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Autore: telesette    01/07/2013    1 recensioni
Chi assisterà Ryo/Hunter, mentre Kaori si gode una settimana di vacanza nel sud del Pacifico?
Una bella assistente formosa... o piuttosto una versione in miniatura della focosa Makimura?
Scopriamolo assieme...
Genere: Azione, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro Personaggio, Ryo Saeba/Hunter, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: City Hunter
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Dal momento che non aveva scelta, il povero Ryo si ritrovò suo malgrado costretto a fare buon viso a cattivo gioco. Avrebbe dovuto sopportare quella piccola peste di Giulia per una settimana e, fin dal primo giorno, apparve subito chiaro che la bambina aveva le idee molto chiare su come far sì che il signorino rigasse diritto.
Alle sette e quaranta del mattino, Ryo stava ancora ronfando beatamente, perso dietro ai suoi sogni pieni di ragazze bellissime e disponibili. Tenendosi abbracciato al cuscino, lo sweeper mormorò qualcosa tra sé. Purtroppo non fece in tempo a concludere quella dolce visione celestiale che, scuotendolo bruscamente dal sonno, Giulia entrò nella sua camera munita di megafono...

- SVEGLIA DORMIGLIONE - urlò. - Lo sai che non devi poltrire a quest'ora!
- Ma... Mamma mia, le Tro... Trombe del Giudizio ?!?
- Andiamo, esci dal letargo - tagliò corto Giulia, abbassando il megafono con aria severa. - La colazione è già pronta da un pezzo!

Addirittura la colazione?
Benché ancora mezzo assonnato, Ryo si stropicciò gli occhi ed entrò incredulo in sala da pranzo.
La piccoletta si era alzata di buon'ora, circa verso le sei, così da avere il tempo di tirare a lucido l'appartamento e preparare sul tavolo una colazione abbondante: burro, miele, marmellata, pane croccante e una tazza di squisito caffé nero fumante.
Ryo si grattò la nuca, non sapendo bene cosa dire, mentre Giulia lo fece sedere al tavolo e gli avvolse attorno al collo una specie di bavaglino da neonato col nome "Ryo" ricamato sopra.

- Buon appetito - esclamò lei sorridente.

Rosso dalla vergogna, Ryo si limitò ad annuire con un lieve cenno del capo.
Dopo colazione, secondo il programma scritto da Kaori, Giulia obbligò Ryo a fare di corsa il giro dell'intero quartiere. Ryo odiava quel genere di allenamento, tanto che con Kaori riusciva sempre a scansarlo, ma la piccola sapeva decisamente il fatto suo.

- Guarda che io lavoro di notte - protestò Ryo inutilmente. - Non puoi chiedermi certe pretese di primo mattino...
- Un-due! Un-due! Forza, non rallentare!
- Ehi, dico, mi sono appena svegliato... Ah-hunnng!

Sbadigliando rumorosamente, Ryo si ritrovò a tenere il passo impostogli da Giulia. Insieme attraversarono tutto il quartiere, passando davanti ad informatori e conoscenti, e tutti si voltarono a guardare Ryo con sommo stupore. Lo sweeper si limitò a salutare caldamente con la mano, eludendo così domande cui non avrebbe mai saputo cosa rispondere, ma anche così sentiva chiaramente il forte mormorio e i commenti che tutti rivolgevano al suo indirizzo.

- Povero me, che figura da chiodi - mormorò Ryo tra sé, stringendo la testa nelle spalle. - Ci manca solo che qualcuno adesso vada in giro a raccontare che mi sono messo a correre dietro alle bambine... Ne va della mia reputazione, cavolo!

E mentre lui rifletteva su questa triste eventualità, Giulia non accennava neppure a rallentare un attimo l'andatura. Tutti coloro che se li vedevano passare davanti sgranavano tanto d'occhi: al lustrascarpe davanti all'hotel Excelsior cadde di mano la spazzola; il mendicante ad ovest del parco per poco non si ustionò le dita con la sigaretta; e persino Don Oranghi e i suoi tirapiedi della Yakuza, trovandosi di fronte l'insolita scena, rimasero letteralmente con un palmo di naso...

- Ehm, Giulia - esalò Ryo debolmente. - Non ti sembra che per oggi abbiamo corso abbastanza?
- Perché non ti muovi, invece di blaterare? - replicò acida la ragazzina. - Kaori si lamenta sempre che mangi troppo e lavori poco, perciò devi fare molta più attività fisica!
- E dobbiamo fare questa maratona dove mi conoscono tutti ?!?
- Non vedo dove sia il problema - tagliò corto Giulia senza battere ciglio. - E' inutile che cerchi scuse, tanto con me non attacca!
- Ci rinuncio...

