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Autore: weretogether    29/06/2013    7 recensioni
Lui era li? Justin era li? Era tornato? E non era solo.
-Kristen?- pronunciò lui.
Maledizione, non doveva succedere. Maledizione, non poteva essere. Maledizione, non sarei dovuta venire. Ma lui cosa ci faceva li?
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Hai mai amato qualcuno così tanto da non riuscire a liberarti del suo ricordo? Kristen si. Kristen ci vive col ricordo di lei e Justin felici, ma quello che ancora non sa è che presto non sarà più solo un ricordo. A quanto pare il passato è deciso a tornare, ovviamente con i suoi vantaggi e svantaggi, ma che sia un bene o un male questo ancora nessuno lo sa.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Justin Bieber, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 9.
''to my angel''

perché mi piace così tanto farmi del male?’ pensai tra me e me quando, tornati a casa, Justin baciò Susan.
Avrei dovuto smettere d’amarlo, avrei dovuto dimenticarlo, avrei dovuto rifarmi una vita e stavolta ero decisa a farlo.
In quel momento, quello quando le loro labbra si unirono, capii che non aveva senso continuare a stargli dietro, a sperare in qualcosa che non sarebbe mai diventato realtà.
Aveva ragione Izzy “perché tanto le cose non cambieranno.” e io non potevo di certo cambiare i suoi sentimenti. E mi sentivo così dannatamente stupida ad aver sprecato ben tre mesi a pensare a lui.
‘smettila Kristen, smettila’ pensai quando lui si girò e mi fece un cenno con la mano che stava a significare ‘ciao’.
Io ricambiai il saluto e me ne entrai in casa.
-dove sei stata?- chiese mamma.
-a scuola, dove sarei dovuta andare?-
-non mentirmi Kristen. la preside mi ha chiamata e mi ha detto che non eri a scuola.-
‘merda’.
-quindi? dove eri?- chiese esigente.
-sono stata con Justin.-
-pensi ancora a quel ragazzo, Kristen? non vedi che ha un’altra fidanzata, non vedi che lui non ti ama più?- disse mia mamma. Aveva ragione, era esattamente ciò che mi ripetevo da ben tre mesi, ma sentirselo dire dagli altri non era come ripeterselo da soli. Sentirselo dire era ancora più doloroso.- mi dispiace Kristen, è andata così e non ci puoi fare niente. il mondo è pieno di bei ragazzi, quindi, smettila di farti del male.- disse avvicinandosi e stringendomi a se.
Le lacrime scorrevano veloci sul mio viso, ed ecco che il dolore si ripeteva.
Era tutto così dannatamente difficile.
-ma io lo amo troppo, capisci mamma?- quelle parole sorpresero anche me. Non avevo mai detto a nessuno ciò che provavo per Justin, anche se lo sapevano tutti.
 -lo so tesoro, lo so. ma non puoi continuare a sperare che un giorno si renda conto dell’enorme sbaglio che ha fatto.- disse abbracciandomi forte.
Mi allontanai da lei, mi asciugai le lacrime e salii su.
‘dimenticalo. dimenticalo Kristen, fallo per il tuo bene.’ mi ripetevo. Dovevo essere una persona migliore e l’unico modo per esserlo era smettere di pensare a lui, anche se fosse tornato nella mia vita, anche se fossimo diventati amici. Lui amava Susan, non me. Lui voleva lei, non me. Lui mi aveva dimenticata ed era arrivato il momento di farlo anche per me. Dovevo dimenticarlo, non importava quanto difficile sarebbe stato.
 
All’ora stabilita andai allo Starbucks.
Entrai e vidi che Ronnie non era ancora arrivata, così presi posto.
Nell’attesa che arrivasse sfogliai il menù, anche se lo sapevo a memoria. Amavo andare allo Starbucks, ci andavamo sempre con Justin e ogni volta, per gioco, orinavamo cose diverse, che ci piacessero o no.
Dopo poco arrivò anche Ronnie, che entrò e mi fece un cenno con la mano per salutarmi.
-ehi.- sorrise sedendosi nel posto difronte al mio.
-ehi.- le sorrisi io a mia volta.
-come stai?- chiese sorridente. La trovavo meglio dell’ultima volta. Mi sembrava più felice.
-sono confusa, troppo confusa.- sospirai.- tu?-
-meglio.- continuò a sorridere.
Qualche minuto dopo ordinammo i nostri frappuccini, io al cioccolato e Ronnie alla fragola, e tornammo a parlare.
-ti vedo felice.- dissi.
-lo sono.- sorrise.
-le cose vanno meglio?-
-si. ho conosciuto un ragazzo che mi piace davvero tanto. lo conosco da qualche settimana, ma non era niente di serio, ora invece penso di interessargli.-
-sono davvero felice per te.-
-grazie.-
Ci fu qualche secondo di silenzio, poi continuò a parlare.
-perché mi hai voluta vedere?-
-perché ho bisogno di parlare con qualcuno e tu sei l’unica che mi può capire.- dissi mentre l’imbarazzo prendeva la meglio.
Non eravamo quel tipo di amiche che si frequentano, anzi, forse non eravamo nemmeno amiche, ma se non lei, chi altro avrebbe potuto capirmi?
-dimmi tutto.- disse prendendo i nostri frappuccini e cominciando a sorseggiare il suo.
-si tratta di..- mi schiarii la voce.- si tratta di Justin.-
-ha combinato qualcos’altro? perché se è così ci parlo io con lui.- disse facendo quella piuttosto incazzata.
Io risi per il modo buffo in cui si stava comportando. Quel ragazzo la stava cambiando davvero, la stava facendo tornare la ragazza meravigliosa che era una volta.
-no.- risi ancora.- mi ha detto che vuole tornare. me l’ha promesso.-
-c’è qualcosa che mi sono persa?-
Io annuii col capo e passai il pomeriggio a spiegarle quanto successo.
A lei sembrava non importare se quei problemi erano miei e non suoi e io le era grata.
 
