The Seventh:Winter
EPILOGO
I kept the
right ones out
And let the
wrong ones in
Had an angel
of mercy
To see me
through all my sins
Da quando
gli era stato diagnosticato un principio di Sindrome
da Burnout, pochi giorni dopo Asgard,
Clint aveva iniziato a prestare molta attenzione alla cura contro lo stress
Aveva
iniziato a far yoga con Bruce - cioè, iniziato, aveva solo preso un paio di
lezioni da lui prima di rendersi conto di quanto fosse dannatamente noioso -
mangiava leggero prima di dormire per non compromettere le ore di sonno
e aveva dimezzato la caffeina.
Aveva
anche cambiato la suoneria della sveglia: non più Feuer Frei! dei Rammstein,
ma su consiglio sempre di Banner - uno che di stress ne capiva più di stimati e
plurilaureati psichiatri - aveva scelto l'Adagio dell'Estate di Vivaldi.
Alle ore
10:30 del mattino del 18 Maggio 2013, le prime note dell'Adagio avevano iniziato
a diffondersi dolcemente la camera da letto dell'Hotel Hilton di Malibu, California.
Clint
aveva calcolato l'orario della sveglia alla perfezione: non meno di nove ore di
sonno ed in perfetto orario per prepararsi con calma, comprendendo il tempo
necessario per un'eventuale rotolatina tra le
lenzuola di buongiorno, una doccetta rivitalizzante
per due ed una bella colazione fragrante sul terrazzino della camera.
Lo stress
l'avrebbe lasciato tutto agli sposi. Per lui e Natasha
sarebbe stata solo una piccola
vacanza, una parentesi rilassante tra le incombenze lavorative.
"Mmmm... buongiorno..." Natasha
si muove morbida tra le lenzuola e si strofina un occhio sbadigliando
apertamente. Si stiracchia e poi lascia cadere il braccio sul suo petto e ci
appoggia la testa: "Dormito bene?"
"Altroché"
"E
svegliato di buon umore?"
"Vogliamo
verificare?" Ha già una mano sotto la canotta scura ed una sua gamba già
attorno alla vita. Le labbra sono quasi sul collo quando...
PUM! PUM! PUUMMM!
"Dimmi
che è solo il servizio in camera un po' rumoroso del solito..."
PUM! PUM! PUUMMM!
"NAAAAT!!!
NAAAAAAAAATAAASSHAAAAA! LA MIA PIASTRA PER I CAPELLI!"
"Sai
cosa c'è di bello? Che in tutto il mondo ci si sente come a casa."
There were
times in my life
When I was goin' insane
Tryin' to walk through the pain
Da come è
ancora spaparanzato sul letto sfatto Thor non pare avere la minima intenzione
di alzarsi. Si aggiusta pigramente un cuscino dietro la schiena e batte il
palmo della mano sul materasso per invitarla a tornare tra le lenzuola:
"Devi ancora istruirmi sulle usanze nuziali di Midgard".
"Sono
già in ritardo per l'Usanza Numero Uno: quella in cui le damigelle -
specialmente quella d'onore - aiutano la sposa a prepararsi, a calmarsi e a
tenere sotto controllo sua madre prima delle nozze. Dovevo essere nella suite
di Pepper un'ora fa." Trova la scatola delle
scarpe e la appoggia come promemoria sul letto: "Usanza Numero Due: anche
i testimoni dello sposo dovrebbero alzarsi" Si siede dandogli le spalle ed
apre la confezione di collant, arrotolandoli per infilarli nel piede. Lo sente
muoversi sul materasso e poi le sue mani callose posarsi sulle spalle e le
labbra sfiorarle il collo e la nuca. Thor si stende di nuovo, al suo fianco,
gli occhi limpidi e azzurri ad accarezzarla: "Altre usanze più
dilettevoli?"
"Non
saprei... c'è la cerimonia..."
"...anche
su Asgard"
"E
poi il ricevimento, che è la stessa cosa del banchetto, ma senza cinghiali sul
girarrosto e scazzottate".
La risata
di Thor è fragorosa: "Solo una volta sono stato testimone - e
partecipante, a dire il vero - di una rissa ad un banchetto di nozze. Fandral fu accusato di aver attentato alla virtù della
sposa. Si scoprì essere una burla di Loki".
"Spero
non ti offenda se esprimo il mio sollievo che tuo fratello non sia
invitato."
"No,
no. Ben comprendo" sospira baciandole la gamba non ancora coperta dal velo
di nylon: "Altre nozioni?"
