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Autore: AlbaAC99    01/07/2013    0 recensioni
Una semplice ragazza milanese e il suo sogno romano. La sua avventura avrà avvenimenti positivi e negativi nell'antica città di Roma, con al suo fianco un cavaliere un pò...Speciale!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Sto arrivando,Roma!

 

A quei tempi avevo quindici anni, ero uno spirito libero. Dopo tanta fatica e impegno ero riuscita a convincere i miei genitori a mandarmi a Roma, da sola. Era un lunedì mattina e stavo preparando la valigia.
<< Non credo che manchi più nient’altro, o forse sì… Le cuffie! Stavo per dimenticarle, non sarei sopravvissuta senza.>> Due ore e quaranta minuti senza musica, no, no…Mi sarei sentita male. Il mio nome è Denise, per gli amici Deny. Avevo finito la scuola l’altro ieri, frequentavo il liceo classico Cesare Beccaria di Milano. Per Roma sarei partita da sola, con amici. Eravamo un gruppo di 7 persone, inclusa me; per adesso vi dirò solo i nomi, in seguito vi parlerò di ciascuno di loro: Carmen, Luca, Valentina, Kekko, Sasha e Emy. Luca e Kekko sono gli unici maschi della ‘’gang’’ .
Roma è sempre stato il mio sogno, sin da quand'ero bambina...Non so cosa abbia di tanto speciale,forse è l'idea che una delle città che esiste da più tempo...Ah,l'antica Roma... Però a interrompere i miei pensieri furono le urla di mia madre. Oh, quella donna non riusciva a dire una parola senza dover urlare.
Mamma/m: Deny, sei pronta?- disse prolungando la 'A'.
Io: Mamma, sì… Scendo subito-
Mamma, nel frattempo, ordinò a Simone di salire a prendere le mie valigie e di caricarle in macchina, lui cercò di liberarsi dell’incarico con qualche scusa , ma mamma difficilmente crede alle balle e così dovette acconsentire. Aprì violentemente la porta della mia camera, mi lanciò un occhiata e prese con tutta furia le mie valigie. 
Era arrivato il momento di mettere l’auto in moto e partire! Ci fu un imprevisto in autostrada, non chiedetemi dovuto a cosa perché in quel momento pensavo solo ai miei amici davanti al Colosseo, o a sorseggiare una bibita in un bar di Roma, senza di me che avevo fatto tardi e avevo perso il volo. Non c’era niente da fare, i fortunati in quel momento erano le persone con i motorini, perché riuscivano a infilarsi in diversi spazzi, decisamente piccoli. Per non so quale grazia del Signore alle 10.14 il traffico cominciò a dissolversi . Il 14 è sempre stato il mio numero fortunato e in quel momento lo era ancora diventato ancora di più. Alle 10.28 fui davanti all’aereoporto. Quando accesi il cellulare , mentre correvo in aereoporto con Mamma, Papà e Simone che trascinavano le mie valigie dappertutto, avevo 23 messaggi, 8 chiamate perse, 9 messaggi su whatsapp e diverse chiamate su Viber, uhmm..Forse si chiedevano dove fossi finita. 
Da lontano sentii chiamarmi
X: Denyyy!-
X2: Siamo qui!-
X3: Cavolo Deny, dov’eri?-
Erano loro. Avevano facce decisamente preoccupate… Di solito quello a fare tardi era Kekko che quel giorno fu puntualissimo. Mi venne incontro…
Kekko/k: E’ successo qualcosa?- disse salutandomi
Io. Confusione in autostrada..-
Alle 10.35 ,dopo aver posato tutti i bagagli, salimmo sull’aereo. Roma aspettava solo noi!

A quei tempi avevo quindici anni, ero uno spirito libero. Dopo tanta fatica e impegno ero riuscita a convincere i miei genitori a mandarmi a Roma, da sola. Era un lunedì mattina e stavo preparando la valigia.

<< Non credo che manchi più nient’altro, o forse sì… Le cuffie! Stavo per dimenticarle, non sarei sopravvissuta senza.>> Due ore e quaranta minuti senza musica, no, no…Mi sarei sentita male. Il mio nome è Denise, per gli amici Deny. Avevo finito la scuola l’altro ieri, frequentavo il liceo classico Cesare Beccaria di Milano. Per Roma sarei partita da sola, con amici. Eravamo un gruppo di 7 persone, inclusa me; per adesso vi dirò solo i nomi, in seguito vi parlerò di ciascuno di loro: Carmen, Luca, Valentina, Kekko, Sasha e Emy. Luca e Kekko sono gli unici maschi della ‘’gang’’ . <> pensai tra me e me… 

Roma è sempre stato il mio sogno, sin da quand'ero bambina...Non so cosa abbia di tanto speciale,forse è l'idea che una delle città che esiste da più tempo...Ah,l'antica Roma... Però a interrompere i miei pensieri furono le urla di mia madre. Oh, quella donna non riusciva a dire una parola senza dover urlare.