Dopo circa due ore di corsa, giunti nei pressi dei Giardini Pubblici di Shinjuku, i due rallentarono finalmente il passo e Giulia controllò l'ora sul suo apparecchio portatile.

- Okay, per oggi basta - esclamò lei soddisfatta.
- Meno male - rispose Ryo, ansimando per la sete. - Ho proprio bisogno di bere, dopo questa sudata!

Ryo non fece in tempo ad accostarsi alla cannella che, sentendosi strattonare per la manica, si ritrovò Giulia con in mano un grosso thermos dall'aria minacciosa pieno di té bollente.

- Mi meraviglio di te, Hunter - esclamò Giulia, versando il liquido nel bicchierino apposito. - Bere acqua fredda, specie quando si è accaldati, può fare male all'organismo... Su, bevi questo tutto d'un fiato!
- Cos... Stai scherzando, spero?
- Non discutere!
- No, tu sei pazza, stammi lontano... AIUTO !!!

Malgrado le sue proteste, Ryo fu costretto a trangugiare una bevanda a 35°, con una temperatura estiva di minimo 42°, rischiando di cuocersi contemporaneamente la gola e la lingua.
La piccola Giulia sapeva bene come farsi obbedire.
Dopo questa bravata, Ryo immaginò che tutto ciò facesse parte di un diabolico piano di Kaori per fargli trascorrere una vera e propria settimana d'inferno.

- Lo ha fatto apposta - gemette lui con rabbia. - Ma quando torna mi sente, altroché!

Più tardi, dopo essersi rifocillato con almeno una mezza dozzina di sorbetti alla fragola, Ryo cominciò a scervellarsi su come poter sollevare dal suo incarico quella piccola mocciosa rompiscatole. Stava ancora rimuginandoci sopra quando, tirandolo ancora per la manica, la bambina richiamò nuovamente la sua attenzione.

- Di' la verità, sei arrabbiato con me, giusto?
- Eh, come? Ma no, niente affatto, cioé...
- Lo so, siamo partiti col piede sbagliato, ma devi capire che io sto cercando di fare del mio meglio!
- In... In che senso, scusa?
- Nel senso che voglio essere una brava assistente, proprio come Kaori, per questo mi attengo scrupolosamente a ciò che lei mi ha raccomandato di fare!
- Dovevo immaginarlo - osservò Ryo sottovoce. - Nessuna bambina potrebbe essere così spietata: un atteggiamento simile può essere solo opera di quella "pazza" di Kaori...

E mentre immaginava la compagna su quella nave da crociera, ridendosela a crepapelle per la buona riuscita del suo tiro diabolico, dentro di sé giurò orrendi propositi di vendetta.
Subito Giulia gli si attaccò al braccio, sbarrando gli occhioni a mo' di cucciola indifesa, e Ryo si ritrovò completamente spiazzato.
Purtroppo non sapeva resistere ai dolci occhi femminili, indipendentemente dall'età, erano il suo punto debole.

- Allora, che ne dici - mormorò Giulia, facendo la voce più tenera possibile. - Facciamo la pace?
- Beh, io veramente...

E anche questa volta Ryo si ritrovò nell'impossibilità di dire di no.
In fondo Giulia era sinceramente gentile e premurosa, a modo suo, e tutto sommato non poteva certo deludere così il suo entusiasmo.

- D'accordo - sorrise lui, strizzando l'occhio.
- Evvài, ci ha creduto - gongolò Giulia trionfante.
- Come ?!?
- Ehm... Volevo dire che... Che dobbiamo festeggiare con un altro gelato! Andiamo, offri tu, non è vero?

Sotto quell'aspetto da angioletto innocente, in realtà si nascondeva un piccolo diavoletto capace di tutto.
Kaori aveva visto giusto.
Evidentemente Ryo non immaginava ancora cosa lo attendeva nei giorni seguenti. Giulia era capace di passare da un estremo all'altro, riuscendo sempre e comunque a fregarlo, eppure lui non aveva alcun valido pretesto per scrollarsela di dosso.
Purtroppo la settimana era appena cominciata.
Chissà se sarebbe sopravvissuto ai giorni seguenti... o se invece i criminali della città avrebbero eretto un monumento in onore della mocciosa che, da sola, riuscì ad annientare l'incubo della malavita locale.
Lo sapremo nel prossimo episodio.

 

( continua )

   
 
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