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Autore: ridarosa    30/06/2013    4 recensioni
Ispirata al famoso romanzo di Jane Austen.
Ziall/Larry
Accenni di Niam/Ziam/Nosh
"Si guardarono negli occhi con astio. Per la prima volta l’ambra degli occhi di Zayn Malik incontrò il mare profondo di quelli di Niall Tomlinson. Odio e disprezzo brillavano in essi, invisibili scintille esplodevano in quel contatto visivo.
Troppo simili o forse troppo diversi per poter andare d’accordo, i due ragazzi capirono che il loro aspetto fisica ingannava: Niall non era dolce e plagiabile, ma forte e acuto, e Zayn non era intrigante e affascinate, ma odioso e saccente.
E Niall sperò di non vederlo mai più."
Genere: Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Pride and Prejudice

Pride and Prejudice


Desclaimer: i personaggi non mi appartengono e la storia non è stata scritta a scopo di lucro


Il sole brillava lieve sui tetti delle case nella campagna dello Yorkshire. Gli uccellini cinguettavano, pigramente posati sui rami più alti. Le donne iniziavano le loro giornate, già stanche. Gli uomini leggevano i giornali, contando gli sbuffi insoddisfatti delle proprie mogli, che cucinavano la colazione. Nulla si udiva giardini ricchi di fiori profumati, non un sospiro, non un lamento disturbavano le quiete estiva di quelle famiglie.
La famiglia Tomlinson non era diversa dalle altre. Quieti, tranquilli, docili, i ragazzi Tomlinson facevano colazione, ancora immersi nei loro sogni, ancora assonnati persino per parlare.
Louis, Niall e Lottie sedevano vicini, sotto lo sguardo attento della madre, sotto quello vivace del padre.
Erano ragazzi molto allegri, sempre in movimento, sempre sorridenti, ma sapevano bene che i nervi della madre, al mattino, erano molto fragili e, di certo, non desideravano una punizione, non in vacanza.
Louis, il maggiore, aveva da poco compiuto i vent’anni. Non molto alto, esile di corporatura, capelli castano chiaro, bei occhi azzurro cielo, ricchi di dolcezza, e un sorriso contagioso sempre sulle labbra rosee. A settembre, avrebbe iniziato a frequentare la facoltà di Psicologia, a Londra. Era dolce e adorabile, ma, alle volte, si comportava come una primadonna e amava fare shopping.
Niall era di due anni più piccolo di Louis. Era qualche centimetro più alto di lui e aveva degli occhi color mare, profondi e riflessivi. I capelli biondi erano sempre disordinati, come se il vento non smettesse mai di accarezzarli. Era costantemente di buon umore. Amava la letteratura e ne condivideva la passione con il padre, non a caso avevano creato un rapporto splendido, complice e molto intimo, che la madre invidiava. Aveva sempre il sorriso sulle labbra, e non smetteva mai di pensare, di riflettere. I suoi discordi, così seri e profondi, lasciavano a bocca aperta le persone, che mai si sarebbero aspettate una cultura così vasta in un ragazzo così giovane.
Lottie era la piccola della famiglia. Aveva lo stesso colore di capelli di Niall, ma una sfumatura più calda, e lo stesso colore d’occhi di Louis, ma più simili alle acque cristalline che al cielo d’estate come il fratello. La sua indole era tanto diversa da quella dei fratelli, quando uguale a quella della madre.
Pettegole e frivole, le due donne di casa amavano parlare dei loro vicini, amavano vedere quelle soap strappalacrime, amavano scoprire i segreti delle celebrità e amavano partecipare alle feste che, nella calda estate, animavano le quieti campagne dello Yorkshire.
C’era qualcosa nell’aria in quella mattina di inizio estate. Qualcosa che si mischiava con i profumi dei fiori, che rendeva il canto degli uccelli più dolce, che rendeva più vispa la pigra aria soporifera.
C’era qualcosa, e la signora Tomlinson sapeva cos’era.
È una verità universalmente riconosciuta che un nuovo vicino era fonte di curiosità da parte di tutti, soprattutto delle casalinghe, che riempivano la loro giornata con le dicerie e gli scandali che avvenivano tra fiori e cespugli.
Per quanto al suo primo apparire nel vicinato si sappia ben poco dei sentimenti e delle opinioni di quest’uomo, tale verità è cosi radicata nella mente delle famiglie dei dintorni, da considerarlo fonte di pettegolezzi per le signore.
“Mio caro,” disse la signora Tomlinson al marito, che ancora leggeva il giornale “hai sentito che Netherfield Park è stato finalmente affittato?”
Il signor Tomlinson rispose di no.
“Ma è così,” replicò lei “la signora Long è appena stata qui e mi ha detto tutto a riguardo.”
Il signor Tomlinson non rispose.
“Non vuoi dunque sapere chi lo ha preso?” esclamò la moglie spazientita.
“Sei tu che vuoi dirmelo, e io non ho niente in contrario ad ascoltarlo.”
L’invito fu sufficiente.