-posso darti un consiglio?- mi chiese dopo aver ascoltato quanto avevo da dire.
-certo.-
-da retta a tua mamma. so di essere la persona meno adatta per dirlo, ma ha ragione lei.- fece entrare nel suo corpo una grossa quantità d’aria, poi riprese a parlare.- non lasciare che lui ti rovini la vita. guarda me. avevo dimenticato come si sorrideva. per ben due anni ho smesso di essere me stessa, ho cercato di capire cosa non andasse bene in me, mi sono odiata e maledetta mentalmente per non essere ciò che lui voleva, ma evidentemente doveva andare così. e ora, ora che ho conosciuto Christian, sono tornata ad essere la ragazza allegra e sorridente che ero.-
-ma come faccio a dimenticarlo?-
-io lo so che non è facile, chi meglio di me può saperlo? ma devi, perché la tua vita continua, con o senza lui, e mentre cerchi una soluzione per togliertelo dalla testa non puoi bloccare il tempo. questi momenti, quelli che stiamo vivendo ora, non tornano Kristen, e fra qualche anno non capirai perché non li hai vissuti fino in fondo.- disse mentre una lacrima le accarezzava la guancia.
-posso dirti una cosa?- chiesi.
-si.- disse passandosi il dorso della mano sulle lacrime.
-grazie Ronnie. non volevo farti sprecare un pomeriggio, ne tantomeno farti tornare in mente i ricordi che stai cercando di conservare in un posto lontano, ma mi sei stata davvero d’aiuto.-
-di niente. non voglio che tu ripeta i miei sbagli.- sorrise.- promettimi una cosa.-
-cosa?-
-promettimi che quando uscirai da qui sarai una persona diversa, una persona nuova. promettimi che tornerai a sorridere come quando eri piccola. promettimi che tornerai la Kristen di prima. promettimi che lo dimenticherai e che non gli permetterai di farti dell’altro male.-
Feci un respiro profondo. Potevo prometterle tutto ciò?
-te lo prometto.- dissi dandole il mignolo.
-non importa quanto tempo ti servirà per dimenticarlo, ma provaci, lo so che ci riuscirai, perché tu sei forte.-
Ci alzammo da quel tavolo e, dopo aver pagato, percorremmo insieme la strada per andare a casa.
-ciao Ronnie.- la salutai.
-ciao Kristen.-
-e grazie ancora.-
-di nulla.- disse prima di lasciarmi uno dei suoi migliori sorrisi e continuare per la sua strada.
Mentre entravo dentro notai la luce della stanza di Justin accesa. Spostai gli occhi sul vialetto di casa sua e vidi la macchina di Susan parcheggiata li.
‘tu sei forte Kristen’ pensai.
Mi feci coraggio e rimandai indietro le lacrime.
Entrai in casa, erano già le otto, quindi era quasi ora di cena.
-dove sei stata?- chiese mia mamma.
-fuori con Ronnie.-
-la figlia dei Millers?-
-si, lei.-
-non sapevo che eravate amiche.-
-ora lo sai.- dissi mentre salivo in camera mia.
-è quasi ora di cena.- mi avvertì mia mamma. –e dobbiamo parlare.- sentivo aria di guai.
 
A Jon:‘ehi, ti va di passare da me dopo cena?’
 
Presi l’ipod e lo accesi. Misi le cuffie nelle orecchie e feci partire la riproduzione casuale.
 
Da Jon:‘okay, va tutto bene?’
A Jon:‘si :)’.
 
Dopo aver parlato con Ronnie stavo veramente meglio.
Poco dopo aumentai il volume dell’ipod, amavo la musica a tutto volume.
Ma quella che partì subito dopo non era una canzone.
 
