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Autore: valery_    30/06/2013    5 recensioni
'«Hanno dichiarato guerra al Cielo» disse quello davanti alla porta.
Il volto di Zayn si girò lentamente,come se non avesse capito. Ma purtroppo aveva capito.
«Cosa?» chiese strizzando gli occhi.
Lo sapeva.
Liam sapeva che doveva prima dirgli qualcosa e poi arrivare alla pugnalata.
«Hanno dichiarato guerra al Cielo» ripetè. Aveva deciso di arrivare direttamente al sodo,stavolta.'
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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«Non possiamo essere sottomessi ancora una volta al Cielo! Dobbiamo reagire!» urlò il generale Styles.
Payne era andato all’assemblea nel Grande Salone. Malik no.
Perché dovevano ribellarsi al Cielo? Solo perché ricopre il loro Inferno di pioggia?

Il Cielo sta sopra,l’Inferno sta sotto. Sta nell’ordine delle cose.

Ma questa ‘sottomissione’ così la definivano,Styles e quelli più anzani,non andava bene,secondo loro.
Zayn si trovava steso sul letto,con lo sguardo al soffitto e una pallina da tennis che rimbalzava tra la sua mano e il muro difronte a lui,sfiorando appena il quadro più importante di Liam. Così si chiamava il suo migliore amico.
«E come attaccheremo? Non abbiamo mica le ali,generale!» ribattè Payne.
Sapeva quanto il suo amico tenesse al Cielo,o almeno a una persona del Cielo.
«C’è un passaggio segreto» disse uno dei guerrieri più anziani.
Il castano tacque e abbassò il capo.
Che avrebbe detto a Zayn? Come glielo avrebbe spiegato?
«L’assemblea è sciolta» si alzò il generale «Potete tornare nelle vostre camere» disse infine.
Tutti i guerrieri si alzarono e si avviarono ordinatamente verso l’uscita da quella stanza.
Payne fu l’ultimo. Col capo ancora basso,rifletteva su come avrebbe potuto ‘calmare’ il suo compagno di stanza.
Tutti urlavano. Erano felici della decisione del loro generale.
Aprì piano la porta della loro stanza.
La pallina che prima rimbalzava,si fermò e cadde a terra; la mano di Zayn ancora aperta come per prendere la pallina.
Immobili,fin quando Payne non chiuse la porta.
«Hanno dichiarato guerra al Cielo» disse quello davanti alla porta.
Il volto di Zayn si girò lentamente,come se non avesse capito. Ma purtroppo aveva capito.
«Cosa?» chiese strizzando gli occhi.
Lo sapeva.
Liam sapeva che doveva prima dirgli qualcosa e poi arrivare alla pugnalata.
«Hanno dichiarato guerra al Cielo» ripetè. Aveva deciso di arrivare direttamente al sodo,stavolta.
Quello steso sul letto si alzò e saltò giù.
«Diamine» sussurrò con le mani in faccia.
Aveva belli e brutti ricordi nel Cielo.

Quelli belli,beh,erano tutti collegati a un Angelo. Un Angelo di cui non sapeva neanche il nome,ma solo la luce che poteva emanare con un solo battito di palpebre.

Quelli brutti…erano collegati al guerriero più forte dell’esercito Celestiale: Louis William Tomlinson.
Aveva sentito parlare fin troppo di lui,e molti gli avevano detto che era il migliore di tutti i tempi,migliore anche di lui. Gli avevano detto che sarebbe stato sempre ricordato nei secoli a venire,e lui era invidioso. Ma non credeva molto a quelle voci.
«Io non combatto allora» disse a denti stretti.
«Zayn,sei il migliore di tutti noi..devi combattere» replicò Payne afferrandogli il braccio.
«Non combatto» ripetè ancora allo stesso modo di prima.
Liam sospirò.
«Styles non la prenderà tanto bene» mormorò.
«Non me ne fotte un cazzo! Anzi,ora vado da lui e glielo dico chiaramente che non può contare su di me» disse l’altro,furioso,tutto ad un fiato.
Uscì e sbattè la porta,senza lasciare all’amico il tempo di replicare.

