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Autore: hejbower    29/06/2013    3 recensioni
Vedendo quella foto,con quel sorriso palesemente falso,si sentì una persona orribile.
"Louis,mi dispiace molto per la tua amica." Disse Grace poggiando una mano sulla spalla del ragazzo.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Louis Tomlinson, Nuovo personaggio
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Avete presente quella sensazione di inutilità che vi si imprime addosso quando sbagliate qualcosa?
Quando qualcuno ve lo fa notare?
Quando vi dicono che siete stati stupidi?
Vi viene da piangere. Succede sempre. 
Gli occhi diventano lucidi e sentite che state per scoppiare. Invece riuscite a trattenervi.
Vi promettete di piangere più tardi,nel letto,al buio. così che nessuno possa sentire o fare domande. 
E magari quando siete lì non avete più quella sensazione. Sapete che è andato tutto male ma riuscite a non piangere. 
Così cercate un altro modo per togliervi quel dolore. 
Millicent usava l'altro modo da un sacco di tempo. 
Avev l'impressione si essere una specie di spugna e che tutto il dolore possibile rimanesse dentro di lei.
Era zuppa di quei sentimenti,ne era piena. 
Non riusciva a liberarsene,e quando non si 'strizzava' per farli uscire,proprio come l'acqua che esce da una spugna,preferiva tagliare quello strato. 
Facendo uscire il tutto da un'altra parte. Con un'altra sostanza.

"Milly,datti una mossa. Perderai l'autobus." 
Pioveva e sua madre doveva andare a lavorare. Erano queste le sue motivazioni per salire su quel rottame insieme ad altra gente. 
Se c'era il sole andava in bicicletta o a piedi,se pioveva e sua mamma non lavorava andava con lei,e se,come quel giorno,pioveva e sua madre non c'era,le toccava prendere l'auobus.
"Stupido tempo." Imprecò mentalmente Millicent mettendosi la borsa a tracolla.
"Ciao ma'!" La salutò la ragazza prima di uscire dalla porta e drigersi verso la fermata.
Un nauseabondo odore di pioggia e smog le entrò nelle narici,facendole storcere la bocca.
Che schifo di posto.
Naturalmente,l'autobus pasò in ritardo e quando la mora entrò nella scuola,era zuppa.


'Come una spugna.'


Entrò subito in classe ed appoggiò l'impermeabile ad uno degli attaccapanni vuoti,per poi sedersi in uno degli ultimi banchi.
Il suo banco era inconfondibile.
Era come 'marchiato' da lei. Pieno di disegni o frasi di diverse canzoni.
Era impregnato di Millicent.


'Come una spugna.'


"Ragazzi,silenzio. Perfavore." Disse la professoressa sbattendo la mano sulla cattedra.
L'intera classe si zittì,portando gli occhi verso la donna che aveva intralciato le chiacchiere degli studenti;poi,verso il ragazzo accanto a lei.
"Lui è Louis. Da oggi sarà nella nostra classe." Informò la donna indicando 'Louis'.
"Per ora puoi andarti a sedere accanto a Millicent,quella ragazza mora infondo." Continuò dopo rivolta al ragazzo.
Mentre Louis avanzava verso l'ultima coppia di banchi,un leggero brusio si alzò nell'aula.
C'era chi commentava il suo abbigliamento decisamente bizzarro,o chi,specialmente le ragazze,il 'culo perfetto' e gli occhi azzuri,che,intonati al ciuffo,davano un'idea di 'porno star'.
Millicent potè vedere il ragazzo ridacchiare compiaciuto sentendo i vari commenti su di lui,per poi sedersi accanto a lei e rivlarle un sorriso vero e proprio.
"Louis." Disse con una voce squillante e piena di entusiasmo,ma sempre piuttosto bassa per non farsi sentire dalla prof.
"Millicent." Rispose pacata la mora senza neanche sorridergli. 
Louis fece per dire qualcosa,ma capì che non era il momento.
Eppure era un bel ragazzo. Gli occhi azzurri erano semplicemente stupendi,erano come pieni di entusiasmo ed eccitazione.


'Come una spugna.'



