*Jennifer:
Correvo libera da ogni pensiero nella foresta dietro casa mia, con i piedi nudi che non toccavano quasi il terreno erboso; la vista e l'udito erano migliorati. La nostra preda era da qualche parte, vicino noi; sentivo il suo odore e il battito del cuore battere per la paura, i rumori dei passi del mio compagno di caccia, Karl, mentre ci scambiavamo uno sguardo d'intesa e rallentavamo il passo per avvicinarci piano. Con fare furtivo e con la gola che doleva dalla voglia di sangue, vediamo la famiglia di cervi che avevamo puntato poco prima e ci nascondemmo dietro alcuni alberi; Karl alzò tre dita e cominciò a contare, al primo ci avvicinammo a loro, al secondo ci spostammo dietro e al tre saltammo addosso affondando i canini nella carne debole delle bestie e iniziammo il nostro banchetto notturno.
* Yolanda:
Mi svegliai di soprassalto nel cuore della notte, madida di sudore e mi accorsi che ero rimasta ingrovigliata nelle lenzuola, decisi di levarmele e mi alzai per affacciarmi al balcone; il panorama era bellissimo, la luna era così grande, bianca e splendente che rifletteva sul lago come se fosse uno specchio, i miei occhi turchesi si erano posati su di esso e i miei capelli biondi quasi platino vennero mossi dal vento freddo d'inverno. Infreddolita, decisi di andare di nuovo a letto per riprendere sonno però, prima di voltarmi, vidi che sotto il balcone, lungo la via oscura che portava per il bosco, ci stavano due ragazzi che correvano, rimasi lì a guardarli stupefatta e improvvisamente la ragazza si girò verso di me. Mi fissò per un po’, per poi avvicinarsi sotto il mio balcone e disse queste parole che mi sorpresero facendomi arrossire.
“Tu, stella solitaria che nella notte brilli incessantemente, dimmi, com’è che sei lì, sola e triste? Tu, luce nelle mie tenebre, ti prego, dammi un piccolo frammento di te, così che io possa fuggire dal mondo cupo che ci sta divorando come povere farfalle che volano e poi muoiono con la speranza di rinascere. Ma tu sei come una fenice, immortale e stupenda in ogni rinascita; ti prego assolvi i miei peccati e accoglimi nel tuo piccolo e puro cuore, affinché io possa riposare dopo tante pene subite …”
Mi sorrise tristemente e se ne andò così per com'era comparsa. Pensai che fosse solo un’allucinazione e mi ricoricai. Cos’è questa fitta che sento al petto? E perché le sue parole mi hanno emozionata così tanto?
* Jennifer:
Tornai a casa più velocemente possibile, lanciai gli indumenti sulla sedia e mi buttai sul letto supina a ragionare con mente ferrea, mi coprii gli occhi con il braccio e stranamente iniziai a respirare con affanno, sentendo una leggera fitta dentro il petto.
"Quella ragazza … Cosa mi ha fatto? Perché sento male proprio dove ho il cuore? Ma aspetta … sta battendo; non mi era mai capitato prima. Possibile che è solo vedendola mi ha fatto questo effetto; che sia lei la mia salvezza? Devo scoprirlo assolutamente."
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