 

***


«Generale,io non sarò dei vostri» disse spalancando le porte della Sala.
«Malik» sussurrò uno dei guerrieri che sedevano accanto al generale,a quest’ultimo.
«Vieni avanti!» ordinò il generale.
Zayn ubbidì per la prima volta a quell’uomo. – Non gli era mai piaciuto,per lui nascondeva qualcosa di strano - .
Una volta avanti,Styles lo squadrò da testa a piedi.
«Sei quello che temono tutti,vero?» gli chiese.
«Sì,signore. Malik,Zayn Malik» rispose.
«Perché non vuoi combattere?»          
«Non ho nulla contro il Cielo»
«Allora stai qui,in solitudine»
disse alzandosi.
Lui odiava la solitudine,e automaticamente la dovevano odiare tutti.
«Generale,questo ragazzo è il più forte di tutti. Con un colpo della sua spada uccideremmo circa diecimila uomini» affermò il più anziano.
«Abbiamo bisogno di lui» continuò un altro.
Styles annuì.
Stranamente,aveva il potere di capire cosa non  piaceva a una persona. Zayn odiava l’acqua,i pesci,e il ghiaccio.
«Ti obbligo a venire,o altrimenti passerai il resto della tua vita in un mare gelido e piragna a torturarti il corpo» disse con aria schifata.
Zayn non ebbe nulla da ridire,ma non poteva lasciarlo vincere. Almeno in quel momento.
«Deciderò,signore» e si avviò verso il lungo corridoio per poi uscire e sbattere la porta alle sue spalle.

 

***

Aveva ceduto.
Era inverno,nel Cielo.
Estate,nell’Inferno.
Zayn,Liam,e centocinquantamila Diavoli,erano in marcia verso il Cielo.
A Zayn pareva strano tutto questo.
Il passaggio segreto,dal basso verso l’alto. Che senso aveva?
Styles gli aveva sorriso quando l’aveva intravisto tra le teste nere dei suoi uomini.
Sentiva il rumore dei suoi scarponi unirsi a quello che provocavano gli altri.
Era frustante per lui. Ma in qualche modo gli piaceva. Gli trasmetteva energia.
Certo,era nato per uccidere,ma il Cielo lo torturava,purtroppo però..non poteva fare nulla per non amarlo.
Gli spettava una faticosa salita,ancora qualche chilometro e poi sarebbe arrivato nel cosiddetto ‘Paradiso’ che a lui sembrava un normale Paese.

Il Paradiso,lo vedeva solo negli occhi di quell’Angelo.
 

***

Era l’alba quando arrivarono dentro le mura di nuvole.
Si accamparono con quello che le ‘schiappe di guerra’ avevano portato dall’Inferno: tende,baracche,anche miseri teli,tutti mal ridotti.
Zayn fu messo in ‘tenda’ con Liam.
Non poteva desiderare di meglio,per due motivi:

1. Lo avrebbe raccomandato per la battaglia.
2. Lo avrebbe rimproverato per le sue distrazioni legate al biondo Angelo.

Zayn se ne fregava.

Ogni volta che incontrava lo sguardo ghiacciato ma dolce di quell’Angelo,si staccava dal mondo; entrava in uno diverso,dove la guerra non c’era,dove tutti erano amici e il Cielo condivideva l’Inferno,e l’Inferno il Cielo. Il caldo si fondeva col freddo,e le nuvole volteggiavano sulla terra ardente. Gli Angeli facevano da luce ai Diavoli,e i Diavoli da fuoco per gli Angeli.

Liam non aveva mai accettato questo rapporto tra il Cielo e l’Inferno,eppure,voleva bene ad un ragazzo che pensava il contrario.
«Che stai facendo?» gli aveva domandato Payne vedendo il compagno armeggiare con la spada.
«Mi alleno,no?» rispose ridacchiando un po’.
A rompere quella scena fu l’allarme del Cielo: un suono così soave che indicava agli Angeli l’arrivo di stranieri.
«Credo sia troppo tardi per allenarsi» sorrise lievemente l’altro,a labbra strette.
I Diavoli sentivano a stento i loro passi,per quanto erano leggeri.
Tutti con l’armatura,lucida e argentata in cui ci si poteva specchiare.
Tutti indossavano l’elmo sul capo,un elmo pesante; Zayn no: ne indossava uno leggero,che quasi non sentiva il peso. Non ne aveva bisogno,lui era immortale,o perlomeno.. così pensava.
Macchie bianche e azzurre venivano avanti,seguite dalle bandiere dei vari Paesi di provenienza dei guerrieri che erano nell’esercito Celestiale.
Zayn deglutì,ormai nelle prime file del proprio esercito.
Liam era dietro di lui,sospirava così rumorosamente che il generale Styles si voltò e ordinò a egli di smetterla.
Quello ubbidì.
Gli Angeli erano ormai vicini: pochi metri li sperava.
Styles e il loro generale si avvicinarono,e si dissero le solite cose che si dicono due generali. Il Diavolo era molto strafottente,l’altro molto sarcastico.
Pochi minuti e si ritirarono.
Si sentivano i versi degli uccelli,i corvi. Strano vederli.
Malik alzò lo sguardo al cielo,sospirò piano e il suo sguardo,quando si rivolse all’esercito nemico,si posò sulla figura del suo peggior nemico: Tomlinson.
Tomlinson era il guerriero più forte,più abile,più tutto di tutti.
Occhi azzurri – tipici angelici - ,capelli sul marrone chiaro – quasi come quelli di Liam – ,atletico e coraggioso. Fin troppo coraggioso.
Vedeva tutti,il grande Diavolo,ma del suo Angelo…neanche l’ombra.
Immobile,impugnava la sua lancia nella mano destra e lo scudo nella mano sinistra,davanti al petto. La spada sulla schiena,come un vero guerriero,come quelli dei film. Forse ne stava vivendo uno.

