Fanfic su artisti musicali > SHINee
Ricorda la storia  |      
Autore: GiuHyun    29/06/2013    2 recensioni
Kibum si stava facendo del male da solo ad ascoltare quella canzone, decisamente, ma nonostante tutto non poteva farne a meno di ascoltarla a basso volume, nelle sue orecchie, come se fosse una dolce ninna nanna e potesse aiutarlo a trasportarlo nel mondo dei sogni. Quei sogni che oramai, da un anno a questa parte, erano diventati degli incubi mostruosi, facendolo svegliare nel bel mezzo della notte con le lacrime agli occhi, oppure, svegliarlo di mattina con delle occhiaie profonde.
E tutto per cosa?
Perché da un anno a questa parte il suo migliore amico, nonché ex ragazzo, se n'era andato da Seoul senza dire niente a nessuno.
Genere: Malinconico, Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Key, Onew
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
where are you now Where are you now?

I tried to walk together;
But the night was growing dark;
Thought you were beside me;
But I reached and you were gone;
Sometimes I hear you calling;
From some lost and distant shore;
I hear you crying softly before the way it was before.

Kibum si stava facendo del male da solo ad ascoltare quella canzone, decisamente, ma nonostante tutto non poteva farne a meno di ascoltarla a basso volume, nelle sue orecchie, come se fosse una dolce ninna nanna e potesse aiutarlo a trasportarlo nel mondo dei sogni. Quei sogni che oramai, da un anno a questa parte, erano diventati degli incubi mostruosi, facendolo svegliare nel bel mezzo della notte con le lacrime agli occhi, oppure, svegliarlo di mattina con delle occhiaie profonde.
E tutto per cosa?
Perché da un anno a questa parte il suo migliore amico, nonché ex ragazzo, se n'era andato da Seoul senza dire niente a nessuno. L'unica cosa che sapeva il biondino, è che Jinki era scappato di fronte alla sua evidente depressione causata dagli innumerevoli problemi che gli causava il dolce maknae.
E Kibum non capiva. Non capiva come poteva non essere riuscito ad essere d'aiuto per il maggiore che stava così male per quella relazione, perché ogni giorno c'era sempre un problema che li faceva litigare.
Era diventato inerme per ogni volta che Jinki parlava a lui dei suoi problemi e Kibum, poteva solo abbracciarlo e stringerlo forte.
Era diventato inerme per ogni volta che Jinki versava una lacrima o aggiungeva nel suo braccio un nuovo sgraffio o livido, per spegnere il dolore che gli causava il cuore.
Era diventato inerme in tutto.
Sapeva solo abbracciarlo, stare zitto o ricordargli che lui era lì, che lo avrebbe aiutato sempre standogli accanto e che prima o poi tutto sarebbe finito.
Ma.. non è bastato.
Jinki, alla fine, se n'era andato, abbandonando tutto e tutti e facendo perdere le tracce di se stesso; come se non fosse mai esistito.
Nessuna chiamata, nessun messaggio, né biglietto. Nulla. Il vuoto. Jinki era scomparso.
Where are you now;
Are you lost;
Will I find you again;
Are you alone;
Are you afraid;
Are you searching for me;
Why did you go I had to stay;
Now I'm reaching for you;
Will you wait, will you wait;
Will I see you again?

Le domande che gli poneva il ritornello della canzone malinconica gli trafiggono il cervello ed il cuore. Se le faceva ormai ogni giorno: si chiedeva dove fosse, se si fosse perso da qualche parte, se lo avrebbe ritrovato, se avesse trovato una nuova compagnia o fosse sperduto da solo, se lo stesse cercando.. E tante, tante altre cose.

Domande che purtroppo non avevano trovato risposta e probabilmente non ce ne sarebbero mai state, perché adesso Kibum si ritrovava da solo. Solo ad affrontare quei mostri, che prima era capace di combattere solo perché Jinki era accanto a lui, e adesso che non c'era più, oltre ad essersene moltiplicati, ne era diventato incapace.
Il più delle volte lasciava che il dolore lo soffocasse fino a farlo singhiozzare nel letto, affogando le lacrime contro il cuscino e sentendo il proprio cuore spezzarsi in mille pezzi e poi questi pezzi sperdersi chissà dove, rendendoli quasi invisibili e impossibili da ritrovare. Non diceva mai che era da solo, anche se sembrava lo fosse; non lo era solo per il semplice fatto che se Jinki davvero voleva bene a Kibum, non solo un giorno forse sarebbe ritornato, ma il cuore e la sua anima lo avrebbero sempre seguito. Come un angelo custode, insomma.

