Più
potente di un tuono
Un
tuono scosse la terra, ruggendo imperioso.
Infuriava
una tormenta come non se ne erano mai viste e nemmeno l’unico riparo nelle
vicinanze, una scuola di scherma strutturata in legno, pareva un luogo sicuro.
Un
fulmine squarciò in quel momento in cielo, seguito dall’ormai familiare
rimbombo cupo.
Un
ragazzino dai capelli verdi era seduto sotto le fronde di un albero, un salice
piangente, incurante del rischio di potersi carbonizzare.
Il suo
nome era Roronoa Zoro. Ed il suo sogno era di divenire il migliore spadaccino
del mondo.
Sulle
gambe incrociate teneva appoggiata una spada dalla fodera bianca e dall’elsa
intarsiata d’oro.
Con un
movimento lento la estrasse per metà e la lama scintillò, parendo pura e
celestiale.
Aggrottò
un poco le sopracciglia e la strinse più forte fra le mani.
Da non
molto su quel ragazzino era caduta una disgrazia: Kuina, sua amica, nonché
rivale, era morta in un tragico incidente, precipitando dalle scale.
Il
padre, suo maestro di scherma, gli aveva concesso di prendere la sua spada.
Un
vuoto incolmabile, simile a una voragine scura, gli si aprì nel cuore.
Kuina…
Era successo
tutto troppo in fretta: la promessa che uno dei due sarebbe diventato il
migliore spadaccino di tutti, la sua morte improvvisa, il dolore per la
tragedia, la Wado Ichimonji.
Tutto
questo non aveva alcun senso.
Si
volse verso la corteccia del salice per vedere un’incisione, un’incisione che
lui conosceva molto bene:
Rivali
Per
sempre
Una
morsa gli serrò la gola e dovette trattenere le lacrime.
Non poteva
mettersi a piangere come una femminuccia.
Non
poteva lasciarsi andare così ai sentimenti.
Non
poteva…
- Facciamo un patto: uno dei due
deve diventare lo spadaccino migliore del mondo. Non importa chi!-
La ragazza lo guardò meravigliata,
poi sorrise.
- Va bene. Tanto vinco io.-
E si strinsero la mano.
Il
ricordo di quel giorno gli attraversò la mente. Non poteva succedere in un
momento peggiore.
Non
poteva piangere.
Guardò
il cielo e, inevitabilmente, la pioggia.
No, lui
stava già piangendo. Quel cielo piangeva per lui, quell’albero piangeva per
lui. Per lui.
Per
Kuina.
Un cristallo
gli rigò il volto, seguito dal secondo, poi dal terzo.
Chinò
la testa, sconfitto.
Le
lacrime sgorgarono come ruscello, liberando il fiume impetuoso che fino ad
allora era stato trattenuto.
-
Kuina…-
Il suo mormorio
venne sovrastato dal fragore di un tuono.
Strinse
l’elsa della spada e levò ritto il capo con furia inumana, sgranando i tanto
decisi occhi neri.
Si
alzò, allontanandosi dal salice, e guardò l’ennesimo lampo.
Accadde
l’inevitabile.
In un
istante gridò il suo nome al cielo, dando sfogo a tutta l’amarezza e la
disperazione repressa sino a quel momento.
Perché
un tuono non poteva ergersi sopra il suo nome.
Perché lei
era più potente di un tuono.
Più potente di un tuono…
Angolino dell’autrice
Ohayo a todos!
*Silenzio*
… lo sapevo, ho combinato un disastro ç__ç
Avevo troppa voglia di scrivere questa One-shot.
La storia di Kuina e Zoro mi ha sempre commosso tantissimo. Già.
Mi commuovo per così poco, siete contenti?
Dunque ho deciso di buttare giù questo piccolo obrobrio…
Ringrazio quelle anime buone che sono arrivate a leggere sino a
fondo pagina e chiunque vorrà recensire (se ci sarà ._.).
Sayonara!
Lea