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Autore: Yasha 26    29/06/2013    12 recensioni
Questa ff nasce dalla mia one-shot "Vivo Per Lei"
InuYasha è un pianista che non riesce a trovare un lavoro a causa della sua natura ibrida.
Malgrado la moderna società, i mezzo demoni non sono ancora ben visti né da umani né da demoni.
Un giorno incontra Kagome, ragazza ricchissima in cerca di un maestro che le insegni a suonare il piano in meno di un mese, e chiederà proprio ad InuYasha di insegnarle a farlo, anche se lui all'inizio rifiuta. Inizierà così una sorta di sfida tra i due.
Tra loro non correrà buon sangue i primi tempi...ma poi...si sa...chi disprezza compra...
STORIA IN REVISIONE
Genere: Romantico, Sentimentale, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Kikyo, Naraku, Un po' tutti | Coppie: Inuyasha/Kagome, Miroku/Sango
Note: AU, Lemon, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Il rumore di un clacson mi risveglia malamente.
Aprendo gli occhi vengo sopraffatta dalla stupenda immagine di InuYasha che dorme beatamente accanto a me. Quanto è bello!
Le immagini di stanotte mi ritornano in mente e la mia faccia sembra andare a fuoco. Soprattutto vedendo, e sentendo, i nostri corpi nudi così vicini.
Non riesco ancora a credere a quello che abbiamo fatto. Sono sempre stata cresciuta con l’idea che mi sarei dovuta concedere ad un uomo solo da sposata. Ma non ne sono affatto pentita, anzi, è stato bellissimo!
Anche quella, come tutto il resto, era un’ imposizione assurda dei miei genitori, e forse ora capisco anche il perché. Hojo ha parlato di accordi sulla mia illibatezza, quindi hanno perfino parlato della mia vita intima. Che schifo! Mi hanno forse scambiata per la vergine sacrificale da offrire agli dei? Più ci penso più sento crescere una rabbia indescrivibile nei loro confronti.
Ma ora basta pensarci! Voglio godermi ancora questa sensazione di assoluta pace nel guardare il viso di InuYasha.
Quanto sono carine quelle orecchiette! Stanotte ha apprezzato molto quando le toccavo. Sembrava fargli uno strano effetto. Ho una voglia matta di toccarle!
Dai…piano piano Kagome…allunga piano, lentamente, la mano senza svegliarlo!
Però no aspetta…se lo tocco forse lo sente. Lui è molto sensibile…mmmh, no va beh lasciamo perdere.
-Potresti deciderti ad accarezzarle una volta per tutte? Mi stai facendo impazzire nell’attesa!-       mi dice con ancora gli occhi chiusi
-Che? Se..sei sveglio??-        domando sorpresa
-Sì, da prima che ti svegliassi.-       risponde aprendo gli occhi e abbagliandomi con quei diamanti gialli che mi fisso a guardare. La luce del sole sembra li illumini ancora di più.
Ho l’impressione che mi scrutino dentro talmente sono profondi.
-Hai degli occhi bellissimi sai?-         confesso perdendomici e accarezzandogli le orecchie
Lo vedo piegare le labbra in un sorriso. Così è ancora più bello accidenti! Il mio cuore inizia a battere forte come ieri sera. Ma che cavolo ti prende Kagome? Datti una regolata!
-Sembra che a qualcuno sia ritornata la voglia di un bis!-          dice sorridendo e sovrastandomi in un secondo
In questa posizione riesco a vedere perfettamente tutto il suo corpo nudo sopra il mio, che invece si schiaccia ancora di più sul materasso come per scomparire per l’imbarazzo che provo.
-M..ma ch..che dici? Ti sbagli. Io non…-        balbetto a disagio non sapendo come gestire la situazione
Lui mi guarda dritta negli occhi. Il suo viso sopra il mio. I suoi capelli d’argento che mi ricadono come una cascata di seta sulle braccia e sui fianchi. I muscoli delle sue braccia vicino al mio viso, contratti nel sorreggersi.
-Tu non?-          sussurra con un filo di voce così sensuale che mi stordisce quasi
-Io non…voglio un…bis.-       riesco a dire con voce quasi soffocata
-Ah no? Strano perché….-         si interrompe avvicinando il viso al mio, iniziando ad annusarlo
Pensavo mi avrebbe baciata invece lo vedo scendere ad annusare il mio collo, i miei seni, il mio ombelico e….aspetta ma che fa??
-Dal tuo odore non si direbbe!-       riprende fermandosi fra le mie gambe provocandomi un sussulto
-Che…stai facendo??-      chiedo sentendogli infilare una mano fra le mie ginocchia
-Rilassati Kagome…-         soffia sul mio interno coscia baciandolo e accarezzandolo, avvicinandosi pericolosamente verso l’inguine
Oh Kami…aiuto! Che vergogna! Mi sento in imbarazzo come mai prima d’ora!!! Sono i minuti più lunghi della mia vita!
-Il tuo sapore mi fa perdere la testa Kagome…-       
Sinceramente non ho capito che ha detto, ormai la mia mente è andata a farsi un viaggetto ai Caraibi!
Quando il fiato corto me ne ridà la possibilità riapro gli occhi trovandomi il suo viso di fronte al mio che mi guarda soddisfatto.
-Sei bellissima con le guance tutte rosse sai? Sembri la Biancaneve della Disney, con le gote rosse come le mele mature.-        dice sorridendo e baciandomi, e mi stupisco di quanto mi ecciti questo bacio che sa ancora di me
-Credo che adesso…un bis ci potrebbe anche stare…-        rispondo ormai ubriaca di sensazioni che mi stanno stordendo piacevolmente
-Non ne dubitavo, amore.-        dice stringendomi forte ed entrando in me con una dolcezza infinita
-Ripetilo!-       chiedo aggrappandomi alla sua schiena con le unghie mentre assecondo i suoi movimenti
-Amore. Amore. Amore. Sei il mio amore Kagome!-       mi ripete baciandomi il viso
-E’ la parola più bella del mondo! Mi piace!-
-Meglio, perché me lo sentirai dire fino alla nausea!-
-Non accadrà mai! Dimmelo all’infinito, perché è la cosa che più mi è mancata in questi anni…l’amore.-      anche se di tipo diverso da questo
-Non ti mancherà mai più Kagome! Non ti lascerò mai da sola! Mai! Non piangere ti prego…-        mi dice asciugando con un bacio una lacrima uscita incontrollata
-Scusami! Non è certo il momento più adatto per frignare. Perdonami!-
-Non devo perdonarti nulla. Capisco il tuo dolore, ma ora ci sono io con te e nessuno potrà più farti del male! Te lo prometto!-        mi rassicura ribaciandomi con passione
Mi sento al sicuro tra le tue braccia InuYasha. Mi sento protetta e amata. E’ la sensazione più bella che abbia mai provato. Mi rende sicura e serena.
 
