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Bulma se
ne restava in mezzo al corridoio immobile, al suo interno si agitavano troppe
emozioni…verecondia, ansia, speranza ma soprattutto
desiderio… provava vergogna lei stessa per l’istinto di avvicinarsi a lui, di
stringersi contro il suo petto marmoreo, chiedendo silenziosamente ma con occhi
arsi di passione, di accarezzarla, di sentire la sua ruvida mano sulle sue più
recondite e segrete parti del corpo.
Mai in
tutta la sua vita aveva formulato simili impudichi pensieri… provare piacere
corporeo.
Ma oramai
il suo corpo era cambiato e sentiva certi bisogni, soprattutto vicino ad un
uomo come Vegeta, che di certo non passava inosservato data
la sua indiscutibile bellezza.
Ci mise
cinque minuti buoni per realizzare di essere rimasta al centro del corridoio,
tra la sua camera e quella di Vegeta, mezza nuda, coperta solo da un fine
asciugamano; ancora violentemente rossa in viso, aprì delicatamente la porta
della sua camera, vestendosi in maniera assente.
Percepiva
ancora l’elettricità che si era liberata nell’aria in quel preciso istante.
Vegeta, nel
frattempo, era ancora chiuso all’interno della camera gravitazionale…
l’allenamento era l’unica cosa che gli importava, ma in quel preciso istante di
vita, c’era qualcosa che lo attirava molto di più.
Era sempre
stato istruito per combattere, uccidere, sconfiggere e sottomettere, ma prima
di tutto egli era un uomo, con i suoi bisogni e desideri.
Ed in quel
momento sentiva crescere irrefrenabilmente la brama di possedere quella
terrestre … nonostante odiasse la sua voce acuta, la sfrontatezza con cui era
solita rivolgersi a lui ed il suo essere così petulante, non poteva negare
nemmeno a se stesso la bellezza e perfezione che la caratterizzavano, una donna
così tanto appetibile sarebbe stato difficile trovarla, perché ciò che più
suscitava in lui la frenesia di farla sua, era la sua vulnerabilità, sapeva che
avrebbe potuto procurarle dolore semplicemente stringendo un tantino troppo
forte il suo piccolo polso tra la sua possente mano… Bulma
era in grado, anche se ella non ne era cosciente, di farlo sentire potente.
Continuava
ad allenarsi con foga,
ardore… il sudore gli scorreva lento sulla fronte fino a fargli bruciare gli
occhi, sperava di stancarsi tanto da spegnere il desiderio sessuale con uno di
stanchezza, o almeno che il suo stomaco cominciasse a reclamare il cibo.
Purtroppo
per lui, quella sera, il suo fisico sentiva una fame diversa, che non avrebbe
messo a tacere neanche con un abbondante cena.
La mancata
presenza di Vegeta a tavola, ingurgitando tutto ciò che era commestibile, aveva
suscitato molte perplessità nella famiglia Brief,
però erano ben lontani dall’azzardarsi a chiedergli se si sentisse bene, se
avesse bisogno di qualcosa… o peggio domandargli il perché della sua assenza.
Bulma,
guardava il suo piatto pieno, senza il minimo interesse, non aveva proprio
appetito, ripensava alla scena di poco prima, analizzando dettagliatamente ogni
mossa di Vegeta, cercando di decifrarne, o almeno trovarne, un minimo di
significato… ma dal suo punto di vista, l’uomo non aveva dato segni di
cedimento, o di interesse… La aveva liberata dalla sua stretta energica, in
modo brusco e voltandole le spalle se ne era andato.
Ovvio era
che la giovane non dubitasse neanche che il principe era invaso in ogni centimetro
del suo corpo dalla sua stessa voglia.
A fine
pasto, si offrì per riassettare la cucina, non aveva la minima voglia di
buttarsi sul letto facendo zapping, e alla fine soffermarsi sul programma meno
idiota.
Così armata
di pazienza e con la
mente lasciata libera a vagare per dimensioni più piacevoli e appaganti di
quella reale, sparecchiò mettendo i piatti nella lavastoviglie, passò sul marmo
della cucina la aspirapolvere mentre sul granito del davanzale una spugna
carica di detersivo.
Portato a
compimento quel facile lavoro, si diresse pigramente in camera sua, si accomodò
sul letto, sbadigliando accese la tv, passando da un canale all’altro
svogliata.
Vegeta, in
quel momento preciso, smise di provare ad allontanare la sua lussuria, era
impossibile, l’unico modo era andare da lei, e assaporare ogni parte del suo
essere.
Disattivò
la camera gravitazionale, nel breve tratto dal trainer alla casa fu colto dalla
pungente aria serale, ma si sentiva bollente di passione, tanto da non
percepirla… aveva impazienza di saziare la sua carne, il rumore dei suoi stessi
passi andavano a ritmo con i battiti del suo cuore… Era infervorato, come solo
l’inizio di una battaglia era capace di fare.
Eppure
davanti la sua porta chiusa lo colpì un turbamento inappropriato ed
improvviso, ma poi preso coraggio spalancò la porta.
Bulma
sussultò, presa alla sprovvista, si sedette sul letto guardando il suo
visitatore:
<<
Vegeta!! >> esclamò estremamente allibita dalla sua irruenza.
Vegeta non
le disse nulla, mentre lei continuava a guardarlo intimorita: dopo un attimo di
smarrimento iniziale notò la figura disperata dell’uomo, era accaldato, sudato
con degli occhi che sembravano iniettati di sangue.