"Uhm,
non saprei: si balla, si fanno un sacco di foto, si taglia la torta. Poi la
sposa lancia il bouquet e..." Intercetta lo sguardo dubbioso e come
d'abitudine si ferma a spiegare: "I fiori, Thor, il mazzo di fiori che
porta la sposa. Le ragazze non ancora sposate si radunano e la sposa lo lancia
voltata di spalle: quella che lo prende, si dice, si sposerà entro
l'anno".
"Oh
davvero?" Ora i suoi occhi brillano e Jane si sente improvvisamente a
disagio, un peso ormai famigliare che torna ad opprimerle lo stomaco:
"Magari potresti prenderlo tu"
"Non
sono brava ad afferrare le cose al volo".
Thor
intreccia le dita alle sue, togliendole dall'orlo arrotolato della calza che
sta infilando e se le porta alla bocca per baciarle: "Chi può mai dirlo,
magari con un po' di fortuna..."
Il peso
sullo stomaco aumenta e Jane fa quasi fatica a deglutire davanti a quello
sguardo chiaro. È finalmente sereno,
innamorato,soddisfatto dopo una notte d'amore. La guarda come se fosse la cosa
più preziosa al mondo e non vede l'ora che sia al suo fianco - l'ha ripetuto
più e più volte negli ultimi mesi. Le ha promesso la lunga vita che la Gemma del
Tempo può darle, la corona di Regina in futuro, il suo braccio per l'eternità.
Le ha
giurato che farà di tutto per renderla felice di essere al suo fianco, in un
posto che lei non riuscirà mai a chiamare casa, ma non ne dubita che farà tutto
ciò che è in suo potere per tener fede alla promessa.
Il
problema è che non sarà mai abbastanza. Jane non potrà mai essere felice di
essere solo una sposa ed una madre: lei vuole anche altro. Ed è quel qualcos'altro che Thor - innamorato, sereno,
bellissimo, protettivo, ma così lontano dalla sua mentalità e dai suoi bisogni
- non può mai darle.
Così,
quando il discorso cade sul futuro cerca di sviarlo suggerendo di vivere il
presente, giorno per giorno, ed il resto si vedrà strada facendo.
E lui lo
accetta, le sorride, dice di comprendere. E dopo poco ricomincia a parlare di 'Quando vivremo insieme ad Asgard'. Lo da per scontato, Thor, che il suo amore le
farà dimenticare tutto ciò per cui ha vissuto sino ad ora. Che lo seguirà
ciecamente, che accetterà di vivere in mezzo ad un popolo con cui non ha nulla
da condividere.
L'entusiasmo
degli inizi dura poco nelle storie d'amore; il vivere quotidiano, quando si è
così diversi, è una lenta agonia dei sentimenti.
Thor non
lo merita. Lei non lo merita.
Però non
riesce a recidere quel filo sottile che li tiene uniti. Non riesce ad essere
schietta e sincera come suo solito. Non riesce a ferire quello sguardo adorante
che le rivolge in quel momento.
Perciò
ricaccia indietro il magone e sussurra solo un "Vedremo", prima di
sfilare la mano dalla sua e finire di infilarsi i collant: "Ora devo
andare, sono in ritardo".
When I lost
my grip
And I hit
the floor
Yeah, I
thought I could leave
But couldn't
get out the door
I was so
sick n' tired of livin' a lie
I was
wishing that I would die
È riuscita
a scappare dalle grinfie di Pierre - il miglior makeup artist
e hair stylist di tutta la
California - e a chiudersi un attimo nel bagno della suite, lasciandosi alle
spalle il chiacchiericcio vivace delle damigelle, gli attimi di panico di sua
madre e sua sorella e Pierre che dichiarava Jane sua prossima vittima:
"Damigella d'Onore, vieni un po' qui a farmi vedere cosa possiamo fare per quei
capelli. Cielo, teso-oro, hai mai
sentito parlare di olio di argan e cura delle doppie
punte? Fossi tu la sposa ti avrei preso a
morsi!"
Rovista
nella tasca interna del Beauty-Case e quando trova la confezione di cartoncino
bianca e rosa la apre e prima di leggere le istruzioni le viene da ridere:
Trentasei anni ed è al suo primo test di gravidanza, si sente quasi sciocca ad
essere impacciata con quello stick in mano.
Mannaggia
a lei quando aveva annunciato il ritardo a Tony!