Mamma/m: Deny, sei pronta?- disse prolungando la 'A'.

Io: Mamma, sì… Scendo subito-

Mamma, nel frattempo, ordinò a Simone di salire a prendere le mie valigie e di caricarle in macchina, lui cercò di liberarsi dell’incarico con qualche scusa , ma mamma difficilmente crede alle balle e così dovette acconsentire. Aprì violentemente la porta della mia camera, mi lanciò un occhiata e prese con tutta furia le mie valigie. 

Era arrivato il momento di mettere l’auto in moto e partire! Ci fu un imprevisto in autostrada, non chiedetemi dovuto a cosa perché in quel momento pensavo solo ai miei amici davanti al Colosseo, o a sorseggiare una bibita in un bar di Roma, senza di me che avevo fatto tardi e avevo perso il volo. Non c’era niente da fare, i fortunati in quel momento erano le persone con i motorini, perché riuscivano a infilarsi in diversi spazzi, decisamente piccoli. Per non so quale grazia del Signore alle 10.14 il traffico cominciò a dissolversi (sperosidicacosì). Il 14 è sempre stato il mio numero fortunato e in quel momento lo era ancora diventato ancora di più. Alle 10.28 fui davanti all’aereoporto. Quando accesi il cellulare , mentre correvo in aereoporto con Mamma, Papà e Simone che trascinavano le mie valigie dappertutto, avevo 23 messaggi, 8 chiamate perse, 9 messaggi su whatsapp e diverse chiamate su Viber, uhmm..Forse si chiedevano dove fossi finita. 


Da lontano sentii chiamarmi

X: Denyyy!-

X2: Siamo qui!-

X3: Cavolo Deny, dov’eri?-

Erano loro. Avevano facce decisamente preoccupate… Di solito quello a fare tardi era Kekko che quel giorno fu puntualissimo. Mi venne incontro…

Kekko/k: E’ successo qualcosa?- disse salutandomi

Io. Confusione in autostrada..-

Alle 10.35 ,dopo aver posato tutti i bagagli, salimmo sull’aereo. Roma aspettava solo noi!

 

 

A quei tempi avevo quindici anni, ero uno spirito libero. Dopo tanta fatica e impegno ero riuscita a convincere i miei genitori a mandarmi a Roma, da sola. Era un lunedì mattina e stavo preparando la valigia.
<< Non credo che manchi più nient’altro, o forse sì… Le cuffie! Stavo per dimenticarle, non sarei sopravvissuta senza.>> Due ore e quaranta minuti senza musica, no, no…Mi sarei sentita male. Il mio nome è Denise, per gli amici Deny. Avevo finito la scuola l’altro ieri, frequentavo il liceo classico Cesare Beccaria di Milano. Per Roma sarei partita da sola, con amici. Eravamo un gruppo di 7 persone, inclusa me; per adesso vi dirò solo i nomi, in seguito vi parlerò di ciascuno di loro: Carmen, Luca, Valentina, Kekko, Sasha e Emy. Luca e Kekko sono gli unici maschi della ‘’gang’’ . <> pensai tra me e me… 
Roma è sempre stato il mio sogno, sin da quand'ero bambina...Non so cosa abbia di tanto speciale,forse è l'idea che una delle città che esiste da più tempo...Ah,l'antica Roma... Però a interrompere i miei pensieri furono le urla di mia madre. Oh, quella donna non riusciva a dire una parola senza dover urlare.
Mamma/m: Deny, sei pronta?- disse prolungando la 'A'.
Io: Mamma, sì… Scendo subito-
Mamma, nel frattempo, ordinò a Simone di salire a prendere le mie valigie e di caricarle in macchina, lui cercò di liberarsi dell’incarico con qualche scusa , ma mamma difficilmente crede alle balle e così dovette acconsentire. Aprì violentemente la porta della mia camera, mi lanciò un occhiata e prese con tutta furia le mie valigie. 
Era arrivato il momento di mettere l’auto in moto e partire! Ci fu un imprevisto in autostrada, non chiedetemi dovuto a cosa perché in quel momento pensavo solo ai miei amici davanti al Colosseo, o a sorseggiare una bibita in un bar di Roma, senza di me che avevo fatto tardi e avevo perso il volo. Non c’era niente da fare, i fortunati in quel momento erano le persone con i motorini, perché riuscivano a infilarsi in diversi spazzi, decisamente piccoli. Per non so quale grazia del Signore alle 10.14 il traffico cominciò a dissolversi (sperosidicacosì). Il 14 è sempre stato il mio numero fortunato e in quel momento lo era ancora diventato ancora di più. Alle 10.28 fui davanti all’aereoporto. Quando accesi il cellulare , mentre correvo in aereoporto con Mamma, Papà e Simone che trascinavano le mie valigie dappertutto, avevo 23 messaggi, 8 chiamate perse, 9 messaggi su whatsapp e diverse chiamate su Viber, uhmm..Forse si chiedevano dove fossi finita. 
Da lontano sentii chiamarmi
X: Denyyy!-
X2: Siamo qui!-
X3: Cavolo Deny, dov’eri?-
Erano loro. Avevano facce decisamente preoccupate… Di solito quello a fare tardi era Kekko che quel giorno fu puntualissimo. Mi venne incontro…
Kekko/k: E’ successo qualcosa?- disse salutandomi
Io. Confusione in autostrada..-
Alle 10.35 ,dopo aver posato tutti i bagagli, salimmo sull’aereo. Roma aspettava solo noi!

