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Autore: HikaRin    14/01/2008    1 recensioni
[the GazettE, alice nine.] Aoi, Europeo in carriera, con una famiglia e una vita perfetta, o quasi. Uruha, una delle geisha più belle e richieste del Giappone, impaziente di conoscere l'amore. Ma una geisha non dovrebbe MAI innamorarsi.
Ambientato dopo la Seconda Guerra Mondiale, quando il Giappone cominciava ad aprirsi al resto del mondo.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash, Yaoi | Personaggi: Alice Nine, The GazettE
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Chapter 1

“Benvenuto nel paese del Sol Levante, Aoi!”
Il moro guardava Reita sorridere mentre passeggiavano per le strade di Kyoto. Il biondo ogni tanto si fermava ad inchinarsi e salutare persone che aveva conosciuto nei suoi precedenti viaggi, e Aoi si guardava in giro spaesato. Non era abituato, in Europa le persone non si inchinavano più da secoli!

La città non era come si era aspettato. Sicuramente ancora erano parecchio arretrati –le uniche auto che aveva visto da quando erano arrivati erano state quelle dei soldati americani- ma era parecchio affascinante. Case completamente costruite in legno, inquinamento quasi inesistente anche se avrebbe cominciato presto ad esserci, con tutte le fabbriche che volevano importare. Quasi gli dispiaceva.
Reita aveva ragione, quel paese lo aveva affascinato appena sceso dall'aereo. Ora capiva perché il biondo continuava a tornarci.
Mentre camminavano Reita gli illustrava le varie parti della città, spiegava come era la vita per gli abitanti del posto e anche i suoi piani per la loro compagnia.
Ascoltò tutto con attenzione, ma, guardandosi in giro, non potè che sorgergli una domanda spontanea.

“Reita.. Chi sono quelle donne che indossano il kimono? Ne ho viste alcune, sono molto diverse rispetto alle altre..” Aveva già visto i kimono, era diventata quasi una moda negli anni passati in Europa, ma là erano indossati dalle donne più benestanti.

Il biondo sorrise, Aoi già aveva dimostrato parecchio interesse. Sapeva di aver avuto ragione, lo conosceva fin troppo bene. “Sono geisha, e prima che tu possa dire qualsiasi cosa. No, non sono prostitute. Quelle sono solo dicerie infondate. Sono donne bellissime, con un enorme talento e cultura. Per fartela breve, intrattenitrici.”
Sorrise, voltando lo sguardo su una di loro che passava in quel momento. “Gli americani quando sono arrivati qui credevano di trovare donne pronte a sottomettersi a loro e a compiacerli.” Rise poi, scuotendo il capo. “Farebbero meglio ad informarsi, prima di tutto.”

Aoi sorrise a sua volta all'amico. In effetti aveva sentito di queste ragazze, e infatti anche lui si aspettava delle prostitute, per quello non capì chi fossero. Forse era meglio dimenticare tutto quello che aveva sentito e continuare ad ascoltare Reita.

Ad un tratto vide due di queste ragazze –probabilmente le più belle che aveva visto fino a quel momento- camminare nella direzione opposta alla loro. Avevano un trucco molto più sobrio di tutte quelle che aveva visto quel giorno, una aveva i capelli castani mentre quelli dell'altra erano di un biondo miele dolcissimo, ed entrambe portavano delle, assolutamente belle, acconciature elaborate.
Fu quella dai capelli più chiari a colpirlo maggiormente, era semplicemente perfetta. Così elegante, il suo kimono aderiva perfettamente alle sue forme divine lasciando intravedere quella giusta porzione di pelle –che alla vista sembrava morbida e vellutata– e la faceva sembrare ancora più desiderabile. Le sue dita lunghe e sottili avvolgevano delicatamente il finemente decorato manico di un parasole e il suo sorriso appariva ai suoi occhi semplicemente stupendo, illuminava tutti come un raggio di sole in un giorno di pioggia.

