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Autore: That s impossible    29/06/2013    2 recensioni
-Ciao Kat…-
-Oh, Harry. E’ da tanto che non mi vieni a trovare-
-Si, sai com’è… Il mio lavoro occupa molto tempo…-
-Già, essere un cantante di fama mondiale ruba molto tempo anche per venire a trovare la persona con cui hai vissuto per quasi tutta la tua vita!-
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Styles
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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DISTURBIA

 

-Ciao Kat…-
-Oh, Harry. E’ da tanto che non mi vieni a trovare-
-Si, sai com’è… Il mio lavoro occupa molto tempo…-
-Già, essere un cantante di fama mondiale ruba molto tempo anche per venire a trovare la persona con cui hai vissuto per quasi tutta la tua vita!-
-Kat, ti posso spiegare…- ma il ragazzo non riuscì a finire la frase che la ragazza iniziò a parlare: -No, no Harry. Per favore stai zitto- disse lei visibilmente irritata. Si sistemò sulla poltrona verde acqua a gambe incrociate e iniziò a torturarsi la treccia disordinata che un’assistente di quel centro le aveva fatto prima dell’arrivo del ragazzo. Lui invece si passò una mano tra i capelli visibilmente a disagio; batteva ripetutamente il piede sulla moquette grigio topo e non vedeva l’ora di uscire da quel posto. Non sapeva neanche lui del perchè fosse lì, si ricordava solo che era da giorni che non chiudeva occhio pensando a lei, alla ragazza seduta davanti a lui, quella vestita con pantaloni grigi della tuta, una maglietta bianca, la ragazza che si stava torturando la treccia… La ragazza a cui voleva un bene dell’anima…
-Kat…- disse il riccio per richiamare l’attenzione della ragazza che alzò la testa e incatenò i suoi occhi verdi smeraldo con quelli del ragazzo che erano dello stesso colore, identici.
–Dimmi pure Harry- disse la ragazza sorridendo e facendo comparire delle adorabili fossette accanto al suo sorriso perfetto. Il ragazzo indicò uno scatolone rosso con sopra un fiocco oro; era abbastanza pesante e piuttosto grande.
–Buon compleanno- disse lui sorridendo cercando di sembrare il più possibile felice e rilassato, eppure uscì fuori un sorriso tirato che esprimeva bene il disagio interiore del ragazzo che quel luogo suscitava in lui.
–Oh, grazie Harry. Scusami ma io non ti ho fatto nessun regalo…- cominciò a dire ma il riccio aprì la scatola rossa e tirò fuori dei libri. Libri, libri e ancora libri. Lì dentro c’erano quattro famosissime saghe: Harry Potter, Twilight, Percy Jackson e Hunger Games; i libri preferiti da cui sono derivati alcuni tra i film preferiti della ragazza. Lei felice corse e si lanciò su Harry, lo strinse tra le sue esili braccia e gli coprì il naso di baci. Harry fu felice di quella reazione ma Katniss non decideva di spostarsi così lui dovette spingerla via; lei rimase sorpresa poi si arrabbiò e lanciò “Harry Potter e la pietra filosofale” sulla testa del ragazzo che non riuscì a schivarlo. –Perché mi hai spostato via? Cosa sono un oggetto? Dannazione Harold!- lei si scagliò addosso a lui ma una guardia intervenne e la portò via verso la sua camera. Harry mentre si massaggiava la testa ripensava a quello che era successo. Come poteva quella ragazza essere la sua adorata sorella gemella? Non era neanche l’ombra della Katniss che conosceva fino a qualche anno prima. Aveva visto una reazione simile quando la gemella aveva scoperto il suo ragazzo tradirla e aveva cercato di ucciderlo; Harry la mandò da psicologi, dottori, psichiatri.
Risultato: soffriva di problemi mentali. I medici non erano ancora riusciti a dare un nome ai suoi disturbi ma per precauzione decisero che era meglio mandarla in un ospedale psichiatrico.
Il riccio sbuffò sonoramente ripensando a quei brutti momenti: la madre era morta da poco per colpa di un stupido tumore, il padre non si faceva più sentire da anni ormai… Erano rimasti solo loro due e lui che aveva fatto? Aveva rinchiuso la persona a cui voleva più bene in un manicomio. Si sentì picchiettare su una spalla, si voltò e vide che dietro di lui c’era un uomo pelato sulla quarantina circa.
