Una ragazzina
del primo anno, dai capelli castani raccolti
in una coda fatta in fretta e gli occhi dello stesso colore che
puntavano con
insistenza su un foglio pieno di orari, camminava al secondo piano
della più
famosa Scuola di Magia e Stregoneria in tutto il Mondo Magico,
Hogwarts; ma,
sinceramente, questo al momento era l’ultimo dei suoi
pensieri.
In cima a tutti gli altri, invece, c’era ‘mi sono
persa il
secondo giorno di scuola’.
‘‘Ore
9.00 – aula di
Incantesimi.’’
Aula di Incantesimi,
perfetto.
Ora, Sophia,
ragiona: dov’è l’aula di Incantesimi?
Sbuffò,
guardandosi intorno in cerca di una faccia gentile
a cui chiedere indicazioni.
No, quello
è troppo
bello. No, quella sembra una gallina. No, quello è troppo
grande, sembra del
settimo anno.
Sbuffò
una seconda volta.
“Ti serve aiuto?”
Lei trasalì, voltandosi di scatto e trovandosi davanti una
ragazza bionda, con
gli occhi grandi e azzurri, probabilmente intorno ai sedici anni.
“Mi sono persa.” Sophia si strinse nelle spalle,
imbarazzata, ma l’altra sorrise.
“Tranquilla, capitava sempre anche a me. Che aula stai
cercando?” Chiese con voce cordiale, e Sophia
ricambiò immediatamente il
sorriso.
“L’aula di Incantesimi, puoi dirmi
dov’è?”
“Certamente.” esclamò lei, indicando il
corridoio davanti
a loro. “Allora, vai dritta, sali le scale – e
ricorda che a loro piace
cambiare, quindi cerca di correre – e giri a destra, dopo tre
porte ci sono due
armature e dopo di esse c’è un bivio: tu giri a
sinistra, passi davanti a due
porte, a un ripostiglio delle scope e alla statua di un cavaliere senza
testa,
e alla fine c’è l’aula di
Incantesimi.” Le diede un colpetto affettuoso sulla
guancia. “Spero di esserti stata utile, ci
vediamo!”
Sophia la guardò andare via a bocca aperta.
Si sentiva piuttosto confusa.
Ed era in ritardo.
E non aveva ancora la minima idea di dove si trovasse la
dannata aula di Incantesimi.
Sbuffò una terza volta.
Una ragazza con i capelli ricci e un ragazzo con le
lentiggini le passarono davanti, Sophia bloccò lei
toccandole appena il
braccio.
A mani
estremi,
estremi rimedi.
“Ehm,
scusami,” balbettò, arrossendo. “sai
dov’è l’aula di
Incantesimi?”
Lei, dopo una prima espressione stupida, si aprì in un
sorriso.
“Io e Ron dobbiamo andare in un aula vicino a quella, se
vuoi ti accompagniamo.” Additò col pollice il
ragazzo con le lentiggini accanto
a lei.
“Oh, vi ringrazio.” Sophia sospirò,
sollevata.
I tre cominciarono a camminare velocemente in silenzio.
“Comunque.” Sbottò Ron, che non sembrava
sopportarlo, e le
altre due sobbalzarono. “La persona di cui stavamo parlando
prima si comporta
in modo decisamente strano.”
Sophia notò che la ragazza levò gli occhi al
soffitto. “Ne parliamo dopo.”
“È ossessionato.” Continuò
lui senza darle ascolto. “Lo
spia sempre, lo guarda sempre, parla sempre di lui e Draco Malfoy non
è esattamente
uno dei miei argomenti prefer-“
“Ron, basta!” lo interruppe lei, alzando il tono di
voce.
“Ne parliamo in privato, ora è chiaro?”
Ron lanciò un’occhiata a Sophia, che
abbassò lo sguardo
sui propri piedi sentendosi di troppo, e borbottò qualcosa.
“Però io credo che...” Riprese dopo
pochi minuti.
“Mi sono ricordata dov’è
l’aula.” Lo interruppe, questa
volta, Sophia: voleva togliersi da quella situazione immediatamente,
avrebbe
chiesto ad altri studenti. “Grazie per il vostro aiuto,
davvero.” Sorrise forzatamente
ai due, incamminandosi verso un uscita sulla destra e sperando di non
aver
sbagliato direzione.
Sentì distintamente un ‘ecco, sarai soddisfatto
ora!’ e un
‘miseriaccia, mi dispiace!’.