You took it with you when you left;
These scars are just a trace;
Now it wonders lost and wounded;
This heart that I misplaced.

Solo una cosa c'era da dire: Kibum ancora non aveva dimenticato il maggiore. Non aveva dimenticato il sentimento che provava per lui, non aveva dimenticato tutti i loro pomeriggi passati nel divano a farsi le coccole o a fare l'amore, non aveva dimenticato nemmeno le litigate dove la maggior parte delle volte Kibum gli sbatteva la porta di camera in faccia, piangendo e dopo ne usciva per abbracciarlo. E lui era sempre lì. Ad aspettarlo, a sopportarlo, ad amarlo.
Per questo si era chiesto - e tutt'ora se lo chiedeva - perché fosse finita tra di loro. Erano perfetti insieme, erano i pezzi mancanti del puzzle e che si combaciavano. Si erano ritrovati. Di certo non mancavano le litigate, le incomprensioni, la voglia di abbandonare tutto, ma ogni volta trovavano sempre il modo di fare pace e di rendere sempre più forte ed unito il loro amore. Evidentemente fu solo per Kibum, perché Jinki lo lasciò.
E Dio solo sa, quanto Kibum ce l'abbia con Taemin. Un po' per gelosia perché vorrebbe essere al suo posto e un po' per rancore e rabbia, perché il più piccolo non riusciva ad amare davvero come avrebbe dovuto amare il maggiore. Lo trattava come se fosse un cagnolino. Solo perché Jinki sapeva che ogni volta sarebbe corso da Taemin, non vuol dire che lo dovesse trattare come gli pareva.
Ma ovviamente questi erano inutili pensieri, che anche se glieli diceva a Jinki - essendo senza peli sulla lingua -, non cambiava mai le cose.
"Hai ragione Kibum, ma io lo amo e non ci posso fare nulla.."
Le parole che ogni volta l'altro gli diceva, facendo chiudere la discussione non potendo trovare altre soluzioni, dopotutto.

Where are you now;
Are you lost;
Will I find you again;
Are you alone;
Are you afraid;
Are you searching for me;
Why did you go I had to stay;
Now I'm reaching for you;
Will you wait, will you wait;
Will I see you again?   

Canta con voce spezzata e lacrimosa l'ultima strofa del ritornello della canzone sapendo che di lì a breve avrebbe iniziato a piangere per l'ennesima volta, quando all'improvviso sentì bussare alla porta facendolo sedere sul letto spaventato.
Prende il proprio cellulare che stava oltretutto usando come mp3 e guarda l'ora. Erano le due di notte. Chi diamine poteva volerlo a quell'ora?
Va nella cartella messaggi, in caso si fosse dimenticato di qualcuno che gli avesse scritto o nel caso ,avesse ricevuto un messaggio all'improvviso.

zero messaggi ricevuti

Il panico crebbe nel petto del minore facendogli battere furiosamente il cuore, che sentiva perfino in gola, mentre le mani e la fronte vengono da subito imperlate da un sottile strato di sudore freddo.
Va nella cartella delle chiamate, controllando se anche lì magari ci fosse stata una chiamata improvvisa che gli poteva far capire di quella visita inaspettata e improvvisa.

✕ zero chiamate ricevute

Niente di niente. Si morse di violenza il labbro inferiore, trattendolo poi un po' tra i propri denti arrossandolo e gonfiandolo, mentre inizia a respirare velocemente. Non sapeva nemmeno se scendere per aprire la porta e vedere chi fosse, o se rimanere nel letto facendo pensare che magari stava dormendo e non avesse sentito.
Sperava quasi che il visitatore si fosse sbagliato e arreso, ma ovviamente non fu così. Nuovamente delle nocche, bussarono alla porta e Kibum tremante decise di alzarsi; dopotutto, nonostante avesse paura, era anche curioso di capire chi lo cercava con questa insistenza a quest'ora di notte. Sapeva di per certo che non era un ladro perché avrebbe spaccato le finestre per poter entrare a rubare, quindi chi mai lo poteva cercare?
Jonghyun? Minho? Taemin, magari? Non lo sapeva proprio.
Si infilò ai piedi le ciabatte pelose rosa, e ignorando il proprio vestiario molto stile barbone accompagnato dai capelli scompigliati, scese giù le scale lentamente accendendo le luci del salone arrivando poi alla porta d'ingresso che lo separava dall'altra persona che stava attendendo fuori.
Poggia la mano sulla maniglia e per un momento si ferma totalmente impaurito, ma deglutendo lentamente, l'abbassa per per poi aprire e ritrovarsi davanti un ragazzo.
Ne era sicuro, considerando dalla sua corporatura; ma non capiva chi fosse dato che i capelli leggermente lunghini ricoprivano il volto e il cappuccio della felpa oscurava il tutto.