–Mi dispiace enormemente per il comportamento di sua sorella; nella sua stanza dei medici le hanno dato un tranquillante quindi se vuole può accomodarsi nella sua stanza.-
-Signore, non sono uno psichiatra ma una delle cose che riesce a calmare mia sorella è la natura, quindi penso sia meglio continuare la visita fuori.- voleva bene a sua sorella e non voleva metterla ancora più a disagio, voleva alleviare un po’ la tristezza che l’opprimeva. Voleva aiutarla in tutti i modi possibili, non si sarebbe più tirato indietro come un vigliacco, avrebbe fatto tutto il possibile per sua sorella anche entrare di nascosto nell’ospedale e prelevarla con la forza solo per portarla a fare una passeggiata al parco senza uomini in camice che li pedinavano.
–Ok signor Styles, vi faremo uscire ma sia chiaro che per qualunque emergenza ci chiami- disse l’uomo fissando il ragazzo attraverso i suoi occhialini.
–Sta parlando di mia sorella, non di un mostro- e detto ciò Harry uscì da quella stanza e si avviò verso il cortile interno. C’erano vialetti di ghiaia, tanta erba verde smeraldo tagliata all’inglese, aiuole piene di fiori colorati, roseti, tigli, cespugli e alberi maestosi. C’erano anche delle panchine di marmo bianchissimo e, sotto un roseto, ce n’era una su cui era seduta Katniss; seduta come un indiano teneva tra le mani un blocco di fogli da disegno e la sua matita si muoveva veloce sul foglio. Harry si sedette accanto a lei ma non fu degnato di uno sguardo; si sentiva ufficialmente in colpa per come l’aveva trattata e voleva fare pace con lei a tutti i costi.
–Katniss… Volevo chiederti scusa per… Per prima ecco… Per come ti ho trattata… Mi… Mi dispiace…- disse lui con gli occhi rivolti verso il basso ma guardando di sottecchi sua sorella. Lei interruppe bruscamente di disegnare, girò il foglio e scrisse qualcosa lì sopra, picchiettò la spalla di Harry con la matita e quando lui volse gli occhi verso di lei lesse la scritta: “Sono arrabbiata. Mi hai delusa”.
–Kat, lo sai che ti voglio bene e che non l’ho fatto apposta! Quindi? Mi hai perdonato?- la faccia speranzosa di Harry fece breccia nel cuore di Katniss; prese un foglio, cancellò la scritta di prima e scrisse: “Ti voglio bene fratellino. Ti perdono per tutto”. Lui la rinchiuse tra le sue braccia forti e le diede un leggero bacio sui capelli.
–Ti farò uscire il più presto possibile da questo posto Kat, vivrai con me e mi prenderò cura di te, lo giuro- disse lui coccolandola e cullandola.
–Harry, tanto so che non sarà possibile. Tu hai la band, i tuoi amici, i soldi, le fans… Hai una meravigliosa carriera davanti e non puoi prenderti cura di una pazza!- disse lei sciogliendo l’abbraccio. Alternava momenti di pazzia a momenti di lucidità pura.
–Mollerei tutto immediatamente per renderti felice, per prendermi cura di te, per proteggerti. I ragazzi capirebbero e penso che senza di me starebbero bene lo stesso- disse lui guardando per terra.
–Oh Harry- le scese una lacrima lungo la guancia e abbracciò di slancio il fratello.
–Per te questo e altro Kat- detto ciò prese in braccio la ragazza, la portò nella hall, firmò alcune carte e, anche se il direttore era contrario, prese le cose della sorella e con l’aiuto di due persone prese anche lo scatolone pieno di libri.
–Grazie Harry, scusami per come mi sono comportata all’inizio…-
-Fa niente, l’importante è che tu ora stia bene- disse mentre salivano sull’auto del ragazzo diretti verso un futuro felice. 



 

EHILA' GENTEEEEEEE :)
Finalmente sono tornata con una nuova OS, era ora! La stavo scrivendo da tanto ma finalmente ce l'ho fatta, alleluja!!
Che dire? Spero vi piaccia e che la recensiate o che la mettiate tra le seguite/ricordate/preferite.
Se volete potete passare anche nell'altra mia OS o nelle due ff.
Ok, ok ora la smetto perchè sto annoiando! lol
Alla prossima,
Fra xx

  

   
  
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