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Autore: fabyd    14/01/2008    1 recensioni
La storia è ambientata durante l'inizio del quinto libro. Harry deve dire una cosa importantissima a Sirius, riguardo al suo passato e l'unica donna che lui abbia mai amato!
Genere: Romantico, Triste, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter, Nuovo personaggio, Sirius Black
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1

Ciao a tutti, ecco la mia terza fanfiction su Sirius Black! Dedico la storia alla mia amicona Alexandra…. Aspetto tanti Commenti!!! CIAO CIAO!

Remember me forever

 

Capitolo 1

“Prima o poi sarebbe successo!”

 

Harry era sdraiato sul  letto nella sua camera di Grimauld Place. Teneva  le braccia  incrociate dietro la nuca corvina , gli occhi verdi erano stati liberati dalla prigionia dei suoi occhiali tondi, che adesso giacevano nel comodino vicino al letto. Osservava il tetro soffitto della stanza.

Era stanco morto. Quel giorno, La Signora Weasley, aveva fatto lavorare duramente lui e gli altri , nella speranza di rendere gradevole alla vista Grimauld Place. Dopo aver consumato velocemente la cena, si era subito rinchiuso nella sua camera da letto, seguito a ruota da Ron, e si era subito lanciato sul suo morbido letto dando sollievo alle sue povere ossa. Dopo aver scambiato qualche battuta con l’amico, si erano messi il pigiama e adesso Ron ronfava sonoramente.

Harry, invece era ancora sveglio. In testa gli ronzava il dilemma che da mesi lo tormentava: non era ancora riuscito a dire a Sirius tutto quello che era successo quando era finito nel cimitero.

Erano passati tre mesi da quel terribile giorno, ma ancora non gli aveva detto nulla.

D’improvviso, come se una molla invisibile lo avesse spinto, si alzò a sedere sul letto.  Basta , era inutile perdere tempo, doveva andare da Sirius.

Scansò le calde coperte che lo imprigionavano e scese dal letto. La differenza di temperatura lo fece tremare  dal freddo. Sebbene fossero ad agosto inoltrato, le notti londinesi erano sempre fredde. Infilò le ciabatte e una lunga vestaglia da notte e si avvicinò con passo felpato verso la porta. Ruotò lentamente il pomello di ottone e spinse delicatamente la porta, la quale cigolò rumorosamente. A quel rumore Ron  si voltò su un fianco e borbottò qualcosa di incomprensibile. Harry non ci fece caso ed uscì dalla camera.

Ci volle un po’ di tempo perché i suoi occhi si abituassero al buio della notte, dopodichè camminò per il corridoio verso la camera di Sirius. Non la trovò subito in quanto, a causa del buio, tutte le porte sembravano uguali, ma fortunatamente la porta della camera di Sirius era contrassegnata dal suo nome. Harry senza esitare colpì la dura porta di legno. Tese le orecchie per udire la risposta che arrivò subito.

-“Avanti” disse Sirius da dietro la porta.

Harry fece un profondo respiro ed entrò.

Sirius era seduto sul suo letto, in mano reggeva qualcosa, ma Harry in quel momento non fece caso su cosa fosse.

Sirius aveva i capelli neri legati in una coda alta e qualche ciuffo gli ricadeva sulla spaziosa fronte, mentre i penetranti occhi neri lo guardavano con un misto di preoccupazione e curiosità.

-“Harry che è successo? Stai bene?” domandò Sirius vedendolo davanti alla porta.

-“Si Sirius, tranquillo sto bene” lo rassicurò Harry.

 Gli faceva piacere che qualcuno si preoccupasse per lui, a parte la signora Weasley e i suoi amici naturalmente.

-“Ecco…dovrei parlarti di una cosa importante Sirius” cominciò Harry abbassando lo sguardo e fissandosi le rosse pantofole.

-“Va bene, dimmi” lo incoraggiò lui.

Harry alzò lo sguardo e nel farlo notò quello che Sirius teneva in mano.

-“Che cos’è?” domando d’improvviso Harry indicando l’oggetto.

-“Oh, questa?” disse Sirius abbassando lo sguardo e sorridendo.

-“Questa è la foto del passato Ordine della Fenice” gli rivelò lui mostrando ad Harry la foto.

Harry sussultò. Era la foto che Malocchio Moody gli aveva mostrato la sera stessa durante la cena.