Continuando
a fissarlo con un espressione interrogativa gli
chiese:
<<
Perché sei qui? >>
Ma quello
senza degnarla di una risposta esaustiva si avvicinò a lei con solo due passi… Bulma strabuzzò gli occhi vedendolo così vicino, l’ultima
ed unica volta, l’aveva quasi baciata… cosa aveva intenzione di fare in quella
frazione di secondo?
Vegeta con
mani sicure le prese il viso tra le mani, e con voracità premette le labbra su
quelle di lei.
Bulma con
il cuore che faceva le capriole si lasciò guidare dalle labbra vogliose del sayan, con desiderio ed inesperienza le mosse alla stessa
cadenza di quelle del suo amante.
Non aveva
mai ricevuto un simile bacio, solo in quel momento si rese conto di cosa
volesse dire essere baciata.
La mano di
Vegeta si mosse sul seno di Bulma, che gemette dal
gesto inaspettato.
Si staccò
dalle sue labbra e cercò i suoi occhi, arsi dal desiderio.
<<
Io… io… non l’ho mai fatto >> sussurrò timorosa, arrossendo violentemente.
Vegeta fece
un mezzo sorriso di compiacimento, il fatto che lei era ancora vergine, lo
eccitò ancora di più… lo rendeva fiero, più di quello che già era.
Con
gentilezza, la fece sdraiare, sfiorandole con un dito le labbra, Bulma deglutì faticosamente, cominciò a tremare e a sudare
freddo.
Non sapeva
in cosa consisteva l’atto sessuale, e un po’ ne aveva paura, cercò gli occhi
corvini di Vegeta, che la riguardarono impassibili, mentre con le labbra le
sfiorò il collo… ed alla aveva inteso che era il suo modo di tranquillizzarla che
non le avrebbe fatto del male.
Quando
qualche minuto dopo, lo sentì muoversi dentro di lei, spalancò la bocca senza
riuscire ad emettere alcun suono.
Le venne la
pelle d’oca come quando rilassata si godeva un bel bagno caldo, l’acqua calda
le stimolava tutti i sensi… quella nuova piacevolissima sensazione non era
minimamente equiparabile.
Vegeta,
soddisfece il suo desiderio, come un guerriero che mostra
il suo valore e coraggio in battaglia, con lo stesso impeto la possedeva… sembrandogli
di portare a compimento ciò per cui era stato addestrato: combattere, uccidere,
sconfiggere e sottomettere.
Fuori la
casa il vento infuriava tra gli alberi, spazzando via ogni cosa…
mentre in quella camera due anime infiammavano, sudavano senza percepire
minimamente la frescura serale.
Il mattino
dopo, Vegeta, si risvegliò in un letto che non era il suo, inizialmente si
sentì smarrito, poi giunse alle sue narici un profumo delizioso, un profumo che
solo una donna poteva emanare, si girò a guardare la ragazza che dormiva al suo
fianco.
Le gote
leggermente arrossate, i capelli scompigliati… la guardò dormire assorto,
magnetizzato dalla sua bellezza.
Fu riscosso
dalle sue considerazioni, dal colpo secco che gli arrivò sul naso, Bulma si era mossa nel sonno colpendolo involontariamente,
stava per infuriarsi, quando due paroline che lei pronunciò piano , lo raggelarono….
<< Ti
amo >>
Cosa mai
significava, avevano bruciato di passione la sera precedente, ma poi sarebbe
finita lì… o forse non sarebbe andata così.
Quatto,
quatto uscì dalla sua stanza.
Bulma si
svegliò sbadigliando rumorosamente, mosse un mano in
cerca del suo compagno d’amore, ma non
lo trovò.
Si sollevò
a sedere, se n’era andato, lievemente delusa si alzò.
Alla prima
occasione che vide Vegeta gli andò vicino, lui la guardò ostentando
indifferenza, ma non poté far nulla per il rossore che gli colorò leggermente
il viso.
Bulma a
quel punto sorrise contenta… Vegeta era orgoglioso,
fiero, sgarbato nei modi, in un certo senso ingrato, eppure lei non poteva fare
a meno di amarlo.
<<
Allora cosa vuoi?? >> gli chiese burbero.
<<
Niente… >> lei continuava a sorridere << Dirti solo una cosa… eppure ti amo >>.
FINE!
Come vi
avevo promesso, ho ultimato e finito questa fan fiction.
Per
scriverla ci ho messo un mese intero (grazie per la vostra pazienza), un mese
in cui sono stata colta da momenti di slancio e ispirazione ma accompagnati da
altri di sconforto…
Ma il
vostro supporto mi ha invogliato e spinto a continuare, cercando di darvi il
meglio di me.
Per questo,
VI RINGRAZIO sinceramente.
Sia per le
vostre recensioni:
Nana987
(non disperare, farò altri lavori), Gloria 7( non credo scriverò il
seguito di questa storia, ma la mia testolina si è già messa in moto per
scrivere altre storie!), Lacrime (ecco la fine… spero ti sia piaciuta), Bea (
ecco l’aggiornamento, spero sia di tuo gradimento) bulma
90 che nonostante non mi abbia recensito nell’ultimo capitolo, mi ha sempre
incoraggiato con bellissime parole.
Sia per
aver aggiunto questa mia storia tra i vostri preferiti:
Able81, Blackpearl_uaooo, Crusade, Fulmy, Hinatina, Kokky, Lisepotter, Miettajessica, Nanahigurashi91, Nico22, Shiva90, Swwticicia.
Alla
prossima,
Maryana.