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Autore: xzaynsvocals    30/06/2013    2 recensioni
*FAN FICTION SOSPESA*
E' possibile che ci sia qualcuno in grado di farti provare paura e sicurezza allo stesso tempo?
E' possibile amare una persona quando questa non fa altro che farti soffrire?
E' possibile innamorarsi di chi ti ha rapito, strappandoti dalla tua famiglia, dai tuoi amici, dalle tue abitudini?
Anch'io non lo credevo possibile, fino a quel giorno.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non ho mai capito perchè la gente trovi un compleanno così eccitante. Saranno i preparativi? La festa? I regali? O semplicemente il fatto di rendersi conto di essere un anno più grande anche se, non vedo quale sia il lato positivo. Sta di fatto che io, Carter Dawson, detesto i compleanni. Ecco perchè quel giorno mi svegliai immediatamente di cattivo umore.
 
17 Ottobre
 
'Buon compleanno, amore'. Sono queste le parole che mi costrinsero ad aprire gli occhi. Sbattei velocemente le palpebre per cercare di mettere a fuoco i soggetti dinanzi a me, nonostante non ne avessi davvero bisogno sapendo già a chi appartenessero quelle parole.
Infatti, mi si pararono di fronte le figure di mia madre e di mio padre, sorridenti e raggianti.
Mi costrinsi a forzare un sorriso. 'Grazie' dissi con la voce ancora roca.
'Allora, come si sente la mia bambina?' mi chiese mia madre sedendosi sul letto e accarezzandomi i capelli.
Sbuffai a quelle parole: la mia bambina. Era sempre solita trattarmi così, neanche fossi davvero una ragazzina di nove anni.
'Mamma' la richiamai io 'compio solo diciassette anni, non è chissà quale grande evento'.
'Oh, sciocchezze' disse rimproverandomi. Ecco un'altra cosa a dir poco odiosa del suo carattere: doveva sempre avere ragione, su tutto.
Non diedi molto peso alle parole che continuavano a raggiungere le mie orecchie. Presi dei vestiti puliti dall'armadio e mi rifugiai nel bagno.
Mi sfilai velocemente il pigiama per poi abbandonarmi alla piacevole sensazione provocata dall'acqua sulla mia pelle.
Non dovete pensare che sia una persona scontrosa anzi, tutt'altro. Amo ridere e scherzare ma odio il mio compleanno. Non so perchè, è sempre stato così.
Uscii dal bagno e, finalmente pronta, mi diressi verso la scuola senza nemmeno fare colazione, mia pessima abitudine.
Appena varcato il cancella dell'imponente edificio che mi si stagliava davanti, delle caldi braccia mi avvolsero.
'Buon compleanno' disse una voce bassa e profonda che sapevo bene a chi appartenesse.
'Grazie, Payne' dissi sorridendo. 
Liam Payne alias il mio migliore amico. Ci conoscemmo quando eravamo appena all'asilo e da quel giorno fummo inseparabili.
Un'altra voce mi fece sobbalzare quando iniziò a cantarmi un 'tanti auguri a te' abbastanza stonato nelle orecchie.
'Ok, Jane, basta' urlai ridendo, mentre mi tappavo le orecchie con le mani e facevo una finta smorfia di fastidio. Lei rise di rimando e mi abbracciò.
In seguito, tutte e tre ci dirigemmo all'interno dell'edificio. 
I tre moschettieri. Ed effettivamente, era proprio così. Eravamo inseparabili. Tutti per uno ed uno per tutti.
'Sono diciassette, eh Dawson?' disse giocosamente Liam. Lui ed io avevamo la strana abitudine di chiamarci per cognome perchè ci rendeva, a detta del mio migliore amico, incredibilmente fighi.
'Eh già, Payne' risposi io.
La giornata scolastica fu abbastanza noiosa ma non come sarebbe stato il resto della giornata. 
Jane, infatti, mi aveva costretta ad accettare quel pomeriggio di andare con lei a fare shopping. 
'Beh, meglio che festeggiare il mio compleanno' me ne uscii io.
'Non capisco come tu faccia ad odiare i compleanni' disse lei scuotendo il capo.
'E' che...' ma la frase rimase in sospeso. No, non c'era un vero e proprio motivo. Semplicemente, non mi piacevano.
 
