Bianco e Nero

A Grimmauld Place c’è un piccolo parco; pieno di erbacce arrampicate sulle radici degli alberi e sui muretti grigi che lo delimitano. Al centro, un laghetto ghiacciato tutti gli inverni, dove cigni candidi e pigri si posano, stanchi. Due bambini sono seduti sulla riva digradante, strappando fili d’erba spruzzata di brina.
Il più piccolo osserva di sottecchi l’altro, come ad aspettare che faccia qualcosa.
«Tu sai cos’è l’anima, Sirius?» chiede infine, aggrottando le sopracciglia in un’espressione troppo seria per la sua giovane età.
Sirius continua ad osservare assorto alcuni volatili, simili a pezzi di stoffa di un abito nuziale danzanti sul ghiaccio.
Poi lo guarda, da sotto in su, e fa un sorrisetto storto. «Vedi, è come quell’uccello bianco, l’anima» spiega, ostentando un’aria da saggio che non gli si addice affatto.
«Davvero?» chiede Regulus, sbarrando gli occhi. Sirius, divertito, reprime una risata e annuisce.
Si avvicina allo stagno e comincia a camminare piano sul ghiaccio, ignorando bellamente i gemiti spaventati del fratello.
Con uno sbattere frenetico di piume e qualche quieta protesta, i cigni si alzano in volo. Sulla superficie grigia del laghetto ne rimane solo uno, che cerca di far sgusciare via la zampa da un buco nel ghiaccio; è rimasto incastrato.
Negli occhi di Sirius si scorge un lampo divertito e curioso allo stesso tempo, mentre si avvicina alla preda. Quando è ad ormai pochi passi dal volatile, si volta verso il fratello terrorizzato; i capelli scuri e la veste nera svolazzante in uno strano contrasto sul candido piumaggio del cigno.
«Devi solo…lasciarla libera di volare via» dice piano, toccando lievemente la superficie spessa e ruvida con un dito.
È proprio allora che accade: come obbedendo ad un muto ordine, il ghiaccio si spezza intorno al foro che teneva imprigionato il cigno, e l’uccello con un frullo d’ali vola via, gli occhi guizzanti di terrore.
«Come…come hai fatto?» chiede Regulus, a metà tra lo spaventato e l’incuriosito.
Per un attimo Sirius sembra smarrito e stupito quanto il fratello, poi si volta verso di lui e – saltellando baldanzoso sullo stagno – fa un gran sorriso. «Sono un mago, Reg, un mago!»
 

Note: allora...L'ho scritta in cinque minuti, giusto perché era tardi e non mi andava di dormire, ma tant'è. Prima volevo fare una semplice raccolta delle prime magie dei personaggi che conosciamo, ma questa è venuta così strana che ho deciso di pubblicarla separatamente. Ha un significato tutto suo, più profondo, sul personaggio, ecco. In ogni caso, almeno all'inizio era solo il momento in cui Sirius ha la sua prima manifestazione di magia.
Se siete arrivati fino a qua, che ne dite di lasciare un commento? Anche perché a questo punto non so bene se fare la raccolta, al massimo quelle che avevo preparate me le tengo per me. Ditemi. ^^ Detto questo, adios, cari.