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Autore: Giulia23    29/06/2013    10 recensioni
A causa della sua amica Bonnie, Caroline si ritrova catapultata nel passato al fianco di Klaus, Signore indiscusso dello Hampshire. Ma un'importante ed inattesa missione la attende e dovrà rimanere al fianco del suo nemico se vorrà portarla a termine.
< Non preoccupatevi Caroline, non vi farò del male.> non era un mostro, almeno non in quel senso. < Giurate.> sussurrò lei fissandolo negli occhi quasi per voler leggervi attraverso.
Klaus si trovò a rispondere ancor prima di riuscire a capire l’importanza e lo sforzo sovrumano che quella promessa avrebbe comportato.
< Giuro.>le disse sorridendole e facendo un passo verso la sua direzione. Questa volta Caroline non indietreggiò. No, era rimasta abbagliata da quel dolce sorriso. Il primo sincero e spiazzante sorriso che la ragazza aveva visto comparire su quel volto irresistibile.
Caroline annuì.
Genere: Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Caroline Forbes, Klaus
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Ok, ok! Parliamone … Tutte voi mi avete accertato del fatto che non vi sarete scandalizzate ed io vi ho preso in parola! Quindi se il capitolo sarà troppo hot sarà colpa vostra! =) Scherzo ovviamente… allora torniamo serie. È stato difficile scrivere questo capitolo, spero solo di non aver esagerato in un senso o nell’altro, adoro il fatto che la fanfiction vi stia piacendo così tanto quindi non voglio in alcun modo deludervi e non voglio farvi odiare un capitolo. Detto questo, fatemi sapere cosa ne pensate e fatemi tirare un sospiro di sollievo vi prego =), nel caso in cui il capitolo fosse un flop, non avrò problemi a cancellarlo e riscriverlo, davvero. Ok, ora basta con le parole… vi lascio ai fatti ;). Buona lettura! Ah solo un’altra cosa…GRAZIE a tutte voi per i commenti ed il calore che mi dimostrate! Siete tutte fantastiche!
 
 
Non c’era stato un solo attimo in cui i loro occhi non erano stati fissi gli uni negli altri. La devozione con la quale Klaus l’aveva guardata fin dal primo istante le aveva fatto scordare tutti i dubbi, tutte le incertezze.
Lei era sua, era dannatamente vero. Ci aveva messo troppo tempo per capirlo.
Il modo lento e seducente in cui era entrato dentro di lei, le sue mani calde, rudi che l’avevano stretta saggiando ogni parte del suo corpo e poi quei baci… la stava divorando avidamente, stava marchiando a fuoco ogni parte di lei a cominciare dalla sua bocca. Era stato tutto tremendamente stupendo.
Perfetto.
La passione che li stava bruciando da tempo si era mescolata, in egual misura, col desiderio di non far finire mai quel momento. Quello in cui avevano capito stavano facendo la cosa più perfetta al mondo … amarsi.
Ogni contatto tra di loro sembrava troppo breve, troppo limitato. Si erano rincorsi, cercati, baciati con foga e bruciante desiderio solo per giungere a quel preciso istante.
Il modo in cui Klaus incurvò la schiena per entrare lento e maledettamente seducente dentro di lei la fece impazzire. L’ibrido sembrava voler assaporare ogni più piccolo movimento, ogni falcata, ogni brivido.
Con un gemito di rimprovero Caroline riuscì ad attirare l’attenzione di Klaus, che allontanò a malincuore le sue labbra da quelle infuocate della vampira e intrecciando le sue dita tra i capelli di lei le rivolse un sorriso vittorioso e divertito.
 < Cosa c’è? Mi desiderate troppo?> domandò con aria maliziosa l’ibrido.
La vampira cercò di non fargli notare il brivido d’eccitazione che l’aveva percossa nell’attimo preciso in cui Klaus, proferendo quelle parole, era uscito e rientrato dentro di lei così lentamente da farle mancare l’aria.
 < Affatto…è che comincio ad annoiarmi.> proferì in una specie di sussurro smorzato. Del tutto poco convincente.
Klaus scoppiò a ridere e fece scivolare la sua mano sul seno della vampira. < Siete … indescrivibile. Lasciatemi rimediare al mio onore, vi prego.> scherzò Klaus mentre incurvava la schiena in un modo che riusciva a farle salire il sangue alla testa.
Suo malgrado Caroline rise della risposta di Klaus.  Realizzò in un attimo che mai prima di quel momento era riuscita a sentirsi così a suo agio con un uomo. Almeno non in quella situazione. Riuscivano a scherzare, a parlare … ad amarsi come se quello che stessero facendo fosse la cosa più naturale del mondo. Erano complici, compagni, amici ed amanti in una volta sola. Ed era stupendo.
I suoi pensieri furono interrotti dall’urgenza dei baci di Klaus. Il messaggio era chiaro, basta parlare.
 < Caroline …> gemette l’ibrido contro le sue labbra, facendola rabbrividire. Possessione, devozione, amore, piacere, passione andarono a confluire in quella semplice parola. Le mani dell’ibrido corsero ad afferrare il viso di Caroline per portarlo più vicino al suo, per far collidere le loro labbra in un bacio senza parole.
Quando Caroline riuscì a trovare la lucidità mentale per allontanare le labbra da lui, per guardarlo negli occhi … sentì qualcosa di ancor più magico scattare tra di loro. Dentro di lei.
 < Io vi … io credo di ….> aveva sussurrato la ragazza senza pensarci, senza riuscire a capire che quello che stava per dire era vero, così vero da farle male. Una strana eco era risuonata nella sua testa, prendendo il sopravvento. Non poteva finire quella frase, aveva la gola secca ed il cuore le batteva all’impazzata.
Klaus la fissò stupefatto, gli occhi spalancati ed il fiato corto. Poi si accese nel sorriso più sereno e commosso che Caroline avesse avuto l’onore di osservare. Sul viso di chiunque.
