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Autore: Lachelle Winchester    29/06/2013    3 recensioni
Da una parte la vita normale, dall'altra la caccia: come si possono conciliare due tipi di vite così diverse? Quale vita prevarrà sull'altra? Può un cacciatore abbandonare definitivamente la caccia?
Seguito di La caccia continua
Revisione completa
Genere: Avventura, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Castiel, Dean Winchester, Nuovo personaggio, Sam Winchester
Note: Lime, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Esiste il lieto fine per un cacciatore?'
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8- I'm gonna give you every inch of my love

Kansas

Il grande giorno per Sam ed Emma si avvicinava sempre più, Dean e Lachelle decisero di raggiungerli per stare vicino a loro e magari essere di aiuto, ma tutto sembrava essere sotto il controllo di Muriel; bomboniere, pranzi, ogni tipo di preparativo era stato curato da lei con una gran classe. I due cacciatori si offrirono di aiutare Sam a sistemare la nuova casa, più che altro per avere un po' di intimità, così armati di secchielli e pennelli si diressero verso la futura nuova dimora del fratello minore. Furono accolti da un grande giardino, recintato da cancelli di ferro scuro e colmo di scatole marroni sparse, alcune aperte ed altre ancora sigillate lungo un sentiero di mattoncini grigio-blu e bianco, dello stesso colore delle mura e poco più chiari del tetto, dove all'estrema destra si innalzava il comignolo del camino. La stradina di mattoncini conduceva alla porta dove al centro una targa recitava "Winchester" in caratteri chiari e argentati, poco sopra la maniglia dello stesso colore.
<< Fa uno strano effetto, vero? >> chiese la donna a Dean e lui sorrise pensando che quella avrebbe potuto essere casa loro se le cose fossero andate diversamente.
Aprendo la porta permisero alla luce del sole di riempire il salotto, ancora da dipingere ed arredare, dove c'era solo un tavolino con dozzine di foto incorniciate dei tre insieme. Lachelle era abituata a vedere la sorella sorridere, quello che la sorprese fu vedere Sam felice con lei e Kevin.

Nonostante avessero promesso a Sam di prendere la questione del dipingere il salotto con serietà, trascorsero alcune ore a giocare con la pittura e a sporcarsi i vestiti, ascoltando i loro dischi preferiti fino a che Emma non bussò alla porta per portare loro da mangiare.
<< Sono andata a trovare una mia amica che ha perso il fratello. >> raccontò alla sorella mentre la aiutava a preparare un angolino per mangiare in cucina. << Un'incidente strano ho pensato, a dire la verità. >> aggiunse. Le faceva ancora uno strano effetto essere così a contatto con la sorella. << Si chiamava Ryan Martin ed è morto l'altro giorno. E' caduto dal motorino, era uscito per andare dalla sua ragazza, sembrava essere sopravvissuto ma quando l'hanno soccorso e portato nel bar in fondo alla strada… >> si stoppò mentre un brivido le fece accapponare la pelle. << Gli hanno tolto il casco e si è staccata la testa. >> concluse un po' riluttante. Lachelle la fissò senza rendersi conto di sorridere; sentire sua sorella parlare di queste cose era alquanto strano ma non le dispiaceva. Le chiese prontamente di segnare gli indirizzi della vittima e della fidanzata per poterci passare più tardi. 