I Diavoli erano così scuri rispetto agli Angeli.

«Forza Diavoli,è vostro!» urlò Styles indicando il paesaggio del ‘Paradiso’.
Le lance sbatterono contro gli scudi e crearono un rumore quasi assordante che era capace di graffiare le orecchie di un sordo.
Le urla,le grida di battaglia dei più assatanati ma più deboli dei Diavoli,si sollevarono nell’aria e la massa nera avanzò correndo.
Correvano per raggiungere le carni degli Angeli; correvano per bere del vino; correvano per uccidere chi li aveva umiliati per anni; correvano solo per far felice il loro generale.
Zayn lanciava la sua lancia dove capitava,non badava a chi uccideva. O così sembrava.
Osservava bene gli Angeli che uccideva: si accertava che non erano il Suo Angelo.
Sospirava ogni volta che uccideva. Eppure,con un solo colpo di spada,era in grado di uccidere migliaia di uomini.
Quel giorno uccise una cinquantina o forse più,di Angeli.
Il sangue gocciolava dal suo elmo,scendeva per tutta l’armatura,e finiva sulle nuvole su cui stavano.
«Diavolo» sentì sussurrare dietro di lui.
Si voltò di scatto,e calciò via il cadavere angelico.
«Angelo» disse in risposta.
Il sangue che colava su Tomlinson era più scuro di quello che colava sull’armatura di Zayn: quello era chiaro.
Gli Angeli sono più chiari dei Diavoli,anche di sangue.
«Che fai,non mi uccidi?» ridacchiò a sbuffi l’Angelo.
«E’ troppo presto per uccidere gli Angeli come te» sorrise l’altro,e piantò la lancia nella nuvola.
Piegò il viso,il chiaro,come per ammirare la sua risposta.
«Lo prendo come un complimento,Malik» sorrise a sopracciglia alzate.
L’altro si limitò a sorridere sulla guancia destra.
I due presero le loro armi,e al segnale dei loro rispettivi generali,tornarono dal proprio esercito.
«Ottimo lavoro,amico» sorrise Payne con una mano sulla spalla del suo miglior guerriero.
Quest’ultimo ricambiò il sorriso,seppure malinconico.
Non l’aveva visto,non aveva visto il suo Angelo.
Se l’avessero ucciso? Non li avrebbe mai perdonati.


***
 

Imboccava,masticava,e mandava giù senza neanche sentire il sapore di quello che mangiava,senza sapere neanche cosa fosse.
Vedeva ancora le facce di quelli che aveva ucciso,degli Angeli che aveva torturato,a cui aveva staccato la testa,aveva tagliato la gola,aveva infilato la sua lancia nel loro torace e aveva tolto loro la vita. Li vedeva ancora,come morivano. Vedeva le loro facce,di tutti quelli che aveva ucciso. Li vedeva sulla sponda del fiume; dicevano: Ti aspettiamo,fratello.
Tutti parlavano e lui taceva quella sera,a volto e sguardo basso,rivolto sul cibo.
Se fossero stati amici del Suo Angelo? Come sarebbe stato? Deglutiva,mentre Payne rideva al suo fianco,divertito e sbronzo per colpa di soli due bicchieri di Vodka meritati,dalla vincita in battaglia.
Ad un tratto,vide una luce azzurra,una bianca e una sul giallo chiarissimo,muoversi dietro la tenda dove stavano cenando.
Alzò lo sguardo immediatamente.
«Riposatevi ragazzi» disse,alzandosi.
Liam farfugliò qualcosa,ma quell'alcool impedì agli altri di capire.
Malik uscì lentamente,con i piedi di piombo. Se non fosse stato chi pensava lui?

 

***
 

Il suono delle lunghe strisce di caucciù sull’entrata,risuonò per tutta la ‘stanza’.
Una luce sull’azzurrino veniva dal letto. Zayn capì e sorrise.
«Non dovresti essere qui» mormorò sottovoce,rimanendo immobile,il moro.
«Vuoi che me ne vada?» mormorò dolcemente l’Angelo,girandosi appena e incontrando lo sguardo del suo amante.
Malik si fiondò sul letto,accanto a lui,delicatamente però.

