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Autore: Rieper    01/07/2013    0 recensioni
...ti saresti fatta sbattere su un materasso che conteneva più forme di vita e seme secco di una piantagione di fagioli...
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Avevo un nome...Mike Sapinidis. Il bastardo che probabilmente in questo momento si stava fottendo mia moglie era Mike Sapinidis. Mollai la presa sulla carotide del ragazzo che stavo tenendo attaccato al muro e gli diedi qualche calcio in faccia finchè non smise di muoversi. Poi risalii in macchina e puntai verso il centro. Mike Sapinidis doveva morire!

 

Mike rimise al loro posto una pila di quotidiani che stavano oscillando pericolosamente; nel farlo salutò una ragazza dall'altro lato della strada e pensò che nonostante le notizie preoccupanti che la radio stava trasmettendo il sole era alto nel cielo, la sua edicola andava bene (si trovava in un ottima posizione) e tra poche ore si sarebbe incontrato con una bellissima donna...la vita era meravigliosa!


Presi a 90 all'ora una stradina a senso unico contromano rischiando di tirare sotto un paio di barboni; parassiti del cazzo! Un solo cerchione della mia Volvo valeva più delle loro vite!
Avevo una discreta fretta comunque e decisi di non fermarmi a massacrarli di botte nemmeno quando uno di loro mi tirò un bottiglione di rosso scadente sfondandomi il lunotto.

Mike si sgranchì le gambe e cominciò a tirare giù le serrande quando sentì una voce alle sue spalle
"Ehiii stallone!"
Alzò gli occhi ed ebbe una stretta al basso ventre quando la riconobbe la voce: "Susy ti avevo detto che non volevo vederti più qui davanti"
"Tesoro mio! Non fare il cattivone! E' vero che abbiamo litigato ma non puoi dimenticare tutto quello che c'è stato tra di noi"
"Cara, non c'è stato niente tra di noi! Siamo usciti a bere un paio di volte, mi hai succhiato il cazzo e dal giorno dopo mi sono ritrovato dappertutto messaggi che testimoniavano il tuo amore eterno. Quando ti ho detto di piantarla mi sono ritrovato gli stessi messaggi incisi con la chiave nella carrozzeria della macchina, quindi fatti un favore dato che ti ho già denunciata due volte e vattene che ho da fare"
La ragazza lo guardò prima stralunata e poi con un espressione furiosa e cominciò a insultarlo mentre si allontanava.
Mike rimase a guardarla andarsene e spintonare i passanti che provenivano nella sua direzione, come una pazza...ma come cazzo è che trovava solo donne di questo calibro? Lui voleva solo starsene tranquillo con una ragazza normale a fare cose normali (tipo starsene a camminare tranquillo per strada ad esempio, sarebbe stato già un grande passo in avanti rispetto al solito).
Chiuse sospirando tutte le serrande dello sgabbiotto e si diresse alla macchina, sul cofano campeggiava la scritta SPORCO BASTARDO seguita da un sacco di cuoricini incisi nella carrozzeria; bestemmiò e si mise al volante.

 


Arrivai al motel dove si sarebbero dovuti incontrare. Ne ero quasi sicuro perchè il segnalatore all'interno della macchina di Christine mi dava il parcheggio come punto di sosta (avevo dovuto fare solo un paio di chiamate alla concessionaria dicendo che avevano rubato l'auto per farlo attivare).
Era uno squallido motel da due soldi, con la scritta ERCOLE illuminata solo per metà. Chrissy...come eri caduta in basso! Con me volevi scopare solo dopo cene da 1000 euro e con questo greco bastardo (in realtà non avevo idea di che nazionalità fosse, ma Sapinidis mi dava quell'impressione) ti saresti fatta sbattere su un materasso che conteneva più forme di vita e seme secco di una piantagione di fagioli.
Spensi la macchina, tirai fuori la pistola dal cruscotto e me la misi in grembo.
Forza bastardo di un greco! Vieni a farti l'ultima sgroppata!

La doccia calda aveva dissipato di poco il nervoso per la macchina. Aveva già telefonato alla polizia per denunciare il fatto e loro gli avevano assicurato che avrebbero mandato una pattuglia a prelevare Susy dal suo appartamento per accertamenti, ma le probabilità che l'avrebbero potuta accusare direttamente erano scarse.
Maledisse la sua sfortuna ed il suo cazzo che l'avevano cacciato di nuovo in una situazione simile ma sorrise pensando a Christine.
L'aveva incontrata un paio di volte in edicola e, come al solito, si era ritrovato a fare il simpatico; qualche battuta, molti apprezzamenti, ma invece di liquidarlo come nell'80% delle volte l'elegante donna in tailleur lo aveva invitato a prendere un caffè in un bar poco distante.
Parlarono a lungo e si scoprirono affini, lui era incantato dal suo gusto e dalla raffinatezza, ben distanti dalla gretta cultura che traspariva dalle donne che riusciva a rimorchiare di solito. Terminato il caffè si salutarono, lui pensava che la cosa fosse finita lì, una semplice chiaccherata davanti a qualcosa da bere, ma lei scrisse sul retro di un tovagliolo una data, un ora e un indirizzo con una scritta che lasciava poco spazio all'immaginazione "Vieni a prendermi!"