Dopo aver pranzato i due andarono a controllare la strada e il bar ma non riuscirono a parlare con la ragazza, che sembrava essere scomparsa a bordo del veicolo la sera stessa dell'incidente, così tornati a casa indagarono su incidenti stradali e morti violente avvenuti nelle vicinanze.
<< Trovato qualcosa? >> le chiese Dean entrando in cucina con la canotta bianca e i boxer sporchi di vernice. Lachelle era seduta su uno sgabello rosso vicino al muretto di marmo e lo guardò mentre si avvicinava. 
<< Non puoi girare così. >> gli confessò guardandolo esasperata; erano più di due ore che cercava di concentrarsi ma lui se ne andava in giro in quelle condizioni e lei si distraeva costantemente. << Comunque una cosa l'ho trovata. Jason Newman, morì nel 1980 ucciso dai suoi stessi soccorritori. Ci sono molte dicerie su di lui, per esempio che la sera della sua morte fu violentato da una donna. >> riassunse selezionando le parole dal pc da farle leggere a Dean.
<< Quanti anni avevi nel 1980? >> scherzò lui ridendo e lei rispose con una smorfia.
<< Comunque, dopo essere stato violentato e derubato della propria auto, per ripararsi dal gelido inverno si era infilato la giacca al contrario, con la cerniera chiusa sulla schiena, ma il freddo incessante lo fece perdere i sensi e svenne. Fu trovato poco dopo da alcune persone che, pensando che gli si fosse ruotata la testa, gliela girarono per rimetterla a posto ma in questo modo gli spezzarono il collo. >> concluse mentre la voce di Bobby le invadeva la mente.
<< Chiunque sia ruba il veicolo dopo la morte. >> notò lui massaggiandosi le labbra con la mano sinistra, mentre continuava a leggere dal portatile appoggiato al muretto. << Avanti, storie di Bobby a riguardo? >> le chiese sicuro che ne avesse una e lei si alzò di scatto dallo sgabello, camminò scalza in punta di piedi per non tagliarsi col vetro del vaso che aveva rotto prima e prese il suo diario nello zaino, appoggiato sul divano che avrebbero dovuto poi portare in salotto.
<< La classica storia della donna che si fa accompagnare a notte fonda fuori al cimitero da un taxi, dimentica la maglia in macchina, il tassista la segue nel cimitero ma non la trova fino a che non vede una tomba con la sua foto. Ma non mi sembra ci siano grossi collegamenti. >> disse continuando a sfogliare le pagine dell'agenda.
Il Winchester si fermò qualche secondo a guardare la sua figura, seduta a terra con le gambe incrociate, i piedi nudi come al solito, pantaloncini e canotta sporchi di vernice, i capelli ricci rivolti su un lato e non riuscì a trattenere un sorriso; le sembrava non essere mai cresciuta a volte, amava la prospettiva da cui guardava il mondo e gli piaceva guardarsi con i suoi occhi, lo facevano sentire meglio, amava il fatto che riuscisse a vedere sempre i lati positivi delle cose e ad accettare quello che le accadeva.

Verso le 6 di pomeriggio tornarono dal cimitero, dopo aver bruciato le poche ossa rimaste di Jason Newman ma sulla strada di ritorno ebbero modo di assistere ad un altro episodio strano; un camion che trasportava lamine d'acciaio venne affiancato da una motocicletta, una lamina si staccò e mozzò la testa al motociclista. La cosa strana era che gli si staccò la testa ma continuò ad avere il controllo sul manubrio, il camionista lo vide e morì con un attacco di cuore, mandando il camion dritto contro una coppia che aspettava la corriera sul lato della strada.
I due cacciatori si fecero strada tra la folla di persone che in un attimo circondò la scena dell'orrore. Si fecero raccontare nei particolari quello che avevano visto a metà solo da lontano, facendo le solite domande di routine ad un gruppo di ragazzi spaventati.
<< Quello che portava il camion è John Smith, era un amico di mio padre. >> disse una ragazzina bionda, gli occhi che ancora lasciavano trasparire la sua paura. Lachelle scrisse i nomi su un blocchetto che prese dalla tasca mentre cercava di capire cosa potesse avere in comune col tipo dalla testa staccata, che a quanto pareva non c'entrava nulla con quello che avevano appena bruciato.
<< La coppia? >> continuò ad interrogarli Dean.
<< Il signore e la signora Burns abitavano vicino alla biblioteca, ma l'uomo sulla moto non l'abbiamo mai visto. >> aggiunse un altro di loro, poi l'uomo gli diede un colpetto sulla spalla e fece segno a Lachelle di seguirlo per controllare il corpo dell'uomo sulla motocicletta, ma questo non c'era più. Dean cercò di osservare il percorso della strada in cerca di qualche indizio, ma non ve n’era traccia.
<< Dobbiamo parlare con la ragazza della prima vittima. E’ l'unica ad aver assistito all'incidente del ragazzo. >> concluse la donna guardandolo.
<< Forse questo essere provoca gli incidenti e poi sparisce. >> azzardò l’uomo avviandosi all'Impala, dopo aver perso tempo inutilmente a cercare tracce di qualcosa sui corpi senza vita. << Una motocicletta coinvolta in un incidente sullo stesso tratto di strada dove non ci sono stati altri casi di morti violente, giusto? >> ricapitolò velocemente prendendo il proprio posto nell'auto.
<< Credo. Io vado da Muriel per trovare qualche collegamento, penso che quella donna conosca ogni cosa sugli abitanti dei dintorni. >> propose la Winchester mentre il suono del motore dell'Impala rimbombava nella strada, circondata da pini a destra e a sinistra che lasciavano un profumo fresco e denso.
<< Io controllo gli archivi per sicurezza, ci deve essere qualche altra morte legata a questo tratto di strada. >> programmò lui, aspettandosi un lungo e noioso lavoro che da sempre era stato compito di Sammy.

