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Autore: Nistox    13/01/2008    1 recensioni
Questa storia parla dell'Organizzazione XIII che si trova ad avere a che fare con un Nessuno incrdibilmente potente e dai misteriosi poteri. I membri si trovernno a dover aprire una vera e propria guerra contro di lui mentre continuano a cercare di riottenere un cuore
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Organizzazione XIII
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Scusate se ci ho messo tanto a postare ma ho avuto problemi di linea acnhe se vedo che non sono amcnatoa nessuno in particolare. Va bhè: non mi scoraggio. Ecco il nuovo ed entusiamsante capitolo


Capitolo 7 “Rivelazioni”

[Io sono Kingdom Hearts]
Queste parole continuavano a rimbombare nelle orecchie di Xemnas che ancora in ginocchio fissava incredulo gli occhi neri del Nessuno che gli stava davanti. [Non può essere…] flebili parole fuggono dalle sue labbra e nemmeno rispecchiano il suo pensiero perché, non sa spiegarselo, il Superiore sa di istinto che quello che gli è stato detto è vero.
Il Nessuno è immobile di fronte a lui, lo sovrasta con la sua altezza ed un ghigno divertito gli si può leggere sulle labbra.
[Ed invece è proprio così…] e con voce calma inizia a parlare del proprio passato, delle sue origini, della sua creazione. Parla perché fondamentalmente non ha mai parlato con nessuno, e parla perché infondo sente un perverso senso di debito verso il capo dell’Organizzazione XIII, che così tanto l’ha fatto divertire.

Improvvisamente una luce, una luce forte, troppo forte. Prima non era niente ed ora… no… anche ora non è niente… non può dire di esistere… è semplicemente nulla che ha preso forma e nemmeno ben definita… sembra una nuvoletta… una bolla di gas nero che fluttua nel vuoto.
Chi è? Come è nato? Perché esiste?
Non sa rispendere a queste domande ma si rende conto di non provare preoccupazione. Si rende conto di non provare alcun sentimento. Si rende conto di non avere cuore.
Inizia a guardarsi intorno e si accorge di poter vedere anche se non ha occhi. Non sa come fa ma è solo una domanda senza risposta che si aggiunge alle altre.
Intorno a lui c’è solo luce, una luce forte e pura che non proviene da alcun posto, come se fosse il luogo stesso a brillare di luce propria. E da quel luogo delle cose rosa si staccano e si allontanano mentre altre vi tornano.
Sono cuori. Proprio quello che a lui manca. Dovrebbe sentirsi malinconico ma non può.
È allora che si rende conto di qualcosa che stona. Una macchiolina nera in quel bianco sfolgorante. Vorrebbe avvicinarsi, vedere meglio ma… no aspetta… riesce a muoversi! Inizia lentamente a fluttuare verso quel punto nero mosso semplicemente dalla propria forza di volontà e finalmente lo raggiunge.
È sotto di lui, nero e dagli occhi gialli. Uno Shadow. Un Heartless. E sembra che stia attaccando qualcosa.
Ed improvvisamente si rende conto di aver sbagliato. La luce non veniva emanata dal posto ma da un enorme cuore bianco. Così grosso che non riusciva a vederne la fine. Kingdom Hearts.

Minuti? Ore? Anni? Il Nessuno non sa dire quanto prima fosse stato creato. Già: Nessuno. Questa parola era entrata far parte delle sue conoscenza un giorno. Tutt’ora si sorprende quando si accorge di aver imparato qualcosa senza aver fatto nulla. Come se col temo si stesse completando. Ed infatti è così.
Il Nessuno non è più la nuvoletta dell’inizio ma un’ombra antropomorfa: non ha ancora una propria consistenza ma di certo ha fatto progressi. Ma più va avanti, più cose conosce, meno riesce a sopportare la propria situazione: rinchiuso in quel posto senza poter far nulla, senza poter parlare con nessuno. Tempo prima aveva trovato una grande porta bianca ma non era riuscito ad aprirla perché mancava di consistenza e qualcosa non gli permetteva di attraversarla. Per altro non poteva neanche conoscere uno di quagli Heartless, troppo stupidi e desiderosi di cuori. Già: erano aumentati parecchio rispetto al primo. All’inizio erano tutti piccoli e uguali poi lentamente hanno iniziato ad arrivare anche esseri di forme e dimensioni diverse. E più questi si nutrivano di Kingdom Hearts più lui diveniva forte.