-Principessa è mezzogiorno. Che ne dice se le preparo il pranzo?-         mi dice giocando coi miei capelli attorcigliandoseli tra le dita
-Magari! E che mi prepara di buono chef?-
-Quello che vuole la mia signora!-
-Fammi pensare…mmmh…allora voglio…..te!-      
-Me? Ma io non sono commestibile sai? Credo di essere troppo coriaceo per i tuoi denti.-
-Stupidone! Hai capito a cosa mi riferivo!-         gli dico dandogli un colpo di cuscino
-Tesoro… apprezzo tutta questa tua improvvisa intraprendenza, e che non mi spiace per niente, ma se non mangiamo qualcosa dubito potremo “divertirci” ancora per molto durante la giornata. E il tempo non manca sai?-
-E’ vero hai ragione. Però…mi spieghi allora la tua mano fra le mie gambe se vuoi alzarti?-        gli chiedo pizzicandola e alzandomi dal letto come un fulmine tirandomi via il lenzuolo e lasciandolo del tutto scoperto
-Mi hai fatto male! Cattiva!-       si lamenta con un finto broncio
-Oh ma dai, per un pizzicotto non credo che…...aaaaaaaahhhh!-     strillo sconvolta quando i miei occhi si posano sul lenzuolo del materasso
-Ehi che hai da urlare così? Mi spacci i timpani!-        dice massaggiandosi le orecchie
-Alzati subito!-       gli ordino provando a tirare il lenzuolo con ancora lui sopra
-Ma che ti prende Kagome? Perché fai così?-
Accidenti! Che cosa imbarazzante! Come glielo spiego?
-Nulla! Solo alzati! Devo rifare il letto!-       
-Ma proprio adesso?-
-Sììììììììì!!!!-
-Prima spiegami il perché!-     insiste lui
Cavolo ma un po’ di tatto no eh?
-Pe…perché…ecco…-         balbetto osservando le lenzuola senza sapere cosa rispondere
I suoi occhi seguono d’istinto i miei e si posano sulla chiazzetta di sangue proprio accanto al suo ginocchio.
-Ma…non mi dirai che stavi dando i numeri per questa?-        mi chiede con un sopracciglio alzato
-Beh sì, scusami non volevo sporcarti le lenzuola. Per questo volevo cambiarle…-    spiego imbarazzata
-Ma che scema che sei Kagome! E’ normale che essendo vergine capitasse no? E poi per me è la macchia più bella che possa esserci in questo letto, perché vuol dire che sei solo mia!-
-Davvero pensi questo?-       chiedo piacevolmente sorpresa
-Certo che sì, comunque,  a proposito della tua verginità, dobbiamo parlare…-        mi dice facendosi serio
-E di cosa?-
-Hojo e i tuoi genitori.-
-I miei genitori e Hojo? Cosa sai tu?-
-Ricordi la lite dei tuoi genitori quella sera, mentre ero in camera tua?-
-Certo come potrei scordarla. Aspetta, ma allora hai sentito davvero cosa dicevano non è così?-
-Sì. Perdonami per non avertelo detto prima ma non sapevo cosa sarebbe successo di lì in avanti. Comunque sia devi sapere delle cose che loro ti tengono nascoste.-        mi rivela alzandosi dal letto e mettendo i pantaloni del pigiama, per poi andare in cucina
-Vieni parliamone di là mentre preparo qualcosa.-        annuisco e lo seguo ancora avvolta nel lenzuolo