 Le accarezzò il viso con la mano e affondando lentamente dentro di lei, gemette di piacere. Posò la fronte su quella della vampira e chiuse gli occhi, estasiato.
 <  Va tutto bene … Siete voi Caroline. Solo voi.> sussurrò seducentemente, con un tono quasi commosso.
I due incatenarono i loro sguardo nello stesso attimo. Caroline si accese in un sorriso solare e felice, sembrava risplendere della luce che solo lei era riuscita a portare nella sua vita.
E poi quel bacio … oh, quel bacio. Era stato il momento più emozionante, più doloroso e maledettamente travolgente della loro vita.  Come due pianeti che vengono a collidere, un esplosione dalla forza dirompente li aveva storditi, avvolti e poi … magicamente quei due pianeti avevano cominciato a girare l’uno intorno all’altro, attratti dalle rispettive orbite.
Fu in quel momento che Caroline perse la pazienza. Il modo calmo, seducente e rispettoso con cui Klaus stava facendo l’amore con lei, la faceva bruciare di desiderio fino ad infiammarle il cuore e la mente. Doveva sentirlo, contro di lei, sentire le sue labbra, le sue mani, il suo corpo con più forza.
Utilizzando la velocità vampiresca si era portata sopra di lui, senza allontanare le loro labbra ed aveva cominciato a muoversi sinuosa, seducente.
Le mani di Klaus corsero con un ruggito alla sua vita, afferrandola con possesso. Gettò la testa indietro eccitato e sopraffatto dalle emozioni, come non lo era mai stato in vita sua. Caroline non riuscì a resistere all’invito che il collo scoperto di Klaus le stava offrendo.
Si avventò contro la sua carne ricoprendola di baci, mordendola sommessamente. Quando con la punta della lingua scivolò sulla sua pelle, Klaus emise un risolino strozzato facendola sorridere a sua volta. Ah allora anche lei riusciva a farlo uscire fuori di testa!
Rallentò volutamente la falcata, non era solo lui l’unico in grado di farla impazzire, torturandola con il suo corpo, con quella dolce attesa.
Mordicchiò il lobo dell’orecchio di Klaus, facendogli perdere del tutto il controllo.
 < Impertinente.> sbuffò fuori Klaus afferrandola con una mano dietro la nuca e con l’altra sul braccio.
Con uno strattone la portò nuovamente sotto di lui e affondando dentro di lei con maggiore forza e maggiore urgenza la sentì gemere di piacere.
Era ufficiale, non riuscivano a smetterla di provocarsi nemmeno mentre facevano l’amore.
Caroline sollevò il bacino andando incontro ad ogni nuova, possente falcata dell’ibrido. Le loro mani sfioravano ingorde ogni parte del loro corpo fino a quando, con un gemito di piacere, Caroline si sentì investire da quella sensazione familiare e travolgente, che mai prima però era riuscita a sconvolgerla così tanto. Eppure non era un pivellina … ma Klaus era stato semplicemente.. fuori dalla norma. Diamine fuori dall’atmosfera!
L’ibrido divorò la bocca della vampira di baci passionali, febbricitanti, eccitato come mai lo era stato in vita sua, dalla vista di Caroline andare completamente in estasi grazie a lui.
Un altro movimento veloce e la vampira lo aveva riportato schiena a terra, sovrastandolo. Lo baciò con una devozione emozionante e decise di tormentarlo col suo fare seducente e accattivante.
Klaus portò indietro la testa, afferrò i fianchi ondeggianti di Caroline e si lasciò travolgere dall’estasi del piacere.
Caroline gettò fuori un sospiro affaticato e crollò sopra di lui, facendoli scoppiare a ridere assieme.
 < Siete …> sussurrò Klaus con il fiatone senza riuscire a trovare le parole adatte per descrivere quello che sentiva fargli battere il cuore all’impazzata in quel momento.
 < Impertinente?> scherzò Caroline fissandolo maliziosa negli occhi.
Klaus scoppiò a ridere e le posò una mano sul viso scostandole i capelli. Le sorrise con il sorriso di un uomo innamorato.
 < Già.> scherzò l’ibrido prima di sollevarsi per afferrare Caroline per la schiena, stringerla in un seducente abbraccio e baciarla. Erano ancora stupendamente intrecciati.
Un brivido caldo attraversò il corpo di Caroline che intrecciò istintivamente le sue dita ai capelli di Klaus e rispose al bacio con passione e devozione.
Diavolo, gli aveva quasi detto che lo amava! La vampira si scostò dalle labbra dell’ibrido e rimase ad occhi sbarrati a fissarlo.
 < Cosa c’è?> domandò allarmato Klaus.
  < Niente … niente.> sussurrò Caroline accennandogli un sorriso rassicurante. Cosa diavolo aveva fatto? Perché non riusciva mai a tenere la bocca chiusa? E poi … era vero? Lo amava? Ricordò l’attimo di irruenta realizzazione che l’aveva spinta a dirgli quelle parole… diamine, era vero. Lei lo amava ... wow. Non se ne era mai accorta prima.
Forse era stata troppo presa a tormentarsi con i dubbi ed i sensi di colpa, forse vedere Klaus così dolce, così suo l’aveva svegliata dal torpore che le stritolava il cuore. Klaus … il suo Klaus. Era bello pensare a lui in quel modo.
In un attimo di foga Caroline gettò le braccia attorno al collo dell’ibrido e lo fece cadere di nuovo schiena a terra, portandola con sé. Scoppiarono entrambi a ridere e il timore dell’attimo prima svanì nei loro cuori.
 < Oh signorina Forbs, mi fate impazzire.> sussurrò seducente l’ibrido prima di baciarla e decidere che per quella notte non sarebbe mai riuscito a dire basta. 