Esiliato a
Villa Stark, che vedere la sposa prima delle nozze
era considerato da sua madre al pari di un reato federale, le aveva già inviato
quattro messaggi, un mazzo dei rose enorme, un peluche a forma di Koala con il
piccolo aggrappato alla schiena - il panico era serpeggiato tra le damigelle, e
solo la mano veloce di Natasha aveva evitato che sua
madre trovasse il pupazzo e andasse in escandescenze - e una scatola di
cioccolatini rigorosamente senza
liquore - e per questo snobbati da Maria, Natasha ed Addison ma sbafati da una Jane in evidente crisi emotiva.
"PEPPER!
Che fai li dentro? Non stai bene?"
"Signora
Potts, un po' di privacy!" esorta Addison. Riceve in risposta una dettagliata spiegazione sul
perché Pepper non si intrattenga mai a lungo in bagno
e sulle condizioni dell'attività della sua flora intestinale.
Se non
stesse attendendo l'esito dello stick sarebbe già
scappata dal cornicione.
Una riga, negativo.
Due righe, positivo.
Oh, ecco,
c'è già un'ombra. Pepper ha già il cellulare in mano.
"Negativo, tesoro"
"Rendimi il Koala"
"Il test di ovulazione però è positivo"
"Lo sapevo. Dovrò fare le ore piccole stanotte. Devo
sempre far tutto io, da quando la mia assistente mi ha dato il ben
servito".
"Non biasimarla: le è stata fatta un'offerta
irrinunciabile."
"È
vero anche questo. Sono comunque
sicuro che sia gratificante questa sua nuova mansione. Mi ha detto un uccellino
che tra un paio d'ore riceverà una nuova promozione. Sa se è vero?"
"Io non la chiamerei promozione. Piuttosto firmerà un
nuovo contratto."
"Giusto, Miss-Ancora-Per-Poco-Potts.
Ora mi scusi ma devo andare, ho un incontro tra un paio d'ore e questa volta mi
è stato chiesto di evitare i ritardi da diva. Spero capisca e non si
offenda."
"Affatto. Anche io ho un incontro importante da un paio
d'ore. Ma tarderò un pochino, come da tradizione."
It's amazing
With the
blink of an eye
You
finally see the light
"Nat, mi si vede il tatuaggio?"
"Per
come ti sei fatta aggiustare la scollatura sulla schiena, Adie,
ora ti si vedono anche le mutande."
Controllo allo
specchio torcendo il collo; da quando mi sono fatta rimuovere le cicatrici, in
effetti, sto esagerando un po’ troppo con le scollature: "Oh cavolo, è
vero. Forse è un po' troppo profonda. Vabbé, niente
mutandine" Ignoro lo strillo indignato di Mrs Potts mentre mi sistemo e poi ricontrollo: "Ora si
vede la riga delle chiappe quando mi siedo, però".
Natasha mi rassicura: "Ho della pelle
finta in camera, di quella che uso durante le missioni di copertura. Vado a
prendertela e te la sistemo appena all'inizio. Non si noterà nulla."
"Avrò
un fondoschiena senza spartiacque?"
"Perché
avevi intenzione di mostrarlo a qualcuno?"
"Beh...
all'occasione..."
"Oh,
smettila! Che da quando ti vedi con tu-sai-chi non esci con nessun altro!"
"Ma
magari era l'occasione giusta per ricominciare!" sospiro abbattuta mentre Nat esce dalla porta.
Finalmente
truccata e pettinata, Jane mi affianca allo specchio per sistemarsi il vestito:
"Lo spacco della gonna me lo ricordavo meno alto" nota con una punta
di disagio.
Alzo le
spalle: "L'abbiamo fatto modificare. Per come era messo prima la fondina nella
giarrettiera non si sarebbe vista".
"...e
perché dovrebbe vedersi una pistola attaccata alla coscia?"
"Come
rassicurazione che Stark non si tiri indietro
all'altare. Se lo vediamo tentennare spostiamo leggermente lo spacco, così
" spiego piegando appena la gonna dietro alla giarrettiera: "E
facciamo vedere che non gli conviene. Oh, su, non fare quella faccia! È una
Browning Baby, ha solo quattro colpi!"
