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Autore: ChiaraLilianWinter    29/06/2013    1 recensioni
Camilla Herstood ha quindici anni, un'amica fantastica che cambia fidanzato con la stessa velocità con cui si fa zapping in tv, una madre depressa che, dopo la fine di un matrimonio sbagliato, tenta di rifarsi con il primo che le capita sotto mano.
Camilla ama scrivere, ma, a forza di essere circondata da persone superficiali, ne ha assunto il carattere: non riesce a completare una storia, che già sta lavorando ad un'altra, e così di continuo.
Camilla ha un segreto, un segreto terribile che è costretta a trattenere all'interno del suo cuore.
Camilla incontra William, e da allora cambia tutto. Il ragazzo gli propone di esaudire dieci desideri, per superare la sua superficialità, e Camilla accetta. Tra i due nasce qualcosa che diventa sempre più profondo, ma il tempo a loro disposizione è poco, e ogni secondo che passa diminuisce.
Perchè anche William nasconde un segreto. E non solo lui.
I segreti, le bugie, i tradimenti, sono fili insidiosi che avvolgono tutto, in un intreccio terribile che Camilla dovrà districare. Ma ciò che rimarrà alla fine potrebbe non essere quello che lei e William hanno sperato.
Genere: Commedia, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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Che.Diamine.Ho.Fatto.
Dannazione, ho davvero accettato?! Non è possibile! Mi sono fregata da sola! Realizzare tutti i desideri scritti in quella dannatissima lista in UNA SETTIMANA?! Ma stiamo scherzando?! È una missione impossibile! Poi, per una persona come me... È assurdo! Non si è mai vista una cosa del genere, e io non sarò certo la prima!
Oh Signore, che ho fatto?!
Mi metto le mani nei capelli per la millesima volta. Mi sono davvero cacciata nei guai. Quando William mi ha fatto quella proposta io... Non ero in me. Volevo solo averla vinta. Quindi ho accettato. Siamo tornati a casa e lui si è ricopiato la lista su un fogliettino, poi mi ha dato l'originale e mi ha salutato, lasciandomi sola sul pianerottolo a riflettere sull'assurdità che avevo appena commesso. Ritornare da lui e rinunciare? Impossibile. La mia dignità ha già raggiunto il livello del pavimento.
Sospiro e guardo l'orologio. Le sette. Altre tre ore da sola. Allungo la mano oltre il comodino e afferro la lista. Ho solo sette giorni, meglio sbrigarsi. La osservo attentamente. Dieci desideri. Meglio partire da quello più facile. Mh.. Trovato. Questo è abbastanza facile, considerando gli altri. Vado verso il basso, verso il decimo. Il famigerato decimo. Non so ancora come lo realizzerò. Non è una cosa facile... Non è una cosa in cui basta la mia forza di volontà, o il mio ingegno. È una cosa... Che non ho mai ottenuto, e che temo non otterrò mai.

Rifletto su come realizzare il desiderio numero uno, il più facile, quando il telefono suona. Di solito, se chiamano a casa, è qualche collega di mamma, quindi è inutile che risponda. Ma stavolta una strana inquietudine mi riempe il petto, e alzo il busto per controllare il numero sul display.
Lilian.
Mi sfugge un gridolino di sorpresa. Di solito, Lilian mi chiama al cellulare. Ah, giusto, il mio telefonino è scarico. Sbuffo, mentre mi allungo per prendere l'aggeggio trillante, e schiaccio il tasto di risposta.
<< Lilian? >>
<< Ehi... Ciao, Cami. >>
La sua voce è strana. È completamente diversa dal solito. Trema, trema in modo terribile. Sento un rumore di grida, di cose che vanno in mille pezzi.
<< Lilian? Che c'è? >>
<< Potrei... Potrei venire da te? Potresti ospitarmi.. Solo per stanotte, ti prego. >>
Sembra stia per scoppiare a piangere. Mi mette paura.
<< Certo. Va bene. >>
<< Grazie mille! Allora... Allora adesso vengo, ok? >>
<< Ok. >>
Chiude la comunicazione. Io sto immobile per un pò di tempo, guardo preoccupata la cornetta. Cosa sta succedendo?