Era un Angelo,doveva trattarlo con cura fino alla morte,anche a chilometri e chilometri di distanza. Persino per ucciderlo – se avesse dovuto – lo avrebbe fatto con delicatezza. Lo aveva giurato col sangue,sul suo nome.

«Potresti rimanere per tutta la vita,Angelo» sussurrò,dandogli un piccolo bacio sulla spalla destra.
L’Angelo si girò,fissò la sua luce nell’oscurità del Diavolo,e quando capì che ne aveva abbastanza,si avvicinò lentamente a egli e posò le sue morbide labbra su quelle quasi ruvide del Diavolo.
Erano l’opposto,ma si completavano. Le loro labbra combaciavano perfettamente e la dolcezza di quel Biondo,voleva l’amarezza di quel Moro.
Nel silenzio della stanza si sentivano solo i suoni dei loro languidi baci.
Non avevano parole da dirsi in quel momento,anche se avevano voluto dirsi tante di quelle parole che più di centomila messaggeri sarebbero stati trucidati.
I loro baci,però,raggruppavano tutte le parole del mondo e il silenzio era tutto quello che volevano ascoltare.

E quella notte fecero l’amore,in silenzio.


***
 

L’uno stretto all’altro,fra le coperte,si guardavano e sorridevano mentre l’uno si perdeva negli occhi dell’altro.
«Posso confidarti un segreto?» sussurrò Niall,così si chiamava,contro la sua clavicola.
«Quale?» chiese Malik.
«Louis,ha intenzione di sorprenderti»
Zayn sogghignò,non aggiunse altro.
«Ora posso svelartene uno io?» chiese lui.
L’Angelo annuì col capo.
«Domani attaccheremo all’alba» e si fermò per un istante «non farti trovare nell’esercito. Combatterò come non mai,e non voglio combattere con la paura di uccidere un Angelo caro,come te» continuò,accarezzando i suoi dolci capelli biondi.

Il caro Angelo stette in silenzio. Abbassò lo sguardo. Aveva qualcosa in mente… il suo generale l’aveva istruito.

 

***
 

Fu mattina.
Liam non era tornato in tenda,quando Zayn si era svegliato.
Vide anche che il suo Angelo non c’era più. Era svanito,restava solo il suo dolce profumo di lavanda – il quale inebriò subito le narici del Diavolo - .
Quella mattina aveva indossato la sua armatura lentamente,accarezzandola quasi. Anche i suoi gambali,il suo elmo,il suo scudo,la sua lancia e infine la spada affilata.

 

***

  
Erano solo le cinque e mezza del mattino.
L’esercito dei Demoni,guidati da Styles,si era fatto avanti nella nuvola più grande.
Nessuno degli Angeli si faceva vedere: che Niall avesse mantenuto il segreto?
I minuti passarono,i corvi emettevano il loro verso fin quando il cavallo di Styles non nitrì,vedendo ali e luci dorate avvicinarsi: gli Angeli li avevano visti.
Zayn si affrettò a squadrare le parti del viso di ogni Angelo,che rimanevano scoperte,per vedere se Niall era nell’esercito. Niente,nessuno. Non c’era.
Aveva ascoltato il suo consiglio.
Al posto suo,però,vide l’armatura sfavillante del guerriero Tomlinson.
Non si aspettò nessun fischio,nessun segnale,niente di niente.
Si precipitarono,gli eserciti,l’uno contro l’altro.
Tomlinson tentò di sfuggire alla spada di Malik che intanto attraversava i corpi di Angeli sconosciuti.
Gli fu impossibile sfuggire a quella lama affilata,che d’altronde il Diavolo usava perfettamente e agilmente.
Arrivarono al momento in cui si guardarono,mentre si uccidevano con gli occhi. L’uno odiava l’altro.
Gli occhi infuriati e rossi del Diavolo,in quelli ghiacciati e rigidi dell’Angelo.
Una sfida stava per iniziare,una sfida ‘privata’.
Tutti i guerrieri,Celesti e Rossi,stettero nelle loro righe,a guardare i due guerreggiare.
«Cosa fai? Cosa aspetti ad uccidermi?» mormorava continuamente Tomlinson,aspettando una risposta del Diavolo,col volto basso.
«Hai paura,Louis?» non l’aveva mai chiamato col suo nome di battesimo. Non aveva intenzione di farlo,ma quel nome ormai gli era uscito e non poteva rimangiarselo. Si maledisse per un istante. Continuava a girare intorno,a notevole distanza dal rivale.
«Dovrei averne?» Gli occhi rigidi e gelati di Tomlinson in quelli rossi, iniettati di sangue di Malik.
Sapeva che così faceva infuriare ancora di più il Diavolo. Quest’ultimo ringhiò,alzando il labbro superiore,mostrando la dentatura perfetta che si ritrovava.
«Dovresti» disse, sogghignando appena.
«E’ condizionale. Io non ne ho,gli Angeli non hanno mai paura» prese la sua spada in mano,e la alzò,sollevando grida di approvazione da parte del suo esercito.
Zayn si domandava se anche Niall avesse esultato. Si morse il labbro.
«Di solito,i Diavoli,resistono a tutto e tutti» e un grido d’esultazione si sollevò dalla parte sinistra della nuvola dove stavano guerreggiando.
S’erano ufficialmente dichiarati una guerra personale,che non voleva per niente tardare ad iniziare.
Le lance di tutti i guerrieri sbattevano contro i loro scudi,provocando un rumore assordante che però,al Diavolo piaceva. L’Angelo sembrava già abbattuto da quel rumore,cercava di non pensarci e di concentrarsi solo sul suo nemico.
«Hai paura,adesso?» chiese nuovamente Malik impugnando con un piccolo giro la spada.
L’altro scosse il capo,in segno di negazione. Il Diavolo sorrise ancora,sapendo che l’avrebbe ammazzato con un solo colpo di spada e tutti lo avrebbero acclamato.
I due si avvicinarono a passo furbo,lentamente.
Si squadravano,girando,dalla testa fino ai piedi. Si odiavano,e come se si odiavano. Odiavano la fama dell’altro e ne erano assai invidiosi.
Tomlinson accennò un colpo con la spada,e Malik si abbassò di colpo,come per schivare.
L’Angelo poi decise di avvicinarsi di più a lui,mentre le grida si facevano più assordanti e le sue orecchie non potevano più sopportare quel rumore.
Cercò di colpirlo in una spalla,ma niente. Malik era troppo agile per essere colpito così presto. E poi non se lo poteva permettere.
Fu lui,quindi,a sollevare le spada sul suo collo e lo sfiorò leggermente,provocando un graffio non molto profondo e una linea di sangue,rosso come i suoi occhi,sulla pelle candida dell’Angelo.