“Ebbene, caro, la signora Long dice che Netherfield è stato preso in affitto da un giovanotto molto ricco di Londra. È venuto lunedì scorso in tiro a quattro a vedere il posto e lo ha trovato così di suo gusto che si è subito messo d’accordo con il signor Morris. Pare che ne prenderà possesso prima di San Luigi, e una parte della servitù entrerà in casa già alla fine della prossima settimana.” “Come si chiama?”
“Styles.”
“Un ragazzo, mamma?” chiese Lottie che aveva ascoltato attentamente la discussione.
“Si, tesoro… La signora Long dice che potrebbe avere al massimo ventidue anni!” rispose la madre sorridendole.
Gli occhi di Louis si illuminarono.
“Si mormora che sia scapolo!” continuò la signora Tomlinson, che aveva visto gli occhi del figlio rispendere.
Un lieve sorriso si formò sulle labbra sottili e rosee del ragazzo, la curiosità di conoscere il nuovo vicino era sempre più forte.
La sua famiglia conosceva la sua omosessualità, così come quella del fratello. Louis e Niall non l’avevano mai nascosta, mai vergognandosi. Mai erano stato oggetto dei pettegolezzi delle donne, o meglio, i loro fidanzamenti lo erano stati, come sempre accade.
Chissà come sarebbe stato. Forse era alto. Forse aveva i capelli color grano, o forse neri come la pece. Forse aveva gli occhi verdi, o forse color cioccolato. Forse sarebbe stato bello e gentile. Forse sarebbe stato antipatico e pieno di sé. La mente di Louis era troppo impegnata a fantasticare sul nuovo vicino per poter prestare attenzione alla discussione.
“Credo che dobbiamo andare a dargli il benvenuto, come le regole del buon vicinato impongono.” disse la signora Tomlinson.
Il marito non fece parola a riguardo, ma notò l’aria sognante di Louis, immerso nelle sue fantasticherie. Per amor del figlio annuì alle parole della signora Tomlinson, lasciandola libera di eccitarsi per il primo incontro con il signor Styles.
Fece una torta al cioccolato, consapevole che nessuno sapeva resisterne alla golosa tentazione, l’adornò con panna e frutti di bosco e la confezionò per portarla al nuovo vicino.
Reputò la presenza dei suoi figli superflua e, benché sia Louis che Lottie insistevano per accompagnarla, andò da sola a Netherfield Park.
Quando fu di ritorno, i suoi figli la circondarono, curiosi di conoscerlo.
Il signor Styles era un giovane straordinariamente bello, con grandi occhi verdi e capelli castani ricchi di boccoli morbidi e lucenti. Era simpatico e a modo ed era entrato subito nelle grazie della signora Tomlinson.
“Ha detto che parteciperà al barbecue della signora Long e che con lui ci saranno alcuni suoi amici di Londra.” disse la signora Tomlinson.
“Il barbecue è domani!” esclamò Louis, come colpito da un’illuminazione improvvisa.
“Lo so…” sorrise la signora Tomlinson.
“Devo andare a fare shopping, mamma, non ho niente da mettermi!” esclamò, balzando in piedi.
“Okay, caro, ma cerca di essere qui per il thè.” disse.
“Niall, vieni con me?” chiese dolcemente guardando il fratello.
Il loro rapporto era molto intimo, complice il fatto che avevano pochissimi anni di differenza. Lui era il confidente di Niall, e Niall lo accompagnava a fare shopping. Si sussurravano segreti nella notte, i letti vicini e le luci spente. Si conoscevano perfettamente.
Per questo motivo Niall balzò in piedi, pronto a estenuanti passeggiate nei negozi.
“Mamma, voglio andare anche io a fare shopping!” disse Lottie mentre i fratelli uscivano dalla stanza.
“Cara, hai abbastanza roba nell’armadio. Noi andremo dal parrucchiere.” Le rispose la madre, alzandosi dalla poltrona.
Casa Tomlinson era in fermento. Tutti camminavano eccitati, ansiosi che arrivasse presto il giorno dopo, solo per vedere il nuovo vicino.
Louis era emozionato di conoscere il signor Styles, anzi, Harry come lo aveva chiamato sua madre.
Canticchiava allegramente, mentre guidava per raggiungere la città. Niall guardava la sua allegria e sorrideva felice.
“Spero che sia all’altezza delle tue aspettative, Lou!” disse.
“Oh Ni’, lo spero anche io!” sorrise, con la dolcezza che brillava nei suoi occhi. “Sai, la mamma non sbaglia mai nel capire una persona!”
“La mamma pensa troppo all’aspetto fisico, lo sai. L’animo, la bontà, l’intelletto, la cultura è quello che conta, Lou..!” disse Niall. “Io voglio solo il tuo bene, e che tu sia felice.”
Louis gli sorrise raggiante. Erano pochi i giorni che ancora potevano vivere insieme. Presto l’estate sarebbe finita, presto sarebbe dovuto partire per Londra, avrebbe lasciato Niall a Doncaster. Doveva approfittare di ogni minuto in sua compagnia.
Parcheggiò la macchina, finalmente giunti a destinazione.
Lo abbracciò. Consapevole che Niall avrebbe sentito molto la sua mancanza, consapevole che anche lui l’avrebbe sentita.
“Andiamo a fare shopping Ni’, devo fare colpo su Harry Styles!” disse scendendo dall’auto.
Niall rise, guardandolo ancheggiare verso il centro commerciale.
“Sei una primadonna, Lou!” rispose, seguendolo.







