E' un attimo,un lampo. Un attimo prima ero in sella e stavo andando verso un ostacolo,un attimo dopo sono per terra, con due barriere intorno a me di cui una sotto l'ascella.

Pallina mi guarda negl'occhi quasi a prendermi in giro, dicendomi "Non c'č niente da fare, non riuscirai MAi a finire un percorso con me" la campana lancia il suo grido penetrante e fastidioso. Un'altra eliminazione per caduta. Maledizione.

Delusa e triste esco dall'oxer e prendo decisa le redini della mia pony che mi segue docile,facendo vedere a tutti che lei č bravissima mentre l'handicappata sono io. vorrei tanto tornare in sella e riempirla di sberle e speronate come faccio di solito quando fa questi scherzetti in allenamento ma in fondo so benissimo che lei non ha colpa. O meglio,lei potrebbe anche aiutarmi, ma ormai ho capito che il problema sono io.

Forte,coraggiosa,determinata. Molto brava a gestire cavalli difficili, scontrosi, caldi, ma completamente senza assetto,senza tecnica. E ormai sono cinque anni che ci provo.

Esco fuori con la testa bassa a nascondere le lacrime ma soprattutto non voglio guardare in faccia il mio istruttore che so gia che ha dipinto in faccia un'espressione terribilmente delusa e corrucciata. Anche se ormai ci č abituato, ma ogni volta ci spera. Ogni volta pensa che quel piccolo progresso che ho fatto in allenamento possa aiutarmi in gara.Ma per ogni passo avanti,ne faccio 20 indietro in concorso.

Esco dal campo sentendomi il peso degli sguardi di tutti addosso. Quel peso carico di delusione,compassione e anche derisione.Si perchč questa č un giungla, appena crolli,sono tutti pronti a saltarti addosso per deriderti e fatti vedere quanto sei inadatta.

Porto Pallina al van.Ancora una gara senza risultato,ancora una gara in cui non sono insieme alle mie amiche ad aspettare in trepidante attesa l'arrivo della premiazione.Il mio nome annunciato. La coccarda sulla testiera della mia cavalla.

Un'altra gara,in cui le mie amiche mi guardano dispiaciute ma in fondo non gl'interessa molto. Loro le soddisfazioni le hanno,io no.

- Mi dispiace Morgana- mi dice Margherita,la mia migliore amica. Scuoto le spalle e cerco di sorridere sollevando lo sguardo.

- Non ti preoccupure,vai a ritirare il tuo giusto premio. Tu sei stata fantastica- lei mi guarda con un debole sorriso,si infila il cap e va a ritirare la sua coccarda. Io mi volto verso Pallina e con l'aiuto di zack,lo stallire del maneggio, comincio a dissellare e a caricare la cavalla sul van. Voglio andarmene di qui. Non voglio stare tutto il giorno a vedere le mie compagne che vincono e portano a casa coccarde e fotografie. Un tempo mi divertivo,anche solo a guardarle, anche se io non finivo mai un perscorso,ma ero speranzosa. Continuavo a dirmi:migliorerņ,č solo questione di tempo. Nonostante tutti mi guardassero con derisione quando cadevo,anche a casa, io dicedvo:Dopo sarņ io a ridere. E invece quel dopo non č mai arrivato.

Mi siedo sulla rampa di uscita del van. Forse dovrei ripensare alla mia scelta di sport.