Erano quasi le otto quando Lachelle riuscì finalmente a trovare un collegamento, grazie ai pettegolezzi che Muriel le aveva raccontato sulle vittime. Lei, la cacciatrice, Emma ed una ragazza magra di 16 anni, Jenna, erano in cucina, protagoniste di una scena alquanto stramba; Lachelle con gli abiti sporchi di salsa, ai fornelli che cercava di preparare una cena con l'aiuto di Muriel, seduta a tavola accanto ad Emma, che parlava di collegamenti tra vittime. Jenna era impegnata a scrivere, aveva un atteggiamento distaccato, simile a quello di Lachelle a primo impatto; era magra e anche abbastanza alta per la sua età, gli stessi capelli ricci di Lachelle, ma bionda come Emma, lunghi fino alle spalle e i lineamenti simili ai loro: la cacciatrice non ricordava mai i gradi di parentela, sapeva solo fosse figlia di qualche loro cugina.
<< Muriel, la salsa la devo mettere prima o dopo aver usato lo scolapasta? >> chiese perplessa, guardando la pasta sul fondo della pentola; ci stava mettendo tutto l'impegno possibile ma le mancavano proprio le conoscenze basilari, cucinare era sempre stato compito di Dean tra loro. L’anziana la guardò esasperata mentre la ragazza le sorrise, incuriosita. 
<< Sei una cacciatrice, vero? >> le chiese Jenna quando furono da sole. Lei la guardò sorpresa, non sapendo cosa risponderle.
<< Come lo sai? >> si limitò a chiederle.
<< Hai delle pistole nel beauty case. >> cominciò a raccontarle ispirata, come se la ammirasse. << Pensavo di trovarci cose normali, trucchi, cose da beauty case insomma. >> si affrettò ad aggiungere guardando l’espressione della donna. << Dean ha aperto il garage con le mie forcine e ho visto i vostri tatuaggi. >>.
<< Hai finito la lettera? >> le chiese la cacciatrice cambiando discorso, guardando il foglio su cui era impegnata a scrivere da ore.
<< E’ il testo di una canzone che vorrei dedicare al mio fidanzato, la nostra cantante preferita è Avril Lavigne. >> spiegò, poi si stoppò a pensare. << E' una punk rocker, va bene, una cantante insomma. >> cercò di spiegare.
<< Non sono così vecchia, la conosco. >> borbottò Lachelle offesa, che si ricordò solo in quel momento la presenza del piano nel salotto, messo lì da poco. Si fece dare gli spartiti e cominciò a strimpellare qualcosa di quasi orecchiabile. Jenna cominciò a cantare e le due non si interruppero neanche quando arrivò Dean, che la guardò sorpreso da questa nuova abilità appena scoperta della donna che non smetteva mai di stupirlo.

