Come al solito stavano litigando. Erano peggio dei bambini. Non sopportavo quei litigi da marmocchi capricciosi che scoppiavano puntualmente ogni settimana.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
-Fatevi tutti i sacrosanti cazzi vostri, allora!!-
-Minchia, avete rotto le palle, brutti coglioni, me ne vado!!-
-Bravo, vattene, fai un favore a tutti-
-Per me potete pure andare a farvi tante seghe da diventare ciechi, non
me ne frega più una pippa di voialtri!!!-
Come al solito, stavano litigando. Che coglioni. Erano peggio dei bambini. Non sopportavo
quei litigi da marmocchi capricciosi che scoppiavano puntualmente ogni
settimana. Erano solo degli idioti. Ed io? Io dovevo starmene
lì in un angolo, attenta a non farmi notare. Di solito non
accadeva, tanto erano infuriati. Ognuno andava avanti con i paraocchi.
Pensandoci, avrebbero dovuto toglierseli. Magari sarebbero riusciti a
litigare solo più una volta al mese e non così
furiosamente.
-Piantiamola qua, mi sono rotto il cazzo e... oh, Claire, ci stavamo
dimenticando di te! Ci piacerebbe sentire la tua opinione al riguardo!-
disse Brian con la voce impastata dall'alcool o da qualche sostanza,
tranquillo, come se avessero appena discusso amabilmente sul nuovo
libro di Stephen King. Non riuscii a trattenermi e gli buttai in faccia
la verità: -Volete la mia opinone? Siete solo degli idioti.
Ma
perché cazzo non vi calmate, eh? Perché non
cercate di
venirvi incontro? Sembra sempre che dobbiate lasciarvi, e poi dopo due
giorni vi ritrovate, fate pace, passa una settimana e litigate di
nuovo. E il ciclo ricomincia. E a me tocca stare a guardare mentre
urlate e lanciate oggetti. Andatevente affanculo!- urlai tutto d'un
fiato, con una voglia matta di saltargli al collo. Diciamo di saltare
al collo di tutti.
-Porca puttana Claire! Datti una sgasata- mi rispose allontanandosi da
me. Figurarsi se ci stavo. Mi incazzai ancora di più e gli
andai
contro, sbraitando. Al quel punto, tutti videro in me una concreta
minaccia. Scoppiò la baraonda. Iniziammo a urlare come
matti,
stronza di qua, ti ammazzo coglione di là. Ora li avevo
tutti
contro. Mi conveniva calmarmi. Emisi un suono roco, un versaccio che
dovette venire interpretato male. David scattò e mi
lanciò con tutta la forza che aveva il posacenere appoggiato
sul
tavolino. Me lo presi dritto in testa e caddi a terra. Calò
il
silenzio. Poi tutti si girarono verso David. Io non capivo
più
niente, sentivo un dolore lancinante nel punto in cui mi aveva colpita,
ed assistetti a
cosa successe dopo.
Brian fissò David con un misto di odio e
incredulità e
gli
disse piano: -L'hai ammazzata... brutto schifoso!- e gli si
lanciò addosso, colpendolo con un pugno su un occhio. Simon
e
Jack si lanciarono sui due, tentando di fermarli. Io mi sentivo sempre
più debole, la ferita era calda e sanguinava molto. I
ragazzi
intanto se le stavano dando di santa ragione, volavano cazzotti e
calci. Ormai non si capiva più chi era incazzato con chi,
ormai
tutti picchiavano gli altri con una specie di gioia satanica in viso.
Erano impazziti. Ebbi un terribile presentimento, che fu confermato di
lì a poco. David stava malmenando Jack e Simon, che
tentavano,
forse ancora in preda di un barlume di normalità, di
fermarlo.