Oh...It's
amazing
When the
moment arrives
That you
know you'll be alright
Che non ci
sarebbe stato bisogno di mostrare la Browning Baby l'abbiamo capito appena Pepper è entrata: se sino ad un secondo prima Tony, in fila
con i suoi testimoni, si stava comportando come al solito - tartassare Steve
con un milione di domande su Beth rossa come un
peperone in terza fila, minacciare Rhodey di
disarmargli Iron Patriot
("Avrei dovuto innescare
l'autodistruzione solo per il nome che gli avete dato! Iron
Patriot! Che Di che vi fate al Pentagono per tirare
fuori abomini come questo?"), proporre a Bruce un giro d'erba ed
istruire Thor a riguardo e pianificare la prossima partita a C.O.D. con Clint, il tutto come sempre contemporaneamente -
al momento in cui è partita la marca nuziale e la nipotina di Pepper ha preceduto la sposa spargendo petali di rose sul
tappeto rosso, la sua faccia è cambiata radicalmente:
Impeccabile,
felice, emozionato addirittura, ha
accolto Pepper con gli occhi che brillavano,
commentando che il 50% se lo stesse guadagnato tutto e meritandosi un buffetto
sulla guancia fatto con il bouquet di tulipani e rose.
"Guardi...
guardi Maria, Professore. Cielo, che bomba sexy che è dentro a quel vestito. E
che schiena..." Happy Hogan si morde il labbro
inferiore: Selvig solleva un sopracciglio e si
allontana leggermente di lato: "Uh sì... e come si scosta lo spacco sulla
gamba... e che gamba! Oh oh oh...
mi sta guardando, ha visto? Pare che non sempre Quello che accade a Las Vegas resti a Las Vegas..."
Qualcuno
che gli tocca la spalla e cattura con la coda dell'occhio il viso di Darcy sporgere dalla fila posteriore di sedie: "Non
per frantumare i tuoi sogni, ma dubito che si ubriachi così tanto come a Las
Vegas. E per inciso, sta guardando me."
"...Ah."
"Già."
Yeah...It's amazing
And I'm
saying a prayer
For the
desperate hearts tonight
Forse
l'essenza dell’amore è riassunta nell'incisione interna degli anelli di Tony e Pepper: Tu mi
completi.
O la Complicità dell’occhiolino di Darcy a Hill.
Ancora
potrebbe essere l'ultima tartina al basilico e aceto balsamico che Natasha conquista a modo suo al buffet, e che porta a Clint
sapendo che è la sua preferita: Premura.
Può essere
Malinconia, quella che vedo nello
sguardo di Bruce: un’occhiata bassa al calice mezzo vuoto ed una a Pepper e Tony che aprono le danze, prima che
un’ubriachissima Mrs Potts
lo sequestri e se lo trascini in pista a ballare un claudicante guancia-a-guancia.
Gioia: Beth che prende la mano di Steve
invitandolo a ballare e lui che la segue come se non aspettasse altro al mondo.
Oppure è
il Riguardo con cui Thor aggiusta con
cura la stola sulle spalle di Jane, quando uno soffio di vento fresco la fa
rabbrividire mentre siamo tavola.
In questo
momento per me è la piccola rosa di ghiaccio che è comparsa accanto al mio
bicchiere. Un cristallo di rocca finemente intarsiato, una miniatura perfetta e
preziosa nel suo essere così effimera: la sfioro ed inizia a sciogliersi
velocemente.
Eppure c'è, ed era lì per me, l’alone scuro nella tovaglia
ne è la prova.
"Scusate
ragazzi" mi congedo alzandomi da tavola. Intercetto lo sguardo di Thor ed
un suo mezzo sorriso: non gli deve essere scappata quell'apparizione furtiva:
"Faccio due passi per digerire."
"Oh,
vengo anche io che magari nel parco non si sente che..."
"NO.
Tu stai qui, Clint. Qui, con me. Digerisci piano e nascondendoti nel tovagliolo
come fai quasi sempre".
"Oh Nat ma non posso..."
"No.
No. Non dicevi che volevi passare più tempo con me?"
"Eh
ma..."
"Un'altra
fetta di torta, mangiala, è deliziosa. Poi andremo a ballare e se mi pesterai
le Loboutin ti riempirò di lividi".
That one
last shot's a Permanent Vacation
And how high
can you fly with broken wings
Life's a
journey, not a destination
And I just
can't tell just what tomorrow brings...yeah
Sfilo i
sandali e li prendo in mano prima di abbandonare il sentiero di pietre lisce e
camminare a piedi nudi nell’erba umida. Loki è una
sagoma nell’angolo più buio e fresco del parco: alla mia vista dorata non
sfugge il suo completo nero e la sciarpa di Hermés
appoggiata alle spalle.