Mentre lui toglie i pezzi rotti del tavolo spaccato ieri dalla caduta di Koga io mi siedo. Peccato sembrava nuovo.
-Dalla tua espressione capisco che le cose che hai da dirmi non mi piaceranno per niente non è così?-      gli chiedo osservando il suo viso serio
-Infatti. Anzi credo che ti porterà a tagliare per sempre i ponti con i tuoi genitori, cosa che sinceramente volevo evitarti. Ma non vedo altre soluzioni dopo ciò che hai tentato di fare ieri per disperazione e non voglio che accada mai più una cosa del genere. Quindi sarò chiaro e ti dirò tutto quello che ho sentito.-
-Va bene. Comincia pure.-
-La prima cosa riguarda il tuo matrimonio combinato con quel maniaco. I tuoi genitori hanno stretto quell’accordo con la famiglia Hojo perché le vostre aziende hanno subito delle notevoli perdite in questi anni a causa della recessione economica che sta colpendo molti stati. Così hanno ben pensato di fondere le aziende della Tama Building & Co. con quelle della Hojo Industries, molto più stabili economicamente. Ma il vecchio proprietario, il padre di quel porco, ha voluto in cambio una moglie di facciata per il figlio libertino, ovvero tu, a patto però che tu fossi vergine. Il tuo ruolo doveva essere quello della brava moglie che sta a casa a fare la calza mentre il marito se la spassa con altre. A quanto ho sentito avevano già stabilito il tuo matrimonio quattro anni fa.-
-Ovvero i miei genitori volevano condannarmi ad una vita fatta di tradimenti…sapendolo?-       domando sconvolta
-Sì. Per i loro interessi hanno scelto di sacrificare la tua libertà. Sicuri della tua rassegnazione a fare come ti ordinavano, erano convinti che ti saresti abituata anche ai tradimenti di tuo marito.-
-Ma perché? Perché? I loro soldi sarebbero finiti nelle mani di Hojo alla loro morte in quanto mio marito. Perché fare tutto questo se tanto nella tomba non possono portarseli quei dannati soldi? Sacrificare me per godersi altri soldi nel frattempo?-
-I tuoi sono solo assetati dal potere e dal denaro. Più ce n’è e meglio è. E’ questa la loro logica. Forse è per questo che non hanno rispettato le ultime volontà dei tuoi nonni che chiedevano a tua madre di dare la parte di eredità che spettava a suo fratello, ma i tuoi genitori invece hanno nascosto il testamento.-
-Hanno nascosto il testamento dei nonni? Ma come hanno potuto? Oltretutto quello è il fratello di mia madre. Con che coraggio privarlo dei suoi soldi?-
-Ignoro i reali motivi, comunque c’è dell’altro che devi sapere che lega la tua famiglia a quella di tuo zio…-
-Cos’altro mi hanno nascosto?-       chiedo disgustata da ciò che ho saputo
-Ti hanno mentito su come è morto tuo fratello.-
A quella frase i miei occhi si spalancano increduli in cerca dei suoi, che trovo a fissarmi con dispiacere.
-Che…intendi?-        domando con timore
-Sota non è morto per andare a comprare quel pennarello. Lo aveva già comprato quando è accaduto l’incidente. Quel giorno, dopo averlo comprato, decise di andare a trovare la fidanzata, che altri non era che la figlia di quel tuo zio diseredato dai tuoi nonni, vostra cugina.-
-Ma…a me hanno detto che…è successo mentre tornava a casa…-
-Invece no, era in moto con la cugina. Lei però non si è fatta nulla a parte qualche frattura a quanto ho capito, cosa che i tuoi genitori non hanno potuto sopportare, perché ho sentito dire a tua madre “ lei è rimasta viva invece mio figlio è morto”, quindi suppongo ce l’abbiano con la famiglia di tuo zio anche per questo.-
-Allora perché a me hanno detto quella bugia? A che pro?-       chiedo confusa più che mai. La testa quasi mi scoppia
-Questo non lo so. Non hanno certo raccontato tutta la loro vita in quella discussione. Solo pezzi di storia che io ho messo insieme. Ma da quello che posso aver intuito loro hanno saputo che Sota era uscito per quel pennarello, e forse glielo ha detto lui stesso, non so. Comunque sia ti hanno lasciato credere che fosse stata colpa tua…fino ad ora.-
Sono totalmente sconvolta. Di tutto mi sarei aspettata tranne che questo.
Mi hanno mentito, usato, ferito, umiliato, perfino venduto…quelli non sono i miei genitori. No! Mi rifiuto di crederli tale. I miei occhi sembrano prosciugati, come i miei sentimenti nei loro confronti. Nemmeno una lacrima riesce ad uscire talmente sono sconcertata da ciò che ho appena saputo.
-Kagome?-         mi chiama lui notando probabilmente il mio sguardo perduto nel vuoto
-Portami da loro…-         dico atona
-Vuoi andare da loro? E perché?-
-Ti prego accompagnami da loro.-
 

