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Autore: Ra_    01/07/2013    2 recensioni
Questa è la mia prima FF. Non mi andava di rivoluzionare la storia di tutti i nostri personaggi, in fondo li amiamo così no? O almeno, io li amo così. Quindi ho deciso di inserire un nuovo personaggio. Vi presento Allison Mosby, una ragazza francese che frequentava il settimo anno a Beauxbatons, ma che coraggiosamente ha deciso di partire per Londra perché si sentiva in dovere di aiutare i ragazzi di Hogwarts a proteggere il mondo magico da Voldemort e così dopo la grande battaglia finale ha deciso di restare nella famosa scuola londinese per completare i suoi studi e, perché no, affrontare nuove avventure lontana dal suo paese originario. Spero vi piaccia. Buona lettura.
Dal testo:
*Quello sguardo non è più vuoto, ma è pieno di dolore, rabbia, pentimento, pieno di sentimenti. Può essere? Può essere tornato quello di una volta, quello che ho conosciuto io? Non lo so. Fatto sta che con quel "Ti prego" detto con quello sguardo mi ha fatto sentire una cosa al cuore, come se si fosse sciolto, come se si fosse intenerito, come se volesse dirmi 'Fidati!', ma non so se farlo, non so se ci riesco, non so se posso.*
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Ehm, ehm *si schiarisce la voce*, salve a tutti. Io sono nuova e preferirei non dire il mio nome, così, per tenere il mistero (ahahah). Comunque, ribadisco, questa è la mia prima FF su questo sito, mi piace molto scrivere e mi è passata per la mente quest'idea, amando alla follia la saga di HP. Spero che vi piaccia e ogni recensione, anche negativa volendo, è ben gradita, così almeno saprò se faccio tanto schifo o meno. Buona lettura!


Ormai vago da un po’ in quello che credo sia il corridoio principale della scuola di magia e stregoneria di Hogwarts e sono in cerca dell’ufficio della preside, ma invano, non riesco a trovarla. Ah, mi chiamo Allison Mosby, per gli amici Ally. Sono nuova qui, ma non sono del primo anno. Mi spiego: ho origini inglesi (si nota dal mio cognome), ma ho vissuto fin da piccola in Francia. Ho scoperto di essere una maga quando mi è arrivata la lettera d’ammissione alla scuola di Beauxbatons e quindi ho frequentato sei anni in quella scuola piena di ragazze che non fanno altro che saltellare di qua e di là ridacchiando, l’esatto opposto di me. Non mi sono mai trovata bene lì, perché non sono come loro, sempre fini e delicate e così perfette. Io sono un disastro, l’imperfezione fatta a persona, ma non per la mia famiglia, ovvio. Per loro sono bellissima e bravissima. Io mi ritengo carina, insomma guardabile e abbastanza abile in magia solo perché mi piace leggere e scoprire nuovi incantesimi da provare anche da sola nel mio dormitorio. In ogni caso, volete sapere come mi sono ritrovata qui? Quando ho saputo che era scoppiata una vera e propria guerra magica qui a Hogwarts ho deciso di partire nonostante gli inutili tentativi dei miei di fermarmi. Per una volta ho voluto seguire il mio istinto. In fondo sono una maga anch’io ed è giusto che anche io abbia collaborato a proteggere il mio mondo da Voldemort, anche se non sono di Londra. Ed ora eccomi qui, non sono voluta tornare nella perfezione di Beauxbatons e nelle assurdità dei miei genitori, per cui ho deciso di restare qui e frequentare questa scuola per il mio settimo anno. Mi hanno detto che non era mai capitata una cosa del genere, io sono la prima, però mi hanno anche detto che non c’erano problemi, avrei solo dovuto recarmi nell’ufficio della preside per vedere in quale Casa sarei stata smistata. Ecco, solo un problema: dov’è l’ufficio della preside? Ecco il motivo per cui mi ritrovo a vagare per questi immensi corridoi, tra l’altro completamente deserti. Vedo da lontano un’ombra muoversi.
“Ehi tu” – grido sperando che possa sentirmi. La figura si blocca – “Chiunque tu sia, ti prego fermati” – comincia a camminare verso di me e io comincio ad avvistarne alcuni lineamenti. La prima cosa che noto sono dei capelli biondi, ma di un biondo quasi bianco, i lineamenti ben definiti, precisi, perfetti (ancora perfezione, anche qui!?) è un ragazzo, si capisce e più si avvicina più particolari riesce a svelarmi, fino a che riesco a vedere i suoi occhi, dello stesso colore del ghiaccio.
