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Autore: wintershield_    29/06/2013    4 recensioni
Juliet è una normalissima studentessa universitaria, con un futuro brillante ad aspettarla. La sua vita viene però sconvolta dall'assassinio del suo fidanzato da parte di una demone di nome Lilith. Il desiderio di vendetta e di risposte la porterà ad entrare a far parte del mondo dell'occulto e dei cacciatori di esseri soprannaturali grazie allo zio. Sul suo cammino incontrerà due fratelli cacciatori: Sam e Dean Winchester, che le cambieranno la vita più di quanto si sarebbe mai aspettata.
Genere: Avventura, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Dean Winchester, Nuovo personaggio, Sam Winchester
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Quarta stagione
Capitoli:
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20.

 
 
“Ciao ragazzi! Come è andato il caso?”, chiese Bobby quando Sam, Dean e Juliet varcarono la porta di casa sua.
“Piuttosto insolito, ma abbiamo risolto tutto.”, rispose Dean.
“Ci sono novità su Lilith?”, domandò Juliet.
“Sì, è stata avvistata ad Auburn, nel Maine.”
“E che cosa ci fa nel Maine?”
“Sta cercando qualcosa…”, disse una voce proveniente dall’altra stanza: Ruby.
“Tu cosa diavolo ci fai qui?”, saltò su Dean.
“Viaggio più veloce di voi…”
“Che cosa sta cercando?”, riprese Juliet.
“Non lo so. Ma so che lo farà qui…”, fece il demone mostrando alla ragazza un volantino.
“Cosa diavolo è?”, esaminò il foglietto e poi alzò lo sguardo verso Ruby: “Un…ballo? È uno scherzo?”
“Non è un ballo, è una festa per l’inaugurazione del nuovo municipio. Un infiltrato che ho tra i suoi mi ha riferito che lei non ha detto nulla su quello che sta cercando, ma è sicurissima che lo troverà a questa festa. Sono riuscita a procurarmi gli inviti per noi quattro.”
“Allora non ci resta altro che andarci, scoprire cosa vuole e perché e prenderlo prima che lo faccia lei.”, suggerì Sam.
“No, calmi, un momento!”, intervenne Dean. “Non andremo ad uno stupida festa perché ce lo sta dicendo Ruby! Insomma, che prove abbiamo che è vero?”
“Dean ha ragione. Io propongo di andare ad Auburn, stanarla e farla fuori.”, disse Juliet.
“E pensi che sia così facile stanarla?”, le chiese Sam, “Dobbiamo giocare d’astuzia con lei, fare il suo stesso gioco, o non la prenderemo mai! L’idea della festa è ridicola, ma è l’unica pista e possibilità che abbiamo, volete davvero ignorarla solo perché ve l’ha suggerita Ruby?”
Dean e Juliet si guardarono un secondo e poi risposero in coro: “Sì!”
“Siete incredibili…”
“Ragazzi, scusate, voi sapete che io non faccio parte del fan club di Ruby, ma credo che questa volta abbia ragione Sam.”, intervenne Bobby. “Date la caccia a Lilith da quanto tempo? E non l’avete mai nemmeno avvicinata. Forse è arrivato il momento di cambiare tattica, forse fare il suo stesso gioco è l’ultima possibilità che vi rimane…”
Dean rifletté qualche secondo poi parlò: “D’accordo…”
“Dean…”
“Lo so, Juliet, lo so. Ma purtroppo è davvero l’ultima carta che abbiamo da giocare. Oppure chissà quando ci ricapiterà di trovarla.”
“Bene! Allora si va!”, esclamò Ruby. “Sammy, ti va di accompagnarmi?”
“Sì, va bene…”, fece il minore dei Winchester, anche se con poco entusiasmo.
Lo sguardo di Juliet fulminò il demone e poi saettò verso Dean, traendo le conseguenze di quello che avevano appena detto i due. Ruby diede voce ai suoi pensieri: “Sì, voi due andrete insieme! Divertitevi! Anche se è solo una formalità, non resteremo lì a lungo…forse.”
“Io continuo a ritenerla una cosa ridicola…”
“Come vuoi, Juliet. In ogni caso, sarete ad Auburn domani nel pomeriggio. Quindi tempo di prepararci e andremo lì. Ho già prenotato l’albergo…”
“Albergo? Sei impazzita? E che fine ha fatto la storia dell’andare nel primo motel dell’elenco telefonico?”
“Beh, è un’occasione speciale, possiamo permetterci un lusso in più, no?”
“No! E poi chi se ne frega!”, intervenne Dean.
“Beh, ormai ho preso la stanza, perdonatemi se per una volta non vi faccio dormire in un motel di terz’ordine.”