« ... Chi sei? »

Chiese con voce abbastanza ferma e decisa. Anche se sotto sotto aveva ancora paura, si era tranquillizzato nel vedere che era un semplice ragazzo, magari sperduto, e non un serial killer. La sorpresa che però si rivelò nel momento che quel ragazzo alzò il viso, scostandosi i capelli e abbassandosi il cappuccio, fece barcollare Kibum e mozzare il respiro in due.
Era Jinki.
Era lui. Era tornato. Un sorriso dolce, proviene dalle labbra carnose dell'altro, facendo palpitare e mancare di qualche battito il cuore del biondino che ancora stava guardando la figura chiedendosi se stesse sognando o se fosse tutto vero.

« Kibum, sono io. Sono tornato, non è un sogno, davvero. »
La voce calda di Jinki entrò nelle orecchie di Kibum, riscaldandolo come non mai e facendolo tranquillizzare. Però era ancora.. scioccato. Lo invitò ad entrare, considerando che non lo avrebbe lasciato fuori tutta la notte e non appena mise piede in casa, chiuse la porta alle sue spalle osservandolo. Era stordito, ancora non riusciva a credere se quello che gli stava capitando fosse un sogno; gli sembrava irreale che dopo un anno, Jinki fosse tornato. Lo aveva così sperato e così tanto atteso questo momento, che adesso che finalmente era capitato, non ci voleva credere.

« Perché Jinki? »

Sparò senza rendersene conto prima ancora di riuscire ad elaborare un'altra frase, magari più carina da dire. Guardò il maggiore che dapprima gli dava le spalle, girarsi per poter fissare il biondino che aveva preso a tremare. La tensione che aveva provato prima nel sentire bussare alla porta e le emozioni negative/positve che stava provando nel ritorno del maggiore, stavano avendo la meglio su Kibum, e il suo essere irrazionale, stava andando a farsi benedire.
Infatti con voce tremendamente triste e leggermente acuta iniziò a sparare una parola dietro l'altra.
« Perché te ne sei andato? Perché mi hai abbandonato? Perché hai preferito che il dolore avesse la meglio su di te? Perché?
Adesso che sei tornato tornerai ancora da lui? Ti farai ancora calpestare e ti farai calpestare i tuoi sentimenti assieme al tuo cuore? Così di nuovo da farti fuggire e scappare da me? O  magari di nuovo correndo tra le mie braccia, piangendo come un bambino, perché Taemin non ti ama, come l'ho fatto invece io e continuo a farlo? »