 
 
Caroline era rivolta a pancia in giù, con una gamba intrecciata a quelle dell’ibrido e la testa posata contro la sua spalla. Con la punta delle dita si stava divertendo a disegnare strani ghirigori sul petto tonico di Klaus che a sua volta, con la mano del braccio immobilizzato,  giocava con i suoi capelli.
Teneva gli occhi chiusi, il viso rivolto verso le stelle era illuminato da un sorriso beato e sognante. Sembrava godersi il momento più bello della sua vita. Caroline si ritrovò estasiata a fissarlo, sorridendo dei suoi sorrisi.
 < Avete deciso di farmi impazzire?> domandò con tono scherzoso l’ibrido mentre apriva un occhio per guardala di sottecchi.
Caroline lo guardò stupita. A cosa si stava riferendo?
Allora Klaus afferrò la mano della vampira, che lo stava deliberatamente mandando su di giri e voltò la faccia per guardarla con aria maliziosa.
 < Pensavo voleste un po’ di riposo, sono un cavaliere. Dopo la quinta volta tendo a pensare che le mie dame siano sfinite.> la provocò alzando maliziosamente un sopracciglio.
Caroline strinse le labbra cercando di non scoppiare a ridergli in faccia, non voleva dargli quella soddisfazione, ma basandosi sull’espressione divertita del viso di Klaus non ci era riuscita molto bene.
 < Non volevo stuzzicarvi. La mia vicinanza deve davvero ammaliarvi se con un semplice tocco riesco a farvi perdere il controllo.> lo provocò a sua volta la ragazza.
Klaus si portò sopra di lei con fare autoritario, spiazzandola.  < Dal momento preciso in cui vi ho visto vi ho desiderata. Ed ho atteso Caroline, a lungo. Almeno per i miei standard … > scherzò infine dopo aver usato il più roco e seducente dei suoi toni. Caroline scrollò la testa divertita.
 < Vi amo … e così disdicevole trovare una tortura il solo vedervi camminare davanti a me senza potervi toccare?> le domandò con aria seducente ma rauca. Sembrava ricordare con timore quei momenti.
< No.> sussurrò la vampira portando le sue mani ad accarezzare il viso di Klaus. Lui l’amava … che dolce suono, che strane parole. Le aveva proferite con una tale naturalezza da farle scaldare il cuore.
 < Perché lo è stata. Ora che vi ho tra le mie braccia non voglio lasciarmi sfuggire un solo secondo, non voglio resistere più all’immenso desiderio che provo per voi. Quindi si, anche un semplice vostro tocco mi fa impazzire. Vi desidero adesso che vi ho avuta, ancora più di prima.>  e come per suggellare quelle parole si portò a baciare con passione la bocca di Caroline.
 < Aspettate, aspettate.> disse la vampira allontanando quelle stupende labbra da lei. Klaus la fissò sorpreso ma sereno.  < Avete detto di amarmi?> domandò quasi sotto shock la vampira.
Klaus le rivolse un sorriso così malizioso da farle venire voglia di prenderlo a schiaffi.
 < Volete parlare di sentimenti? Anche voi se non sbaglio prima stavate per dire qualcosa di importante, oppure volete dare la colpa  all’estasi del momento pur di non prendervi le vostre “colpe”?> Stupido ibrido! Possibile che doveva scherzare con quell’aria da seduttore incallito, anche su quello?
 < Smettetela. La cosa è tremendamente seria! Io … > ma in quel momento Klaus posò l’indice sulle soffici labbra di Caroline saggiandone seducentemente la consistenza. Incatenò i suoi profondi occhi blu a quelli di lei e le rivolse un sorriso rassicurante. < Vi ho detto che vi amo, cos altro c’è di più serio? L’ho detto e lo pensavo e potrei ripetervelo mille volte, ma questo non cambierebbe questa notte, il modo in cui l’avete vissuta. Non cambierebbe quello che provate per me, quello che c’è tra di noi. So che avete dei dubbi, so che domani questa notte potrebbe essere stata solo un immenso errore per voi, ma lasciamo le paure ed i nostri dubbi a domani. Questa notte è nostra, la realtà ci starà comunque aspettando al sorgere del sole.>
Caroline rimase immobile, persa in quegli occhi magnetici, in quelle dolci parole. Parole che lei stessa avrebbe potuto pronunciare. Klaus aveva ragione, quella che era riuscito ad unirli quella notte meritava di essere vissuto fino all’alba. Niente problemi, dubbi o ripensamenti … solo loro due.
  < Staranno bene a palazzo?> domandò Caroline ricordando improvvisamente i turbolenti avvenimenti di quella notte. Era strano, sembravano essere accaduti mesi prima.
Klaus le rivolse uno sguardo ammonitore. < Non avevamo detto di lasciare i problemi a domani?> domandò con aria scherzosa.
Caroline cercò di rispondere ma un rapido bacio dell’ibrido glielo impedì.  < E comunque stanno tutti bene, a parte qualche invitato. Elijah sarebbe già venuto a cercarci altrimenti e poi riesco a sentire qualcosa, se mi concentro. Stanno rimettendo a posto il Salone e … quel ragazzo sta bene.> sibilò infine l’ibrido. Parlare di Sam lo rendeva davvero furioso.
 < Riuscite a sentire fin da quaggiù?> domandò incredula la vampira.
  Klaus cominciò a giocherellare sovrappensiero col diadema che ancora decorava la fronte di Caroline, poi scese ad osservare il suo polso. Lo afferrò amorevolmente e passò il pollice sul braccialetto che le aveva regalato. Ne sorrise con aria tremendamente felice.
 < Sono un Originale Caroline. Vedo che il mio regalo vi è piaciuto.> osservò tornando a guardarla. Solo lei era rimasta stordita dal repentino cambio d’argomento?
 < Già … ma credo di aver apprezzato ancor più il gesto. Non dovete regalarmi cose preziose, ma qualcosa che abbia un significato. Per voi.> rispose Caroline mentre faceva scorrere le mani sulle spalle contratte dell’ibrido fino a intrecciare le dita dietro la nuca di Klaus.