Prima di lasciare la casa di Bobby, Sam fermò Juliet per un braccio chiedendo di parlarle.
“Juliet, io…ti volevo chiedere scusa per la reazione che ho avuto stamattina.”
“No, non ti devi scusare, piuttosto sono io che ti devo chiedere perdono. Quello stupido piano è stato una cazzata, non avrei mai dovuto accettare.”
“Già, lo credo anche io.”
“Però posso giurarti che il bacio è stato vero, non volevo prenderti in giro.”
“Lo so, però devi ammettere che quello che ho visto stamattina contraddice un po’ quello che mi hai appena detto.”
“Io…non c’è niente tra me e Dean.”
“Sei sicura? Guardami negli occhi e dimmi che non provi niente per lui e che sei sicura al cento per cento che è con me che vuoi stare.”
Juliet alzò lo sguardo puntandolo dritto negli occhi di Sam e poi…non fu in grado di dire nulla.
“Ecco, lo immaginavo. Senti, so che è difficile, ma non possiamo continuare così. Guardati dentro, cerca di capire di ami.”
Lei aprì bocca per dire qualcosa ma di nuovo non disse niente. Sam continuò: “Quando chiudi gli occhi ma non riesci a dormire, a chi pensi? Rispondi a questa domanda e capirai. A volte è più facile di quanto sembri.”
Juliet lo guardò allontanarsi. A chi penso quando chiudo gli occhi ma non riesco a dormire?
 

***

Quando varcarono la porta della loro stanza rimasero a bocca aperta. Era grande e lussuosa, con due camere da letto e un salottino, tutti all’interno.
“Wow…”, mormorò Juliet.
“Ditemi che non la pago io…”, fece Dean.
“Credo la paghi Ruby.”, rispose Sam.
“Ha acquistato un punto simpatia.”, disse Juliet esplorando la stanza.
“Lo bramavo…”, commentò il demone in maniera sarcastica, comparendo sulla porta.
“E lo hai appena perso.”
“Sbrigati, devi procurarti un vestito. Non credo che tra quegli stracci ci sia qualcosa di adatto a questa sera…”
“Sai Ruby…”, intervenne Dean, “Con addosso quegli stracci, Juliet è sempre più bella e raffinata di te mentre indossi uno Chanel.”
Il demone fece una smorfia mentre la ragazza arrossì violentemente.
“Comunque sarà meglio che vada a comperare qualcosa da mettermi, perché dalla mia borsa non tiro fuori mezza cosa di elegante, davvero. Credo che dovrò prendere tutto…”, disse per poi avviarsi verso l’uscita.
Dean la raggiunse e si chiuse la porta alle spalle, in modo da rimanere da solo con lei.
“Che c’è?”, chiese la ragazza sorridendo istintivamente. Lui le faceva questo, la faceva sorridere, così, senza un motivo.
“Io volevo darti questi…”, rispose estraendo delle banconote dalla tasca.
“Soldi? E per cosa?”
“Beh, per comprarti il necessario per stasera. Questa storia della festa è davvero una stupidaggine, però…se dobbiamo fare una cosa, facciamola bene, no?”
“Sì, ma non è necessario che mi dai del denaro. Posso permettermi un vestito, spero.”
“Lo so, ma hai appena detto che ti serve tutto e io…beh, dai voglio farti un regalo.”
Era in evidente imbarazzo mentre cercava di dirle le sue intenzioni e questo la fece sorridere ancora di più.
“E’ un pensiero stupendo, ma non posso accettarli, davvero.”
“Dai, ti prego. Li ho vinti a poker tempo fa, non me li sono sudati, giuro.”
Juliet rise: “Oh beh, in tal caso…”, allungò la mano fino a prenderli e poi disse: “Te li restituirò, promesso.”
“Solo se non sarai bella come ti immagino. Ma sono sicuro che supererai di gran lunga le mie aspettative.”
“O mio Dio, smettila.”, fece lei nascondendo il viso tra le mani e arrossendo come un pomodoro. Era una sua impressione o la temperatura stava aumentando?
“Che c’è?”
“Tu sei…”
“Io sono cosa?” Iniziò a ridacchiare, divertito dall’imbarazzo di Juliet.
La ragazza scosse la testa, poi i tacchi e allontanarsi per il corridoio dell’albergo. Chiamò l’ascensore, che purtroppo era diversi piani più sotto.
Dean era lì, appoggiato allo stipite della porta, con le braccia conserte, a guardarla con uno sguardo divertito e vispo.
“Ma quando arriva  questo dannato ascensore? Volevo fare un’uscita di scena!”, sbottò lei.
Lo sentì ridere, poi finalmente le porte scorrevoli si aprirono.
 