 
                                                               *************************

 
 
Il volto di Kagome fa quasi paura. Non ha proferito una sola parola da quando ha saputo tutto quello che avevo sentito. Sembra indossi una maschera di cristallo inespressiva.
Non so se ho fatto bene a dirle tutte quelle cose ma che altro potevo fare dopo che ha tentato di togliersi la vita? E’ giusto che si riprenda in mano la sua vita e la viva appieno.
Però guardandola adesso sembra una bomba pronta a scoppiare. Aspetta solo che qualcuno ci metta il piede sopra.
Come mi ha chiesto l’ho accompagnata dai suoi genitori. Cosa vorrà fare?
-InuYasha…mi appoggerai?-        mi domanda prima di varcare la soglia di casa
-Sempre!-       rispondo sicuro, prendendole la mano e stringendola per farle capire che ci sono
Appena entriamo troviamo i suoi genitori intenti a parlare con due agenti della polizia. Ci sono anche due uomini, uno più giovane e l’altro più anziano.
-Oh santissimi Kami! Kagome sei ritornata!-      dice la madre venendole incontro con calma
Si è molto preoccupata in queste ore vedo! Che ribrezzo che mi fa!
-Kagome mia amata!-      esclama il ragazzo correndo molto più velocemente della madre e prendendole le mani
-Ehi togli le tue schifose mani da lei se vuoi vedere l’alba di domani!-        ringhio minaccioso allontanandolo da lei
-Ehi come osi? Kagome è la mia donna!-
-Lei non…-     provo a replicare ma Kagome mi precede
-Io non sono la tua donna brutto porco schifoso!!! Non lo sono e mai lo sarò!-        grida furiosa
-Kagome smetti di fare la bambina! E’ stato questo mezzo demone a portarti via non è così? Agenti arrestatelo! Ha di sicuro rapito mia figlia!-       dichiara il padre di Kagome guardandomi schifato
-Lui non mi ha rapita! Sono stata io ad andarmene via di casa! Voi potete anche andare e scusate se i miei “amatissimi” genitori vi hanno disturbato senza motivo!-         dice Kagome rivolgendosi ai poliziotti che la guardano quasi con timore per il finto sorriso che lei gli dedica per congedarli
-Ok. Visto che è stata lei ad allontanarsi noi possiamo anche andare via. Vedete di non eccedere le misure signori. Non vorremmo dover intervenire per rissa.-       avvisano gli agenti prima di andarsene
-Kagome mi spieghi questa storia? Perché ti trovi con questo essere?-         gli chiede quello che ho intuito essere il porco che avrebbe dovuto sposare
-“Questo essere” come lo chiami tu ha un nome, ed è InuYasha! Se proprio non vuoi nominarlo fa niente, puoi rivolgerti a lui dicendo semplicemente il mio uomo, visto che è quello che è!-       risponde freddamente Kagome spiazzandomi
Non credevo glielo avrebbe spiattellato così facilmente e senza timore. Ma in questo momento non sembra neanche più lei.
-Che cosa hai detto? Sei una sconsiderata Kagome! Riguardo a te…mezzo cane, come hai osato disonorare mia figlia? Questa me la pagherai! Te lo avevo già detto una volta! Sai cosa ti aspetta!-       minaccia suo padre
-Non mi fa certo paura!-       rispondo fronteggiandolo
-Tu non ti azzarderai a fare un bel niente contro InuYasha e la sua famiglia perché quello che ci perderà sei tu! Ho già provveduto ad avvisare lo zio Noboru del testamento che gli avete nascosto e sta venendo qui per farsi una bella chiacchierata con te cara mamma. Per quanto riguarda voi due esseri ripugnanti…il matrimonio non si terrà mai! Se volete fondere le vostre aziende con le loro… liberi di farlo, ma io non sono inclusa nel pacchetto!-         dice rivolgendosi agli Hojo
-L’accordo è annullato Naraku! Hai una figlia troppo spudorata per i miei gusti! Andiamocene Akitoki!-        replica il vecchio offeso che se ne va seguito dal figlio
-Akitoki aspetta un attimo!-         lo chiama Kagome lasciandomi perplesso
Perché lo ha richiamato?
-Oh mia cara ci hai forse ripensato?-       dice avvicinandosi a lei
-Perché per sposarmi hai chiesto che fossi vergine?-
-Vuoi chiedermi solo questo?-      domanda sorpreso
-Sì solo questo!-       replica secca
-Semplice…mi piace la sensazione di possedere cose mai avute da altri. Infatti le mie prede preferite sono proprio quelle, le verginelle. E tu non avresti fatto eccezione mia cara! Le cose usate non mi piacciono!-        confessa con un ghigno disgustoso
La voglia di prenderlo a pugni è enorme ma a bloccarmi dal farlo è proprio Kagome, che precedendomi gli tira un potente ceffone.
-Mi fai davvero schifo! Sparisci immediatamente da davanti i miei occhi!-          gli urla rossa in viso dalla rabbia
-Tranquilla cara. Ormai tu rientri nella categoria dell’usato! Sparisco più che volentieri!-       risponde lui andandosene
-Schifoso bastardo!-         gli dico prima di vederlo sparire oltre la porta
-Kagome…questa è l’azione più stupida e sconsiderata che tu abbia mai fatto! Non te lo perdoneremo mai!-       dichiara la madre di Kagome