 <  Perfetto, allora posso riprendermi anche il vestito.> scherzò l’ibrido mentre cercava di alzarsi per afferrare lo splendido abito color azzurrite che giaceva al loro fianco.
Caroline lo afferrò per le braccia e con uno strattone si portò sopra di lui ridendo.  < Non ho detto questo. E poi il vestito è un regalo di Elijah e non credo che a voi piacerebbe se tornassi al palazzo con indosso solo il mio diadema e questa maledetta cavigliera.>  lo stuzzicò la vampira. Klaus scoppiò a ridere e prese a giocare con i capelli della vampira.
 < Oh mi piacerebbe vedervi arrossire. Siete incantevole quando siete in imbarazzo.>  la prese in giro Klaus afferrandola per la vita e riportandola a terra.  Si stese affianco a lei, sereno mentre fissava le fronde degli alberi scosse dal vento. Sembrava concentrato su qualcosa di lontano. Forse stava dando un’altra controllatina riguardo la situazione a palazzo.
 < Non avete proprio intenzione di togliermela vero?> gli domandò Caroline rivolgendogli uno sguardo da cucciolo, mentre guardava la sua cavigliera. Cambiare argomento era sempre stato un suo talento nascosto. La vampira imbronciò appena le labbra e sbattè le ciglia nel tentativo di commuoverlo.
Klaus scoppiò a ridere come un bambino e cominciò a giocare con i suoi capelli. Si voltò a guardarla rivolgendole lo sguardo più dolce ed infantile che Caroline gli avesse mai visto fare.
 < State tentando di ammaliarmi. Coercizione ecco cosa mi mancava da voi!> disse mentre sorrideva felice e divertito.
Caroline lo fissò indignata e gli tirò un sonoro ceffone sul petto.  < Questa non è coercizione, cerco di commuoverti! Oh avanti non vuoi proprio toglierla?>
Klaus rispose alle sue parole in modo del tutto inaspettato. Si sollevò piegando il gomito e poggiando la testa sulla sua mano come per poterla ammirare meglio. La fissò con aria concentrata e sognante. Accennò un piccolo sorriso agli angoli della bocca.
Sembrava così estasiato, così perso nel suo mondo. Caroline gli sorrise arrossendo un po’ sotto il suo sguardo insistente, ma dolce. La guardava con ammirazione, ma quel sorriso… la guardava come un cacciatore guarda la sua presa dopo averla conquistata. Una vena di possesso e gratificazione.
 In realtà non sapeva se la cosa la irritasse. Sembrava solo infinitamente soddisfatto e felice di averla tra le sue braccia. Beh si il fatto che fosse nuda aiutava!
 < Ti ho dato del tu … scusa. Ma tu non hai risposto alla domanda! > sussurrò Caroline mentre veniva catturata da quello sguardo magnetico. < Oh scusa, l’ho fatto di nuovo.> Si, il normale filtro tra bocca e cervello spariva quando era con lui.
 Klaus allargò il suo sorriso, rendendolo ancor più  accattivante.   < In realtà mi piace … molto.> le disse con aria seducente. Portò una mano a sfiorare le punte dei capelli di Caroline che si adagiavano selvaggi sul suo petto. Fissò la sua mano e con lentezza scivolò ad accarezzare il petto della vampira, poi la sua pancia, arrivato sotto l’ombelico deviò tempestivo verso il suo fianco facendoli scoppiare a ridere insieme. La guardò negli occhi. Caroline.
Lo sguardo era perso, sognante. Gli occhi lucidi ed il respiro un po’ accelerato. Non pensava sarebbe mai stato possibile, ma le sue carezze le facevano perdere il controllo. Le piacevano.
Sorrise, felice a quel pensiero. Voleva sedurla come lei riusciva a fare con lui semplicemente respirando. Quel corpo perfetto, dolcemente adagiato sull’erba riusciva a farlo accendere del più dirompente desiderio. Era la donna più bella che avesse mai visto, non avrebbe mai smesso di stupirsi per questo o di ricordarlo a lei. Lei doveva sapere quanto fosse eccezionale, in tutto quello che era, in tutto quello che faceva.
Gli tornò alla mente il discorso avuto tempo addietro con Caroline riguardo il suo creatore, riguardo l’uomo che l’aveva…
Un ringhio furioso uscì dalle sue labbra facendo sobbalzare Caroline dallo spavento.
 < Klaus? Cosa c’è? I lupi?> domandò impaurita la ragazza dal cambio repentino d’umore dell’ibrido.
Klaus sembrò tornare alla realtà al suono della sua voce. I suoi occhi persi, non sapeva in quale ricordo tornarono a guardarla. Dolci, ma turbati da una strana scintilla.
 < Klaus ?> domandò di nuovo la vampira, questa volta preoccupata per lui. Gli posò una mano sul petto e gli sorrise amorevole. Voleva rassicurarlo.
 < Quel vampiro … quel vampiro che ti ha … è morto ora non è vero?> domandò cercando di nascondere l’ira che sentiva nascere dentro di lui. Cercava persino di essere stranamente delicato verso di lei.
La vampira sbarrò gli occhi, fissandolo come un cucciolo spaventato davanti a degli abbaglianti.
 < Emh …no, ma non voglio che muoia. È complicato … è diventato mio amico adesso.> cercò di spiegare Caroline.
Klaus si sollevò di scatto e la fissò con aria furente.  < Amico? Come puoi essere diventata amica di un uomo che ti ha violata? La tua umanità, la tua bontà si spinge fino ai confini della follia dunque?>
Caroline afferrò la vestaglia di seta e sollevandosi la indossò frettolosamente. Sentiva le lacrime salirle agli occhi ma non gli avrebbe dato quella soddisfazione. Come poteva rivolgersi a lei con quel tono?