Jinki rimase in silenzio mentre Kibum continuava a parlare con rabbia, le lacrime che presero a scorrere sul suo volto rigandogli le guance. Era contento che fosse tornato, anche se magari era solo per un saluto. Era contento di poterlo vedere, ma aveva paura. Paura che potesse rifare tutti gli errori precedenti e tornassero di nuovo al punto di partenza. Kibum in fondo centrava poco, ma amava così tanto il maggiore che indipentemente da che emozione provasse, anche Kibum la provava. In simbiosi, in sostanza.
Si trattiene dal continuare a parlare solo perché il magone che provava e che aveva in gola era talmente fastidioso e doloroso, da azzittirlo e farlo singhiozzare come un bambino di cinque anni a cui non gli era stata concessa la caramella. Si porta la mano sulla bocca a cuoricino, nel tentativo di soffocare i singhiozzi rumorosi e china la testa, chiudendo gli occhi non riuscendo più ad affrontare lo sguardo dell'altro che sembrava non avere una minima reazione; ma Kibum sapeva, che in realtà stava solo riflettendo su ciò che aveva detto l'altro.
Poco dopo, il minore sente la mano dell'altro che gli rialza il viso in modo che nuovamente i loro occhi potessero incrociarsi e nota che gli occhi del maggiore erano leggermente tristi, forse ferito per le parole, ma l'ombra di un sorriso era apparsa sul volto. Jinki nemmeno nelle situazioni più difficili, non smetteva di sorridere. Che fosse forzato, che fosse finto, che fosse vero, sorrideva sempre.
« Kibum... Hai ragione. Hai ragione in tutto quello che hai detto adesso. Non me ne sarei mai dovuto andare, non avrei dovuto che il dolore prendesse parte di me fino al punto di farmi fuggire. Non avrei dovuto abbandonarti, perché tu sei la persona più bella, più fantastica che ci possa essere. E nonostante io continuassi a ferirti, elencandoti e raccontandoti cosa mi facesse Taemin, tu hai continuato a starmi vicino. »
Kibum deglutì nuovamente sentendo quelle parole che erano come una cura, ma anche come un veleno per il suo cuore.
« Jinki, sai benissimo che non ti avrei mai abbandonato. E' stata la promessa che ti feci quando stavamo ancora assieme, te la ricordi? Qualsiasi cosa fosse accaduta tra di noi, se tu avessi avuto bisogno di qualcuno, me mi avresti sempre trovato. E quindi eccomi qui; anche se te ne sei andato per un anno, la mia porta l'hai trovata aperta. Adesso, però, cosa hai intenzione di fare? Sei venuto per fare una visita di cortesia e te ne vai di nuovo? Oppure te ne torni da lui e tenti di riprenderlo, come hai sempre fatto? »
Le ultime due frasi che pronunciò, le pronunciò con un tono amaro quasi. Più che altro perché non voleva che quella fosse una visita e di cortesia e non voleva che lui tornasse da Taemin. Non tanto perché era geloso - oltre quello -, perché lui accettava ogni cosa di Jinki se fosse stato felice così, ma perché sapeva benissimo che non gli avrebbe fatto bene andare un'altra volta dietro a lui.
Una risatina da parte del maggiore, echeggiò nella stanza risvegliando i pensieri oscuri di Kibum e lo guardò sorpreso. Sapeva che non gli stesse particolarmente simpatico l'altro, ma non capiva il perché di quella risata.
« Proprio non ti va giù lui eh Bummìì?
Comunque non farò niente di tutto ciò. Sono tornato, per restare. Ma per restare con te. »