“Avrei
voluto portarti un pezzo di torta” esordisco mentre mi avvicino “Ma l’ha finita
tutta Clint”
“Insolente
ed indelicato" commenta, e non mi lascia il tempo di aggiungere altro: mi
stringe con urgenza e mi bacia con foga, cerca la mia pelle ed il mio respiro,
il mio profumo: “Ti ho riconosciuto da lontano, a prima vista” sussurra con
voce roca: “Nessuno aveva così poca stoffa addosso. Dovrei iniziare ad essere
geloso?”
Sorrido
contro le sue labbra, le mani a far saltare i bottoni della camicia bianca e a
slacciare la cintura. È qui, è questione di un attimo fuggente, l’occasione che
non va sprecata, è Passione.
Se i baci
di Loki sono falsi tanto quanto le sue parole, allora
è un attore perfetto, che non riesco
a fare a meno – neppure io, così cinica e razionale – di cogliere il sapore del
desiderio, quello più istintivo ed irrazionale da essere quasi bestiale.
È qui anche per me, ma non solo per me, e l’ho capito a mie spese.
Cosa sarà venuto a cercare, per quale motivo sarà arrivato sulla Terra?
Decido di
non farmi domande, di non farmele mai, di godermi solo le sue dita fresche
sciogliere la chiusura del vestito e l’intensificarsi del suo respiro quando
lascio scorrere mie sul suo petto e scendere sotto la sua cintura.
You have to
learn to crawl
Before you
learn to walk
But I just
couldn't listen
To all that
righteous talk...oh yeah
"Ma
che diamine...?"
"Oh,
aspetta, aspetta! È pelle finta, un attimo e la tolgo"
"CHE
COSA? Ma che schifo, Addison! Si può sapere che ci fa
quella ... quella cosa proprio
lì?"
"Troppa poca stoffa..."
I was out on
the street
Just tryin' to survive
Scratchin' to stay alive
"Hai
danzato?"
"Uhmmm?" alzo la testa dal suo petto: mi stavo
appisolando e neppure me ne rendevo conto.
"Ti
ho chiesto se hai danzato. O nei banchetti midgardiani
i musici fanno solo presenza?" Mi alzo sulle ginocchia e mi riassetto la
scollatura del vestito: "Sì, si balla, ma sono una schiappa nei
lenti."
Anche Loki si mette a sedere ed inizia a riabbottonarsi la
camicia, una smorfia di disapprovazione a constatare quattro bottoni saltati:
"Questo ritmo non mi pare molto lento".
Tendo le
orecchie: Oddio, chi è stato così idiota
da mettere su Gangnam Style? "Hill compirà
una carneficina, detesta questa canzone".
"Effettivamente
è abbastanza irritante".
Il dj fa
un annuncio al microfono che non capisco, ma dal movimento e dagli schiamazzi
intuisco si tratti del lancio del bouquet; spiego brevemente di che si tratta a
Loki e mi domanda se desideri partecipare.
"Assolutamente.
Non mi metto a farmi tirare i capelli da un nugolo di galline infoiate. E se la
vista non mi inganna" Scosto il cespuglio dietro cui ci siamo infrattati e strizzo gli occhi a guardare meglio i tavoli
in lontananza "Anche Natasha se l'è data a gambe
levate. Preferisco stare un po' qui, se non ti spiace."
Loki abbozza un piccolo sorriso mentre si sistema la cravatta:
"No, non mi spiace".
It's amazing
With the
blink of an eye
You
finally see the light
Il bouquet
di Pepper è volato sopra la testa di mezza dozzina di
donne, ha sfiorato le mani di Beth ed è praticamente
precipitato in faccia a Jane, che non ha potuto far altro che prenderlo al volo
e massaggiarsi il naso.
Applauso e
musica sono partiti nello stesso minuto. Thor si è alzato in piedi ridendo
fragorosamente, ha tirato una gran pacca alla schiena di Selvig
causandogli un'apnea per poi svuotare il calice in un sorso e fracassarlo a
terra chiedendone un altro. Steve ha riaccolto Beth
alzando le spalle con un sorriso divertito: "Sarà per la prossima volta.
Credo che tanto non sarà fra molto tempo" e Bruce ha fermato un cameriere
chiedendo una tisana alla Malva e Verbena, mentre Clint alza la tovaglia per
informare Natasha, nascosta sotto al tavolo, del
cessato pericolo. Di Darcy e la Hill nessuna traccia,
almeno.
Rossa come
un peperone, Jane scappa dalla pista con il bouquet in mano mentre Tony
commenta l'avvenimento con il microfono e Pepper
cerca di farlo scendere dal palco.