 < È complicato!> gli urlò contro la ragazza mentre si voltava a raccogliere il suo vestito. Ma la mano di Klaus si strinse sulla sua facendole lasciare la presa e costringendola a voltarsi.
 < Cosa c’è di complicato? Dimmi chi è ed io andrò a strappargli il cuore con le mie mani!> sibilò iracondo l’ibrido mentre la inceneriva con lo sguardo.
 < Non ho bisogno di te! Non ho bisogno di nessun cavaliere in armatura scintillante che mi venga a salvare Klaus! So badare a me stessa!> rispose con aria piccata la ragazza mentre con uno strattone allontanava la mano di Klaus dalla sua.
 < È evidente che non è così! La tua umanità ti sta rendendo ceca! Devi pensare a te Caroline, non posso  tutelarti dai pericoli in cui proprio tu vai a gettarti a capofitto. Non posso tutelare il tuo onore, la tua vita se non mi dai una mano. Se sei tu la prima a cui non interessa!> sbraitò Klaus mentre la afferrava rudemente per le spalle.
 < Ti ho detto che non ho bisogno di aiuto! Ho preso la mia vendetta con Damon, ma era già cambiato quando mi sono trasformata! Stava diventando una persona migliore, buono! Come potevo io strappargli la sua possibilità di redenzione? Ti ricorda per caso qualcuno?> gli urlò contro la vampira completamente fuori di sé. Si sentiva furiosa e triste allo stesso tempo.
 < Damon …> sibilò Klaus come se stesse pronunciando una terribile bestemmia. Maledizione … aveva detto troppo!
Caroline cercò di divincolarsi dalla presa di Klaus ma in quel momento un rumore sospetto li fece voltare contemporaneamente nella stessa direzione. Il bosco.
Klaus indossò in fretta i pantaloni mente Caroline si sentiva così stordita da non riuscire a muoversi. Quel brutto litigio l’aveva lasciata senza fiato. Mister bipolarità le accarezzò amorevolmente il viso.
< Resta qui, hai capito Caroline? E scusa per prima.> le ultime quattro parole pronunciate da Klaus la svegliarono dal suo intorpidimento come una doccia d’acqua gelida. Lo fissò stralunata ed incapace di essere sicura di aver sentito bene e prima che Klaus si potesse allontanare da lei, Caroline fece scorrere una mano sul braccio dell’ibrido fino a stringere la sua mano, intrecciandovi le dita.
Klaus si voltò a guardarla. Stupito e rassicurato allo stesso tempo da quel dolce gesto. No, non sarebbe mai riuscito a cambiarla. Caroline metteva se stessa in prima linea per le persone che amava ed in quel momento lo stava facendo per lui. Per la prima volta nella sua lunga esistenza Klaus ebbe la certezza di non essere solo. Un angelo si ergeva maestoso al suo fianco, aveva trovato una compagna, una donna fiera e coraggiosa con la quale condividere le sue paure e le sue gioie. Con lei al suo fianco più alcun nemico avrebbe potuto fargli del male.
Fu in quel momento che un ombra uscì fuori dall’oscurità. I due amanti rimasero stupefatti ad osservare la persona che si era materializzata davanti ai loro occhi.
 < Vedo che alla fine sei riuscito a conquistare la ragazza, fratello.> disse Kol con aria scanzonata mentre rivolgeva ad entrambi un sorriso divertito e sinistro.
 < Kol?> proferì fuori in un soffio Klaus. Caroline rimase immobile, spiazzata dall’arrivo dell’Originale almeno quanto lo stesso Klaus.
 < Cosa c’è? Non sei felice di rivedermi?> domandò con aria sarcastica Kol mentre si avvicinava a loro.
Istintivamente Klaus portò dietro di sé la vampira, strattonandola con forza.
 < Come hai fatto a scappare da Mikael?> una domanda che uscì fuori più come un ruggito.
 < Fratello … > disse l’Originale mentre scuoteva la testa.  < Sapevo che la nostra famiglia non è mai stata così unita ma addirittura temere che faccia del male alla tua dama… E comunque, nemmeno un abbraccio?> Kol allargò teatralmente le braccia, ma fu costretto a tornare serio. Lo sguardo infuocato di Klaus non permetteva repliche.
 < Spiegati.> ordinò l’ibrido mentre sentiva la mano di Caroline che tentava di divincolarsi dalla sua presa. Ruotò a malapena la testa e le ruggì contro. Nessuna parola, solo un profondo, iracondo ruggito e Caroline sentì le ginocchia tremarle. Lo fissò con aria impaurita ma approfittando della sicurezza acquisita da Klaus al pensiero di averla spaventata, strattonò via la mano da quella dell’ibrido. Non poteva trattarla come una bambina, da proteggere ed accudire. Lei poteva, anzi voleva aiutarlo!
Fu allora che l’ibrido si voltò nella sua direzione e l’afferrò per le spalle con violenza. < Caroline!> la rimproverò ormai agli sgoccioli  della sua pazienza.
 < I piccioncini felici non sembrano poi così felici infondo. > osservò con aria divertita Kol mentre si avvicinava pericolosamente alla vampira.
Fu un istante. Nessuno lo vide muoversi, nessuno lo vide neppure voltare la testa. Klaus si scagliò contro il fratello come una furia e lo immobilizzò contro una albero. Una mano a stritolargli la gola e l’altra conficcata nel suo petto. Pronta ad affondare solo un altro po’ per strappargli via il cuore.
Un ringhio feroce increspò le sue labbra mentre i suoi occhi diventavano gialli ed i canini si allungavano.
 < Non toccarla.> sibilò furioso e completamente fuori di sé l’ibrido. < Dimmi come hai fatto a tornare!> urlò infine Klaus, terrorizzando Caroline quanto il fratello.