Brian si portò alle sue spalle e prese la bottiglia di
whiskey
appoggiata sul tavolino. Lo vidi chiaramente quando gliela
calò
sulla testa, frantumandola. Gli rimase in mano solo il collo della
bottiglia. Rimase qualche secondo a fissarlo a bocca aperta, come un
bambino con un giocattolo che non ha mai visto; mentre David si era
bloccato e si palpava la testa, senza ben rendersi conto della
situazione. Brian lo sgozzò letteralmente. David
cadde a
terra e i nostri occhi si incrociarono. Poi li chiuse e non si mosse
più. Jack e Simon lo fissarono a bocca aperta, senza dire
niente. Solo guardavano questo ragazzo con una cascata di ricci biondi,
lunghi fino alle scapole e spettinati che reggeva in mano il collo
della Jack Daniel's sporco di sangue e guardava stranito il cadavere di
David ai suoi piedi.
-Dio Cristo...- mormorò Simon. Jack bofonchiò
qualcosa
che non riuscii ad intendere. Brian piantò un urlo
assordante e
lo scaraventò a terra, insultandolo e colpendolo con la sua
arma.
Anche Jack chiuse gli occhi e non si mosse più. Brian
sollevò il suo sguardo su Simon, che, ancora più
agghiacciato, tremava come preda di una forte febbre. Riuscii a vedere
lo sguardo di Brian. Aveva le pupille dilatate e gli occhi sbarrati. Il
diavolo ballava dietro a quegli occhi, quella lucina maledetta che
faceva sembrare di fuoco i suoi occhioni azzurri. Fece un ghigno
satanico e si scagliò con l'arma alzata contro Simon.
Neanche si
mosse, sapeva come sarebe andata a finire e aveva concluso che non
aveva senso scappare. La porta era chiusa a chiave, come sempre quando
suonavano. Lo vidi chiudere gli occhi, ma poi riaprirli subito dopo,
quasi avrebbe provato più dolore se non avesse guardato.
Mormorò qualcosa, che
fece infuriare ancora di più Brian
, prima
che il collo della
bottiglia affondasse nel suo, dritto alle arterie. Lo vidi accasciarsi
al suolo, sempre con quell'espressione che poneva mille domande a
quello che era stato il suo confidente, insegnante di chitarra,
cantante del gruppo, braccio destro e spalla su cui sostenersi, mentore
e soprattutto migliore amico. "Perché l'hai fatto?": tutte
le
domande che produceva il suo cervello, quel cervello nato per fare
musica, si possono sintetizzare in questa. O forse no.
Brian guardò i corpi di quelli che erano stati il
chitarrista,
bassista e batterista dei Riot Gun. Simon, Jack e David. Già
il
loro nome parlava da sè. Riot Gun, come le armi a salve
delle
rivolte. Come dire che erano talmente vigliacchi che si davano il nome
di un'arma che non uccide. Brian lo aveva ripetuto
un'infinità
di volte, a me e a tutti quelli che incontrava quando era ubriaco. Come
dire quasi sempre. Ah, bello, sicuro. Ce l'aveva sempre con David.
Ammetto anch'io che era un coglione. Brian e gli altri due avevano
iniziato comporre qualcosa, che si era rivelato carta
straccia,
dato che David non voleva iniziare a scrivere. Voleva solo continuare
con quelle merdosissime cover dei Guns n' Roses. Praticamente erano
l'unica cosa che era capace di fare. Avevano iniziato a litigare
così, il resto è storia nota.
Brian passò fra
i corpi, guardandoli con odio e mollando ogni tanto un calcio ad
ognuno.
Mi sentii improvvisamente stanca, mi veniva da chiudere gli occhi e
neanche tutta la mia volontà poteva impedirlo. Prima di
scivolare definitivamente nell'ignoto, sentii Brian sussurrare: -Claire
non era solo un fottutissimo cane, stronzi!-. Udii il rumore di
qualcosa che
sfrega contro la pelle, poi il silenzio e il buio.
The
corner: come mi vengano queste storie tragiche, non lo so.
Commentatemi, please, anche se volete criticami.