"Aspetta,
ti prego, fermati!" Thor riesce ad afferrarle la mano. "Ti chiedo
perdono per il mio comportamento, è stata una reazione spontanea. Non pensavo
te la prendessi così. È solo che sono
lieto che tu abbia preso i fiori, così noi..."
Jane
guarda il bouquet, lo lascia cadere a terra con uno sbuffo esasperato e poi si
mette le mani nei capelli dandogli le spalle. Disorientato, Thor si china a
terra per raccoglierlo: "Mi spiace, davvero, avrei dovuto contenermi. Ma è
tale la mia gioia per questo segno, che non ho potuto farne a meno. Tu non lo
sei?"
"No"Jane
si è voltata, ha gli occhi umidi e le braccia non sono tese verso lui, a
riprendersi il mazzo di fiori che le porge.
"No?"
Lei scuote la testa: "Sono stato forse inopportuno? Non sono avvezzo alle
vostre usanze, su Asgard..."
"No.
Semplicemente, no. Ecco tutto".
"Comprendo,
hai bisogno di più tempo per abituarti a costumi diversi. E' normale, anch'io
mi trovo in difficoltà con le vostre. Non c'è fretta, hai ragione. Sarai mia
sposa appena sarai pronta."
"Potrei
non sentirmi mai pronta. Potrei non voler lasciare tutto ciò che ho, il mio
lavoro, le mie ricerche e seguirti. Hai idea di cosa sacrificherei? La mia
vita, Thor. È questo che vuoi?"
"E
non preferiresti viverla con me? Dicevi che Asgard ti
piaceva, che era affascinante. La ricostruzione procede veloce, una volta
ultimata sarà ancora più bella di prima. Te lo giuro, ti renderò una sposa
felice. E madre, anche: riempiremo il Palazzo con le risate dei nostri figli.
Non mi credi?"
"Credo
che farai tutto ciò che potrai per non farmi mancare nulla. Dal tuo punto di
vista" Ha alzato gli occhi da terra e gli ha rivolto uno sguardo triste:
"Ma sono certa che non mi basterà. Ci renderemo la vita impossibile, e
questo non è giusto per entrambi"
"Come
può non renderti felice questa prospettiva? Ogni donna sognerebbe..."
"Ogni
donna di Asgard,
Thor. Ma io non lo sono" A Jane pizzica la gola e si riempiono gli occhi
di lacrime. Un battito di ciglia e sono libere di correre giù le guance.
"Forse se i nostri mondi erano separati c'era un motivo".
Oh...It's
amazing
When the
moment arrives
That you
know you'll be alright
"Oh,
ma guardatelo, il possente Thor! Ridotto ad una larva lacrimante da una
mortale!"
"Non
è il momento di infierire, fratello" risponde sfregandosi velocemente il
viso con il dorso della mano senza alzarsi dalla panchina di legno sul quale si
è rifugiato "Prenditi la soddisfazione di questa penosa vista e
vattene".
"Oh,
me ne sto andando, non temere. E questa non è l'unica soddisfazione che mi sono
preso" Loki ridacchia e prosegue per il sentiero
buio del parco: "Aaahhh! Che serata magnifica!"
Yeah...It's
amazing
And I'm
saying a prayer
For
the desperate hearts tonight
"Re Amon, Sovrano del Limbo degli Inferi"
Nel suo
mantello scuro risponde chinando il capo in segno di rispetto: "Odino,
Padre degli dei e Re di Asgard, permettimi di ringraziarviper avermi concesso quest'udienza".
"Non
vi era ragione alcuna per negarvela. Prego, sedete" con un cenno lo invita
al lato opposto del tavolo intarsiato, poi batte le mani a richiedere del vino
ad un servitore.
"Non
per me. Senza offesa Maestà, ma la mia natura demoniaca non mi permette di
degustare il vostro vino. Così come il nostro non sarebbe di vostro
gradimento".
"Nessuna
offesa" Il servo arriva svelto e riempie il calice del Padre degli Dei
"Solo mi rammarico di non potervelo offrire. La mia povera moglie ne
sarebbe desolata, l'attenzione per l'ospitalità le era molto cara."
"Mia
moglie invece mi striglierebbe per non essermi informato prima dei gusti
dell'ospite." Un piccolo sorriso mesto stende le rughe di Odino ed Amon getta uno sguardo attorno: "È impressionante la
velocità della ricostruzione della capitale. Anche questo Palazzo sta
risorgendo dalle sue ceneri meravigliosamente. Sarà più sfarzoso di prima,
indubbiamente."