Amava quella sensazione,amava vedere i suoi nemici con qualcosa di suo addosso. Anche se,il sangue,non era suo.

Tomlinson indietreggiò di tre o cinque passi,toccandosi il collo e lasciando assaporare ai suoi polpastrelli,il suo sangue.
Ringhiò silenziosamente e prese a correre incontro al Diavolo,colpendolo all’altezza dell’addome.
Il moro,però,con passo veloce e una mente astuta,s’abbassò e passò sotto il braccio destro di Tomlinson,bloccato all’altezza della sua spalla,e con un colpo rapido della sua spada,affrontò la schiena dell’Angelo.
Quest’ultimo sputò per un istante del sangue,e le sue labbra si sporcarono di sangue pulito e sporco allo stesso tempo.
Zayn riconobbe qualcosa di suo,sulle sue labbra. Ma non sapeva cosa fosse.
L’Angelo si girò di colpo,gridando e ringhiando contemporaneamente.
Ora doveva colpirlo lui,per forza. Doveva.
Non esitò a incrociare vagamente la spada nelle sue spalle e nel suo petto,ma non aveva mai visto il suo nemico,così agile. Ci teneva a quella guerra privata.
L’altro ridacchiò e poi gli infilò la lama affilata della sua amata spada,tra le corde vocali. Non la mosse per un paio di minuti,fin quando non vide il sangue,colare come in una crisi epilettica,dalla bocca dell’Angelo. Lì la estrasse e sospirò.

Gli occhi rigidi e gelidi,si facevano sempre più fermi,man mano che s’accasciava a terra,il corpo morto.
Tossì sangue dalla sua gola,ormai a pezzi,e mise una mano sulla nuvola,prendendone un pezzo fra le mani,sfiorando la polvere.

Malik si chinò,soddisfatto e in ginocchio,a lato del morto.
La pelle gli si fece più pallida e le labbra più rosse.
Il Diavolo socchiuse le labbra,sembrava così bello in quella situazione.
Avvicinò le mani all’elmo e lo tolse lentamente,aspettandosi una chioma castana.
Rimase paralizzato,però,alla visione della chioma biondissima e della luce dei suoi capelli.
Non riuscì a dire alcuna parola,che sollevò lo sguardo e si guardò attorno.
Lì vide finalmente il suo vero nemico.
«Che cazzo hai fatto?!» gli urlò contro,il vero Tomlinson.
Lui deglutì,abbassando nuovamente lo sguardo sul corpo di chi amava. Cercò di trattenere le lacrime,ma gli sembrava così difficile. Si morse il labbro inferiore,forte,tanto da far uscire alcune gocce di sangue.
Se lo meritava.

Il sangue nero,colò sul sangue bianco e si fuse a quello,creando un rosso acceso e vivo. Il sangue di loro due,insieme. Il sangue,il colore perfetto. Il colore dell’amore,dell’amore vero. Quello che si sognava.