-Sono io che non potrò mai perdonarvi! Ma cosa sono io per voi eh? Una bambola da dare di mano in mano in base ai vostri scopi? Una merce di scambio? Mi avete tradita! So che mi avete mentito anche sulla morte di Sota! Mi avete fatta sentire in colpa per quindici anni! Perché? Ma che genitori siete voi? Cosa può mai giustificare un trattamento del genere?-        urla piena di collera repressa
-Vedo che sei stata informata proprio di tutto! Sapevo che questo han’yō avrebbe distrutto la nostra famiglia!-
-Famiglia? Ma quale famiglia? Tu e questo essere, che non posso più chiamare padre, mi avete ridotta ad una schiava per i vostri interessi! La nostra non è mai stata una famiglia! Ora spiegatemi perché mi avete mentito su Sota!-     chiede perentoria e sicura come non l’ho mai vista
-Perché sei sempre stata una testa calda ecco perché! Già a cinque anni eri una peste! Un vero maschiaccio. Ti arrampicavi sugli alberi, giocavi nel fango e inseguivi tutti gli animali che incontravi in giardino, ritornando in casa come una pezzente tutta sporca! Malgrado i nostri rimproveri non cambiavi, quindi abbiamo omesso qualche particolare per renderti più docile. Tutto qui!-       le rivela il padre freddamente
-Più docile? Più docile??? Mica sono un cane! E nemmeno lui tratterei come voi avete trattato me! Accidenti ero una bambina di cinque anni, che volevate facessi? Il punto croce o la calza? E poi come avete saputo dell’uscita di Sota?-
-Ce lo ha detto lui prima di morire in ospedale. Ci aveva chiesto di dirti che non era accaduto per colpa tua…-       spiega la madre abbassando la testa
Toh allora un briciolo di sentimento lo prova anche lei a quanto pare! Sento l’odore delle sue lacrime.
-Sota vi ha detto di dirmi questo? Già sapeva che mi sarei sentita in colpa?-           sussurra triste con le lacrime pronte a sgorgare fuori, ma che ricaccia dentro con grande sforzo
Di sicuro non vuole dargli la soddisfazione di vederla piangere, così le stringo nuovamente la mano per farle sentire il mio appoggio. Lei stringendola con forza dice una cosa che mi fa stare male per lei…
-Che voi siate dannati! Vi odio dal più profondo del mio cuore! Da oggi consideratemi morta come Sota! Non vi è morto un figlio bensì due. Ah no scusate….dimenticavo…io non valgo niente per voi come figlia quindi non sarà una grave perdita!-       
-Kagome ti prego non dire così! Abbiamo sbagliato ma non puoi trattarci in questo modo! Siamo pur sempre i tuoi genitori! Non ti abbiamo mai fatto mancare niente e le nostre azioni sono giustificate perché abbiamo pensato solo al tuo futuro! Sei l’unica erede del patrimonio della Tama e non potevamo lasciare tutto in delle mani inesperte!-
-Permettimi di dissentire sorellina cara!-         sentiamo dire da una voce nuova
-Noboru!-     esclama la madre di Kagome sbiancando
-Tua figlia non è l’unica erede del patrimonio dei Tama! Kagome mi ha informato di tutto!-       dice un uomo appena entrato insieme ad una donna e a…
-Kikyo???-        urlo sorpreso
-Tu InuYasha? Ma che diavolo ci fai a casa dei miei zii?-         mi chiede lei, altrettanto sorpresa di vedermi qui
-I…tuoi…zii?-         ripeto sconvolto
-Vi conoscete InuYasha?-        mi chiede Kagome
-Lei…lei era…-
-La sua fidanzata. Ero la sua fidanzata. Sei cresciuta molto Kagome. Eri ancora una bambina l’ultima volta che ti ho visto con Sota.-         le dice osservandola
-Io invece non mi ricordo di te.-       risponde Kagome gelida
Che aria tesa! Mi sembra di essere al centro di un tornado in questo momento. Ci mancava solo Kikyo in questa situazione. Kagome non la guarda certo con affetto malgrado sia sua cugina.
Comunque ora capisco perché la madre di Kagome ha sia l’aspetto che un odore simile alla mia ex…è sua nipote! E ovviamente anche Kagome ha un odore affine al loro.
-Scusate se ve lo chiedo ma, perché tutte queste Kikyo in famiglia? Mancava solo Kagome e tutte le donne di casa si sarebbero chiamate così!-       domando curioso, osservando però la madre di Kagome piegare il viso in una smorfia di disappunto
-A questo posso rispondere io!-             dichiara lo zio di Kagome
-Noboru taci!-       gli intima la sorella furiosa
-E perché mai? Almeno tua figlia saprà quanto tu sia perfida.-
-Non hai il diritto di offendermi!-      
-E tu avevi diritto di privarmi della mia eredità solo per ripicca?-
-Zio dimmi cosa sai!-       lo esorta Kagome curiosa
-Vedi Kagome, tutto è cominciato quando io e tua madre eravamo piccoli. Essendo l’unico maschio, pur essendo più piccolo di lei, avrei ereditato io l’azienda e a mia sorella sarebbe andata solo una parte della rendita dei nostri beni. E’ sempre stata attratta dai soldi, unica sua ragione di vita, per questo è sempre stata molto invidiosa di me che avrei ereditato tutto. Ma io al suo contrario non ero interessato ad arricchirmi. Mi innamorai di mia moglie Saeko, ragazza semplice ma soprattutto povera a giudizio dei miei genitori, e rifiutai di sposare la ragazza scelta da mio padre. Mi fu chiesto di scegliere tra l’amore e le ricchezze. Io ho scelto Saeko perdendo tutto, ma non mi importò perché avevo il suo amore e appoggio.-