"Sono tornato, per restare. Ma per restare con te."
Quelle frasi fecero arrossire le guance di Kibum, mentre ancora lo guardava stralunato come se gli avesse chiesto chissà cosa. Non capiva... oppure aveva capito fin troppo benissimo e come suo solito, non ci voleva credere.
Gli stava quindi dicendo che era tornato per lui? Per restargli a suo fianco? E che quindi non se ne sarebbe tornato dal maknae e non se sarebbe più andato?
Con un fil di voce, sapendo che lo avrebbe sentito, chiede per avere la conferma sicura di quelle parole.
« C-cosa vuoi arrivare ad intendere così, Jinki? »
« Che sono tornato per te. Perché ho capito che ho fatto tutto uno sbaglio. Partendo dal lasciarti, a stare con Taemin e poi andarmene.
Ero fuggito da una parte perché mi vergognavo di farmi vedere ai tuoi occhi dopo tutto il dolore che ti avevo causato. Con che faccia mi presentavo, di nuovo, nel dirti che ti amavo ancora? Mi sarei preso uno schiaffo in faccia e me lo sarei pure meritato.
Così, sono fuggito. Dal dolore che provavo, sia per quello che ho affrontato con Taemin, sia per provare a dimenticarti. Forse, sarei riuscito un giorno a ripresentarmi davanti casa tua, come un semplice amico.
Non è stato così però. Il sentimento che provo per te è troppo forte e in questo lungo anno, sono riuscito a capirlo. Ogni notte, ogni giorno, ogni secondo ed ogni minuto, i ricordi avuti con te mi accompagnavano, facendomi reggere in piedi fino poi riportarmi qui. Non posso vivere senza di te. E no, non mi mancano i ricordi. Mi manchi tu. Voglio ricominciare da capo con te, iniziare nuovamente la nostra storia d'amore, perché è solo con te che riesco ad essere veramente me stesso e sono capace di affrontare il tutto.
Sei una persona troppo bella, troppo stupenda, da lasciar andare e io questa volta voglio tenerti stretto a me. »
Per quanto non aveva respirato Kibum nel mentre che Jinki parlava? Forse probabilmente fino a quando non aveva finito il discorso.
Ancora non capiva se stesse sognando. Ma considerando la frequenza cardiaca del suo cuore che era notevolmente aumentata fino quasi trasformarsi in tachicardia, direi proprio di no. Jinki era lì. Era tornato per lui, lo amava ancora. Come aveva sempre sognato in tutto questo tempo finalmente. Il primo vero sorriso di Kibum, che in tutto questo anno non c'era stato, spunta dalle labbra a cuoricino facendo poi sorridere anche il maggiore.
« I-io.. Non so cosa dire, davvero. Mi hai totalmente spiazzato con questo tuo discorso. Tutti avevano abbandonato la speranza di rivederti e anch'io la stavo finendo, ma il mio cuore no. Sapeva che prima o poi saresti tornato.. e non mi aspettavo però con questa piacevole sorpresa. Mi ero arreso ormai all'idea che saresti rimasto con lui, ma almeno ti avevo accanto come amico migliore, soltanto che quando te ne sei andato mi sono sentito perso e mi hai fatto sentire incapace, incapace di poterti aiutare e poterti riprendere.
Ma sono felice. Sono felice di aver aspettato. Perché sì, anch'io ti rivoglio con me, ti rivoglio tra le mie braccia, rivoglio che i nostri cuori possano battere nuovamente insieme e voglio tornare a sognare con te.
Non lasciarmi mai più. Ti amo. »
Detto questo, gli allaccia le braccia al collo abbracciandolo e potendo finalmente toccare il corpo del maggiore e assaporarne il calore che gli era mancato così tanto. E finalmente, capì, che quello non era sogno, ma un sogno divenuto realtà. Una realtà che ti faceva sognare.
Lo stringe forte, sorridendo di nascosto nella sua spalla sentendo le braccia del maggiore cingergli forte i fianchi.
« Ti amo pure io, Kibum. »
Sussurrò il maggiore in maniera dolce all'orecchio di Kibum, facendolo rabbrividire come ai primi tempi.
Rimasero lì, stretti e persi tra le braccia di ognuno per un lungo tempo indeterminato. Poi Kibum prese la mano di Jinki e lo guidò verso camera sua.
Probabilmente non avrebbero dormito; probabilmente si sarebbero baciati; probabilmente avrebbero fatto l'amore o non lo sapeva nemmeno lui.
Sapeva che adesso, poteva di nuovo sorridere ed essere felice perché la sua unica ragione di felicità era tornata. E non se ne sarebbe andata mai più.

I crediti, vanno anche alla canzone: Red - Hymn For The Missing


Ok, non chiedetemi come mi è uscita questa cosa.
Non lo so nemmeno io, forse semplicemente avevo voglia di scrivere qualcosa di malinconico, ma che avesse comunque il suo lieto fine.
Come potete benissimo vedere i pg sono abbastanza OOC, io purtroppo ho questo problema di non saperli mantenere con il carattere che hanno realmente, ma mi piace come li ho descritti qui.
Un Kibum triste, solo, ma speranzoso che il suo ex fidanzato, Jinki, tornasse da lui.
Shippo la OnKey ( come la MinKey e la JongKey < 33 ), ma non voglio discriminare le persone che magari shippano la OnTae e hanno come bias Taemin che qui ho descritto come il 'cattivo' di turno. Quindi, non mi aggredite nel dirmi "Ma Taemin è bellissimodfnvedojg e non farebbe cose del generefnrisd"  e così via. Preferisco sentirmi dire che la storia fa schifo, a questo punto.
Per il resto niente. Sono le cinque di notte e dovrei dormire, invece ho scritto questa song-fic/one-shot.
Mi fareste un'enorme piacere se mi diceste cosa ne pensate visto che ci tengo personalmente.
Questa storia, la dedico alla mia migliore amica Maddy, che praticamente è grazie a lei se sono andata in paranoia per la OnKey e perché mi supporta in ogni momento della mia vita.
Non voglio rendere plagio a nessuno, quindi spero vivamente di non aver copiato nessuno con questa storia.

Grazie per l'attenzione e la sopportazione di aver letto tutto. < 3
GiuHyun.
   
 
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > SHINee / Vai alla pagina dell'autore: GiuHyun