 < I lupi … erano a guardia della mia cella, ma la luna piena li ha fatti allontanare … sono riuscito, sono … > cercò di dire Kol mentre la mano di Klaus non voleva saperne di allentare la presa attorno alla sua gola.
 < Klaus non riesce a parlare … devi calmarti.> Non sapeva se stava facendo la mossa giusta o se così facendo si sarebbe ritrovata con la gola squarciata. Aveva provato sulla sua pelle cosa significava avere a che fare con un Klaus fuori di testa, ma Caroline si avvicinò all’ibrido e poggiò amorevolmente una mano sul suo braccio teso.
Klaus voltò il viso di scatto, le labbra ancora contratte a mostrare i canini e gli occhi gialli come la luna.
Caroline cercò di nascondere la paura e portò l’altra mano ad accarezzare il viso del suo ibrido. < Sto bene, io sto bene. Lascia andare Kol.> lo rassicurò la vampira.
Gli occhi di  Klaus diventarono pian piano del consueto e meraviglioso color blu oltremare mentre la sua espressione furiosa lasciava spazio all’incredulità e alla dolcezza.
Continuando a guardare Caroline lasciò la presa attorno al collo di Kol, si sentiva così furioso. Ma non quando lei lo guardava. Non poteva essere un mostro quando c’era lei intorno.
 < Deve essere la luna piena …> sussurrò l’ibrido più a se stesso che a Caroline.
  < Torniamo al castello. > disse Klaus mentre intrecciava le sue dita a quelle della vampira, che gli rispose con un dolce sorriso.
 < Va bene. Fammi prendere il vestito.> rispose Caroline, stranamente felice di sapere di poter avere quell’effetto su di lui. Le cose sembravano essere mille anni luce lontane da quando, in preda ad uno scatto d’ira, l’aveva morsa lasciandola morente per ore, mentre si trovava al suo capezzale.
 < Seguici al palazzo. Ristorati se ti serve, domani mattina parleremo.> ordinò con tono perentorio al fratello che si stava passando una mano sulla gola indolenzita. Kol lo fulminò con lo sguardo e schizzò via, seguendo la scia lasciata dei due amanti.
 
La reazione di Klaus era stata a dir poco eccessiva. Caroline non poteva fare a meno di ripensarci persino in quel momento in cui, con non poco imbarazzo, si trovava mano nella mano col suo ibrido e col vestito della festa frettolosamente allacciato, a nascondersi dallo sguardo curioso che John le stava rivolgendo. Il soldato aveva fermato il suo padrone per informarlo della situazione del palazzo dopo la sua “scomparsa”. Due ospiti erano morti, i feriti erano stati portati nelle loro dimore ed avevano chiamato i loro medici.
In realtà c’era qualcosa di profondamente sbagliato in tutto quello che era successo quella notte. E no, non stava parlando della sua follia con Klaus, ma dell’aggressione dei lupi, del ritorno di Kol … di una strana atmosfera pregna di magia che sentiva soffocarla. Forse anche Klaus l’aveva avvertita, forse per questo era così suscettibile, sull’attenti.
 < I miei fratelli si sono ritirati nelle loro stanze?> domandò Klaus con fare autoritario. Era tornato ad essere il padrone della tenuta, il generale delle sue guardie.
 < Si, stavano bene a mio parere. La servitù ha già cominciato a risistemare il disastro creato dai lupi, c’è qualche ferito tra di noi ma stiamo tutti sommariamente bene.> al suono di quelle parole Caroline sembrò ridestarsi dai suoi pensieri.
 < Becky? Becky sta bene? E Sam?> domandò allarmata. In realtà Klaus l’aveva già rassicurata a riguardo, ma non  riusciva a non temere per la vita dei suoi amici.
John le rivolse un sorriso amichevole.  < Sta benissimo, non preoccuparti. Si è presa cura lei di Sam dopo che gli hai salvato la vita e Tommy non fa che chiedere di te. Eravamo tutti molto preoccupati.> il ragazzo posò una mano sulla spalla della ragazza e la strinse con delicatezza. Un gesto dolce per farle capire che gli era grato per la sua preoccupazione, per il suo aiuto, ma soprattutto per farle sapere che era felice che lei stesse bene.
Caroline sorrise all’amico e afferrò la mano per darle una leggera stretta. Con la coda dell’occhio notò l’espressione arrabbiata di Klaus, ma decise di non dargli importanza.
 < Kol è tornato. Informa i miei fratelli, domani mattina di buon ora li voglio tutti nel salotto. Andiamo.> sbraitò Klaus prima contro John e poi contro Caroline. Strinse la presa attorno alla mano della vampira e con uno strattone la costrinse a seguirlo su per le scale.
 < Devi smetterla! Cosa ti sta prendendo?> gli urlò contro la vampira mentre cercava di liberare la sua mano, ma Klaus non sembrava volerne sapere. Con un altro strattone le fece salire tre scalini, portandola così al suo fianco.
 < Non mi sta prendendo proprio nulla Caroline. Non è sicuro qui fuori e tu sei fin troppo preoccupata per i tuoi amici per badare alla tua salvaguardia quindi devo pensarci io!> le rispose secco e con aria irritata.
 < Non sei il mio padrone.> disse la vampira con freddezza.
 < Dobbiamo riaffrontare questo discorso proprio ora Caroline? C’è qualcosa che non va nell’aria, voglio portarti al sicuro!> il tono più accondiscendente dell’ibrido e la preoccupazione che trasparì dalle sue limpide iridi non riuscirono a farla sentire meno irritata. Sapeva che doveva esserlo, ma quando era con lui la razionalità non era il suo forte. Anche lei riusciva a percepire il pericolo, i loro sensi sviluppati stavano lanciando segnali lampeggianti, ma lui non poteva trattarla così!
 < Ed io voglio che tu la smetta di trattarmi come un tuo oggetto! Non puoi prendermi e spostarmi come vuoi senza darmi delle spiegazioni! Non riesco a starti dietro! > rispose seccata la ragazza mentre con uno strattone liberava la sua mano ed incrociava le braccia al petto.