"È
desiderio di mio figlio Thor che lo sia. Con una promessa sposa che viene da un
altro mondo è ansioso di non farle mancare nulla, quando arriverà qui. Ma
ditemi, Re Amon, a cosa debbo l'onore di questa
visita".
Amon si accomoda meglio sulla sedia di legno accarezzandone i
braccioli: "Alla mie preoccupazioni." sospira. "Come ben sapete,
il Limbo non è che un piccolo, sottile regno tra gli Inferi e la dimensione dei
vivi. Un cuscinetto, possiamo dire così, tra legioni di demoni ed anime in pena
e milioni di vite innocenti. È una responsabilità molto grande governarlo,
quasi quanto essere il Padre degli Dei. Ed una delle mie preoccupazioni
principali è il fragile equilibrio che regola le casate Infernali: la maggior
parte dei demoni è di indole prettamente belligerante e le alleanze sono sempre
sull'orlo di fallire, a volte basta un'occhiata intesa male e si scatena una
guerra. Per tale motivo, è a me necessario avere qualcosa di più di una
semplice armata per fronteggiare l'eventualità non troppo remota di
un'invasione o di una guerra. A noi occorre un deterrente, qualcosa da impugnare
in modo che venga riconosciuto il nostro giusto peso all'interno della nostra dimensione. Qualcosa in prestito, ovviamente, anzi: qualcosa
che noi custodiremmo al posto di Asgard e che eviterebbe a noi uno scontro, e a voi di
essere bersaglio di una futura invasione come già successo. L'avete detto detto anche voi, Maestà: Thor ha intenzione di portare la
sua bella a vivere qui su Asgard, di sposarla e con
ogni probabilità di avere un nugolo di piccoli principi. La cautela non è mai
troppa, quando si ha una famiglia da proteggere. Senza contare che certi
oggetti è saggio tenerli fuori dalla portata degli infanti."
"La
vostra offerta è solo questa? La promessa di una semplice custodia del Gauntlet?"
"Il Gauntlet? Intero? Oh no, Maestà, sarebbe inutile e
quantomeno rischioso. Se cadesse nelle mani sbagliate ed aprisse un portale, si
può ben immaginare quali atrocità potrebbero uscire dal mondo dei Morti e
riversarsi in quello dei Vivi. Tempo e Potere, poi, non hanno effetti nella mia
dimensione ed anche la Realtà è estremamente effimera e di plagiare la Mente
non mi interessa granché. Solo un cosa è importante, e la mia offerta si basa
su quella." Re Amon schiocca le dita e l'alfiere
che l'accompagna di fa avanti, in mano un cuscino di velluto celato da un
rettangolo di stoffa rosso cupo che fa scivolare via.
C'è una
perla bianca, grossa quanto una noce, che brilla di luce propria. Sotto la
superficie screziata sembra addensarsi del fumo opalescente.
"Quello
che io vi propongo, Maestà, è un equo scambio: la preziosa Gemma dell'Anima, in
cambio di un'Anima a voi molto preziosa".
The
desperate hearts
Desperate
hearts
Really wanna see what I can give what I got
Nelle
regioni artiche di Midgard la primavera tarda. Il
vento che soffia impetuoso, anche se meno gelido e meno forte di quanto lo
ricordasse, ha spostato la neve e levigato il paesaggio.
Loki riconosce a stento il luogo della battaglia, e se non fosse
per il richiamo del sangue probabilmente non avrebbe mai individuato il corpo
di Angrboda nella sua tomba di ghiaccio sotto metri
di neve.
Rivolge il
palmo della mano sinistra in alto e la solleva leggermente: il ghiaccio freme e
si crepa, qualcosa si muove sotto la superficie e lentamente il corpo del
gigante riemerge.
È un
mostro, e Loki prova lo stesso identico disgusto di
quando l'ha visto la prima volta, così come l'isterica e macabra gioia di
averlo ucciso.
Un cenno
della mano destra ed il cadavere si appoggia sulla neve. Ci si avvicina, si inghinoccia al suo fianco e lo annusa: nessun odore di
putridume. Ottimo pensa, sfoderando
un pugnale.
Gli jotun hanno un processo di decomposizione molto lento, di
alcune centinaia di anni in certi casi, dettato dalla loro natura di ghiaccio.
Ed i loro corpi, per quanto possano essere disgustosi, posseggono invero
importanti peculiarità magiche. Gli occhi e le viscere, per esempio, sono
un'ottima base per incanti divinatori. Polmoni utilissimi per incantesimi di
protezione. La pelle resistente, una volta conciata, è pratica per tanti usi.