Il volto di Payne s’era fatto pallido,quasi come quello della povera vittima.
Deglutiva,mentre tutti gli chiedevano chi fosse e perché il loro compagno stesse così e perché Tomlinson era ancora in vita.
Non seppe rispondere a quelle domande,chiuse gli occhi e abbassò lo sguardo.
Il generale Styles,invece,li guardava con disprezzo e sembrava dire a denti stretti,al suo guerriero: ‘vieni via con noi,che fai ancora lì?’
Invece Malik rimaneva lì,con gli occhi chiusi e le lacrime bloccate tra le sue ciglia.
Tomlinson lo guardava con aria schifata,mentre la luce dei capelli biondi dell’Angelo di Zayn,si spegneva sempre di più.
Alla fine il Diavolo scosse la testa e fece cadere il capo sull’addome del biondo.
Liberò finalmente le sue lacrime,anche se in silenzio. Non poteva piangere,non davanti a tutti.
L’altro Angelo,ordinò al suo esercito di tornare alle proprie case ed esso obbedì.
Ali si allontanavano,in silenzio,quasi volando.
Styles si voltò a guardare Payne per un secondo e poi spostò lo sguardo su Malik,fino a dirigersi,sul suo cavallo nero,verso il loro accampamento.
Subito dopo tutti i Diavoli – tranne Malik,ovviamente – lo seguirono.
Payne era indeciso,ma non poteva rischiare la sua pelle sotto la spada del terribile Angelo. Così si voltò,e se ne andò a volto basso.
L’unico Diavolo rimasto,era immobile a piangere sull’armatura candida del suo amore. Un amore morto,finito e mai iniziato.
Tomlinson restò a fissarli senza emozione nei loro confronti,poiché non aveva mai voluto poi così tanto bene al suo compagno,e riguardo a Malik…beh,era il suo nemico. Come poteva volergli bene?
Poi disse,esausto di stare fermo e di vederlo soffrire: «Malik,devo portarlo alla sua casa,per stasera» e aggiunse «brucerà su una delle pire,e se vuoi vederlo.. potrai. Nessuno ti darà fastidio» mormorando.
Malik a quelle parole,alzò il capo e singhiozzò,con il labbro fra i denti.
Annuì col capo,come per ringraziarlo e poi si alzò.
Lanciò un’occhiata prima a Tomlinson e poi al suo Angelo,per poi voltarsi e sentire la polvere della nuvola sollevarsi,nel prendere la creatura.
Tornò alla sua tenda,sperando di trovarci Liam e di potersi sfogare con lui,mentre le sue mani venivano torturate.


 

***


«Io lo amavo,Liam!»
I cuscini che ancora profumavano di Niall,vagavano per la stanza,grazie a Zayn che li lanciava ripetutamente.
Liam cercava di calmarlo,ma niente e nessuno poteva calmare la sua ira. Tranne Niall. Ma Niall ormai non c’era più. Quindi niente e nessuno poteva calmarlo.
«Zayn..ti prego…» sussurrò Payne,prendendogli le braccia,per fermarlo.
«Lasciami» ripetè gettandosi a terra,guardandolo con occhi pieni di rabbia.
Liam allora non potè fare altro che sedersi difronte a lui e lasciargli dire tutto quello che voleva dire.
«Avevo giurato a me stesso che lo avrei trattato con grazia» disse guardando poi altrove. «E invece non l’ho fatto,anzi» continuò e poi aggiunse «l’ho ucciso. Proprio io che lo amavo,l’ho ucciso»
«Io lo amo ancora» disse «e lo amerò per sempre,perché lo raggiungerò presto» e continuò.
«Me lo sento» aggiunse,portandosi le mani alla faccia e un sospiro alle labbra.
Payne gli si avvicinò e lo abbracciò forte,senza aggiungere nulla. Zayn gli si aggrappò alle spalle e affondò il volto nella sua spalla.
«Lui continuerà ad amarti,Zayn.»

«Gli Angeli non amano gli sbagliati. Amano i giusti,e io non sono un giusto: io non ho rispettato il giuramento,non l’ho fatto,Liam.»

una lacrima rigò il volto ambrato del ragazzo.


 

***
 

La sera si recò al villaggio dei Morti.
Lì avrebbero bruciato il suo piccolo Angelo. Su una fottuta pira.
Camminava a volto basso,rivolto alla mano destra dove teneva una pietra azzurrina e rossiccia. Era come se i due colori si incontrassero,come se fossero polvere. Era la sua preferita,e l’aveva trovata nel fiume che attraversa il Cielo,quando anni fa combattè la stessa guerra,con il generale precedente. Ma Niall ancora non l’aveva incontrato,quando l’aveva trovata.
Tutti gli Angeli,quando muore uno di loro,portano qualche dono,qualcosa a cui sono legati particolarmente. I parenti,specialmente,donano più di una cosa. Ma lui non aveva nient’altro. Nient’altro che quella pietra e il suo cuore. Ma quello glielo avrebbe dato presto,molto presto.
Arrivò dentro il villaggio,e una luce accecante lo abbagliò. Sembrava la luce di Niall,quella dei suoi occhi.

