Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: carohoranjuice    30/06/2013    1 recensioni
Lui: misterioso, popolare, spigliato e simpatico. Lei: insicura, bisognosa di attenzioni e problematica. Tutto inizia ad una festa. Come faranno le loro vite ad incontrarsi? Come faranno i loro segreti a svelarsi? Cosa unirà i loro destini?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
‘No, Ceci, te lo dico per l’ultima volta: non verrò alla festa.’
‘Caro! E’ la festa del secolo!’
‘Secondo il tuo parere erano “feste del secolo” le ultime otto feste a cui siamo andate e io, personalmente, non le ho trovate così meravigliose.’
A salvarmi arriva la campanella, che incita me e la mia migliore amica Ceci ad entrare in classe per l’ora di matematica.
Ceci in realtà è l’unica che mi vuole bene in questa scuola, o in questa città. Non so se considerarla una migliore amica perché forse dovrei avere altre amiche per farlo. Diciamo che è la mia migliore amica e anche la mia unica amica. Purtroppo il suo amore per me va a sbalzi e a me tocca accettare questa cosa, perché se la trattassi male rimarrei completamente sola. Credo che la causa del mio ‘non attirare l’attenzione’ sia anche dovuto al fatto che non la cerco. Ho paura di rimanere da sola con qualcuno che non sia un mio famigliare, perché ormai da quasi due anni soffro di crisi di panico. Mi vengono a caso, senza un motivo preciso. Inizio a tremare, mi batte forte il cuore, fatico a respirare. Il tutto dura circa tre o quattro minuti. I dottori dicono che sono probabilmente causate dall’abbandono di mio padre, accaduto in contemporanea con l’arrivo delle crisi. Solo Ceci, oltre alla mia famiglia, sa di questi crolli, siccome mi è capitato di esserne vittima davanti a lei, un paio di volte. E’ per questo che ogni tanto rinnega la nostra amicizia: ha paura di me.
Appena entro in classe vedo Louis, l’organizzatore della festa di stasera alla quale Ceci vuole tanto andare. Prima che entri la prof lo vedo avvicinarsi alla cattedra e poi salirci sopra. Si schiarisce la gola, per ottenere l’attenzione di tutti.
‘Ok, egregi compagni di matematica’
La classe scoppia a ridere.
‘M’aggraderebbe apprendere quanti di voi giovanotti saranno stasera alla mia festa?’
La classe ride ancora, sentendolo parlare come un uomo degli anni trenta.
Tutti alzano le mani, tutti tranne me e Ceci. Louis si mette una mano sulla fronte come per coprire un sole invisibile e inizia a contare le teste.
‘…tre…otto…’
Ceci mi lancia sguardi nervosi.
‘…tredici…diciotto…’
Adesso la mia migliore amica mi guarda con reale impazienza.
‘…ventidue…ventisette…ventotto! Grande!’
Conclude Louis soddisfatto, saltando giù dalla cattedra.
‘Veniamo anche io e Caro!’
Diamine. Louis sorride.
‘Perfetto, trenta. Adesso vado a chiedere agli altr…’
‘Fermo qui, giovanotto’
La prof di matematica lo blocca mettendogli una mano sul petto.
‘Temo che dovrai rimandare i tuoi appelli tra un ora, adesso c’è lezione!’
‘Ma prof io…’
‘Lei?’
‘Io devo sapere quante coca cole comprare!’
La prof alza gli occhi al cielo, provocando le risate di tutta la classe.
‘Lo scoprirà tra un ora, signor Tomlinson. Seduto!’
L’ora di matematica passa lenta, come sempre. Al suono della campanella Louis scatta fuori dal suo posto ed esce dalla classe, travolgendo la prof, che bisbiglia qualcosa simile a un “Signore dammi la forza”. Mi avvicino a Ceci, che sta preparando la cartella mentre conversa allegramente con le compagne su cosa indosserà stasera alla festa.
‘Scusate’
Esordisco, afferrando Ceci per il cappuccio della felpa e trascinandola via.
‘Sembra che il concetto ‘non vengo alla festa’ non sia chiaro, giusto?’
‘Ti ho solo fatto un favore, ci divertiremo! Sono da te alle sei così ci prepariamo, d’accordo? Bene, ora scappo a casa che devo fare i compiti! Bacio!’
E mi lascia così. Mi metto lo zaino sulle spalle ed esco dalla classe, leggermente sconvolta. Qualcuno mi arriva addosso, provocando la mia goffa caduta sul pavimento.
‘Scusa, scusa, scusa’
Dice il ragazzo riccio, mentre mi aiuti a tirarmi in piedi.
‘Ti sei fatta male?’
Mi prende la mano e incrocia il mio sguardo.
‘Tutto bene, grazie’
‘Mi dispiace, non ti avevo vista’
La cosa non mi stupisce molto, la gente non tende ad accorgersi di me mentre cammino nei corridoi.
‘Davvero, non è niente’
Mi accorgo che non mi ha ancora lasciato la mano e comprendo allo stesso tempo di non avere nessuna voglia di lasciare la sua. Entrambi guardiamo le nostre mani, ancora intrecciate.
‘Piacere, Harry’
Dice lui, per camuffare quello strano comportamento.
‘Carolina’
‘Ci sei alla festa stasera?’
‘Si,tu?’
‘Ci vediamo lì, allora’
Mi lascia la mano e sparisce. Rimango per qualche istante immobile, con la mano ancora a mezz’aria.
Mentre torno a casa cerco di convincermi di smettere di pensare a quel ragazzo. Eppure i suoi occhi verdi sono stampati nella mia memoria come fossero una fotografia. E’ il cellulare che suona a distrarmi dai miei pensieri.
‘Chiamata in arrivo: Ceci’
‘Pronto…’
‘Caro! Senti, ci ho pensato…Non posso obbligarti a venire…Se non hai voglia poss…’
‘Ho cambiato idea’
‘Cosa?’
Ceci sembra stupita almeno quanto me.
‘Sarà “la festa del secolo”, giusto? Perché perdersela?’
‘D’accordo’
Risponde Ceci, completamente colta alla sprovvista.
Alle sei sento squillare il citofono. Ceci entra in casa con una pila di vestiti in mano e un sorriso che parte da un orecchio e arriva all’altro.
‘Sei pronta?’
‘Per cosa?’
Domando io, scettica.
‘Non penserai di venire così!’
Strilla Ceci inorridita, trascinandomi in camera e incitandomi a provare ogni vestito del mio armadio e a quanto vedo anche di tutto il suo.
Un ora a venticinque vestiti dopo, vedo un sorriso sul suo volto, mentre mi giro.
Indosso un vestitino a metà coscia, nero, con le maniche corte e un’ abbondante scollatura sulla schiena e sul petto. Ceci si avvicina e mi sistema la frangetta bionda in modo che non finisca sugli occhi verdi.
‘Quasi perfetta’
Attacca dubbiosa.
‘Quasi?’
Domando io.
Ceci in tutta risposta si avvicina alla borsetta dei trucchi e mi pasticcia la faccia a suo piacere.
‘Perfetta.’
Conclude poi, facendomi fare una giravolta. Mi guardo allo specchio. Dire che mi sento a disagio vestita così è un eufemismo. Salgo su delle specie di scarpe con la vaga sembianza di trampoli e mi siedo sul letto. Alle otto e mezza, dopo aver cenato (o meglio: dopo aver fatto finta di farlo per “non rovinarci il trucco”, come ha detto Ceci) siamo pronte. 
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: carohoranjuice