Harry si avvicinò ad essa e la riguardò intensamente come aveva fatto prima. Rivide i suoi genitori che gli sorridevano, rivide un Sirius più giovane e decisamente più affascinante ed un Lupin altrettanto giovane ma dall’aspetto malandato. Scrutò attentamente tutti i volti sorridenti dei presenti nella foto, fino ad arrivare  a lei.

Il cuore cominciò a battere forte alla sua vista.

Come aveva fatto a non notarla prima?

-“Lei chi è?” domandò Harry sfiorando appena con l’indice la figura di una giovane ragazza.

Il sorriso di Sirius morì dalle labbra.

-“Si chiamava Brittany Shallow” disse lui fissando l’immagine della ragazza.

-“Si chiamava?”chiese Harry fingendosi sorpreso.

Sirius guardò Harry negli occhi. Un mezzo sorriso malinconico gli deformò il bel volto.

-“Purtroppo è stata uccisa molto tempo fa da Voldemort”.

Harry sussultò.

Ora era tutto chiaro.

-“Per favore raccontami di lei” chiese timidamente ma continuando a mantenere lo sguardo fisso sul suo padrino.

-“Perché me lo chiedi?” chiese lui abbassando lo sguardo.

Harry non sapeva cosa rispondergli, ma sapeva che era costretto a dirgli la verità.

-“Te lo dirò dopo, adesso ti prego raccontami di lei” rispose deciso il ragazzo

Sirius rimase molto stupito dalla sua richiesta.

Chissà se sarebbe riuscito a sopportare il ricordo di quella ferita che gli lacerava il cuore. Un dolore che nemmeno il tempo era riuscito a lenire. Decise comunque di raccontare a Harry la sua storia.

La sua e del suo unico e vero amore.

Sirius si alzò dal letto, e lentamente avanzò verso una consunta  e impolverata scrivania che era situata in un angolo della stanza. Su di essa vi era un’altrettanto polveroso  recipiente di pietra ovale.  Era grande più o meno quanto un freesbe , e su di esso erano impressi degli strani simboli.

Poi ritornò da Harry.

-“E’ una specie di pensatoio” disse Sirius rispondendo allo sguardo di Harry.

-“E’ diverso da quello che ha Silente nel suo studio, ora scoprirai perché” detto questo appoggiò la bacchetta alla tempia e ne estrasse un leggero filo d’argento che spinse nel pensatoio. Harry si avvicinò al bacile, si aspettava di essere trascinato all’interno di esso, ma ciò non avvenne. Invece delle figure comparirono sulla superficie del bacile ovale, come un ologramma.

 

-“Accipicchia Ramoso è la prima volta da quando ti conosco che ti vedo così agitato!” esclama Sirius Black.

E’ luglio e tra breve si svolgerà il matrimonio tra James Potter e Lily Evans.

Per il grande evento i Signori Potter hanno dato come disponibilità la loro casa e adesso lo sposo si trova nella sua camera da letto insieme al suo migliore amico, nonché testimone di nozze.

-“Cavolo Felpato, non sto più nel vestito dall’emozione” dice James .

E’ tutto in tiro per il matrimonio, i capelli neri che di solito sono spaventosamente disordinati, adesso sono tirati all’indietro grazie chissà a quale strano incantesimo, mentre come vestito indossa un classico smoking nero con rosa bianca all’occhiello e un paio di scarpe di vernice anch’esse nere

Cammina nervosamente avanti e indietro come il pazzo.

Sirius sorride sotto i baffi.

E’ davvero felice per l’amico, finalmente dopo anni di fatica è riuscito a condurre la sua amata Lily all’altare.

Mentre pensa a questo qualcuno bussa alla porta.

James invita la persona ad entrare e Remus Lupin, accompagnato da Peter Minus, annuncia ai due che la cerimonia sta per cominciare.

James sta per avviarsi, ma nell’eccitazione perde l’equilibrio e cade provocando le risa di tutti.

 

James si trova nel giardino di casa sua. E’ sistemato sotto un grande arco ricoperto di fiori rosa e bianchi. Sta ritto, con le mani dietro la schiena, ogni tanto lancia qualche occhiata  preoccupata a Sirius, che sta vicino a lui, il quale lo rassicura.

Tutto il perimetro del vasto giardino è invaso da una lunga fila di orinate sedie bianche sulle quali sono seduti gli ospiti.

A destra ci sono gli amici e parenti dello sposo. Mentre a sinistra quelli della sposa. James nota Petunia, la sorella maggiore di Lily, sdraiata sulla sedia con le mani conserte che lo fissa imbronciata, ma subito abbassa gli occhi non appena i loro sguardi si incrociano.