-Non si vive di solo amore Noboru!-
-Io ce l’ho fatta Kikyo! Mi sono dato da fare per la mia famiglia e come puoi vedere siamo tutti ben vestiti e in ottima salute!-
-Insomma…-       dice squadrandoli da testa a piedi
-Kikyo chiudi la bocca e lascia parlare mio marito!-      interviene la cognata. Rimasta in silenzio fino ad ora
-Era desiderio di nostra madre che la sua prima nipote portasse il suo nome, come tradizione nella sua famiglia che le prime figlie femmine venissero chiamate Kikyo. Mia moglie e tua madre restarono incinte nello stesso periodo. Purtroppo per mia sorella il suo primo figlio fu un maschio mentre mia moglie partorì una femmina e io ovviamente non mi feci scappare l’opportunità di chiamarla Kikyo, anche se non facevo più parte della famiglia. Mia sorella ci rimase malissimo insistendo che avrebbe dovuto essere lei a chiamare Kikyo la sua prima figlia femmina in quanto era lei che avrebbe ereditato tutto, voleva che cambiassi nome a mia figlia ma non le diedi retta. Nostra madre apprezzò molto il gesto, malgrado i nostri dissapori, così cominciò a riavvicinarsi a me, di nascosto da nostro padre, e spesso si portava dietro tuo fratello Sota per farlo giocare con la cugina. Col tempo, crescendo, i due ragazzi si innamorarono, e il dopo credo tu lo sappia già…-
-L’ho appena saputo zio. Non sapevo che Sota stesse con Kikyo. Pensavo fosse morto diversamente da come mi è stato raccontato.-
-Come lo hai appena saputo? Non sapevi che tuo fratello era in moto con mia figlia?-
-No…-         risponde triste Kagome
-E perché mai non glielo avete detto?-   chiede lo zio rivolgendosi ai genitori
-Suppongo perché mi credano ancora responsabile della morte di Sota…-       risponde la mia ex
-Non proprio Kikyo. Vede signore, sua sorella e suo cognato hanno pensato di lasciar credere a Kagome che la colpa della morte del fratello fosse sua. Sota quel giorno era uscito proprio per fare un favore alla sorella. Lei non sapeva però che il fratello avesse cambiato destinazione, credendosi la responsabile della sua morte per quindici anni. Facendo leva sui sensi di colpa di sua nipote le hanno fatto fare tutto quello che volevano. E con tutto intendo proprio tutto, facendola fidanzare con una specie di porco maniaco fissato con le vergini. Kagome per disperazione si è perfino gettata giù dal terrazzo ieri notte. E’ salva solo grazie ad un demone lupo suo amico che l’ha presa al volo. O adesso stareste partecipando tutti al suo funerale.-       rivelo incapace di starmene in disparte
Kagome mi guarda con disappunto. Mi aveva detto di non rivelare questo fatto a nessuno ma io non posso tacere quanto meschini siano stati i suoi genitori con lei.
-Kagome…ti sei davvero gettata giù dal terrazzo? Ma perché?-       chiede la madre
-Possibile che non lo capisci mamma? Ero stanca, sola, condannata ad una vita da incubo con quel tizio e divorata dai sensi di colpa per Sota. Non mi sono mai sentita amata da voi. L’unico che mi voleva bene era colui che credevo aver ucciso. Poi ho scoperto che anche InuYasha me ne voleva, ma voi lo avete allontanato da me facendomi credere che mi avesse abbandonata. Mi sono sentita morire dentro ed è quello che volevo anche per il mio corpo. Ma voi non potete capire. Non sapete che significa amare! Con InuYasha adesso so cosa sia la felicità e non me la farò portare via da nessuno! Tenetevi i vostri soldi! Tenetevi le vostre aziende e quello che vi pare! Io non voglio saperne più nulla di voi! Provo solo disgusto per voi!-
-Kagome te ne pentirai!-       sostiene suo padre
-Non credo proprio! Ora scusatemi ma vado a prendere il mio erhu, l’unico ricordo della nonna, e sparirò per sempre dalle vostre vite!-        dice dirigendosi verso le scale per andare in camera sua
-Kikyo, Naraku, spero siate soddisfatti di ciò che avete fatto! Comunque sia vi informo che ho intenzione di prendermi ciò che mi spetta, e con gli interessi! Rimpiangerete quello che avete fatto sia a Kagome che a me! Rimarrete senza soldi e senza figli! Andiamocene!-        dice riferendosi alla moglie e alla figlia
-Ci vediamo InuYasha. Credo dobbiamo parlare noi due!-        mi dice Kikyo prima di andarsene
-Sei contento adesso han’yō? Hai distrutto la nostra famiglia solo per un passatempo di cui ti stancherai presto!-        afferma il padre di Kagome
-Ma come si permette? Sua figlia non è un passatempo per me! La amo e intendo costruire un futuro con lei e…-
-Il solo fatto che mi consideri un passatempo per gli uomini fa capire che razza di padre sei!-      interviene Kagome interrompendomi
Ha tra le mani il suo erhu e alcuni abiti. Il suo viso esprime immenso dolore. Credo stia dicendo addio a tutto ciò che c’è in questa casa e a tutti i ricordi legati ad essa.
 
