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Autore: lasognatricenerd    30/06/2013    0 recensioni
Litigata da parte di Louis con Harry , ma questo vuole assolutamente rimediare.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ancora potevo sentire le urla che mi rimbombavano nella mente. Quanto avevamo urlato? Quante parole ci eravamo tirati addosso senza nemmeno accorgerci che tutto quello poi ci avrebbe fatto male? Avrei voluto davvero dire che non era colpa mia, ma lo era eccome. Voleva baciarmi, eravamo all’oscuro di tutti, avrebbe potuto farlo.  Ma lo avevo rifiutato. Avevo rifiutato quelle labbra che amavo da impazzire. Avevo evitato quello sguardo che sapeva incantarmi ogni volta. Perché? Io ed Harry non potevamo stare insieme. E nascondere tutto faceva così terribilmente male.  Il mio cuore era in pezzi, così la mia anima che sembrava lacerarsi ogni secondo sempre di più. Non era la paura che mi consumava, no. Era l’amore che provavo per lui, quell’amore che dovevo tenere nascosto sempre e comunque in ogni istante. All’inizio era tutto così semplice. Potevamo stare vicini, potevamo toccarci anche in pubblico, lanciarci tante di quelle occhiate che avrebbero fatto invidia a chiunque. Ma poi le cose si erano complicate. Sempre più gente era convinta del nostro amore e questo ai produttori non andava bene. Eravamo due ragazzi. Insomma, avremmo potuto far scendere il nostro cd nelle classifiche, ed era ovvio che a loro importava dei soldi, non di quello che eravamo.  Così avevamo cercato di trattenerci, in qualche modo, almeno in pubblico. Gli sguardi che ci lanciavamo durante i concerti venivano concepiti troppo, così oramai non potevamo fare nemmeno quello. Eravamo sempre lontani, non potevo guardarlo, ne toccarlo. Ogni tanto lo vedevo quando mi si avvicinava, alzava la mano, e la ritirava subito indietro, e lo faceva passare semplicemente come una mano alzata che salutava il pubblico, oppure andava a grattarsi la nuca, oppure a spostarsi i capelli. Non mi perdevo nemmeno una sua mossa. Come potevo? Era tutto ciò che desideravo, tutto ciò che volevo. Dal nostro primo sguardo mi ero innamorato , forse, senza nemmeno rendermene conto. Ma l’amore che provavo per lui era reale. Non era una fantasia e basta. Sentivo che il cuore mi scoppiava in petto tutto le volte che mi si avvicinava. Era una sensazione così deliziosa, almeno all’inizio, quando tutto era decisamente più semplice. Poi, entrambi, dovevamo andare avanti con un sorriso falso sul viso e io a fare il fidanzato di Eleonor. Non sapeva nulla. Nessuno sapeva qualcosa, a parte gli altri della band. Tutti dovevano essere convinti che non ci fosse nulla fra noi, che fosse solamente la loro immaginazione. Doveva andare così, lo sapevo fin dall’inizio, ma fino all’ultimo secondo avevo negato perché lo amavo troppo per lasciarlo andare. Ma ero arrivato al limite. Mi ritrovavo in stanza a piangere come un emerito idiota, nelle foto non apparivo nemmeno più allegro, e fare i concerti cominciava ad essere un peso, cosa che non era mai successo. Ciò che volevo? Restarmene chiuso in casa a piangere come un uomo in pensione. Mangiare, guardare la tv, e andare a dormire. Nient’altro che quello. Senza problemi, senza essere famosi, senza avere la schiena troppo pesante a causa dello stress. Come desideravo qualcosa del genere, ma ci volevano ancora anni e anni. Anche se avessi lasciato la band, rimanevo sempre e comunque Louis Tomlinson dei One Direction e sarebbe stato uguale, semplicemente non avrei più cantato con qualcun altro. Sospirai leggermente, mentre appoggiavo la testa al muro dietro di me e cambiava la canzone dell’ipod che avevo nelle orecchie. La canzone che capitò in quel momento, era decisamente a pennello. ‘I want it that way.’ Tutte le volte che capitava pensavo a lui, ad Harry. Come potevo non farlo anche in quel momento? – You are.. my fire. – sussurrai a ritmo con la canzone, mentre gli occhi diventavano lucidi. Perché lo avevo rifiutato in quel modo? Perché mi ero tirato indietro. C’era rimasto così male che, dopo le prime urlate, era scappato via piangendo. Io volevo renderlo felice. Volevo che fosse felice, non volevo che avesse un amore che doveva nascondere a tutto il mondo. Ma lui è felice con te. Ecco le parole di Liam che rimbombavano nella mente. Lui era felice con me. – The one .. desire. – Era così, semplicemente non c’era canzone più veritiera di quella. Lo amavo così tanto. – Believe when I say I want it that way. – Mi morsi il labbro inferiore. Dovevo assolutamente cercarlo, dirgli che mi dispiaceva di essermi comportato in quel modo e che era semplicemente la mia vita. Velocemente mi alzai dal letto, e misi i primi vestiti che trovai vicino a quest’ultimo. Avevo ancora l’ipod nelle orecchie, e mi tolsi una sola cuffia. Cominciai a girare per i corridoi dell’hotel, non ricordavo benissimo quale fosse la sua stanza, ma sicuramente eravamo allo stesso piano. Poi, senza che dovessi fare molto, lo vidi. Veniva verso di me, gli occhi rossi, gonfi, il corpo che tremava. Sembrava che potesse crollare da un momento all’altro. I miei passi erano lenti verso di lui, mentre allungavo una mano per porgergli la cuffia. Proprio nel momento in cui le nostre mani si sfiorarono, e lui la mise all’orecchio, partì il ritornello. Era così fragile. Era così debole, ed era bellissimo. Come potevo averlo trattato così male solo qualche ora prima? – Mi dispiace.. – sussurrai con un filo di voce, guardandolo dritto negli occhi. Quando parlavamo era sempre così: ci guardavamo l’un l’altro senza mai evitare di abbassare lo sguardo. – Non so.. che cosa mi sia preso, volevo solo che.. che tu fossi felice. Voglio che tu lo sia, e so quanto è difficile tutto questo.. – Continuavo come se non riuscissi a fermare le mie corde vocali, proprio come quando cantavo. – Non ha importanza quanto siamo distanti. Voglio che.. insomma, che tu sappia che ti amo da morire. E che voglio stare con te. Non importa nient’altro. Solo me e te.. – ero sincero come non mai in quel momento. Scoppiò a piangere, e lo presi fra le mie braccia, ma lui prese, come sempre, il controllo della situazione. Mi fece appoggiare al muro e mi baciò con dolcezza sulle labbra, tenendo le mani sui miei fianchi. All’inizio le mie erano lungo i miei fianchi, ma subito dopo andai a stringergli la maglietta alla schiena, approfondendo quelle labbra con la lingua. Dio, quanto potevo amare quei momenti di dolcezza fra di noi? Amavo tutto di lui, dall’inizio alla fine. – Harry.. – mugolai leggermente, allontanandomi da lui solo di qualche millimetro per poterlo guardare negli occhi e parlare. – Ti amo. – Sussurrai subito dopo. Lui mi sorrise, quei grossi sorrisi dove metteva in evidenza le sue grosse fossette, così dolce e tenere. – Ti amo anche io. - 
   
 
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