Senza alcun preavviso, parte la marcia nuziale e tutti i presenti si alzano dalle sedie voltando il capo all’indietro per vedere la sposa.

James alla vista della sua Lily viene preso da un attacco di cuore.

Lily è bellissima.

Indossa un candido vestito che le accarezza il corpo. Questo consiste in uno stretto corpetto ornato da eleganti merletti che partono dalla sommità del bustino intrecciandosi sul collo. Una lunga e voluminosa gonna dalle quali fuoriescono delle scarpette color panna. Infine i capelli ramati sono stati intrecciati con roselline bianche dalle quali è poi legato un lungo e trasparente velo che le copre il volto leggermente truccato.

Sirius nota piacevolmente l’amico e, senza dare nell’occhio, da a James una leggera gomitata.

-“Ehi Ramoso asciugati la bava” sussurra, ma presto le parole gli muoiono in gola.

Sgrana gli occhi, mentre la bocca rimane appena aperta.

Dietro Lily c’è una ragazza a dir poco splendida. Regge il velo e si guarda intorno con fare timido, come se non fosse abituata ad avere tanti sguardi puntati sopra, cosa addir poco impossibile vista la sua bellezza.

Il volto leggermente allungato mostra due occhi dal blu profondo coperti appena da una leggera frangetta trasversale, mentre i rimanenti capelli neri come il mogano sono tirati indietro e legati in una vaporosa ed elegante coda. Il corpo magro è coperto da una veste color rosa confetto, il modello più o meno simile a quello della sposa.

Sirius rimane veramente senza parole, non ha mai visto una creatura tanto bella.

La cerimonia si svolge come di consueto e Sirius per tutto il tempo non fa altro che lanciare occhiate piene di apprezzamento verso la ragazza, ma lei sembra non accorgersene. Dopo che i due sposi sono stati finalmente dichiarati marito e moglie, una miriade di bianche colombe vengono fatte librare nell’azzurro cielo, mentre una grande ovazione si diffonde nell’aria.

Il Signor Potter a questo punto, con la sua bacchetta fa sparire tutte le sedie e l’arco fiorito e, il loro posto, viene preso da delle tavole rotonde coperte da tovaglie rosa, dove al centro sono posizionati delle composizioni floreali.  Tutti gli ospiti si accomodano ai rispettivi posti e consumano il lauto pasto nuziale. Quando il sole è ormai svanito complatamente, delle piccole fatine colorate vengono liberate e, come delle piccole lanterne ,illuminato  tutto il giardino.

 Ancora una volta il Signor Potter prende la bacchetta, cosicché tutti i tavoli si dispongono in un largo cerchio annunciando così l’inizio delle danze che vengono aperte repentinamente  dagli sposi.

Sirius cerca con lo sguardo la bella fanciulla e la trova seduta in un tavolo che discute animatamente con un’altra damigella. Alla tenue luce delle fatine è ancora più bella.

  Si passa le mani tra i  lunghi neri capelli e si aggiusta la cravatta blu, dopodichè si avvicina deciso verso la bella. Non appena gli è d’avanti fa un versetto con la gola per attirare la sua attenzione. Lei si volta e sposta i suoi occhi blu su di lui.

Sirius fa un mezzo inchino porgendo una mano verso di lei, sorridendole.

-“Posso avere l’onore di questo ballo, splendida fanciulla”.

Lei gli sorride dolcemente.

“C’è l’ho fatta di nuovo, Sirius sei il migliore” si complimenta con se stesso lui mentre attende la scontata risposta.

-“Neanche per sogno” risponde la fanciulla mantenendo il suo dolce sorriso e sbattendo le ciglia.

Sirius viene investito da una doccia di acqua fredda.

-“Come scusa?” domanda incerto rimettendosi diritto.

-“Ho detto no” spiega lei –“Sai vuol dire che non voglio assolutamente, e per nessuna ragione al mondo, ballare con te”.

Sirius è scioccato, è la prima volta che gli capita una cosa del genere. La ragazza che poco prima parlava con la bella ridacchia a quella scena, cosa che fa diventare Sirius rosso di vergogna.

Si guarda intorno flebilmente. Fortunatamente nessuno si è accorto dell’imbarazzante scena che si è appena svolta, nessuno tranne Remus Lupin che guarda Sirius con un’espressione che pare dire “Prima o poi sarebbe successo!”. Sirius non si volta verso la ragazza, ma  velocemente si allontana dalla vista di tutti.

 

 

 

 

 

 

  
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