**

“Uruha, guarda.”
“Cosa, Saga-chan?” Il biondo voltò lo sguardo verso il punto indicato dall'altro ragazzo. “Oh, Reita-san. Chissà perché è tornato, Saga..” Disse, sorridendo malizioso. Saga sbuffò e tornò a guardare i due uomini che gli venivano incontro.
“Parecchio attraente il suo amico.. E sembra anche un po' spaesato.” A questo, Uruha rise. Era vero, l'uomo si guardava attorno con l'aria da chi si sente un po' fuori luogo, ma anche molto interessato.
“Una vera geisha dovrebbe saper mettere in ginocchio un uomo come quello con un solo sguardo, Uruha-chan.. Solo uno.” Disse Saga maliziosamente, con un certo tono di sfida, accennando ad Aoi. Uruha gli sorrise di rimando e affrettò il passo. “Sarà divertente.” Affermò convinto.

Il ragazzo a quel punto cercò con gli occhi il volto del moro, e quando i loro sguardi si incrociarono li tenne uniti per una frazione di secondo per poi subito abbassarlo, sempre sorridendo. Notò appena che l'aveva distratto talmente tanto, che non si accorse nemmeno che Reita si era fermato.

“Cosa ti avevo detto?”

**

Era talmente affascinato da quella bellezza –che l'aveva fissato negli occhi e gli sorrideva dolcemente, sorriso che lo faceva sembrare la creatura più bella di questo mondo-, e non si rese nemmeno conto che Reita si era fermato e si era inchinato più del solito. Infatti gli finì addosso, e cadde rovinosamente a terra.
Alzò lo sguardo per vedere le due ragazze ridere. La prima rideva apertamente, mentre l'altra si nascondeva dietro la mano. Non si era nemmeno accorto che si erano fermate anche loro, e che era per loro che Reita si era inchinato.
“Aoi! Stai bene?” Il biondo lo aiutò ad alzarsi, e il moro cercò di togliersi la polvere dai pantaloni il meglio possibile.

“Sembra che il vostro amico sia rimasto abbagliato dalla bellezza di Uruha, Reita-sama.” Disse la ragazza dai capelli castani. Un momento.. Ragazza?! Aveva una voce troppo profonda per essere una ragazza!
Si voltò a guardarle –o meglio, guardarli- ed ancora sorridevano. Reita rise di gusto prima di rispondere all'affermazione del.. Ragazzo?
“La cosa non mi sorprende affatto. Aoi, vorrei presentarti due persone. Lui è Saga. E si, prima che tu lo chieda, è un uomo. La bellezza che ti ha abbagliato invece è Uruha. Felice di rivederti.” Il biondo fece un altro piccolo inchino, al quale la ragazza bionda rispose con un altro inchino a sua volta.
“Felice di conoscervi.” Disse Aoi gentilmente, prima di fare un inchino a sua volta. Il biondo rise ancora e posò una mano sulla spalla dell'amico.

“Perdonatelo, ancora si deve abituare alle tradizioni giapponesi. Siamo arrivati ieri sera tardi.” Saga sorrise a questo.
“Spero abbiate fatto un buon viaggio.” Disse, sorridendo dolcemente ai due.
“Assolutamente, grazie.” Dagli sguardi che si scambiavano, Aoi capì che probabilmente Saga e Reita si conoscevano da molto.
“Noi dovremmo andare ora, vogliate scusarci.” Le due geisha fecero un altro piccolo inchino e poi continuarono per la loro strada, senza prima non sorridere ai due uomini e continuare a ridacchiare.

Dopo che si furono allontanate, Reita ruppe il silenzio. “Amico mio, hai appena conosciuto le due geisha più famose di tutta la città. E devo dedurre che ti sei interessato alla più bella e più dotata di tutte.”
“Non ho mai visto una donna così bella in vita mia..” Disse il moro in un sospiro, mentre ancora le guardava allontanarsi.
“Lo credo bene, Aoi.” Disse Reita, con un sorriso. “E' la più richiesta, ma forse posso riuscire a farle fare da intrattenitrice a te. E' così che si passa la maggior parte delle serate, qui.” Mise un braccio attorno alle spalle dell'altro. “Ora, volevo farti vedere il palazzo...”

Ad Aoi si illuminarono gli occhi.

**

Uruha e Saga, invece, stavano tornando all'okiya. Il biondo era rimasto colpito da Aoi, così decise di chiedere a Saga. Era sicuro che l'altro ragazzo gli avrebbe risposto dettagliatamente, sembrava avere sempre una risposta alle domande di Uruha.

“Saga-chan, sai qualcosa di Aoi-san?” Chiese quasi in un sussurro, mentre entrambi rientravano all'okiya e si dirigevano nelle loro stanze. L'altro ragazzo gli sorrise dolcemente. “Parecchio, a dir la verità.”
Uruha lo guardò sorpreso, mentre si inginocchiavano l'uno di fronte all'altro e Saga cominciava a struccarlo.