Ma Niall ormai non aveva più quegli occhi,quelli color oceano,immensi,ma aveva quelli color ghiaccio,rigidi. Come quelli di Tomlinson. Ma sul suo viso,tra le sue palpebre,erano sempre bellissimi.

Vide una grande pira,poi,verso il centro del villaggio e si diresse verso di essa.
Centinaia di persone c’erano attorno,ma lui non badò a nessuno,solo al corpo dell’Angelo che aveva ucciso,sulla cima più alta della pira.
Strinse nella sua mano la pietra,mentre due o tre Angeli volavano tra la pira,gettando un pezzo di legno infuocato.
Zayn vide il fuoco come sé stesso. Era quello che immaginava nel suo mondo: il fuoco che attraversa il ghiaccio.
Deglutì per un istante,quando gli Angeli posarono il legno infuocato sul piano dove era steso il suo Angelo.
Tomlinson,alla sinistra di Malik,era circondato dai parenti di Niall,che tenevano tra le mani dei doni.
La madre,una donna bionda di statura media,si stringeva al marito,alto,piangendo. Lui la dondolava,quasi,e le strofinava la schiena,come per rassicurarla. Non riusciva a vedere suo figlio in quelle condizioni.
Louis si girò,scorgendo il profilo di Malik,tra la folla comune.
Lo fissò per qualche istante,poi abbassò lo sguardo.
Quando il corpo degli Angeli fu incenerito del tutto,il padre di ognuno,raccolse le ceneri in un’urna.
Zayn fissò il padre di Niall,e non spostò lo sguardo sulle ceneri. Non aveva mai conosciuto i suoi parenti,e non sarebbe neanche potuto andare da loro,in quel momento,e dirgli: ‘mi dispiace di aver ucciso vostro figlio,ma è stato uno sbaglio perché io lo amo’.
Abbassò il capo e sospirò silenziosamente,chiudendo gli occhi.
A fargli alzare il volto,fu il pianto della madre dell’Angelo.
La guardò fino a quando le lacrime non si fecero sentire anche sul suo viso.
Si pulì le guance con un gesto stizzito della mano sinistra e fissò la sua pietra.
A chi l’avrebbe potuta dare? Doveva andare lui? Che avrebbero pensato,nel vederlo? Lui era un Diavolo e soprattutto il Diavolo che l’ha ucciso.
Per un attimo pensò che l’avrebbero riconosciuto come un segno giusto,e quindi seguì,anche se a notevole distanza,Tomlinson e la famiglia del suo Angelo.
Girava la pietra tra le mani,mentre camminava a testa bassa.
Arrivò tra nuvole macchiate di rosso. ‘Forse è il cimitero degli Angeli..’ pensò.
Si guardò attorno: uno spettacolo orribile a dir poco. Il sangue era ovunque. Le nuvole non erano bianche,candide,ma rossastre e marroni,sporche della terra. Ma come poteva esserci la terra,in Cielo?
Stranamente si sentiva ‘a casa’. E se quella terra,era dell’Inferno? Se quella terra l’aveva calpestata lui?
La famiglia si fermò davanti ad una piccola collina,con una croce malandata.
Un ragazzo alto,ma non quanto il padre,si mise a scavare un piccolo buco,aiutato da Tomlinson.
Il padre,invece,si inginocchiò con la madre e deposero entrambi l’urna.
Tomlinson ricoprì tutto.
Zayn rimase a guardare la scena da lontano,nascosto dietro un muro abbastanza alto.
Tutti si inginocchiarono davanti alla croce,e scavarono altri fossi.
Ci misero dentro tutti i doni che avevano portato,e poi si alzarono.
Il fratello,a quanto pareva a Zayn,appese un cartello alla croce.
Poi tutti si incamminarono verso di lui.
Malik fece finta di essere un parente di una vittima che neanche conosceva.
Si voltò di spalle,mentre gli altri passavano dietro di lui.
Tomlinson gli mise una mano sulla spalla,ma lui non si girò anche se riconobbe la sua mano. Però non gli sembrava normale: il suo acerrimo nemico,che gli mette una mano sulla spalla? Nascondeva qualcosa.
Una volta che si allontanarono da lui e dal ‘cimitero’,si diresse verso ‘Niall’.
Si inginocchiò,quasi involontariamente,e strinse più forte la pietra quasi per spaccarla.
Lasciò le lacrime scivolare sul suo viso ambrato e cadere sulle nuvole piene di sangue.
Non pensava nemmeno che avrebbe potuto guardare il cartello appeso alla croce,con su scritto il nome e il cognome del suo Angelo.
«Mi dispiace Niall» poggiò la fronte sulla nuvola «mi dispiace di averti ucciso. E’ stato uno sbaglio,io ti amavo,ti ho amato,ti amo,e ti amerò sempre» mormorò tra i singhiozzi.
«E se è vero quello che si dice di voi Angeli,che non morite mai,allora tu non sei morto. Non morirai mai,amore mio. Te lo prometto. E stavolta manterrò la promessa.» Disse ancora.
«Ti ho portato una pietra,e ho portato me stesso. Credi sia sufficiente continuò.
Alzò il volto e guardò la pietra.