Infine, Loki incide lo sterno e lo apre: al suo interno, nella
cavità lasciata vuota dai polmoni e resa nera dal sangue rappreso, ne estrae il
cuore.
Ecco la
vera curiosità: il cuore di uno jotun, grosso più
della sua mano: lo rigira tra le dita studiandolo e poi lo pulisce
strofinandolo sulla neve. Come motore di quel gigantesco corpo, deve essere
anche il centro delle peculiarità magiche. Eppure nessuno l'ha mai studiato:
forse perché nessuno si è mai preso la briga di domandarsi se davvero un jotun possedesse cuore.
Mentre
forma una scorza di ghiaccio attorno per proteggerlo, Loki
si scopre curioso di scoprirne tutti i segreti.
Desperate
hearts
Really wanna see what I can give what I got
==========================================================
The very
end, my friends! E ci siamo
arrivati in fondo anche questa volta!
OK: un paio di spiegazioni. Ho lasciato la fine volutamente
'in sospeso' anche se non prevedo di scrivere un threequel.
Abbbbbashta!
Però, visto che non prevedevo di scrivere un sequel nemmeno
dopo TS, mai dire mai e ho infilato tre o quattro cosucce che potrebbero
venirmi buone in un eventuale (ma, davvero, non prometto nullah)
TS:III.
Al momento lasciamo Adie e Loki lì, belli sospesi tra il mazzuolarsi
e l'amarsi, Pepper e Tony impegnati nel concepimento
dell'Erede di casa Stark, Thor e Jane a tiramollarsi e Banner a MalvaVerbenizzarsi
e gli altri a tubare come piccioncini armati.
Dopo il finale 'tragico' di TS, ho optato per uno leggero,
in cui l'Happy Ending fosse reale: in fondo, un po'
di normalità se la meritano pure loro...
C'è solo una cosa che ho lasciato davvero in sospeso: Gli
Inside Jokes del Capitolo 8. A dire la verità volevo
fare un video dove li spiegavo... ma dopo 5/6 tentativi ho rinunciato per
mancanza di videogenia palese. Quindi, gli Inside Jokes sono pubblicati QUI, sul mio Tumblr:
http://www.tumblr.com/blog/evilcassy.
Come sempre, se avete qualche domanda e del tempo da
perdere, il mio ask invece è: http://ask.fm/EvilCassyBuenacidos.
Ed ora arriviamo ai ringraziamenti *si
schiarisce la voce*:
Innanzitutto, ringrazio CHIUNQUE sia entrato in questa saga
e abbia letto anche solo un capitolo. Ringrazio anche chi l'ha letta nonostante
consideri Addison una MarySue
insopportabile, perchè significa che avete colto il
fatto che questa storia non sia solo
la storia di una MS, ma che ci sia anche dell'altro di contorno. Ringrazio i
lettori silenziosi che l'hanno messa nelle Ricordate, nelle Seguite o nelle
Preferite, e ringrazio i lettori che hanno espresso la loro opionione
in merito e hanno lasciato traccia tangibile del loro passaggio.
Ringrazio chi ha sopportato, supportato ed a volte
incoraggiato i miei deliri su FB e ringrazio chi ha creato fanart
e photomanip su questa saga: non avrei mai pensato
fosse possibile una cosa simile!
Tutto questo per me è stato, è e sempre sarà estremamente
importante: Io vi ringrazio, davvero, dal
profondo del mio cuore.
Amo scrivere, amo migliorarmi, amo rendere tangibili le mie
fantasie e non sapete quanto possa rendermi felice vedere che questo amore con
cui 'lavoro' è recepito.
Perciò GRAZIE, GRAZIE, GRAZIE.
Oggi è il giorno del mio 27° compleanno, come vi ho già
detto, ma il regalo l'ho già ricevuto da tanto tempo e da tante persone. Ed è
un regalo bellissimo.
Grazie di Cuore.
Vostra, Sempre, Finché lo Vorrete.
EC.
*Addison fa un bell'inchino mostrando il mostrabile dalla scollatura
della schiena e se ne va. Sul limitare della porta si gira e con un sorriso
malefico annuncia: "I'll be
back. MWAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH!!!" fa per uscire trionfante ma fa a sbattere
contro lo stipite. Così se ne esce gemendo un eccheccazzo.*
PS: La canzone spezzettata che troverete nel testo è Amazing degli Aerosmith. La mia
colonna sonora di questo momento!