Il pomeriggio arrivò in fretta ed io e Jane ci ritrovammo a camminare per l'intera città alla ricerca di non so esattamente cosa. 
I miei piedi erano a pezzi. C'è da considerare che New York non è una città molto piccola.
Dopo essere uscite dall'ennesimo negozio di abiti, mi lamentai:
'Possiamo fermarci per cinque minuti? I miei piedi implorano pietà'.
Vidi Jane sbuffare: 'D'accordo' disse per poi posare il suo sguardo sull'orologio che portava al polso. I suoi occhi si spalancarono e prima che io potessi anche solo poggiare il mio didietro su una panchina, la sua mano scattò al mio polso per tirarmi dietro di lei.
'Jane, ma che...' ma lei mi interruppe.
'Non c'è tempo, è tardi' disse lei correndo tra la gente che affollava le strade della città.
'Tardi per cosa?' urlai di rimando.
 
'Sorpresa' sobbalzai quando, entrando insieme a Jane all'interno di casa mia, una marea di gente si riversò da ogni angolo della casa urlando quella parola.
'Ma cosa...? Come...?' bisbigliai io ma una voce interruppe i miei pensieri confusi.
'Sei felice della sorpresa, tesoro?' mi chiese mio padre.
'Ehm...' boccheggiai non sapendo esattamente cosa dire. La folla mi guardava sorridente ed ansiosa. 'Certo' dissi, alla fine, sorridendo.
'Ah, lo sapevo' urlò trionfante mia madre battendo in modo alquanto insolito il cinque a Liam.
'Ah, tu ne eri a conoscenza?' sussurrai tra i denti a Liam. Lui era a conoscenza della mia avversione verso i compleanni e, soprattutto, verso le sorprese.
'Mi dispiace' sussurrò anche lui nel mio stesso identico modo.
'Questa me la paghi' dissi fingendo di essermi offesa.
Decisi, alla fine, di provare a divertirmi. Dopotutto, era pur sempre la mia festa.
Dopo qualche ballo sulle mie canzoni preferite e aver bevuto un paio di drink, però, decido di uscire fuori a prendere una boccata d'aria.
Notai che, però, fuori il giardino vi erano parecchio coppie a sbaciucchiarsi e decisi, così, di andare sul retro sperano di trovare, almeno lì, un po' di privacy.
Fortunatamente nessuno aveva deciso di andare ancora in quel lato della casa. La musica rimbombava ed era perfettamente udibile anche dall'esterno. Mi poggia con la schiena alla bassa staccionata bianca che circondava la mia casa ed ispirai a pieni polmoni l'aria. 
Mi passai una mano sul viso  per poi portarla al collo. Ero incredibilmente stanca ma decisi comunque che era meglio tornare dentro. 
Quando però, mossi un passo in avanti, qualcuno mi afferrò per le spalle con forza. 
Presa dal panico, cercai di urlare ma una mano poggiò prepotentemente un fazzoletto sulla mia bocca. Pochi secondi e la mia vista iniziò ad annebbiarsi, fino a quando non vidi tutto nero.

 

I'M BACK, BITCHES!

Ok, so che è abbastanza strano e nemmeno io avrei mai immaginato di ritornare così presto e, soprattutto, a quest'ora con una nuova storia lol
Mi sentivo ispirata e così ho scritto tutto il prologo di getto. Non so nemmeno come continuerà la storia. So solo che volevo pubblicarla a tutti i costi e così, TA DAAAAAAN.
Non sono ancora molto sicura del titolo quindi, probabilmente, lo cambierò molto presto uu
Spero che il prologo vi abbia incuriosito e che la leggiate volontieri. Aspetto i vostri pareri.
Un bacio c:
  
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