 

                                                                              **********************

 
Ho il cuore a pezzi. Mi fa male tanto è distrutto.
Non avrei mai creduto che un giorno avrei odiato i miei genitori. Ho sempre pensato che sarebbero stati loro a odiare me per via di Sota e adesso vengo a sapere che era tutta una bugia.
Non so se sono più triste o arrabbiata. Credo entrambi! Non li perdonerò mai! Mai!
-Andiamocene anche noi InuYasha.-        gli dico raggiungendolo e non guardandoli neppure
-Hai scelto un misero mezzo demone. Che disonore per la nostra famiglia!-       dice mio padre facendomi bruciare ancora di più di rabbia
-Il vero disonore della famiglia è avere degli stronzi come te a gestirla!-       rispondo furiosa voltandomi verso la porta per andarmene
-Kagome, ti prego aspetta figlia mia!-         mi chiama mia madre
-Non voglio ascoltarti! Tu da oggi non sei più mia madre! Non osate cercarmi. Nemmeno per il vostro funerale. Io farò altrettanto con voi!-       rispondo prendendo InuYasha per mano e uscendo per sempre da quella che è stata per vent’anni casa mia, la mia prigione
Mi spiace di dover lasciare il pianoforte di mio fratello però non posso certo portarmelo dietro. E poi conserverò il suo ricordo nel mio cuore. Adesso è ora di voltare pagina.
Però, anche se non sono pentita di quello che ho fatto…perché mi sento così male? Ho un dolore terribile nell’anima. Fa male! Tanto male!
-Kagome?-       mi chiama InuYasha stringendomi forte la mano
-Sì?       rispondo non guardandolo in faccia
-Guardami.-      mi chiede voltandomi il viso verso i suoi occhi
-Piangi amore! Puoi piangere!-     continua accarezzandomi una guancia
Ha notato che cerco di trattenermi a stento. Ma non posso piangere per i miei genitori. Non sarebbe giusto.
-InuYasha…io…-     
-Sfogati! Liberati! Io sono qui con te e ci sarò sempre!-       mi rassicura dolcemente     
Dopo queste parole chiudo gli occhi e mi lascio andare ad un pianto convulso. Aggrappandomi alla sua maglia con i pugni stretti piango tutte le lacrime che ho.
Oggi ho perso i miei genitori per sempre!
Piango per minuti interminabili in cui lui mi accarezza amorevolmente i capelli, senza cercare di consolarmi nemmeno una volta, il che mi fa scaricare tutta la rabbia e l’amarezza che ho dentro.
 