 < Bene.> disse Klaus con aria seccata e perentoria. Prese tra le braccia la vampira, non curante del suo dimenarsi e salì i gradini due alla volta.
 < Lasciami scendere! È proprio questo quello di cui stavo parlando!> gridò la vampira mentre cercava in tutti i modi di complicargli il lavoro.
Klaus scrollò la testa accennando un sorrisino divertito e strinse la presa. < Questa scena non ti ricorda qualcosa amore?>
Caroline incrociò di nuovo le braccia al petto, sconfitta e lo fissò malamente.  < Si, mi ricorda il fatto che sei un prepotente!>
Il sorriso di Klaus si allargò ancora di più ed i suoi occhi si incatenarono finalmente a quelli della vampira.
 < E tu una testarda. Lasciami indovinare, ogni volta dopo esserti fatta sedurre da me dovrò caricarti di peso per farti fare quello che ti dico?> le domandò con aria divertita.
Fu allora che lo sguardo di Caroline si addolcì ed un piccolo sorriso incurvò le sue labbra. Non voleva fargliela passare liscia, affatto! Ma come poteva resistergli quando si faceva così maledettamente seducente? Quando scherzava con lei con quell’aria innocente, ma sottilmente maliziosa?
 < Potrebbe andare così, si.> scherzò la ragazza ancora fortemente decisa a non cedere del tutto al suo fascino.
Klaus aprì la porta della sua camera con il piede e dopo aver raggiunto l’enorme letto a baldacchino, in mogano intarsiato, depositò Caroline sul letto con gentilezza. Avvicinò il suo viso a quello della ragazza, le rivolse un sorriso malizioso e poi si allontanò da lei, lasciandola a bocca aperta.
Si, ok era irritata ed era più che sicura che al sorgere del sole si sarebbe pentita di tutto, ma era ancora notte no? Ed avevano uno splendido letto a disposizione!
 < Per tutelare la tua incolumità e la mia sanità mentale allora sarà meglio che non ti tocchi più, nemmeno con un dito.> disse con aria falsamente rilassata l’ibrido mentre imbeveva un asciugamano nella tinozza d’acqua, posata su un elaborato piedistallo in oro.
 < Anche tu senti che qualcosa non va non è vero?> domandò all’improvviso Caroline. Voleva fargli quella domanda dall’attacco dei lupi ed ora non poteva più aspettare. Inoltre aggirare quelle sue battutine sembrava la soluzione migliore per non strozzarlo!
Klaus si voltò a guardarla ancora intento a ripulirsi dalla fuliggine e dalla terra. Era a petto nudo quel maledetto. Un’altra volta! Quando si era tolto la camicia? Se voleva farla impazzire per vederla implorare un suo tocco poteva proprio scordarselo.
Caroline si sollevò a sedere sul letto, una gamba “casualmente” scoperta ed il corsetto ormai calato.
Gli occhi di Klaus sembrarono lampeggiare di lussuria e desiderio, ma dopo un mezzo sorrisino divertito sembrò recuperare il suo solito savoir-faire.
 < Kol … mi è sembrato molto strano. Mikael è un osso duro ed è sveglio, non se lo sarebbe mai fatto sfuggire. Non così in fretta almeno, se Kol è libero è perchè nostro padre lo ha liberato. E non voglio che tu ti avvicini a lui, almeno per il momento.>  osservò Klaus mentre si avvicinava a lei ancora con l’asciugamano tra le mani.
 < Ma Kol ha detto che i lupi che erano di guardia alla sua cella si sono trasformati permettendogli di scappare … > Klaus si sedette sul bordo del letto, al suo fianco e la guardò di traverso alzando un sopracciglio.  < Ok, ok. Mikael lo avrebbe previsto. Ma perché avrebbe dovuto lasciarlo andare?> domandò la vampira.
L’ibrido sollevò la mano e posò il panno bagnato sulla guancia della ragazza. Lo strofinò con delicatezza cercando di pulirle il viso dalla fuliggine.  Caroline gli sorrise, spiazzata ma piacevolmente sorpresa da quel dolce gesto.
 < Forse Kol crede di essere riuscito a fuggire con le sue sole forze, è abbastanza megalomane da esserci cascato. Mikael ad ogni modo conosce già la nostra posizione quindi per il momento mio fratello non può fare più danni di quelli che ha già fatto.> il suo tono serio e pacata la stregò, facendola perdere lungo i lineamenti di quel viso a dir poco perfetto. Quel naso all’insù, quelle labbra stupendamente carnose e quegli occhi blu incorniciati da folte ciglia, i suoi capelli color del grano di notte e quella barba. Quanto le piaceva quella barba appena accennata.
 < Se i lupi sono stati mandati da lui dovremmo andarcene di nuovo, sarebbe più prudente. Sa dove siamo.> osservò quasi sovrappensiero la vampira, troppo persa negli occhi di lui. Klaus passò a pulire la terra incrostata sul collo della ragazza e sorrise ripensando a come si era sporcata.
 < Per farci trarre in un’imboscata di nuovo? No, è troppo vicino, è evidente. Sta solo giocando con noi, sta aspettando il momento giusto per attaccare. Il fatto che io ed i miei fratelli siamo riusciti a sterminare i suoi lupi però dovrebbe darci un po’ di vantaggio. Domani mattina elaborerò un piano con Elijah.> Una mano discese sensuale dalla sua clavicola al suo petto, con un leggero movimento Klaus fece scivolare una spallina lungo il braccio della vampira e le rivolse un sorriso malizioso.
 < Perché non lo affrontate? Perché fuggire?> domandò Carline pentendosene immediatamente.
L’espressione di Klaus mutò in un istante e le sue mani tornarono lentamente al suo fianco. La fissò serio, tentando di mantenere la poca calma che gli era rimasta.