                                                                                                                                               **
"Signorina Taylor,perchè non fa vedere come si studia quì al signorino Tomlinson?" Domandò la professoressa di storia puntando gli occhi castani sui due ragazzi in ultima fila.
"Vuole che faccia la ricerca con lui?!" Domandò scettica Millicent. 
certo,Louis era un bel ragazzo,magari anche divertente.. Ma era proprio quello il punto. Troppo felice per i gusti di Millicent. 
"Esatto. Tomlinson,per lei va bene?" Proseguì la prof.
"Certo." Rispose risoluto Louis,per poi sorridere a Millicent,mentre le altre ragazze la guardavano con invidia. 
"Senti,prima facciamo meglio è." Lo avvertì pacatamente Millicent portando un attimo lo sguardo su di lui.
"Ovvio. quando ci vediamo?" 
"Oggi pomeriggio,alle tre alla biblioteca. Eh.. Non fare tardi." Concluse la ragazza ritornando a disegnare qualcosa sul suo banco. 
"Sei brava." Commentò qualche minuto dopo Louis,mentre ammirava i disegnini e gli scarabocchi di Millicent.
"Grazie." Boffonchiò in tutta risposta la ragazza,ripiegando la testa tra le braccia per non far vedere il rossore che aveva colorato le sue pallide guancie. 
Non era abituata ai complimenti,ed anche uno semplice come quello riusciva a metterla a disagio.
"questo mi piace molto." Continuò il ragazzo indicando un aereoplanino di carta disegnato a matita.
Millicent sorrise velocemente,prima di dare le spalle al ragazzo.
"Uhm.. Ho detto qualcosa che..." Balbettò gesticolando Louis.
"no,no. e grazie." Lo interruppe lei sorridendogli ancora,cosa che fece di rimando anche Louis.
E quel sorrise,fece sentire bene Millicent.
anche se era da parte di un ragazzo quasi sconosciuto. Anche se non aveva un motivo preciso.
Millicent provò ad assorbirlo tutto con i due vispi occhi marroni.

'Come una spugna.'


                                                                                                                           **
"Okay Louis,ora vado. ci vediamo domani." Lo salutò FELICE Millicent,accompagnando quelle parole con un gesto della mano.
"Okay. Ciao Mils."Rispose Louis,dandole quello stupido soprannome che solamente lui le affibbiava.
Millicent sospirò contrariata,prima di dirigersi a grandi passi verso casa sua.
Era un mese,poco più,che Louis era nella stessa scuola di Millicent. 
Ed era un mese che Millicent aveva trovato un amico.
Era un mese che si sentiva meno sola. Louis la stava indirettamente aiutando.
Però non ne sapeva niente del 'passato' della ragazza.
Lei stava bene con lui,però,poi,i suoi occhi castani cadevano sui braccialetti perennemente legati ai polsi,e si sentiva male.
Era come se lo stesse tradendo.
Perchè ogni volta che lui le domandava come stava,lei rispondeva 'Bene'.
Perchè non aveva il coraggio di dirgli come veramente si sentisse,e cosa usava per rimediare.
E Louis non faceva domande. Louis era un tipo risoluto. E Millicent adorava questo suo lato. Adorava non dare troppe spiegazioni.
Ma sapeva che Louis riusciva a capire che mentiva. Louis era intelligente. 
E lei stava solo aspettando il pretesto per dirgli tutto. Per fargli capire che lui non sbagliava.
Stava solo aspettando di essere strizzata.


'Come una spugna.'