L’uomo si avvicinò al piano, appoggiandosi con i gomiti per aggiornarsi su quello che avevano scoperto. 
<< Le vittime avevano tutte una cosa da nascondere: la coppia è scappata in Kansas per sposarsi perché i genitori non lo volevano e non l'hanno mai detto ai parenti, il tipo del camion aveva rubato dei soldi al proprio amico e il ragazzo aveva un'amante. Ti dice niente? >> la donna cercò di fare appello alla memoria tra i vari pettegolezzi raccontati da Muriel.
<< In effetti si. >> disse lui tirando fuori un foglio dalla tasca. << Elijah James, un ragazzo nel 1990 è morto in una casa sulla strada dove stanno avvenendo gli incidenti, schiacciato dall'auto dei propri genitori, nel garage dove si era nascosto per evitare un richiamo da loro perché era stato bocciato e non gliel'aveva detto. >> lesse scorrendo il dito sul foglietto pieghettato.
<< Benissimo, ti occupi tu delle ossa? >> chiese lei sbrigativa mentre una nanetta con due piccoli piedini scendeva le scale; una bambina di 5 anni magra e piccolina, con un visino roseo e tondo, gli occhi azzurri come quelli di Jenna, i capelli raccolti in un grande fiocco alla Muriel e un abitino dello stesso colore rosa si avvicinò sistemando vanitosamente la folta chioma bionda.
<< Rose, fai la brava, mi raccomando. >> la avvertì Jenna porgendole uno zainetto.
Dean vide la bambina dare la mano alla cacciatrice e un brutto presentimento si fece spazio tra i suoi pensieri.
< La pantera rosa dorme con noi stanotte? >> le sussurrò nell'orecchio, a metà tra lo spaventato e l’arrabbiato. 
<< Solo stanotte. >> rispose tra i denti la donna, alzando le spalle.
La bambina guardò l'uomo interessata e si accarezzò di nuovo i capelli e lui la guardò aggrottando le ciglia. 
<< Mi farò perdonare. >> azzardò lei, poi si avviò verso casa con la piccola. Questa era uno dei suoi più grandi difetti, non saper dire no a nessuna richiesta di aiuto.

Una volta a casa i due cenarono tranquilli, ogni tanto Rose sembrava provarci con il Winchester, evidentemente cotta di lui nonostante i suoi 5 anni. Dopo cena la donna provò a farla addormentare per dedicare del tempo a Dean, intento a rilassarsi nella vasca, stanco dopo una giornata piena di eventi.
<< E come avresti intenzione di farti perdonare? >> le chiese fissandola con uno sguardo malizioso mentre la donna lo aiutava a lavarsi la schiena passando dolcemente la spugna da una spalla all'altra e baciandolo di tanto in tanto, chiusi in bagno al chiaro di qualche candela profumata, ma una vocina li portò bruscamente fuori dall'atmosfera romantica che si era creata intorno a loro. Lachelle provò in ogni modo a far addormentare Rose, ma con i bambini proprio non ci sapeva fare, così esasperato il cacciatore si stese accanto alla piccola a guardare la tv, promettendo vendetta. La donna rimase a prendere una boccata d’aria in giardino, pensando alla loro vita che traballava con un piede nella normalità e l’altro nel soprannaturale, a BobbyJohn, a Dean che doveva proprio amarla tanto per scendere a tanti compromessi. Quando tornò in casa lo trovò addormentato a pancia in giù sul letto, la bimba invece ronfava sdraiata sulla schiena del cacciatore, che aveva delle mollettine rosa sulla testa. Cominciò a ridere silenziosamente, tappandosi la bocca con una mano per non farli svegliare e scattò loro una foto col cellulare come ricordo, poi si addormentò sul lettino accanto senza svegliare nessuno dei due.

 
   
 
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