«L’ho trovata qui,nel Cielo,e ci ritrae completamente. L’azzurro nel marrone,e il marrone nell’azzurro. Tu in me,e io in te.»

aggiunse,arricciando il labbro.

«Ho un’altra cosa da darti,ma te la darò dopo,fra poco» disse mentre sotterrava la pietra.
«Ora vado,altrimenti potrebbero scoprirmi. Ci vediamo presto,Angelo» e dopo aver ricoperto il ‘tesoro’,si alzò,diede un’altra occhiata al posto dove avevano sepolto le sue ceneri,e se ne andò.


***
 

«Svegliati Zayn! Gli Angeli vogliono la vendetta!»
La voce di Payne non poteva fare a meno di alzarsi,per svegliare il compagno.
Ci volle un quarto d’ora abbondante,per far alzare Malik dal letto.
Indossò la sua armatura da guerra,e impugnò spada e scudo.
Uscirono e corsero verso le file già ordinate dei loro compagni,in marcia verso gli Angeli.
Zayn intravide il generale Styles sul suo cavallo nero: sguardo fermo.
Capì che gli Angeli si cominciavano a vedere,e quindi si affrettò.
Li raggiunsero in tempo e si misero ai loro rispettivi posti.
Quando Malik sentì la polvere delle nuvole sollevarsi,cominciò a correre,seguito dai suoi Diavoli,e iniziò a stroncare vite.
La spada era ormai sporca e gocciolante di sangue puro e chiaro.
Si faceva spazio tra gli scudi degli Angeli ancora in vita,per uccidere chi cercava di ucciderlo.
Era così impegnato ad uccidere che non si accorse nemmeno di avere una lancia tra la schiena e il petto.
Si bloccò automaticamente. Era arrivata anche la sua ora,allora.
Allora non era immortale come credeva.
A trafiggergli i pettorali era stato l’Angelo più temuto,che la notte scorsa,gli aveva messo una mano sulla spalla e la mattina precedente lo aveva invitato ad assistere all’incenerimento di uno dei suoi Angeli: Tomlinson.
E infatti,non c’era da fidarsi di uno come lui.
Il sangue scivolò via dalla bocca del Diavolo. Un sangue scuro,sporco,più sporco degli altri Diavoli.
L’Angelo non estrasse la lancia finchè il Diavolo non cadde sulla nuvola,completamente finito.
Quando cadde,l’infilò nel torace,come colpo di grazia.
Ma stavolta l’estrasse dopo solo pochi secondi.

«Dovresti ringraziarmi: ora vedrai di nuovo Niall. Questa guerra passerà alla storia come una guerra…una guerra… una guerra d’amore»

disse,con lo sguardo rivolto al cadavere di Malik.

E quest’ultimo era lì,sulla nuvola ormai sporca di sangue.
E il sangue incontrava la polvere bianca e azzurra,e lui si sentiva ancora vicino a Niall,mentre gli altri guerrieri lo calpestavano,senza farci caso,senza sapere che lui era stato il più grande guerriero di sempre. 


 



ZOEY'S CORNER!

Okay.
Dovevo pubblicare questa OS taaaaaaaanto tempo fa,ma siccome una volta persi tutto,
io e la mia pigrizia,
decidemmo di non pubblicarla più e di lasciarla in sospeso.
Fin quando,
la mia omonima Antonella *
CIAO ANTOOOOOOO *lancia cuoricini* * (alla quale dedico la OS,skst)
mi ha contattata,e io l'ho ripresa.
Dopo cinquemila bestemmie,ce l'ho fatta a pubblicarla!
Spero vi piaccia,e mi raccomando: recensite,anche negativamente :)

Mi reco al dormitorio,visto che sto morendo di sonno. ALLA PROSSIMA!

I WILL ALWAYS LOVE YOUUUUUUUU AAAAAAAAAALL *cuore*

#kisses
#Zoey

   
 
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