  < Perché è mio padre. E non importa il fatto che abbia passato gli ultimi cinquecento anni della nostra vita a tentare di uccidermi, non importa nemmeno che non sia il mio vero padre … non riuscirei a guardarlo negli occhi mentre mi ripete quanto io lo abbia deluso, quanto vigliacco e solo, io sia. Inoltre lui è l’unica incognita riguardo la mia esistenza. Potrei vivere per sempre, sono l’essere più potente sulla faccia della terra dopotutto … ma lui potrebbe trafiggermi col paletto di quercia bianca e uccidermi. Potrebbe uccidere i miei fratelli, potrebbe … distruggere tutti gli sforzi che ho fatto per mantenere unita la mia famiglia.> Non c’era paura o rammarico nelle sue parole. Klaus sembrava sereno, perso in ricordi lontani quanto tormentati. Solo le sue labbra contratte ed i suoi occhi lucidi tradivano le sue emozioni.
 < Anche mio padre non ha accettato quello che ero diventata. Un vampiro.> spiegò Caroline alla vista dell’espressione sorpresa e dubbiosa dell’ibrido. Come faceva a dirgli che lei sapeva il perché di tutto il suo dolore? Come faceva a dirgli che sapeva di sua madre, delle bugie, dei suoi tormenti?
 < Ha provato a cambiarmi. Con metodi di certo non approvati da nessun istituto per la correzione giovanile.> cercò di sdrammatizzare Caroline, ma la fronte corrucciata e lo sguardo addolorato di Klaus non glielo permisero.
L’ibrido si portò a sedere al suo fianco con una mossa fluida. Posò la schiena contro la spalliera e passò un braccio sulle spalle di Caroline, la strinse a sé facendole posare il viso poco sopra la sua clavicola.
 < So cosa vuol dire deludere il proprio padre Klaus, so cosa vuol dire soffrire per causa loro, cosa vuol dire odiarli … ma quando è morto sono stata al suo capezzale fino alla fine, perché seppure in modo insano lui mi amava ed io non potevo fare a meno di amare lui.> confessò infine Caroline mentre sentiva la stretta dell’ibrido farsi più forte. Si sentiva così protetta tra le sue braccia.
 < Abbiamo molte più cose in comune di quanto pensassi. Mi dispiace Caroline, davvero.> le sussurrò con tono solenne, rassicurante contro l’orecchio.
 < Non credo di poter biasimare mio padre per quello che sta facendo.>confessò infine Klaus guardando dritto di fronte a sé. Caroline sollevò lentamente la testa e tornò seduta, per riuscire a guardare il suo viso contratto in ricordi lontani.
 < Non so fino a che punto si siano spinte le tue ricerche amore, ma essere stato ripudiato da mia madre ed odiato da mio padre non è stato una specie di fiabesca leggenda per me. Non sono una persona Caroline, è bene che tu lo sappia. Non potrò mai essere ciò che tu vuoi, non posso cambiare. Sono un vampiro, un Originale. E questa è la mia vita, devo uccidere per sopravvivere, devo tramare, complottare, non provare sentimento per nessuno, nemmeno per i membri della mia famiglia se voglio ottenere quello che desidero. Ho fatto cose orribili, accecato dalla mia rabbia, dal mio dolore. Non posso prometterti di cambiare, è una promessa che non potrei mantenere.> ammise Klaus voltandosi quel poco che bastava per guardarla con aria triste, affranta.
Forse era una follia, ma quelle parole risuonarono nelle sue orecchie come la più promettente e sincera delle promesse. Klaus voleva cambiare, voleva farlo per lei, solo che non riusciva a rendersi conto di quanta bontà ci fosse in lui. Non era una stupida, non aveva mai pensato di riuscire a fare di lui un santo. Le bastava un compromesso, le bastava il suo totale impegno. Non era nemmeno una ragazzina, era un vampiro e sapeva che uccidere era parte della loro natura, ne andava della loro sopravvivenza. Si sarebbe accontentata di un cambiamento alla Damon. Non fare del male agli umani, alle persone o agli essere sovrannaturali che non lo meritavano. Cambiamento era in fin dei conti una parolona pensando all’esemplare, Damon era pur sempre Damon! Ma era quello che desiderava vedere in Klaus e come per incanto stava accadendo. Quell’ibrido plagiato da anni di tormento e solitudine stava ammettendo le sue colpe ed i suoi errori e non lo stava facendo solo per lei, ma per lui stesso.
Caroline afferrò la mano di Klaus ed intrecciò lentamente le loro dita. Il viso dell’ibrido guardò stupito le loro mani congiunte e poi si sollevò per fissarla con la stessa aria interrogativa e sorpresa.
 < Tu sei già cambiato Klaus. E a me vai benissimo così. Sono riuscita a vedere la persona dietro lo spietato assassino, ora devi solo lasciare che gli altri lo vedano. > disse con aria dolce e rassicurante la vampira prima di posare l’altra mano sul viso di Klaus e donargli un bacio privo di urgenza o lussuria. Un bacio profondo, dolce, passionale … tutto loro.
Con il cuore che sentiva sul punto di esplodere per la felicità Klaus si portò sopra Caroline e decise di perdersi ancora una volta in quella pelle candida, in quel corpo perfetto, in quelle labbra ammaliatrici …
Non importava il pericolo imminente, non quando lei era tra le sue braccia.
 
 
Ragazze… sono davvero insicura riguardo questo capitolo, spero vi piaccia … è stato difficilissimo scriverlo col senno di poi! Comunque non mi dilungo, volevo solo chiedervi scusa per il ritardo ed informarvi che fino al 15 luglio non posso confermare una pubblicazione assidua! Mi dispiace tantissimo! Cercherò in tutti modi di non dover saltare, dopo gli esami mi farò perdonare sappiatelo! =) Grazie per tutto, un bacione mie care e a presto!
  
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