Ci avevo messo fin troppo ad accorgermi che qualcosa non andava in Chrissy...Non scopavamo come si deve da mesi e nelle ultime due settimane avevo visto più frequentemente il mio scroto che lei.
Incontrai per strada quasi per caso il piccoletto che sapevo essere il suo stagista; Sempre che per caso si intenda che lo stavo seguendo da un paio d'ore..sì temevo che lei se lo stesse scopando, ero geloso, ma chi non lo sarebbe stato con una come Christine? Gambe lunghe e un corpo perfetto (mi era costato diversi soldi nel corso degli anni).
Decisi di provare a mettergli paura per capire come stavano le cose; sono un ex militare cazzo! Torture e interrogatori erano il mio forte in Afghanistan. Lo spintonai in un vicolo e in mezzo alla ressa di Cors Avenue. Non se ne accorse quasi nessuno, gli altri tirarono dritti: "Dove non può l'addestramento militare riesce sempre la grettezza umana" era solito dire il mio istruttore e negli anni avevo capito che era abbastanza vero.

"Cosa? Chi?" Gli assestai una testata secca sul naso, gliene diedi un altra, un altra e un altra ancora. Smise di tentare di scappare...
"I foldi -farfugliò- fono nella tafca deftra"
"Piccolo, non me ne frega un cazzo dei tuoi soldi! Ho solo una domanda -lo agguantai alla carotide e lo sollevai tenendo il tempo dei suoi battiti che pulsavano attraverso le mie dita- TI SCOPI MIA MOGLIE?"
I battiti impercettibilmente, per quanto possibile dalla situazione, rallentarono "Non fo chi fia fua moglie, non...NON REFPIRO!"
Strinsi ancora di più non stava mentendo, non ne aveva idea, stavo testando come si comportasse il suo cuore dicendomi la verita, le persone mentono, i cazzo di cuori mai "Christine -ringhiai- Christine Bedock! Doveva essere con te per lavorare tutta la giornata di oggi, DOVE CAZZO E'! LO SAI?"
"Io ACK! -lasciai, poco, la presa- NON SO DOV'E'!" il battito accelerò, stava mentendo. Ripresi a stringere più forte e cominciai a schiacciargli i coglioni con l'altra mano "Ascolta piccolo testa di cazzo! Non puoi dirmi palle, capito? NON PUOI! Lo capisco quando provi a coglionarmi, capito? Ora te lo ripeterò una volta sola, poi puoi dire addio ai tuoi coglioni...DOVE CAZZO E'? LO SAI???"
"Io...n-n-non foo dof'è di ficuro, ma p-p-poffo immagina-rlo ACK!" lasciai la presa tenendolo sollevato per aria "Mike, Mike Saponidis..." non stava mentendo, il cuore non sbaglia mai...avevo un nome.

Seguì il navigatore fino all'indirizzo segnato sul tovagliolo. Non era una bella zona, ma magari era una turista con non troppi soldi da spendere nell'alloggio o una di quelle pendolari settimanali che affollavano la città "Chissene" Pensò mentre parcheggiava la macchina sotto la scritta ERCOLE illuminata a metà

Si fermò una macchina proprio vicino all'ingresso del motel, guardai bene. Un uomo sulla trentina, vestito bene, con un covone di capelli in testa scese dalla vecchia Opel blu tutta rigata e cominciò a guardarsi intorno. 10 a 1 era venuto qui per scopare.

Si guardò intorno per un po', poi la vide che gli faceva un cenno da una camera al secondo piano, languida.

Bingo! Ecco la troia! La vidi che dal secondo piano stava chiamando il bastardo. Scesi dalla macchina, pistola in pugno quando lui si era già infilato nella sua stanza.

La stanza all'interno era la tipica stanza da motel di terza o quarta categoria, era strano che una donna così di classe vivesse lì ma aveva conosciuto persone con storie molto strane. Quando lei lo baciò sentì un profumo di fragole e lamponi e tutto il resto: Susy, la macchina, l'edicola, il mondo scomparve.


L'infame era dentro da una decina di minuti, se li era goduti abbastanza! Sfondai la porta con un calcio tenendo la pistola tesa davanti a me e quando lo vidi seduto sul bordo del letto in mutande sparai svuotandogli mezzo caricatore addosso. Mike Saponidis era morto, fuori di dubbio. Ma non mi bastava! Mi avvicinai per infierire sul cadavere mentre sentivo dal bagno i rumori di qualcuno che apriva una finestra
"Chrissy Ohhhhh Chrissyyyyy non ti preoccupare tesoro, ora arrivo anche da te!"
Appoggiai la pistola sul letto e mi chinai, afferrando il coltellaccio dalla cintura per iniziare a cavargli gli occhi. D'improvviso sentii alle mie spalle qualcuno che mi appoggiava qualcosa alla nuca, sparò.

"Cazzo di figlio di puttana! -urlò il ragazzo con una vistosa medicazione sul volto-
Com'era quella frase con cui continuavi ad assillare Christine? Il cuore non sbaglia mai? Bhe cazzone, non è la prima volta che mi trovavo in una situazione come quella...il cuore non sbaglia QUASI mai!"
Corse fuori e scappò nella notte, il piano per eliminare il cazzone psicopatico era riuscito, ora poteva scoparsi Christine quanto voleva...

  
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