Il tempo continua a passare ed ormai Kingdom Hearts è diminuito di molto. Già: le pareti ormai sono diventate nere e la luce proviene dal centro di quel luogo. Ma lui non era più cambiato e, col tempo, è giunto alla conclusione che quel posto fosse troppo pieno di luce per potergli permettere di prendere una forma definitiva. Ma improvvisamente qualcosa era cambiato.
Due tizi era entrati: una specie di topo ed un ragazzo dai capelli bianchi. Come erano giunti li? Da dove erano entrati? Lui era sempre stato davanti alla porta e quella non si era aperta!
Ma ecco un cigolio. Il nessuno si volta di scatto. La porta si sta aprendo! Qualcuno sta evocando Kingdom Hearts dalle tenebre e Lui sta rispondendo. Quel nucleo di luce inizia improvvisamente a brillare intensamente come non faceva da tempo ed un’incredibile onda d’urto splendente si espande da esso facendolo sbalzare fuori dalla porta.

Quando si era svegliato aveva iniziato a sentire una sensazione spiacevole. Caldo! Si trovava in mezzo ad un immenso deserto. Si alza da terra e si rende conto che ha un copro. Altro, vestito di nero con un cappuccio calato sul viso. Un forte brivido gli corre lungo la schiena, non per il caldo ma per il potere che sente dietro di sé.
E senza una meta inizia un cammino che lo porterà alla città di Agrabah.

Impietrito Xemnas ascolta il racconto che il Nessuno gli rivela. Abbassa la testa: Kingdom Hearts senza il cuore. No! Senza parte del cuore. Forse c’è ancora un speranza. O ci sarebbe se il Nessuno non stesse per ucciderlo.
Fa un altro passo in avanti osservando la nuca del Superiore. [Il racconto è finito. Le tue ultime parole?]
Xemnas rimane immobile: non ha niente da dire di fronte a tali rivelazioni. La testa è abbassata e la mano destra ancora stretta sulla ferita che ha al posto del braccio sinistro. Un frusciare di vesti gli fa sapere che il Nessuno ha alzato la spada sopra la propria testa per dargli il colpo di grazia. Chiude gli occhi. Ora scoprirà cosa si prova a svanire per sempre.
Ma il fato non è d’accordo a quanto pare. Non è giunta la sua ora. Non ancora.
Mentre tiene ancora degli occhi chiusi sente il sibilo di oggetti che sfrecciano nell’aria. Inizialmente pensa che abbia deciso di eliminarlo in qualche strano modo ma poi apre gli occhi ed alza la testa: il Nessuno di è girato per combattere contro qualcuno mentre continua deviare gli oggetti che aveva sentito poco prima sibilare nell’aria.
Ed improvvisamente sente scorrere dentro di sé ciò che più vicino alla rabbia un Nessuno può provare: è in ginocchio, è stanco ed è ferito ma nessun essere può voltare le spalle al Superiore dell’organizzazione XII senza pagarne le conseguenza.
Con uno scatto la mano destra lascia la ferita riportandosi sul proprio fianco per far comparire uno dei laser con cui combatte. Quindi con medesima velocità si alza colpendo con tutta la propria forza il Nessuno sulla schiena aprendo glia una profonda ferita. Per alcuni istanti il tempo sembra fermarsi: Xemnas rimane con la spada alzata ed il Nessuno con la schiena inarcata. Anche quello con cui stava combattendo si è fermato. Ma poi il tempo riprende il proprio corso e Xemnas cala nuovamente un colpo sul Nessuno, e un altro, e un altro ancora. Tredici colpi infierisce sulla schiena del Nessuno prima di fermarsi esausto.
Chissà cosa avrebbe provato il Superiore in quel momento se avesse avuto un cuore nel vedere quell’essere voltarsi e guardarlo con faccia stupita prima di scomparire.
E chissà cosa avrebbe provato nel veder apparire attraverso il corpo del Nessuno che scompariva le figure di Roxas con i Keyblade in mano e di Xigbar con le pistole ancora fumanti.
  
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