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Autore: Luxij_    30/06/2013    11 recensioni
TRATTO DALLA STORIA
-Fin da quando ero piccola ero costretta a subire abusi e violenze...-mi girai verso di lui: mi stava guardando. Aveva la mascella serrata e gli occhi lucidi... Mi maledii averglielo detto...
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Justin Bieber
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Caso strano, in quel momento feci tacere quella vocina e mi diressi in camera. La dovevo ancora preparare…
 
Pov julie
 Andai in camera, chiusi la porta e mi appoggiai ad essa sperando che justin mi avesse creduto. Cazzo però, l’unica persona buona che incontro nella mia vita e in meno di 12 ore gli ho già detto due bugie, delle quali non dovrà sapere la verità perché…mettiamola che è difficile raccontare il passato soprattutto se è come il mio.
 
Feci scivolare la schiena lungo la porta per poi sedermi a terra. Era difficile si, ma non dovevo essere triste davanti a lui, non voglio che mi prenda per la povera ragazza sempre triste per il passato. Non mi piace essere definita così, perché tutto sono tranne che così. È vero, lo ammetto, ho sofferto per il mio passato ma sono sempre riuscita, in qualche modo, a sorridere e a soffocare tutto quello che avevo dentro di me.
 
Alcuni dicono che non fa bene tenersi tutto dentro, e forse è vero, ma loro che minchia sanno di noi? Di come raccontare di noi ci faccia male.
 
Devo essere forte, devo essere forte…è solo questo che mi ripetevo da tanti anni a questa parte. Non dovevo farmi scoraggiare da un insulso ricordo, non dovevo proprio.
 
Ci fu un tuono tanto forte che fece vibrare il vetro della finestra, mi misi subito le mani sulle orecchie per non sentire e scossi la testa, per non far riaffiorare brutti ricordi.
 
Mi passarono davanti agl’occhi le stesse immagini che la mia mente mi costringeva a ricordare,fin da quando ero piccola, la notte più brutta della mia vita…
 
Pov Justin
Mi giravo e mi rigiravo nel letto, non riuscendo a dormire, con quella vocina che aveva ricominciato a tormentarmi.
 
Ma ero anche io preoccupato per Julie, non avrei dormito in pace finché non avrei visto con i miei occhi, che lei stava bene.
 
Mi alzai di colpo, sedendomi poi sul bordo del letto affianco al comodino.  Mi passai più volte le mani sulla faccia, spostai lo sguardo sul cellulare e vidi l’ora, 3:00 a.m.
 
Volevo andare a controllare julie, non sarei stato tranquillo finché non l’avrei vista dormire…
 
Mi diressi verso la porta senza fare rumore, mi affacciai per vedere se c’era qualcuno.
Chi cazzo vuoi che ci sia a casa tua alle tre di notte?
I ladri ovvio!
Ma se hai più serrature tu che tutta Alcatraz messa insieme.
Aspettate con chi stavo discutendo?
Oh dio santo! Ma questo è stupido veramente?Va a controllare julie che è meglio
 
Comunque, ritornando a noi, stavo percorrendo il tratto di spazio che divide camera mia da quella di julie, facendo piano.
 
Arrivai  alla porta, ero insicuro se aprirla o no, di certo se fosse stata ancora sveglia, non saprei che figura ci avrei fatto.
Quella del maniaco
Zitta tu!

 
Appoggiai la mano sulla maniglia e aprii il giusto per inquadrare il letto, ma con mio grande stupore non c’era nessuno.
 
Non andai nel panico ma non restai nemmeno calmo. Dov’era finita?
 
Aprii la porta interamente, scrutando attentamente ogni singolo angolo di quella stanza. Di Julie, però non c’era traccia…
Pov Julie
Stavo piangendo ormai da molto ma comunque non riuscivo a smettere, mi asciugavo in continuazione gli occhi, tiravo sul col naso e pensavo…
 
Non ce la feci più, volevo andare a dormire e pensieri o no, ce l’avrei fatta a chiudere gli occhi. Sarebbe stata la prima volta che andavo contro a me stessa ma di certo non potevo continuare così, sempre a piangermi a dosso e a pensare al passato, dovevo andare avanti.
 
Alzai gli occhi nel preciso momento in cui un’ombra spalancò la porta. Ero seduta di fronte alla porta con la schiena appoggiata contro il muro, man  mano che l’ombra si avvicinava più riconoscevo quegl’occhi color caramello che tanto mi piaceva guardare.
 
