Harry sono piene e invitanti, esattamente come appaiono e Louis, se non fosse seduto, sarebbe crollato a terra perché Harry lo sta baciando come non lo hanno mai baciato e non è sicuro di sentire ancora le gambe. Quando si separano, in cerca di ossigeno – a chi serve, comunque? – Louis nota che Harry sta sorridendo leggermente.
“Adesso mi dirai anche ‘grazie’, Harry Styles?” lo prende in giro, appoggiando la sua fronte a quella del ragazzo, e a chi importa se la posizione è scomodissima, a chi importa se è sorretto solo dalle mani di Harry sul suo viso, a chi importa di tutto il resto quando Harry Styles ti ha appena baciato.
Harry emette un’altra risata roca e “sei pieno di controsensi, Louis Tomlinson” gli dice, prima di baciarlo di nuovo. Forse, Louis sta cominciando a conoscere Harry Styles, e non può dire che gli dispiaccia.
 
 
 
 
 
 
E’ aprile, e il preside della Hall Cross School dà il permesso di mettere maglie più leggere ma, ovviamente, sempre e comunque sobrie e scure.
Ci sono tre cose che tutti gli studenti conoscono bene, ormai: una è il prurito delle divise; un’altra è che la sessualità degli altri non importa a nessuno, finché questi “altri” non sono famosi; la terza è Harry Styles.
A scuola si sospetta che Harry Styles sia gay; le ragazzine di tutti gli anni, comunque, sostengono fermamente che siano tutte dicerie messe in giro da qualche ragazzo geloso che vuole cambiare le cose.
Louis Tomlinson è all’ultimo anno, frequenta Teatro, Letteratura Inglese e Musica; ha un’ora buca il martedì, il giovedì e il venerdì. Porta una spilla, accanto al logo della scuola, sul taschino della polo: è una piccola H, niente di troppo vistoso.
Louis Tomlinson non può fare a meno di ridere del comportamento delle studentesse, perché, beh, il ragazzo di Harry Styles è proprio lui.
Le cose sono cambiate, alla Hall Cross School, ma non c’è bisogno che gli altri lo sappiano: Louis ha Harry, Harry ha Louis, e questo basta.
 
 







 
INFORMAZIONI DI SERVIZIO:
- qui c’è il sito della Hall Cross School;
- qui potete trovare i corsi dei due bei bambini;
- la citazione del primo incontro di Harry e Louis è di Vasilij Kandinskij;
- il libro è questo (LEGGETELO, GUYS, LEGGETELO!111!!!!!!!!11!!!!);
- il film di cui parla Louis è questo;
 
   
 
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