Chissà
chi è la
persona ossessionata dal leader Serpeverde.
Sophia
scacciò via il pensiero, cercando di concentrarsi
su come trovare l’aula prima della fine dell’ora e
all’improvviso trovò davanti
a sé la figura in pietra di un cavaliere decapitato.
Lei si illuminò, sorridendo trionfante, e si diresse verso
la porta chiusa accanto alla statua; appoggiò la mano sulla
maniglia, felice, e
sentì delle voci all’interno. La lezione doveva
essere iniziata da un pezzo.
Sperò che i professori avessero pietà per gli
studenti del
primo anno e spalancò la porta.
In contemporanea, si spalancò anche la sua bocca.
“Non penso sia una buona idea.” Soffiò
Draco Malfoy, gli
occhi chiusi e un mezzo sorriso sul volto.
“Credevo che i Serpeverde saltassero le lezioni
quotidianamente.” Replicò Harry Potter,
sbottonando un altro bottone della
camicia bianca di Draco e posandogli un bacio leggero sul collo niveo.
“Non per pomiciare con i Grifondoro nelle aule
inutilizzate.” Sussurrò Draco, posando la testa
contro la parete.
Harry rise sommessamente, Draco rabbrividì.
Okay, Sophia.
Va tutto bene.
Ora ti giri, chiudi
la porta e scappi.
La
camicia di Draco scivolò sul pavimento, il biondo prese
Harry per i fianchi e invertì le posizioni, spingendo la
schiena di Harry
contro il muro e baciandolo.
Harry sgranò gli occhi quando vide Sophia.
Merda.
Si
guardarono per pochi secondi.
Merda.
Harry
posò le mani sul petto di Draco e si staccò da
lui.
Merda.
“Ehm,
Draco.” Mormorò. “Qualcuno ci sta
osservando.”
Oh, merda.
Draco
si voltò di scatto e incontrò lo sguardo
terrorizzato di lei.
Il completo silenzio calò nella stanza.
“Sono troppo giovane per essere Schiantata.” Sophia
congiunse le mani in una sorta di preghiera. “Giuro che non
lo dirò a nessuno.”
Harry tossì per dissimulare una risata, Draco non sembrava
dello stesso avviso.
“Tu.” Assottigliò gli occhi.
“Perché sei qui?”
“Ce-cercavo l’aula di Incantesimi.”
Bofonchiò Sophia,
mordendosi il labbro inferiore.
“Seconda porta a destra.” Harry le sorrise, Draco
si colpì
la fronte con un pugno.
“Oh, ma andiamo, lei ha visto che ci baciavamo e tu la
aiuti?” quasi urlò, scandalizzato, fissandolo.
“Ma ha detto che non lo dirà a nessuno.”
La difese
prontamente Harry.
Sophia annuì con decisione.
“Stupido spirito Grifondoro.” Draco
roteò gli occhi.
“Quanto lo odio.”
“Io, ehm, toglierei il disturbo.” Sophia fece un
altro
passo indietro.
Draco sbuffò e Harry sorrise nuovamente.
Sophia uscì dall’aula, chiudendo la porta.
Restò a fissare il legno scuro per qualche istante,
stordita.
Aveva capito chi fosse la persona ossessionata da Draco
Malfoy.
Lala’s
corner
Quanto è adorabile Sophia? Aw.
Ovviamente il suo personaggio è inventato di sana pianta
–
beh, più o meno, visto che è ispirato a una
persona reale. Okay, okay, è
ispirato a me.
Oh, colpa del mio ego.
La os, comunque, è ambientata nel sesto anno – in
teoria,
ma in pratica non segue gli avvenimenti del sesto libro, per niente
– e siete
liberi di pensareche la ragazza bionda sia Luna.
D’accordo, è lei.
(Quanto amo Luna. <3)
Ovviamente, Ron e la ragazza con i capelli ricci sono i
nostri Ron e Hermione; non penso ci sia bisogno di specificarlo ma lo
scrivo lo
stesso, aye.
Che altro dire, è venuta una schifezza e se lasciate un piccolopiccolopiccolo commentino mi fate
contenta.
Ah, e “Lala” –
‘Lala’s corner’ – è
preso da “Lastdream” e
mi piace come soprannome.
Sono strana, lo so :c
Ps: grazie per le recensioni che avete lasciato alle altre
mie storie, Lala vi ama tutte <3