-Mi hai fatto preoccupare- si leggeva benissimo che dentro si era spaventato ma non osava scomporsi. Si inginocchiò davanti a me, diventando ancora più visibile.
-Perché stai qui?- non seppi che rispondere a quella semplice domanda.
 
Non mi chiese più niente, si limitò a prendermi per mano, a farmi alzare e ad abbracciarmi.
 
Persi la concezione del tempo tra le sue braccia e lo benedii per quanto stava facendo per me.
 
Il suo calore riscaldava tutto il mio corpo, non seppi muovermi da quella posizione, no perché non potevo ma perché non volevo. Era la prima volta che mi sentivo al sicuro, al sicuro da tutto. Non mi poteva accadere niente…
 
Cercò un contatto visivo che io di certo non gli avrei negato, mi guardò dritto negl’occhi, una parte del dolore che stavo provando fino a poco tempo prima scomparve, intorno a noi non c’era niente, non vedevo oltre due centimetri, quella distanza che separava i nostri visi.
 
Oramai, catturata da quegl’occhi, dalla dolcezza con cui mi accarezzava il viso e dall’innocenza con cui mi guardava, seppi soltanto stringerlo in un abbraccio più forte  ed essere cullata dal battito del suo cuore.
                                                      
Le sue mani vagavano lungo la mia schiena, su e giù senza sosta per rassicurarmi. Non ci voleva molto, ogni gesto d’affetto lo accettavo, ero cresciuta col terrore di stare in casa, quella che io osavo ancora chiamare famiglia non era una famiglia ma un gruppo di persone che si facevano male l’un l’altro.
 
Però quello che fece mia madre davvero non me l’aspettavo, da lei ho avuto il tradimento peggiore, quella che non era nemmeno mia madre ma solo la moglie dello stronzo che andava a puttane. È stata lei a dire a mio padre di abusarmi tanto essendo piccola non avrei opposto resistenza, lui accettò ed è stato proprio allora che incominciò l’inferno.
 
Che potevo fare? Mia sorella stava nella mia stessa situazione, non poteva aiutarmi anche se tutte le volte, senza pensarci due volte, si metteva tra me e mio padre. Diceva ogni volta, che doveva essere sempre la prima così che quando sarebbe passato a me sarebbe stato più calmo.
 
L’ ammiravo sempre, in ogni cosa che faceva. Era brava, le piaceva cucinare, ballare, cantare. Sempre sorridente, sempre ottimista, non si perdeva mai d’animo e continuava la sua vita come se nulla fosse. Voleva farsi vedere forte da me ma a volte la sentivo piangere la notte e andavo a consolarla come lei faceva con me, era parecchio più grande di me ma comunque le volevo bene.
 
 D’un tratto le mani di justin cambiarono percorso e si avviarono dietro le mie cosce, senza sforzo mi sollevò e mi spinse con la schiena contro il muro. Appoggiai le mani dietro al suo collo e la testa sulla sua spalla.
 
Sentivo il suo respiro sul collo, ogni tanto passava delicato con la punta del naso sulla pelle della spalla. Avevo i brividi, nessun uomo mi aveva mai toccato così dolcemente come fece lui, tutti gli altri dovevano imprimere il loro marchio con la forza e ci erano riusciti dato che avevano lividi su tutto il corpo.
 
Ma lui no, lui si distinse, lasciandomi baci umidi sul collo e sussurrandomi dolci parole all’orecchio. Senza dire niente mi portò nella camera sua dove c’era una poltrona, ci accomodammo su di essa, io a cavalcioni su di lui e lui che mi coccolava aspettando che mi addormentassi.
 
Seppur era il mio unico scopo addormentarmi, non ci riuscivo. Come lui aveva fatto prima con me gli lasciai un bacio alla base del collo, non c’era neanche bisogno di ringraziarlo, lo sapeva già. Mi tirai le maniche lunghe della maglietta che avevo fino oltre le punte delle dita chiudendo poi la stoffa in un pugno, incrociai le braccia sotto il seno e mi rannicchiai sul suo.
-Hai freddo?- la voce di justin risuonò per tutta la stanza. In risposta, scossi la testa e mi addormentai.
 
SPAZIO AUTRICE
Sono passati ben 21 giorni da quando pubblicai l’ultimo capitolo. Oramai le mie scuse verso di voi per il capitolo in ritardo sono quotidiane.
Allora, mi scuso per la milionesima volta del mio ritardo. Fatemi  sapere cosa ne pensate con una recensione, strano che non abbia altre cosa da dire perché di solito lo spazio autrice è più lungo del capitolo,eh..vabbè spero vi piaccia.
Ciao,
luxij 

  
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