“Reita-sama mi ha parlato di lui in diverse occasioni, è un suo caro amico.” Sorrise leggermente il ragazzo dai capelli castani. “Me l'ha descritto come gentile, educato, dolce. Anche se a volte è un po'..Particolare.”
Il biondo alzò un sopracciglio a questo. “Particolare?” Chiese, con un espressione confusa che fece ridere Saga.
“Diciamo che gli piace divertirsi. Comunque, ha una famiglia.” Sentendo l'ultima parola, l'espressione di Uruha si indurì. “Una moglie molto bella e un figlio. Però.. Il figlio non è suo, la moglie lo ha avuto da un altro uomo.”
“Oh..” Uruha si intristì un poco alla notizia, avere un figlio e sapere che non è davvero tuo doveva essere sicuramente molto doloroso.
“Si, ma questo non gli ha mai impedito di essere un ottimo padre.. Dice che il piccolo lo ha cresciuto lui, e anche se non è il vero padre, resta comunque suo figlio.” Entrambi sorrisero amaramente, ed Uruha si convinse che era davvero una brava persona.
A questo punto Saga aveva cominciato a truccarlo di nuovo. “Stai fermo, ora. In ogni caso Reita-sama mi aveva detto che lo avrebbe portato con sé nel suo prossimo viaggio, l'ultima volta che lo vidi. Voleva mostrargli il nostro paese, ma voleva anche una scusa per allontanarlo dalla famiglia. Il figlio sta diventando grande, è consapevole del fatto che Aoi-san non è il suo vero padre e vuole conoscere il suo vero genitore. Aoi-san sta soffrendo per questo.”

Uruha ascoltava senza fare una piega, e con ogni parola che veniva detta dall'altro ragazzo si interessava di più in quel uomo che a malapena aveva conosciuto.
“Reita-sama è molto dolce, ogni volta che mi parlava di Aoi-san lo faceva con un tono premuroso e preoccupato.” Sorrise dolcemente Saga, e vedendo quell'espressione Uruha non potè non mordersi il labbro, mentre cominciava a sua volta a struccare il castano.
“Uruha! Ho appena finito di truccarti, stai attento.” Disse Saga, mettendo un piccolo broncio. Ma Uruha non disse niente, aveva un'altra domanda che gli frullava per la mente.

“Saga-chan.. Ami molto Reita-san, non è vero?” Saga chiuse gli occhi, mentre riprendeva a sorridere e lentamente accennava con la testa ad un .
“Com'è.. Essere innamorati? Come ci si sente?” Chiese il biondo in un sussurro, mentre appoggiava ciò che aveva in mano a terra, volendo concentrarsi totalmente sulla risposta.
Notò che senza trucco, quello speciale bagliore negli occhi dell'altro ragazzo quando parlava di Reita si notava molto di più.

“Una geisha non deve mai innamorarsi. Non è questa una delle prime cose che ci insegnano?” Disse Saga, quasi in un sospiro. “Come possono nasconderci una cosa così bella? E' la sensazione più splendida al mondo, Uruha-chan. Ogni tuo pensiero va al tuo amore quando è lontano, è sempre nella tua testa. E quando finalmente è con te, essere tra le sue braccia ti da una sensazione di sicurezza e calore indescrivibile.” Mentre parlava, il sorriso del ragazzo si faceva sempre più bello, più vivo. Si avvicinò ad Uruha e lo abbracciò, posando la testa sulla sua spalla.
“Conti i giorni che ti dividono da lui, e quando finalmente puoi stare con lui di nuovo sembra che il cuore debba scoppiarti dalla felicità da un momento all'altro.” Il biondo sorrise e si abbassò a baciare una guancia al ragazzo abbracciato a lui. “Non immagini quanto ho desiderato che arrivasse questo giorno, Uruha-chan.”

Saga prese un lungo respiro e si separò dal biondo, non smettendo di sorridergli dolcemente. “Ora finisci di truccarmi, tra poco dobbiamo uscire.” Uruha annuì e riprese a fare quello che aveva interrotto poco prima.
“Ed ho come il presentimento che domani sera sarà una di quelle serate che non dimenticherai facilmente.”

  
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