“Hai bisogno di aiuto?” – mi dice, mentre io continuo a fissarlo.
“Io? Ehm… Si. Sai… Sai dov’è lo studio della preside?”
“Sei nuova?”
“Si”
“Mi sembri un po’ grande per frequentare il primo anno”
“Infatti sono al settimo, ma sono venuta qui da poco. Senti andrei un po’ di fretta, sai dov’è lo studio della preside?”
“Si, ma è un po’ complicato da spiegare, vieni, ti ci accompagno io” – si avvia verso uno dei corridoi e io decido di seguirlo, è la mia unica speranza di arrivare dalla preside – “Alle scale piace cambiare, quindi vedi di non allontanarti troppo”
“Si”
“Quindi tu ti sei trasferita?”
“Si”
“E da dove vieni?”
“Dalla Francia”
“Quindi frequentavi Beauxbatons?”
“Esatto”
“E cosa ha spinto una bella ragazza come te a venire qui?” – ecco cominciamo. Ecco il motivo per cui quando ho scoperto che era un ragazzo avrei tanto voluto non averlo chiamato.
“Intanto il ‘una bella ragazza come te’ potevi anche risparmiartelo. Comunque sono venuta qui a combattere”
“Che cosa?”
“Si, c’ero anche io durante la guerra dell’anno scorso, anzi, di qualche mese fa”
“Cioè tu sei venuta dalla Francia per combattere?”
“Si, anche io faccio parte del mondo magico, quindi mi sentivo in dovere di farlo, di aiutarvi. Tu c’eri, no? Perché non avrei potuto esserci anche io?”
“Ehm… Si, ma… Parliamo d’altro” – quel ehm, si ma, non mi convince parecchio, ma ora non ho tempo per mettermi a pensare a tutte queste cose – “Sei molto coraggiosa comunque, probabilmente finirai in Grifondoro” – ecco, questo l’ha detto facendo una smorfia di disgusto – “Povera te. Comunque siamo arrivati, questo è l’ufficio della preside. Buona fortuna”
“Grazie… Ah e, per curiosità. A che Casa appartieni tu?”
“Io sono un Serpeverde”
“Capisco… Va bene, allora vado” – lui mi sorride e io mi avvicino alla porta. Il nome ‘Serpeverde’ non mi ispira molta fiducia, comunque… Busso alla porta che si apre immediatamente. All’interno c’è una grossa scrivania dietro la quale è seduta una vecchia donna, magra, con un paio di occhiali poggiati sul naso e dietro di lei un grosso quadro di un uomo anziano, con una lunga barba bianca e degli occhiali a mezzaluna, che riconosco come Albus Silente, il vecchio preside di questa scuola. Quella seduta dovrebbe essere, invece, Minerva McGranitt, nuova preside di Hogwarts che comunque non ha rinunciato al suo ruolo di insegnante di Trasfigurazione, da quello che ho capito.
“Salve cara” – mi dice la donna con tono gentile – “Scommetto che tu sei Allison Mosby, la nuova ragazza che viene dalla Francia, giusto?”
“Si, esatto signora”
“Bene. Sei qui per vedere in casa sarai smistata, non è vero?”
“Si, signora”
“Bene. Allora accomodati pure” – prende uno sgabello e mi fa sedere, poi va verso uno degli scaffali pieni di libri e altri oggetti che non riesco a distinguere per bene e prende un vecchio cappello con occhi e bocca – “Questo, mia cara, è il Cappello Parlante, ora te lo poggerò sulla testa e sarà lui a dirti in quale casa sarai smistata. Poi io ti darò gli orari delle tue lezioni, che sai già quali sono, visto che non è il tuo primo anno in una scuola del genere e ti darò le indicazioni verso la Sala Comune della tua Casa. Sono stata abbastanza chiara?”
“Si, signora” – è molto gentile, ma ha comunque un viso severo, che mette soggezione, insomma. Mi si avvicina e poggia il Cappello Parlante sulla mia testa.
“Bene, bene” – comincia a dire questo – “Non mi è capitato spesso di dover smistare una ragazza già al suo settimo anno, ma credo di essere comunque sicuro della mia scelta. Si, si, si. La tua Casa è senza dubbio… 
  
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