“Sul serio?”, chiese Sam alzando un sopracciglio.
“Non ti ho insegnato a non origliare?”
“Pareti sottili, non è colpa mia.”
“Ma davvero? E comunque sì, sul serio. Che c’è non posso farle un regalo?”
“Certo che puoi, ma non ti sembra troppo…impegnativo per i tuoi standard?”
“Che cosa intendi dire?”
“Beh, la vostra storia durerà al massimo due settimane, non credi che sia eccessivo farle dei regali?”
“E sentiamo, cosa ti fa essere così sicuro di ciò?”
“Semplice, ti conosco. Alla prima cameriera carina di un bar ti sarai già dimenticato di lei…”
“Questa volta è diverso, Sam. Lei è diversa.”
“No, non lo è. Ti stancherai di stare con lei perché le relazioni stabili e che durino più di una notte non fanno per te, e quando lei soffrirà, io sarò la spalla su cui verrà a piangere, rendendosi conto che quello giusto per lei sono io. Quindi è solo questione di tempo, prima che sia mia.”
“Sai, se non fossi mio fratello ti avrei ricoperto di botte. Sto trattenendomi, credimi. Tu non sai un cazzo di quello che provo per lei. Anzi, il vero Sam lo sa, ma il Sam drogato di sangue demoniaco che mi ritrovo davanti è solo una pomposa testa di cazzo.”
“Sono sempre io, e non sono drogato.”
“Ah no? Io invece direi di sì, ma cosa diavolo ti è saltato in mente di bere del sangue di demone?”
“Non succede niente di male, anzi mi aiuta a sviluppare il mio potere. Possiamo uccidere i demoni senza alcuna arma! E senza fare del male al contenitore! Dean, quante persone abbiamo ucciso per far fuori i demoni? Non coglieresti anche tu al volo l’occasione per cambiare le cose?”
“Ma a quale prezzo, però? Diventare come loro, un demone?”
“Non esagerare adesso…”
“No, io non esagero per niente! Ma ti rendi conto di come sei diventato? Di come ti comporti, di come parli? Quando abbiamo parlato della questione Juliet all’ospedale, mi avevi detto che anche se lei non avesse scelto te, saresti stato contento per me, o sbaglio? E adesso non vedi l’ora di portarmela via, questo non lo interpreti come un cambiamento?”
“Dean, ma non riesci a capire? Salvo delle persone, che ti importa se sono un po’ più nervoso del solito?”
“Mi importa, perché non ha senso salvare tanta gente se perdo mio fratello! Perché, puoi dire o fare quello che vuoi, ma rimani sempre la persona più importante per me.”
“Davvero? Sai, non sembrerebbe…”
“Senti Sammy, non sono perfetto, okay? Mi sono innamorato della stessa ragazza della quale ti sei innamorato tu, d’accordo. È una situazione del cazzo, lo so. Io ho provato in tutti i modi a rinunciare a lei e a spingerla verso di te, ma evidentemente quei filmetti da quattro soldi che dicono che al cuore non si comanda hanno ragione! Questo non diminuisce il bene che ti voglio!”
Sam non rispose e si chiuse nell’altra camera.

*Angolo autrice*
Ciaoooooo
Finalmente ho finito con la maturità! Ora mi godo le meritate vacanze!!!!!!

La storia comincia ad avvicinarsi al succo, preparatevi perché i prossimi capitoli saranno piuttosto intensi!!!!!

Un bacio e alla prossima
Vale
  
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