NdR: note della Ridarosa

Vi capita mai di leggere una storia d'amore e immaginare le vostre shipp preferite a posto dei protagonisti? Beh a me capita spesso. E' in questo modo che è nata questa long, amo talmente tanto "Orgoglio e Pregiudizio" da scriverne una long ispirata al capolavore della Austen
Inutile dire che non mi reputo all'altezza dell'autrice che è tra le mie preferite e spero che non si rivolti nella tomba per questa storia.
Ho delle precisazioni da fare, perchè, chi di voi ha letto il libro, sa che non è così che si svolgono i fatti. Non ho voluto raccontare di matrimoni combinati perchè, nel ventunesimo secolo non esistono più. Scrivere di un amore omosessuale ben accetto nel Settecento è ovviamente impossibile, la chiusura mentale era tale da mandare in carcere gli omosessuali. Per queste ragioni, dovete accettare le modifiche che ho apportato, rendendo la storia più verosimile.
Spero che vi possa piacere e vi chiederei di farmi sapere, attraverso le recensioni, se debba portarla avanti o cancellarla.
Ah, un'ultima precisazione. I fratelli Tomlinson sono tre, anzicchè cinque come le sorelle Bennet, per comodità, non sono in grado di gestire cinque fratelli.
Spero che recensiate. Baci, Giulia.

  
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