                                                                                                                                              **
"Non fare così." Mormorò Louis stringendo il minuto corpo di Millicent.
"Louis.." Boffonchiò tra le lacrime lei.
"Avanti Mils.." Disse ancora il ragazzo,dandole un leggero bacio tra i capelli castani.
"Non capisci. Nessuno può capire. Non puoi chiedermi di non piangere. Di non pensarci. Non puoi chiedermi niente Louis. Tu non.. non puoi sapere come mi sento." Sbottò Millicent facendo cadere ancora più lacrime.
E a Louis gli si stringeva lo stomaco ado ogni goccia salata che le solcava la guancia.
Ma Millicent aveva ragione. 
Lui doveva solo starsene zitto,accanto a lei. Non doveva chiederle niente. Non doveva pretendere niente da lei.
"Scusa. Hai.. Ragione." Ammise lui,allentando un po' la presa.
"Voglio stare sola." Disse Millicent dopo qualche minuto,accarezzando con il pollice il freddo vetro che copriva il volto cartaceo di sua madre.
"Sicura?" Chiese premuroso Louis.
"Sì. Vai Lou." Rispose risoluta Millicent allontanandoselo da dosso.
Louis la lasciò andare con riluttanza e,senza dire niente,uscì dalla stanza.
Lasciò che Millicent imbevesse tutto il dolore da sola.


'Come una spugna.'



"Perchè?! Non puoi Louis." Domandò infuriata Millicent stringendo in un pugno la maglietta del ragazzo.
"Non è colpa mia,okay? Fosse per me rimarrei quì." Rispose Louis.
"Ma.. Non puoi lasciarmi!" Continuò Millicent mentre delle piccole lacrime inziavano a rigarle il viso.
"Mils,non posso farci niente!" Disse Louis passandosi una mano nei capelli castani.
"sei il mio unico amico."
"Ti chiamerò,parleremo su facebook e.."
"non è vero Lou. Passerai il primo mese così,poi ti dimenticherai di me. L'hanno fatto tutti."
"Non mi dimenticherò di te. Te lo prometto."

Quella sera Millicent riprese a rifare tutto quello che,fino a poco tempo prima,era una cosa abitudinale,normale. 
Louis,quello che lei considerava il suo appiglio,la sua ancora; stava per andarsene.
Non l'avrebbe più visto,ed era certa che di lì a due mesi lui non l'avrebbe nemmeno calcolata.
Era questo il pensiero che la tormentava.
Non essere più niente per la persona che per lei era tutto.
Non ci pensò due volte prima di incidre la sua pelle per far uscire un po' di quel dolore.
Lo stava eliminando,in un certo senso,lo stava strizzando via.


'Come una spugna.'