(DA QUI, SE VI VA, ASCOLTATE QUESTA: http://www.youtube.com/watch?v=StFF5s5-Wfk )


 ‘Al mio angelo.
Ehi piccola, come stai? E’ la prima volta che registro qualcosa e sai anche che non sono bravo con le parole, quindi non so cosa ne uscirà fuori, ma è dedicato a te ed è questo quello che conta.
Non so cosa saremo io e te quando sentirai questa registrazione, io sono sicuro che saremo ancora insieme, la coppia più bella dell’intera città, ma non posso garantirtelo.
Nel caso in cui ti stessi chiedendo perché sto registrando queste parole: lo sto facendo perché così potrai sentire la mia voce tutte le volte che ti mancherò quando sarò a Londra. So che non sarà facile, ma la distanza separa due persone, non due cuori, giusto?
Al solo pensiero di stare tre mesi lontano da te mi viene la pelle d’oca e gli  occhi mi si gonfiano di lacrime. Si, Justin Bieber che piange per una ragazza. Ti amo proprio tanto, lo sai?
Siamo ancora all’inizio e prevedo che tu stia già piangendo, ma ti prego, non farlo.
Lo sai già, partirò per Londra, farò uno stage li, ne parliamo da settimane ormai, e per quanto la cosa possa rendermi felice, per quanto la cosa possa farti piacere, li vedo i tuoi occhi lucidi quando ti dico che staremo lontani per un bel po’ di tempo, così come vedo le tue labbra darsi la caccia per mandare indietro le lacrime.
E’ dura anche per me, sai? Ma i miei genitori hanno scelto questo per me, ed è l’unica cosa che posso fare per farmi perdonare. Questa parte da ‘figlio ingrato’ mi pesa tanto, sai? Partire e fare ciò che vogliono, ciò che ritengono giusto per me, è l’unico modo per farmi star meglio, per togliermi di dosso questo peso, il peso d’essere un figlio che non ha mai fatto ciò che i propri genitori volevano.
Forse quando tornerò tu sarai una persona diversa, forse lo sarò anche io, ma so che i nostri sentimenti non cambieranno, né ora, né mai.
Per favore, non piangere. Asciugati le lacrime e pensa al mio sorriso quando sono con te.
Ti ricordi? Ti ricordi del sorriso che avevo quando hai suonato alla recita di fine anno? Ti ricordi quanto ero fiero di te?
Ecco, ora pensa a me in quel momento, pensa a quanto siamo felici insieme e dai fine a questa cascata di lacrime che ti stanno rigando quel viso perfetto.
Mi mancherai tanto, anzi no, tantissimo, ma ti prometto che questi mesi passeranno veloci.
Forse ora mi sto spingendo troppo oltre, ma avevo voglia di parlarti a lungo, come facciamo sempre, per farti dimenticare, almeno per un momento, che non sono vicino a te.
Piccola mia, quando ti mancherò più del solito, quando la distanza si farà insopportabile, ascolta queste mie parole e dai vita alle emozioni tramite i tasti di quel pianoforte, come solo tu sai fare.
So di avertelo ripetuto migliaia e migliaia di volte, ma sei bravissima a suonare.
Sai, ho sempre pensato che quel posto a sedere e quell’enorme strumento fossero fatti apposta per te.
Ora vado, si sta facendo tardi e i miei occhi chiedono pietà.
Ti amo da morire, Kristen-panda. Ti amo come mai ho fatto. Ti amo come mai farò.
Sei la mia piccola e niente e nessuno potrà cambiare ciò che provo per te.
So che staremo per sempre insieme e anche se la vita dovesse separarci, noi due troveremo il modo di tornare insieme, perché un amore così unico e intenso non può morire.
Ciao piccola mia, sei il mio angelo.
Tuo per sempre, Justin.’’

Erano mesi che non sentivo quella registrazione. Quella registrazione che Justin aveva fatto qualche settimana prima di andare via, quando ancora stavamo insieme.
Gli occhi mi si riempirono di lacrime e avrei voluto smettere di piangere, ma non ci riuscii.
Avrei voluto far sentire quelle parole a Justin, ma ero impotente e non ne avrei mai avuto il coraggio.
‘cosa stai facendo?’ mi chiesi.
Mi ero ridotta a così poco, ma quell’amore per me aveva significato troppo, era troppo importante per essere messo nella stanza dei sentimenti dimenticati.
L’avrei dimenticato, o almeno ci avrei provato, ma i miei sentimenti per Justin non sarebbero mai cambiati.
Lo avrei amato per sempre.


**

Allora, so che il capitolo 8 l'ho postato ben dieci giorni fa e mi dispiace immensamente, ma dovevo trovare la canzone adatta.

Ieri l'ho trovata, non avevo le idee ben chiare ma ho iniziato a scrivere lo stesso, ed ecco cosa ne è venuto fuori.

Non mi piace proprio tantissimo, ma ci ho messo tutta me stessa nello scrivere questo capitolo.

Spero sinceramente che vi piaccia e spero anche in una vostra recensione, in ogni caso, vi ringrazio per quelle degli altri capitoli.

(mi piacerebbe, se non chiedo troppo, sapere anche cosa ne pensate della registrazione, è un'idea che è venuta 
fuori dal nulla e vorrei sapere se vi è piaciuta oppure no)

  
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