Quando sento trillare il campanello mi tuffo praticamente sulla porta e la spalanco. Lilian è lì, sul pianerottolo, mi guarda sorridente. Ma non è il suo solito sorriso. Ha gli occhi rossi, deve aver pianto.
<< Prego. Accomodati. >>
<< Grazie. >>
Entra timidamente. Stringe a sè un piccolo borsone, che sembra stia per scoppiare. Camminiamo in silenzio fino in camera mia. Lilian non viene spesso da me. Lei è ricca, vive in una villa, di solito sono io quella che viene ospitata. Amo andare da lei. Spesso, in casa, c'è anche suo fratello. Ha venti anni, è molto simpatico e anche molto bello. Mi piace andarci anche perchè la madre di Lilian è gentilissima e, soprattutto, è un'ottima cuoca. L'unico problema è suo padre. Non è una novità, che quando beve diventa violento. Tuttavia, negli ultimi tempi, non mi hanno più invitata. Quando si parla di incontrarci da qualche parte, Lilian svia sempre il discorso. È come se quella casa fosse diventata tabù. E la tristezza che leggo negli occhi di Lilian, in questi giorni... Sapevo che c'era qualcosa che non andava, ma ho avuto troppa paura per chiederlo. Quando entriamo in camera, Lilian si tuffa sul letto e soffoca il viso tra i cuscini. Poi si gira e mi sorride.
<< Grazie per avermi ospitato. Sai, i miei avevano degli impegni... >>
Mi sta mentendo.
<< Questi impegni comprendevano urlare come ossessi e tirare piatti per casa? >>
Appena mi escono queste parole di bocca, me la tappo con entrambe le mani. Cosa ho detto? Come ho potuto? Dio, sono un mostro.
Lilian mi guarda ad occhi sbarrati, è confusa, smarrita.
<< Li hai... Li hai sentiti? >>
<< Era difficile non sentirli. >>
Mi tappo nuovamente la bocca. Mi sto accorgendo di essere fin troppo diretta. Temo che adesso Lilian si alzi e cominci a sbraitarmi contro, uscendo e sbattendosi la porta dietro - e sarebbe anche giusto - ma non fa nulla di tutto ciò. Semplicemente singhiozza e scoppia a piangere. Mentre io la guardo attonita lei si mette la testa tra le mani, geme e urla, cade all'indietro sul letto.
<< Lilian? Lilian, cos'hai? >>
Lei scuote la testa e continua a piangere, ma io non posso semplicemente lasciar correre, non stavolta. Questo sarà il mio primo passo per essere una persona non superficiale.
La afferro per le spalle e la scuoto.
<< Lilian! Lilian Baker, calmati! >>
Raramente alzo la voce con lei, quindi Lilian smette finalmente di piangere e urlare e mi osserva immobile. Io sospiro e mi metto dritta, e lei mi imita. Le mie mani sono ancora attorno alle sue spalle.
<< Ok. Adesso ti calmi e mi dici tutto, d'accordo? >>
Per un attimo non dice niente, poi annuisce lentamente col capo. Si asciuga le guancie e mi guarda, respirando lentamente. E finalmente inizia a parlare.

Nell'antro della strega
Ciao a tutti e grazie per aver letto! Questo capitolo è un pò... Un capitolo cuscinetto, messo solo per separare gli eventi più importanti e di maggior rilievo. Avrei voluto inserire subito la storia di Lilian, ma poi sarebbe uscito troppo lungo, quindi farò un capitolo apposta. Come avrete notato, Camilla è molto diretta, e sarà sempre così. Mi piace il modo in cui dice le cose, senza pensare alle conseguenze. Credo che sarà l'unico personaggio capace di farlo nel corso della storia, e credo anche che ne usciranno fuori situazioni molto divertenti.
Allora, alla prossima!
  
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