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Autore: Nymphna    29/06/2013    8 recensioni
Descrivere l'evento del protagonista, quello che l'ha cambiato per sempre.
6^ classificata al secondo turno del contest "E tu chi scegli?" di _Aras_
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: Medioevo
- Questa storia fa parte della serie 'Fenice'
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Fuoco

 

La neve candida si scioglie appena Theyr la prende in mano, senza lasciargli altro che acqua rossa fra le dita. Sente il respiro accelerato, il cuore che batte in fretta, il sangue che gli invade la testa e il calore delle lacrime che scorrono sulle guance.
Non c’è un rumore, non c’è un suono: Rautt, il suo villaggio, la sua casa, ormai è morto.
Riesce ad alzarsi barcollando, tenendosi a stento in equilibrio sulle forti gambe che pensava non l’avrebbero mai tradito e sonda con lo sguardo il villaggio, notando ciò che non c’è più. Cavalli insanguinati giacciono a terra, carri rovesciati hanno lasciato cadere la loro mercanzia, ma di vita, neanche l’ombra.
Theyr si aggira fra le case circolari con i tetti di paglia, senza avere il coraggio di guardare all’interno. A lui ne interessa solo una. La intravede. Si ferma, trattiene il respiro, l’aria gelata che gli colpisce sferzante le gote arrossate. C’è un braccio abbandonato che esce dalla porta. Si avvicina. Sa a chi appartiene.
Sheridan giace a terra, gli occhi chiari spalancati verso il cielo, il braccio steso in un’ultima ricerca d’aiuto, di vita. I capelli biondi si allargano sotto la sua testa, macchiati di sangue come l’abito candido, immacolato. La cintura d’oro è scomposta, una manica lacerata. Ha ancora indosso la corona intrecciata di fiori che le avevano preparato la madre e la sorella per il giorno del suo matrimonio, perché fosse più bella che mai per Theyr, per il suo futuro sposo, per la sua metà.
Cade in ginocchio e allunga braccia tremanti per toccare il corpo ormai freddo della ragazza, dell’unica persona che abbia mai amato in vita sua. Lei si abbandona contro di lui, come ha già fatto molte volte, lo osserva ma senza vederlo. Le morbide labbra ormai pallide sono socchiuse e non esce fiato condensato dalla sua bocca. Theyr la stringe, urlando per liberare il dolore, lascia scaturire tutta la sua disperazione, il suo senso di perdita, la sua rabbia.
Non è tornato in tempo. Doveva uscire dal villaggio, pregare, lasciare che i suoi compagni, i suoi fratelli preparassero tutto per la cerimonia, doveva aspettare che la sua amata Sheridan indossasse il suo vestito immacolato e che camminasse verso di lui a ritmo dei flauti, degli strumenti a corde, dei tamburi. Sarebbe stata sua, per sempre. Avrebbero fatto l’amore nella neve, per la prima volta come marito e moglie. Doveva solo passare un giorno e una notte lontano dal villaggio.
Ed ora, non c’era più nulla.
 
Theyr si aggira fra le case, il corpo inerte di Sheridan fra le braccia, andando a cercare e baciare sulla fronte ognuno dei suoi compagni. Poi seppellisce la sua amata alle pendici del Grande Vulcano. La guarda un’ultima volta mentre la terra e la neve ricoprono la sua bellezza.
Sa che i colpevoli possono essere solo i mercenari del sud. Gli hanno strappato la famiglia, gli amici, il villaggio, l’amore. E lui, lui strapperà loro la vita, strapperà loro l’ultimo respiro. Li ucciderà tutti.









NdA: e dopo la prima Drabble... ecco anche la prima Flashfic! Spero che vi piaccia. Per fare una precisazione, sto parlando di un vichingo in Islanda, ecco perchè nevica, perchè c'è un vulcano e perchè il protagonista si chiama Theyr. Questo popolo mi affascina moltissimo e mi piacerebbe da morire saperne molto di più. Da ciò che ho scoperto fin ora, comunque, è emerso che erano molto puliti (eh si, in mezzo al lordume del Medioevo loro avevano addirittura una sorta di cucchiaino per pulirsi le orecchie!), che non avevano le corna sugli elmi e che nel villaggio erano molto uniti. Inoltre l'oro era molto utilizzato, non era raro che le donne si agghindassero di monili preziosi. A proposito, le donne erano tenute in grandissima considerazione! Ed erano molto credenti. In Islanda soprattutto avevano un vescovo molto amato. Okay, basta con le ciance storiche.
Speriamo di superare il turno, incrociamo le dita e... alla prossima ;)

   
 
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