"Sei proprio un'asociale." 
Le ripetevano tutti,in continuazione.
Louis sen'era andato da più di due mesi,tra poco sarebbe finita la scuola,e Millicent non vedeva l'ora di passare tre mesi senza tutta quella gente.
"Pft,che sfigata."
Louis ancora la chiamava,ma sempre meno. Ultimamente era occupato a passare il tempo con la sua fidanzata. Una certa Grace,le aveva detto.
Quando parlavano,lui non faceva altro che ripetere quanto Grace fosse dolce,perfetta,quanto lo capisse.
E Millicent si sentiva tradita. Come rimpiazzata,ad ogni parola che usciva dalla cornetta del telefono.
Ma in fondo lo sapeva,anzi,ne era sicura che sarebbe andata a finire così.
Louis era quel ragazzo carismatico che piaceva a tutti;non poteva passare inosservato agli occhi di qualche ragazza.
"Oddio,Mils,la devi proprio vedere. E' la fine del mondo!"
"Fa la cheerleader. Ma non è stupida come tutte le altre."
"E poi bacia proprio bene!"
"Ha la risata più contagiosa che abbia mai sentito.Oh Mils,è perfetta!"
Non faceva altro che elogiarla o raccontarle dei suoi numerosi appuntamenti.
Daltronde,Millicent non aveva niente da raccontare di entusiasmante.
Le sue giornate era tutte uguali.
Scuola,casa,biblioteca,compiti
,casa e poi tutto da capo.
Invece Louis usciva con Grace,con quelli della squadra di bascket,consceva altra gente ed andava a fantastiche feste.
Millicent era una sfigata.
"Mils ora vado che ieri alla festa ho fatto tardi e sono stanco." 
Finivano sempre così le loro chiamate.
Erano più corte e più rade.
Ormai Millicent era solo parte del passato di Louis.
Quindi chiudeva la chiamata,faceva quello che,ormai,era tornato a comparire quotidianamente nella sua vita e poi si stendeva a letto,guardando una foto di lei e Louis o quella della madre.
Anche lei,le mancava terribilmente.
Quando Louis sen'era andato,aveva lasciato che il dolore che si era sempre tenuta dentro per un sacco di tempo,potesse riuscire a venir fuori.
"Spostati,sfigata del cazzo."
Si chiedeva se a scuola,qualcuno,apparte gli insegnanti,conoscesse il suo nome.
Era sempre sola. 
Da quando entrava a quando usciva,non parlava con nessuno e veniva presa in giro da tutti,continuamente.
"Ma non ti vergogni?"
Aveva deciso di lasciar perdere tutti. Ignorarli. Come aveva sempre fatto.
Non avevano mai parlato con lei,eppure...
Era un'asociale,come dicevano loro. Non faceva parte di nessuna squadra sportiva o cose simili,non andava alle solite feste,non metteva minigonne o magliette eccessivamente scollate,aveva occhiali dalla montature terribilmente spessi,banalissimi occhi castani,così come i capelli: tagliati dalle spalle e senza alcuna sfumatura,semplici e normalissimi capelli castani. 
era bassa. Molto bassa. Continuava a comprirsi con maglie più grandi,eppure non era grassa o anche solamente un po' sovrappeso,anzi: era eccessivamente magra,non aveva alcuna forma.
Ed era inutile. 
Anche per Louis,era diventata inutile.
ah sì,la cosa 'principale',per tutti i ragazzi della scuola: Era vergine. 
C'era chi si domandava se avesse anche solamente baciato qualcuno od avuto un ragazzo.
"Oh Mils,è la ragazza migliore che abbia mai conosciuto!"
Era bastata questa frase,poi,a farle capire che per Louis non era nient'altro che l'amica di passaggio,una persona di scarsa importanza. Come per gli altri.
Millicent è sempre stata inferiore,l'hanno ritenuta tale gli altri e persino se stessa.
Ma non pensava che Louis potesse.. Dirglielo così esplicitamente. Lei a lui ci teneva molto. 
Imbeveva quel dolore e quelle frasi senza dire niente,senza risposndere. Riusciva solo a fingersi felice,come sempre. Intanto tutti la inzuppavano di colpe che non aveva.

'Come una spugna.'


Quel giorno,invece,tutti dicevano il contrario.
"una persona fantastica."
"un'amica perfetta."
"una ragazza bellissima."
"LA RAGAZZA MIGLIORE CHE ABBIA MAI CONOSCIUTO."
Quelle parole,dette troppo tardi,da Louis,gli fecero capire che si era comportato male,con egoismo,negli ultimi tempi con Millicent. 
Parlava solamente di Grace,quando Millicent,la sua Mils,stava soffrendo.
Vedendo quella foto,con quel sorriso palesemente falso,si sentì una persona orribile.
"Louis,mi dispiace molto per la tua amica." Disse Grace poggiando una mano sulla spalla del ragazzo.
"Anche a me." Rispose solamente,cacciando dentro quelle stupide lacrime che stavano lottando per uscire.
"Vuoi rimanere ancora un po'?" Domandò Grace cercando di essere il più comprensiva possibile. Ma lei non conosceva Millicent.
"No,no. Andiamo pure." Rispose lui.
Sarebbe stato inutile guardare la foto di Millicent e magari piangerci davanti.
Grace si avviò verso l'uscita di quell'orribile posto,seguita poco dopo da Louis,che aveva dato un ultimo sguardo a quel che 'rimaneva' di Millicent.
E,dato che era solo,lasciò che una lacrima gli solcasse la guancia,solleticandogli il collo.

                                                                                                                                  MILLICENT SYRIA McCMULLEN.
                                                                                                                                      06.30.1991.     08.12.2013.

                                                                                                                                                            R.I.P.
                                                                                                                                           She will be happy,now.












 

-Laavs' corner.

Saaaaaalve c:
E' la mia seconda one shoot e.. beh,a me non piace molto,ma una mia amica mi ha praticamente costretta a metterla,quindi.. HAHAHAHAHA

anyway,spero che a voi piaccia c:
p.s. devo dire che mi sono impegnata molto a scriverla u.u



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