Ricordo che venni spinta da migliaia di persone, gente affaticata che cercava di prendere posto accanto al finestrino dell’aereo. Tutti i miei amici presero posto, ed io rimasi sola… Mi guardai un po’ attorno e mi accorsi che Kekko era da solo: stava inserendo il cavo delle cuffie nello spazio apposito del mp3, mi avvicinai a lui.

Io: Kekko,è occupato qui? –

K: Assolutamente no,vieni..Siediti!-

Tutti erano convinti che Kekko avesse un debole per me, ma io ci credevo poco e niente. Sul resto del volo non so dirvi nient’altro perché mi addormentai e mi svegliai solo quando una voce mi chiamò: era Kekko.

K: Hey, Deny…Siamo a Roma- sorrise.

Io: Cosa? R-r-roma?!-

K: Esatto,dai andiamo..-

Io e la mia ‘gang’  scendemmo dall’aereo e prendemmo l’autobus che ci portò in albergo…

X: Via Ferdinando Maggiore , ripeto Via Ferdinando Maggiore ultima fermata per Via Ferdinando Maggiore-

Eravamo arrivati davanti all’albergo.

Affaticati, stanchi e insonnoliti ci recammo alla reception ..

X: Salve, come posso aiutarvi?-

K: Salve, abbiamo prenotato tre stanze, a nome del signor. Falloppi –

X: Un attimo che controllo………Oh,si si, ci risulta perfettamente la prenotazione. Allora ,le camere sono una accanto all’altra e sono al secondo piano, 365,366 e la 367. Il mio nome è Carlos Ravini , potete darmi del tu e chiamarmi Carlos ,se volete-

K: D’accordo ,per me va bene Carlos. Allora…Beh, grazie, ci vediamo nel pomeriggio-

Luca e Kekko andarono nella loro camera, Carmen e Sasha nella loro ed io andai con Valentina ed Emy.

Sono sempre stata più legata a Valentina, è quella che conoscevo da più tempo, frequentavamo la scuola materna insieme; mentre tutti gli altri li avevo conosciuti all’inizio dell’anno scolastico. Vale era innamorata di Luca , e Luca di lei…Solo che nessuno dei due si era accorto che l’altro lo voleva.

367,la nostra era l’ultima suite, con tanto di salone, bagno e camera da letto, con tre letti singoli. Era arredata molto bene, ricordo ancora l’odore che sentii appena entrata…Un odore di fresco, pulito…Quello era l’odore di Roma, delle mie due settimane lì. Un odore che non dimenticherò mai.

Emy/E: Allora, io scelgo il letto a sinistra- disse gettando le sue valigie ..

Valentina/Vale: Io quello al centro, non si sa mai…Qualcuno potrebbe attaccarci- disse anch’egli stendendosi sul letto-

A me toccava il letto che ,sinceramente, preferivo…Quello a destra ,dove c’era un enorme portafinestra che dava sul paesaggio romano.  Il balcone delle nostre tre suite era unito.  L’albergo era a tre piani, nel terzo piano (il nostro) c’erano due scale, una infondo a desta e un’altra infondo a sinistra, che portavano a due diverse terrazze. Ci spiegò Carlos che la terrazza a destra aveva l’idromassaggio , un piccolo chiosco ed era sempre affollata. Quella a sinistra ,invece, era stata costruita prima. C’erano dondoli e piante, nient’altro. Una cosa la differenziava dalla terrazza di destra: la vista. Carlos ci disse che alle persone non importava la gran vista della terrazza a sinistra, benché piuttosto preferivano l’idromassaggio e i confort della destra. Ciò mi fece riflettere molto… Il confort era passato in primo piano rispetto alla cultura e ai bei paesaggi…….

 

  
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