Quando arriviamo a casa mi sento uno straccio.
-Kagome vai a riposare. Ti sveglio per la cena se vuoi.-        mi dice premuroso
-Non riuscirei a riposare adesso. Troppa tensione. Ti prego suoniamo qualcosa? La musica mi aiuta a rilassarmi…-
-Anche a me fa lo stesso effetto. Cosa vuoi suonare?-        mi chiede sedendosi al piano mentre io prendo il mio erhu
-Conosci “A Water Lily”?-           
-Certamente.-       risponde concentrandosi sul piano e iniziando a suonare
Il solo suono delle prime note già mi calma.
Sentirle mi da pace...
Osservare InuYasha mi da pace.
E la pace è una di quelle cose che mi è mancata in questi anni. La pace con me stessa.
Appena arriva il mio turno comincio a scivolare il mio archetto sulle corde, che accarezzo con l’altra mano facendo uscire quelle note che ormai conosco a memoria.
Era la musica preferita di mia nonna. Me la insegnò lei.
Suonando con gli occhi chiusi rivedo difronte a me spezzoni della mia vita. Soprattutto con  mio fratello.
Le corse in giardino, in cui io mi perdevo spesso. Le finte liti per chi finiva prima il suo gelato. Le arrampicate sugli alberi in cerca dei nidi degli uccellini che mi divertivo a osservare. I genitori preparavano con infinita cura il giaciglio per i loro futuri figli. Lo trovavo affascinante.
Avrei voluto anche io che i miei genitori avessero tanta cura anche con me, come mamma e papà uccello facevano per le loro uova.
Io scambiavo per amore i loro ordini, credendo che lo facessero perché mi volevano bene, che avessero paura mi accadesse qualcosa come a Sota, invece mi controllavano in maniera subdola.
Anche se ho gli occhi ben serrati dalle mie guance stanno scendendo calde gocce di dolore.
Oggi ho chiuso con ciò che ero, o che non ero, sarebbe più giusto dire.
Ho detto addio alla mia casa e ai ricordi che mi legavano a mio fratello. Ho detto addio alla vecchia Kagome per far posto a quella nuova, che non avrà accanto a sé i genitori a vederla  crescere caratterialmente, non vedranno mai il mio matrimonio e i miei figli, se un giorno i Kami vorranno donarmeli. Ma comunque loro saranno estromessi dalla mia vita e questo fa profondamente male.
Ma non sono pentita di nulla. Ho scelto cosa voglio dalla mia vita…sì perché questa è la mia vita e voglio viverla io.
Magari sbaglierò ma imparerò dai miei errori. E stavolta non sarò sola perché avrò lui al mio fianco…e che adesso sto osservando sorridendo, incatenando i suoi occhi dentro i miei che non hanno smesso di lasciarmi un attimo.
Il dolore non sparirà ma avrò come tenerlo a bada. Con quegli occhi d’oro che mi mostrano la luce nel buio, quei capelli d’argento che mi scivolano vellutati sul corpo quando mi bacia, quelle orecchie bianche che si muovono in cerca di un mio movimento, con quegli artigli che mi fanno venire i brividi quando scorrono sulla mia pelle.
È un mezzo demone l’uomo di cui sono innamorata perdutamente. E non mi importa dei pensieri della gente, io lo amo così com’è. Come lui ama me per quella che sono.
Continuiamo a suonare guardandoci negli occhi. Ci stiamo parlando con la musica.
Sarà difficile, soprattutto per me, che non so come cavarmela senza l’agio in cui sono vissuta fino ad ora, ma ci riuscirò! Mi troverò un lavoro e mi iscriverò finalmente all’università, come avrei sempre voluto fare.
Appoggerò InuYasha nel diventare un pianista famoso ed affermato. Ed è così che sarà! Ne sono sicura!
Il futuro è nelle nostre mani e sta a noi saperlo gestire.
La musica finisce, lui si alza e mi viene vicino. Allungandomi una mano mi aiuta ad alzarmi. Poso l’erhu sulla sedia e la sua mano finisce sulla mia vita. Mi spinge verso il suo corpo abbracciandomi teneramente.
-Ti amo. Non scordarlo mai.-
-Ti amo anche io InuYasha.-      rispondo poggiando il viso sul suo petto
-Il Natale mi ha portato un bellissimo regalo quest’anno. E me lo terrò stretto per tutta la vita!-       dice baciandomi sulla fronte
 
Ho dormito tutta la notte stretta tra le braccia di InuYasha, che mi proteggevano da tutto. Il battito del suo cuore suonava per me una melodia dolce e rilassante, pronta a cullare il mio sonno.
Il suo amore ha calmato in parte il mio animo turbato e ferito.
Le sue mani mi accarezzavano i capelli in un lento movimento circolatorio che mi tranquillizzava tantissimo.
Intrecciare le nostre mani mi faceva sentire serena. Lui era lì con me, e per me. E ci sarebbe sempre stato.
Ci siamo beati solo di coccole e nient’altro, in fondo per altre cose ci sarebbe stato tempo.
Dal giorno dopo comincerà la nuova vita di Kagome Higurashi! Una Kagome che vivrà per amare ed essere amata.
 
 
 
 









 
 
 
Ciao ^_^
che fatica “partorire” questo capitolo T_T  lo confesso! C’ho messo due giorni tra “scrivi e cancella”.
Non ero mai soddisfatta del risultato. Ora penso che vada bene. Certo descrivere i sentimenti d’odio verso dei genitori del genere non è facile, ma spero di esserci riuscita ^_^ me lo direte voi però ^_^
Nel prossimo capitolo Kikyo ( la ex di Inu ) spiegherà il suo punto di vista nella storia con Sota. Ovviamente Kagome non vedrà di buon occhio la confidenza tra lei e InuYasha ^_^ poteva essere il contrario? Se poi la ex del tuo ragazzo è pure tua cugina…non immagino la felicità di Kagome ^_^
chiedo scusa per l'inizio del capitolo ^//^   la colpa è di Miroku!!!! ( ma che c'entro io se nemmeno ci sono?  nd Miroku )   ( è la tua influenza da maniaco!!!  nd me )   (  -.- nd Miroku )

Baci baci Faby <3 <3 <3 <3 <3 <3 <3 
   
 
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